ma queste operazioni qua invece erano perfette L'Inter ha venduto il marchio alla controllata Inter Brand a fine 2005, con una plusvalenza civilistica di circa 158 milioni. Il 9 giugno scorso ha dato in pegno il marchio a Banca Antonveneta, in cambio di un prestito di 120 milioni di euro.
Penso ci sia della confusione in merito a questa operazione (anche se onestamente non ho trovato informazioni affidabili) perché "vendere" a mio avviso è usato in maniera molto impropria (e secondo me tecnicamente non rappresenta quello che è successo).
Gli intangibili, all'epoca e salvo la legge di rivalutazione inserita nel periodo covid, non potevano emergere in bilancio SE NON PAGATI.
Questo significava che tantissime società (di qualunque genere, anche Hi Tech per esempio) avevano dei valori intrinseci in bilancio (esempio sciocco, la "Ferragni S.R.L. col marchio Ferragni depositato per 100 euro al registro") che non manifestavano il loro reale valore.
Quale era allora l'operazione classica che veniva posta in essere (operazione totalmente lecita, ovviamente)?
L'Inter della situazione,
1) Fa valutare il proprio marchio da un esperto indipendente
2) Conferisce il proprio marchio alla Inter Brand, società neocostituita, la quale "in cambio" dà le sue quote alla Inter FC stessa, il cui valore viene iscritto nell'attivo.
Nella sostanza, a fine operazione, Inter FC non ha più legalmente il suo marchio ma ha il 100% di una società che possiede il suo marchio.
Dopo di che la Inter Brand se vuole "affitta" il marchio Inter a chi vuole. All'inter stessa o a terzi.
Che ci crediate o no l'operazione sopra non è opaca, è totalmente accettata dall'ordinamento ed è stata usata in quegli anni a tutti livelli (posso dirvi, anche nei piccoli studi di provincia fra umili contafagioli).
Solo che questo è lo schema operazione "classico", non so se rispecchia quello che è successo all'Inter perché non ho informazioni precise a riguardo.
Però, davvero, ve lo dico col cuore, continuate a cercare di mettere in mezzo altri con operazioni lecite quando il casino lo avete costruito voi con le vostre mani quotandovi e facendo pure i gradassi al telefono. Fossi ancora in università ci sarebbero professori che si fanno grasse risate a pensare a come è stata gestito il bilancio juve ultimamente. Gestione dilettantesca di un bilancio di una quotata. E professionalmente godo e sono furibondo al tempo stesso. Godo perché il prossimo cliente che trovo che minimizza l'importanza di redigere correttamente il bilancio di esercizio avrà come risposta "Anche Agnelli pensava non fosse importante il bilancio" e sono furente perché penso a quanto lautamente siano stati pagati consulenti e revisori Juve per partorire quell'abominio.