2023: l'Europa cerca 600 miliardi......

  • Ecco la 60° Edizione del settimanale "Le opportunità di Borsa" dedicato ai consulenti finanziari ed esperti di borsa.

    Questa settimana abbiamo assistito a nuovi record assoluti in Europa e a Wall Street. Il tutto, dopo una ottava che ha visto il susseguirsi di riunioni di banche centrali. Lunedì la Bank of Japan (BoJ) ha alzato i tassi per la prima volta dal 2007, mettendo fine all’era del costo del denaro negativo e al controllo della curva dei rendimenti. Mercoledì la Federal Reserve (Fed) ha confermato i tassi nel range 5,25%-5,50%, mentre i “dots”, le proiezioni dei funzionari sul costo del denaro, indicano sempre tre tagli nel corso del 2024. Il Fomc ha anche discusso in merito ad un possibile rallentamento del ritmo di riduzione del portafoglio titoli. Ieri la Bank of England (BoE) ha lasciato i tassi di interesse invariati al 5,25%. Per continuare a leggere visita il link

E' il 4% del Pil europeo. E' molto, è vero, ma non moltissimo.

Il punto però è un altro.

L'UE (paesi euro) è l'area economica a più bassa crescita al mondo. (Calcolo fatto a partire dal 2000).

Perché sia necessario ricorrere a queste iniezioni di denaro è quindi abbastanza evidente: il secchio è rotto.

Ovvero non si genera sufficiente domanda.

Non si tratta della crisi X o Y, ormai le crisi sono strutturali, nel senso che ogni shock, in condizioni di domanda molto fragile, crea conseguenze gravi e di lunga durata.

Se nel 2000 qualcuno avesse predetto che l'Europa sarebbe stata sopravanzata da tutte le aree economiche del pianeta, compresi i paesi IDA e quelli meno sviluppati, sarebbe stato preso per pazzo.

Eppure il risultato delle politiche europee è questo.

Fa un po' specie che in una sezione il cui titolo è "macroeconomia" la maggior parte ignori i dati economici fondamentali, ma tant'è, bisogna arrendersi all'evidenza.

(Gli Usa non vanno granché meglio...).
 
i paesi dell'area euro, tolte italia e grecia post default, hanno avuto una crescita in linea con le altre economie avanzate del mondo

effettivamente l'Italia è però un problema, mostra veramente dati di crescita deludenti
 
Le aree avanzate del mondo sono Europa e Stati Uniti.

In sostanza stai affermando che Europa e Stati Uniti hanno una crescita in linea con quella di Europa e Stati Uniti.

Non te lo contesto.

Io comunque ho affermato un'altra cosa, ovvero che 22 anni fa nessuno ha solennemente annunciato che l'Europa sarebbe stata l'area con minor crescita economica al mondo.

Nessuno entusiasticamente previsto che il tasso di crescita sarebbe stato inferiore all'1% all'anno di media.

Nessuno ha annunciato che le economie avanzate avrebbero dovuto crescere a tassi di due terzi inferiori al periodo pre-globalizzazione.
 
ma quel che scrivi non è vero; vi sono varie altre economie avanzate (senza l'euro)...gran bretagna, giappone...
 
Ultima modifica:
Le economie più avanzate crescono meno per forza di cose. Sono come le grosse aziende, non avendo molto margine di crescita sono anche molto più stabili.
Francamente non ci vedo nulla di strano.
Come non vedo nulla di strano nel fatto che prima o poi l'aiuto UE doveva finire. O si emette debito comune e stop oppure ognuno va per conto suo, la BCE ci ha messo una pezza per anni ora è tempo di camminare da soli (in particolare vista la vincita dei sovranisti, che però chiedono sempre aiuto all'UE e si arrabbiano quando non li aiutano, ma si arrabbiano anche quando gli danno dei suggerimenti di buon senso).
L'Italia oltre alle difficoltà degli altri paesi, sconta il debito pubblico enorme e ovviamente un governo come al solito incapace (sul mes non hanno ancora ratificato ad esempio, ma anche su soglia contante e pagamenti elettronici dove il recupero dell'evasione latita, ovviamente gli investitori se ne sono accorti)...
Da piccolo investitore posso pure passarci sopra, anzi i btp sono scesi e ne ho presi pure altri (tanto vivo in italia se le cose crollano non verrò comunque risparmiato... certo se me ne accorgo per tempo vendo ma per ora penso che non si arriverà a tali estremi)... ma i grossi investitori, magari pure esteri, vendono e shortano perché sanno che il nostro governo non è credibile e fa di tutto per non esserlo.
 
Ho sempre parlato di aree economiche proprio per evitare di dover fare discussioni inutili e sterili sui singoli paesi. Il Giappone sì ma la Corea no, ecc. ecc.

Certo, anche sulla definizione delle singole aree c'è da questionare, alcuni paesi ne fanno parte a pieno titolo, altri meno.

Ma essendo numerosi, la media ha un senso, e infatti la Banca Mondiale si è presa il disturbo di rilasciare questi dati.

Per voi è normale che le economie avanzate crescano a tassi ridicolmente bassi (un terzo del periodo pre-globalizzazione spinta).

Eppure non c'è un solo economista che abbia previsto questo trend. Neanche uno.

Infatti quei pochi che si avventurano in possibili spiegazioni avanzano ipotesi ma non pretendono di avere trovato la soluzione.

Nessuno dice: le economie avanzate sono condannate a performante peggio di tutte le altre. Il massimo che possono aspettarsi è una crescita media dell'1%, che può essere anche destinata a ridursi.

Si potrebbe anche aggiungere che queste ridicole performance sono state ottenute con un ricorso non trascurabile agli stimoli dei vari governi.

Basta guardare all'impennata del debito Usa degli ultimi 15.

Hanno raddoppiato il debito per crescere dell'1%. E tutte le tecnologie più avanzate ce le hanno in mano loro...

Qualcosa che dovrebbe dare da pensare, no? Invece di perdere tempo a parlare male dell'Italia.

Dal vostro discorso dovremmo essere felici. Se le economie avanzate si riconoscono perché crescono poco, allora secondo il vostro ragionamento noi siamo quelli messi meglio.
 
@San Siro non siamo messi così male. Se lo stato smette di regalare soldi agli evasori e reindirizza gli investimenti verso la formazione in modo da far lavorare nei settori dove la richiesta di lavoratori c'è anche in italia, i due problemi principali li risolviamo pure. Se infatti si obbliga tutti a pagare le tasse si può davvero abbassare la pressione fiscale, se inoltre le persone vengono formate e specializzate è più difficile per le aziende licenziare (perché chi fa un lavoro specialistico non è facilmente rimpiazzabile, e chi non fa un lavoro specialistico non deve temere la concorrenza di laureati in letteratura che nessuno assume).
La crescita del PIL non è tutto... finché la gente sta bene. E qui in Italia, come pure negli USA, la gente non è che sia povera (almeno in maggioranza).
Per chi è comunque in povertà penso si debba prevedere (come già previsti in italia) ammortizzatori sociali come la NASPI e gli assistenti sociali (al posto del rdc) per persone in difficoltà temporanea che necessitano di veder pagata qualche bolletta e qualche spesa mentre si rimettono in carreggiata. Non penso sia giusto dare sussidi a pioggia come fatto con il rdc.
Penso comunque che in un'ipotetica società che è stata in grado di risolvere il problema del lavoro precario con la formazione, al posto che legalmente, la povertà diminuirebbe di conseguenza.

La crescita a quel punto che sia grande o piccola ha poca importanza... si può anche restare in una situazione senza crescita finché si sta bene.
D'altronde non è che a me starebbe bene una società come quella cinese in cui magari la crescita a livello statistico dell'economia è maggiore ma dove la gente vive in paura sotto dittatura.

L'UE cresce poco perché tutto sommato le condizioni di vita sono già ottime e il "paese" europa non cresce a spese delle persone.
 
Se nel 2000 qualcuno avesse predetto che l'Europa sarebbe stata sopravanzata da tutte le aree economiche del pianeta, compresi i paesi IDA e quelli meno sviluppati, sarebbe stato preso per pazzo.
pensa che io l'ho detto nel 1997...
 
effettivamente Congo, Argentina, Venezuela ed Egitto han largamente sopravanzato Francia, Germania, Italia e Spagna
 
@San Siro non siamo messi così male. Se lo stato smette di regalare soldi agli evasori e reindirizza gli investimenti verso la formazione in modo da far lavorare nei settori dove la richiesta di lavoratori c'è anche in italia, i due problemi principali li risolviamo pure. Se infatti si obbliga tutti a pagare le tasse si può davvero abbassare la pressione fiscale, se inoltre le persone vengono formate e specializzate è più difficile per le aziende licenziare (perché chi fa un lavoro specialistico non è facilmente rimpiazzabile, e chi non fa un lavoro specialistico non deve temere la concorrenza di laureati in letteratura che nessuno assume).
La crescita del PIL non è tutto... finché la gente sta bene. E qui in Italia, come pure negli USA, la gente non è che sia povera (almeno in maggioranza).
Per chi è comunque in povertà penso si debba prevedere (come già previsti in italia) ammortizzatori sociali come la NASPI e gli assistenti sociali (al posto del rdc) per persone in difficoltà temporanea che necessitano di veder pagata qualche bolletta e qualche spesa mentre si rimettono in carreggiata. Non penso sia giusto dare sussidi a pioggia come fatto con il rdc.
Penso comunque che in un'ipotetica società che è stata in grado di risolvere il problema del lavoro precario con la formazione, al posto che legalmente, la povertà diminuirebbe di conseguenza.

La crescita a quel punto che sia grande o piccola ha poca importanza... si può anche restare in una situazione senza crescita finché si sta bene.
D'altronde non è che a me starebbe bene una società come quella cinese in cui magari la crescita a livello statistico dell'economia è maggiore ma dove la gente vive in paura sotto dittatura.

L'UE cresce poco perché tutto sommato le condizioni di vita sono già ottime e il "paese" europa non cresce a spese delle persone.
Ci mancherebbe.

Come Italia facciamo pur sempre parte del mondo ricco e sviluppato, anche se su Internet si insiste a dire che l'Italia è equivalente all'Argentina, al Venezuela e, secondo alcuni, allo Zimbabwe (l'iper inflazione è alle porte!)

Ora, i più colti cercano di giustificare la ridicola crescita di Europa ed Usa con il modello neoclassico di Solow.

Purtroppo il modello di Solow (come tutta l'economia neoclassica) dice esattamente l'opposto di quello che loro ci vedono.

Nel modello di Solow la tecnologia è data e la crescita economica rallenta mano a mano la tecnologia si diffonde.

Se non c'è innovazione tecnologica, la crescita si arresta e viene raggiunto il cosiddetto "stato stazionario".

Europa ed Usa stanno andando in quella direzione? Assolutamente no. Le tecnologie avanzano impetuosamente - altro che stato stazionario! - ma il lavoro non solo non si automatizza (automazione=crescita economica; eh, sì, bisogna ricordare anche le cose più ovvie) ma si degrada.

Le aree dove l'innovazione avanza e si diffonde sono quelle dove la gente migliora la propria posizione economica; cioè una fascia ristretta di popolazione, per le altre la situazione resta stazionaria o si degrada.

Per sapere se un paese sta realizzando la propria frontiera tecnologica basta andare a vedere quanto guadagna una persona impiegata nel settore dei servizi come addetto non qualificato. Ad esempio, un raider.

Se nel paese X un raider guadagna l'equivalente di 3.000 euro al mese, allora ok, il paese ha realizzato la propria frontiera tecnologica. Sì è comportato secondo il dettami dell'economia neoclassica.

Se guadagna 800 euro al mese, magari in parte in nero, allora siamo in Europa o negli Usa, nelle aree o negli Stati messi peggio, ma anche il resto non è granché.

Se parliamo di cifre come 200-300 euro, stiamo parlando di paesi sottosviluppati, dove i salari sono al livello di sopravvivenza, ma non è di questo tipo di paesi di cui stiamo parlando.

Usa ed Europa sono all'avanguardia tecnologica. Ma il gap che c'è tra la tecnologia e la sua realizzazione è enorme.

Negli ultimi 20 anni Europa ed Usa avrebbero potuto crescere tranquillamente a un tasso triplo di quello effettivamente conseguito e la frontiera sarebbe stata probabilmente ancora ben lungi dall'essere raggiunta.

Tassi di crescita così assurdamente ridicoli in un'epoca in cui le conoscenze, le tecnologie, i beni e i capitali si spostano da un capo all'altro del pianeta ad un battito di ciglia, è un fatto che dà da pensare.

Però c'è sempre l'Italia a cui dare la colpa...
 
@San Siro Il problema a mio parere è proprio prendere ad esempio la paga dei rider. L'innovazione tecnologica crea molti posti di lavoro ma sono tutti molto specialistici e il problema dell'italia è proprio non riuscire a formare in tal senso.
Nel mio settore per dire (sviluppo software) c'è così tanto lavoro che ricevo quotidianamente proposte di colloquio su linkedin da 5 anni a questa parte, quasi tutti i giorni... Questo è il futuro, la crescita sta la. Formazione specialistica e continua, inserimento in azienda diretto.
 
@San Siro Il problema a mio parere è proprio prendere ad esempio la paga dei rider. L'innovazione tecnologica crea molti posti di lavoro ma sono tutti molto specialistici e il problema dell'italia è proprio non riuscire a formare in tal senso.
Nel mio settore per dire (sviluppo software) c'è così tanto lavoro che ricevo quotidianamente proposte di colloquio su linkedin da 5 anni a questa parte, quasi tutti i giorni... Questo è il futuro, la crescita sta la. Formazione specialistica e continua, inserimento in azienda diretto.
Andando un attimo OT, quale sarebbe questo settore dello sviluppo software, perché sento dire che non tutti se la passano benissimo.
Al di là di questo, l'innovazione ha sempre creato crescita perché alla fine si produce di più con meno.
Adesso però l'innovazione non produce di più crescita, perché cancella posti di lavoro.
Ma questo è evidentemente assurdo. Eppure per giustificare la stagnazione economica si è disposti a dire qualunque cosa, a negare anche l'evidenza.

PS. La tua è una soluzione micro (istruiamo la forza lavoro) mentre il problema è macro, non c'è sufficiente domanda.
 
Come Italia facciamo pur sempre parte del mondo ricco e sviluppato, anche se su Internet si insiste a dire che l'Italia è equivalente all'Argentina, al Venezuela e, secondo alcuni, allo Zimbabwe (l'iper inflazione è alle porte!)

Ora, i più colti cercano di giustificare la ridicola crescita di Europa ed Usa con il modello neoclassico di Solow.
e di chi parli? Non mai letto che l'Italia è equivalente all'Argentina, nè di questi colti che parlan di Solow.

Ho però letto che tu scrivi che: "...l'Europa sarebbe stata sopravanzata da tutte le aree economiche del pianeta, compresi i paesi IDA e quelli meno sviluppati..."

E a me non pare proprio sia vero che l'Europa è stata sopravanzata da tutte le aree economiche del pianeta. Non siamo mica il sud america, e nemmeno la Russia.

Forse la tua era autocritica
 
Andando un attimo OT, quale sarebbe questo settore dello sviluppo software, perché sento dire che non tutti se la passano benissimo.
Al di là di questo, l'innovazione ha sempre creato crescita perché alla fine si produce di più con meno.
Adesso però l'innovazione non produce di più crescita, perché cancella posti di lavoro.
Ma questo è evidentemente assurdo. Eppure per giustificare la stagnazione economica si è disposti a dire qualunque cosa, a negare anche l'evidenza.

PS. La tua è una soluzione micro (istruiamo la forza lavoro) mentre il problema è macro, non c'è sufficiente domanda.
Non è poi tanto OT visto che il collegamento l'hai fatto tu.
Ti assicuro che il settore informatico in generale se la cava alla grande. Io come sviluppatore web, mio fratello come sistemista lavoriamo entrambi con contratti a tempo indeterminato fin dal principio.
La soluzione non è micro perché in realtà il lavoro c'è, si è solo spostato quindi basta reindirizzare la forza lavoro verso i giusti settori per risolvere il problema. Di base insomma il problema è che l'innovazione tecnologica ha creato più posti di lavoro di quanti ne ha distrutti ma l'istruzione non ha tenuto il passo.


Non so chi ti abbia detto che nel settore software ce la caviamo male ma è un'informazione errata
 
e di chi parli? Non mai letto che l'Italia è equivalente all'Argentina, nè di questi colti che parlan di Solow.

Ho però letto che tu scrivi che: "...l'Europa sarebbe stata sopravanzata da tutte le aree economiche del pianeta, compresi i paesi IDA e quelli meno sviluppati..."

E a me non pare proprio sia vero che l'Europa è stata sopravanzata da tutte le aree economiche del pianeta. Non siamo mica il sud america, e nemmeno la Russia.

Forse la tua era autocritica
Ho detto, ridetto e straripetuto fino alla noia che negli ultimi vent'anni l'Europa è l'area economica che è cresciuta meno nel mondo.

Ovviamente non ho mai scritto che gli LDC o i paesi Ida o altri sono diventati più ricchi di noi.

Ho anche riportato i dati della Banca Mondiale estrapolando i tassi di crescita per ciascuna area economica negli ultimi 21 anni e l'Europa è all'ultimo posto con un +0.8% annuo.

Per aver fatto questo sono stato pure bannato con l'accusa di aver propalato "chiacchiere da bar".
 
Non è poi tanto OT visto che il collegamento l'hai fatto tu.
Ti assicuro che il settore informatico in generale se la cava alla grande. Io come sviluppatore web, mio fratello come sistemista lavoriamo entrambi con contratti a tempo indeterminato fin dal principio.
La soluzione non è micro perché in realtà il lavoro c'è, si è solo spostato quindi basta reindirizzare la forza lavoro verso i giusti settori per risolvere il problema. Di base insomma il problema è che l'innovazione tecnologica ha creato più posti di lavoro di quanti ne ha distrutti ma l'istruzione non ha tenuto il passo.


Non so chi ti abbia detto che nel settore software ce la caviamo male ma è un'informazione errata

Forse non ti è chiaro bene cosa è successo alle industrie: tra l'euro, le delocalizazioni e il dumping cinese si è chiuso tutto quello che si riusciva a chiudere.

Come puoi pensare che questa enorme massa di disoccupati possa essere riconvertita come programmatori?

Ma ammettiamo per un momento che questo sia possibile, ogni operaio licenziato diventa un softwarista provetto.

Sembrerebbe che ci abbiamo guadagnato visto che l'operaio costava 30.000 euro e un programmatore come te costa, cioè produce, diciamo 80.000 euro.

Anzi, straguadagnato.

Ma non è così. Ci abbiamo perso, e parecchio.

Perché l'operaio, pur essendo indispensabile, è il fattore che costa meno in una società industriale, dato che l'investimento maggiore è nelle macchine.

È nella produzione la ricchezza. Non nello sfogliare le margherite, o nello scrivere righe di codice, che se volessero gli indiani ci farebbero vedere i sorci verdi.
 
Forse non ti è chiaro bene cosa è successo alle industrie: tra l'euro, le delocalizazioni e il dumping cinese si è chiuso tutto quello che si riusciva a chiudere.

Come puoi pensare che questa enorme massa di disoccupati possa essere riconvertita come programmatori?

Ma ammettiamo per un momento che questo sia possibile, ogni operaio licenziato diventa un softwarista provetto.

Sembrerebbe che ci abbiamo guadagnato visto che l'operaio costava 30.000 euro e un programmatore come te costa, cioè produce, diciamo 80.000 euro.

Anzi, straguadagnato.

Ma non è così. Ci abbiamo perso, e parecchio.

Perché l'operaio, pur essendo indispensabile, è il fattore che costa meno in una società industriale, dato che l'investimento maggiore è nelle macchine.

È nella produzione la ricchezza. Non nello sfogliare le margherite, o nello scrivere righe di codice, che se volessero gli indiani ci farebbero vedere i sorci verdi.
Vabbe non ho mica detto che tutti devono fare i programmatori. Sto dicendo che ci sono tanti nuovi lavori tra cui quelli in ambito informatico che assumono e che quindi potrebbero dare lavoro a tante persone che ora sono disoccupate.
Quel che manca è ovviamente la capacità di formare queste persone per reintrodurle nel mondo del lavoro e continuare a formare tutti coloro che attualmente lavorano in modo che se in futuro il loro settore andasse in declino sarebbero ancora interessanti per il mondo del lavoro anche a 50 anni.

Sulla seconda parte ti assicuro che gli indiani non sono così bravi come si dice nei luoghi comuni. L'azienda in cui lavoravo prima mi hanno raccontato i miei colleghi che aveva provato a sostituirli con gli indiani, hanno fatto un periodo di prova in cui loro dovevano collaborare con questi indiani che lavoravano da remoto... ebbene tutti i progetti erano in ritardo, mal programmati e l'azienda è dovuta tornare sui propri passi dopo neanche 1 mese perché i clienti si lamentavano.

Ultima considerazione, nessuno sfoglia le margherite, il lavoro di sviluppo è fortemente specializzato, senza essere formati non lo si può fare e c'è una differenza enorme tra un programmatore junior e uno con una buona esperienza.

In definitiva si può stare a lamentarsi che il lavoro non c'è e piangere sul passato oppure provare a risolvere il problema occupando i posti disponibili. I lavori cambiano con gli anni, gli spazzacamini non esistono più (se non come lavoro di nicchia), quel che bisogna fare è solo tenersi aggiornati.
 
Quanto costa un taglio di capelli a Nairobi?

Due, tre dollari.

E a New York?

Venticinque. ( Sono cifre per dare l'idea; non le ho verificate, ma sono realistiche).

La produttività dei due Barbieri è la stessa.

Eppure uno guadagna dieci volte di più di quell'altro.

Che cosa fa la differenza?

Che uno dei due paesi ha un settore industriale.

L'altro no.

I servizi hanno un senso se sono servizi alla produzione di beni o a persone che producono beni (o a persone che erogano servizi a persone che producono beni).

Ricchezza=Produzione di beni = beni capitali/capitale umano

Quando il numeratore cresce, l'economia cresce.

Non è difficile da capire.

Ci può arrivare anche un bambino.

Quali sono le aree economiche che hanno deciso di chiudere le fabbriche?

Usa ed Europa.

Quali sono le aree con la minor crescita del PIL pro capite?

Usa ed Europa.
 
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