Pignoramenti raddoppiati in un anno
Caro-mutui, a Milano ogni giorno otto case all'asta
Assoedilizia e Consumatori: per molti è impossibile far fronte a rate e spese condominiali. Oggi scade la proroga degli sfratti, sindacato in allarme
Otto abitazioni pignorate ogni giorno a Milano: nei primi tre mesi dell'anno, le esecuzioni immobiliari per insolvenza dei mutui presso il Tribunale sono quasi raddoppiate (708) rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Un dato allarmante, diffuso congiuntamente da Assoedilizia e dal Patronato del Movimento cristiano lavoratori: «Sintomo di una situazione che sta peggiorando in una città dove il pane è oro e costa 4 euro al chilo», dice il presidente provinciale Paolo Viana. Si è costretti a scegliere tra le rate del mutuo che continua a crescere e quelle delle spese condominiali. Chi aveva sognato la casa di proprietà, per affrancarsi da affitti sempre più gravosi, ora rischia di rimanere strozzato dai debiti. A dare una fiammata all'emergenza casa c'è anche la scadenza, oggi, della proroga per la sospensione degli sfratti. «La commissione prefettizia che doveva garantire il passaggio da casa a casa attraverso il Comune — spiega Stefano Chiappel-li, segretario Sunia — da febbraio ha sistemato un centinaio su mille posizioni. Mentre il governo ha stanziato i fondi per l'emergenza solo pochi giorni fa. Serve una nuova proroga».
Assoedilizia avverte: «Se la tendenza dei pignoramenti dovessero perdurare nella seconda metà del 2007, l'incremento sarebbe del 27 per cento rispetto al passato». Ma il presidente Achille Colombo Clerici precisa che «questo problema non deve trasformarsi in un costo sociale. Chi contrae un mutuo fa una scelta finanziaria precisa. Il mutuo a tasso variabile va considerato alla stregua di un investimento in Borsa sbagliato ». Il «monte-mutui» contratto in Italia (250 miliardi di euro, nel secondo trimestre dell'anno) «è l'equivalente del 17% del Pil — conclude Colombo Clerici —. E i mutui in corso coprono di ipoteche l'8 per cento del valore del patrimonio residenziale privato e il 15 per cento delle abitazioni italiane». L'associazione che raggruppa le banche, l'Abi, smorza la polemica. Cifre gonfiate, dice. Ma le associazioni consumatori rilanciano l'allarme pignoramenti anticipato anche da Adusbef nei giorni scorsi.
«Siamo sommersi da problematiche legate ai mutui a tasso variabile», dice Francesca Arnaboldi di Confconsumatori. «Il disagio e la preoccupazione che raccogliamo ai nostri sportelli è enorme», le fa eco Angelo Motta, segretario Adiconsum Lombardia. Il mutuo-casa, che poteva essere la molla di un passo in avanti nella scala sociale, rischia di trasformarsi in una pietra al collo: «Un extracomunitario con moglie e figli — racconta Tommaso Di Buono, segretario milanese della stessa associazione — ha perso il lavoro per qualche mese. Poi è stato riassunto come operaio. Ma non ha versato rate per 10 mila euro e la sua banca l'ha prima diffidato, poi ha iniziato la procedura di pignoramento. Quando l'uomo è stato nelle condizioni di pagare di nuovo le sue rate, gli è stata negata la possibilità di rateizzare il vecchio debito. O pagava l'intero importo del mutuo, 120 mila euro, o chiuso. Ci vorranno due anni perché la procedura di esproprio si concluda. Ma, drammaticamente, la strada è segnata».
Paola D'Amico
15 ottobre 2007
Fonte:
Corriere della Sera