China's giant step: Red moon rising

LA GUERRA TRA PECHINO E WASHINGTON SI FA A COLPI DI APP - LA CINA ORDINA AD APPLE LA RIMOZIONE DI WHATSAPP E THREADS DAL SUO APP STORE PER RAGIONI DI SICUREZZA NAZIONALE – LA MOSSA ARRIVA MENTRE IL CONGRESSO USA SI PREPARA A FARE UN ULTERIORE PASSO IN AVANTI CONTRO TIKTOK – IN REALTÀ I SOCIAL STRANIERI SONO GIÀ INACCESSIBILI IN CINA SE NON SI USA UNA VPN, MA ORA SPARISCE LA POSSIBILITÀ DI SCARICARE LE APP...

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whatsapp non é una grossa perdita x la china... sono anni che usano TUTTI wechat, x certi versi + avanti di WA

dall'altra parte direi che tiktok non é una grossa perdita x gli usa, l'app + inutile e dannosa che abbia mai provato...

una "guerra" sul nulla cosmico :o
 
Milioni di formichine cinesi...

Come funziona il nuovo spionaggio cinese

In una recente intervista all'Agi, l'esperto di Cyber Security Antonio Teti, autore del saggio 'China Intelligence', ricorda che "grazie alla legge sull'intelligence nazionale varata nel 2017, Pechino può richiedere esplicitamente a tutti i cittadini cinesi e le aziende del Paese di collaborare con le strutture di intelligence nazionali".
Ecco cosa prevede la norma del 2017: "Un'organizzazione o un cittadino deve sostenere, assistere e cooperare nel lavoro dell'intelligence nazionale in conformità con la legge e mantenere riservato il lavoro dell'intelligence nazionale che conosce.

Lo Stato proteggerà la singola organizzazione che ha sostenuto, assistito o collaborato al lavoro di intelligence nazionale". È un enunciato che, spiega ancora Teti, "certifica, senza ombra di dubbio, che ogni azienda o cittadino cinese, ovunque operi, rappresenta una potenziale piattaforma di raccolta di informazioni". Come ha rilevato Alberto Manenti, direttore dell'Aise dal 2014 al 2018, citando un paragone tratteggiatogli da un collega dell'MI6 britannico, l'intelligence cinese funziona come "un formicaio". "Milioni di formiche impegnate a raccogliere e a immagazzinare miliardi di frammenti di un puzzle talmente vasto da non riuscire a vederne il disegno".

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Era una notte buia e tempestosa...

L’arresto di un collaboratore di Afd a Bruxelles e i legami dell’ultradestra tedesca con la Cina

Nella notte tra lunedì 22 e martedì 23 aprile, in Germania è stato un arrestato un cittadino tedesco di origine cinese, Jian G., con l’accusa di compiere da anni azioni di spionaggio per conto di Pechino. L’uomo, che era stato membro del Partito socialdemocratico tedesco (Spd) diversi anni fa, prima di essere espulso, ha lavorato a Dresda nel campo commerciale, facilitando contatti tra imprese tedesche e cinesi.

Parallelamente, avrebbe fatto parte della rete di dissidenti cinesi in Germania con il solo obiettivo di informare il governo cinese. Venuto in contatto con il partito dell’estrema destra tedesca Alternative für Deutschland (AfD), Jian G. è poi diventato assistente al Parlamento europeo, usando il suo ruolo per fornire informazioni sulle attività dell’istituzione. L’uomo arrestato è infatti dal 2019 un collaboratore dell’eurodeputato Maximilian Krah, esponente di AfD e Spitzenkandidat del partito per le prossime elezioni.

Al di là del caso specifico, non è la prima volta che AfD appare come un partito estremamente permeabile a influenze straniere, soprattutto di attori antieuropeisti. È noto, ad esempio, come il partito rilanci da anni tempo temi e argomenti della propaganda russa in Europa, attività intensificatasi con l’invasione dell’Ucraina, che ha visto l’estrema destra tedesca rafforzare ulteriormente le sue posizioni filorusse e anti-Nato.

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Il nemico nel cortile di casa degli Usa: la Cina si è 'comprata' una nazione nei Caraibi

La Cina sta creando quello che di fatto è un avamposto a poche centinaia di chilometri dal territorio statunitense. Si tratta di un'isola caraibica a circa 354 chilometri dalla costa delle Isole Vergini americane, che ha sottoscritto un patto con Pechino che la farà diventare una zona economica speciale con stretti rapporti con il gigante asiatico. Si tratta dell'isola di Antigua dove, secondo alcuni documenti esaminati dal quotidiano statunitense Newsweek, verrà creata una zona speciale che avrà proprie formalità doganali e regole di immigrazione, un porto di navigazione, una compagnia aerea dedicata e che sarà addirittura in grado di emettere passaporti. Vi si stabiliranno imprese che offriranno di tutto, dalla logistica alle criptovalute.

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Brainstorming...

Perché Putin vola (di nuovo) in Cina

Il Financial Times ha scritto che l’incontro tra Xi e Putin consentirà ai due leader di attuare un brainstorming per iniziare a capire quali opzioni adottare in futuro in modo tale da creare un’infrastruttura a prova di sanzioni occidentali. Infrastrutture, va da sé, necessarie per liquidare i pagamenti più sensibili. È tuttavia improbabile che le principali banche cinesi – ben integrate nel sistema finanziario globale – possano essere coinvolte in qualsiasi ipotetico piano. Alcune delle 4.500 banche regionali cinesi – le stesse che hanno già rapporti di corrispondenza con banche russe – potrebbero invece giocare un ruolo rilevante. Magari anche grazie al coinvolgimento di molteplici società di comodo – sia provenienti da paesi dell’Asia centrale che dal Golfo – nei panni di intermediari.

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La rivoluzione di Xi...

La rivoluzione militare di Xi: così la Cina si prepara alla guerra moderna

Negli Stati Uniti lo hanno definito il più grande cambiamento mai avvenuto all’interno dei ranghi dell'esercito cinese da nove anni a questa parte. È stato Xi Jinping in persona, il presidente della Cina, ad ordinare una riorganizzazione delle forze armate nazionali, in una mossa che ha sostanzialmente smantellato vecchie unità operative per inaugurarne di nuove. Nello specifico, Pechino ha archiviato la Forza di supporto strategico per migliorare invece le capacità nella guerra spaziale, informatica, politica ed elettronica. Un cambio di passo rilevante, proprio mentre crescono le tensioni con gli Stati Uniti e in un contesto globale infuocato.

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Un po' di chiarezza...

Cina. Un po' di chiarezza su Taiwan, come stanno davvero le cose sullo Stretto?

Fin'ora Pechino si è sempre limitata ad esercitazioni dimostrative o dichiarazioni forti, ma è evidente che questa situazione non potrà durare all'infinito e che il mantenimento dello status quo, pur importantissimo, sia proiettabile in un orizzonte temporale di breve o medio periodo. I taiwanesi, che la Cina continua a considerare «compatrioti» o «connazionali», hanno in realtà molte più interazioni e relazioni con la Terraferma di quanto si possa pensare e si trovano a vivere in una situazione sempre più surreale.

Da un lato, le forze indipendentiste, spalleggiate da Washington e dalle fondazioni neo-con statunitensi ed europee, che conducono pericolosamente Taiwan verso la dimensione dello scontro aperto. Dall'altro lato, le imprese, i professionisti, le navi cargo, i turisti e gli studenti che si muovono ogni settimana lungo lo Stretto.

Appaiono insomma maturi i tempi per implementare la soluzione già proposta nel 1993 da Pechino: avviare un processo pacifico di graduale riunificazione secondo il modello 'Un Paese, due sistemi', già applicato a Hong Kong e Macao rispettivamente nel 1997 e nel 1999. Per sciogliere il nodo gordiano di Taiwan non ci sono alternative.

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Tensioni transatlantiche...

Il tour europeo di Xi Jinping: un bilancio | Il Caffè Geopolitico

Il rafforzamento delle relazioni tra la Cina e i Paesi europei visitati recentemente da Xi Jinping potrebbe avere profonde implicazioni geopolitiche a lungo termine. La crescente influenza cinese in Europa potrebbe aumentare la dipendenza economica europea e creare divisioni all’interno dell’UE stessa, mentre gli Stati Uniti potrebbero intensificare i loro sforzi per contrastare questa influenza, esacerbando così le tensioni transatlantiche. Internamente gli investimenti cinesi potrebbero influenzare le politiche nazionali dei Paesi europei, compromettendo la loro sovranità.

In sintesi la strategia cinese in Europa non solo mira a consolidare i legami bilaterali, ma anche a espandere la propria influenza globale in un contesto geopolitico sempre più complesso e multipolare. Questo tour ha sottolineato, se ce ne fosse ancora bisogno, la complessità delle relazioni sino-europee, in cui la cooperazione economica si intreccia con sfide geopolitiche e tensioni internazionali.


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