10 maggio 2006
Cala l'utile di Mediaset e il titolo crolla in Borsa
C.B.
Cala l'utile di Mediaset nel primo trimestre sulla scia dell'effetto Olimpiadi di Torino (trasmesse dalle reti Rai) e dei minori proventi straordinari.
I risultati sono stati diffusi ieri, martedì 9 maggio, dopo la chiusura delle contrattazioni a Piazza Affari e solo oggi il titolo ha affrontato la prova del mercato, accusando un crollo del 3,09% a 9,89 euro, livello che riporta la quotazione ai livelli del 20 aprile dopo un'analoga forte oscillazione al ribasso una settimana fa.
I primi tre mesi del 2006 hanno visto per il gruppo di Cologno una contrazione del risultato netto consolidato a 145,1 milioni di euro dai 198,7 milioni di euro di un anno prima. In peggioramento anche l'Ebit (il risultato operativo) pari a 265,6 milioni di euro, 78,4 milioni in meno rispetto al dato relativo stesso periodo del 2005 (344 milioni di euro) che aveva beneficiato della plusvalenza di 43,1 milioni di euro derivante dalla cessione dell'1,9% in Telecinco. In crescita, invece, i ricavi, pari a 955,2 milioni di euro rispetto ai 910,7 milioni di euro del primo trimestre 2005. L'incidenza del risultato operativo sui ricavi netti consolidati (redditività operativa) si è attestata al 27,8%, rispetto al 37,8% del primo trimestre 2005. In miglioramento la posizione finanziaria netta del gruppo, passata dai -358 milioni di euro del 31 dicembre 2005 ai -114,9 milioni di euro al 31 marzo 2006.
La raccolta pubblicitaria di Publitalia '80 è cresciuta del 2,3% a 776,8 milioni di euro dai 759,4 milioni del primo trimestre 2005. Nei primi tre mesi del 2006, inoltre, Mediaset ha consolidato la propria leadership sul pubblico di telespettatori tra i 15 e i 64 anni con il 44,5% in prime time, il 43,8% nelle 24 ore, e il 43,7% in day time. Questi risultati vanno letti, ricorda il gruppo, alla luce dei palinsesti del mese di febbraio segnati dai Giochi Olimpici invernali di Torino trasmessi dalle reti Rai. Quanto a Telecinco, nei primi tre mesi del 2006 la raccolta pubblicitaria televisiva lorda della concessionaria Publiespana ha raggiunto il fatturato record di 223,6 milioni di euro con una crescita dell'8,2% rispetto al primo trimestre 2005.
Nei primi tre mesi del 2006 Telecinco rafforza il primato nel target commerciale di riferimento (16-59 anni), quello più interessante per gli investitori pubblicitari, sia nell'intera giornata (23%) sia in prime time (24%). Per il resto dell'anno Mediaset intravvede qualche nube all'orizzonte con incertezze sul fronte della raccolta pubblicitaria sia in Italia che in Spagna. «Aprile sarà negativo, maggio positivo e giugno per il momento è veramente lontano», ha spiegato il direttore generale di Publitalia Luigi Colombo, sottolineando che aprile «ha sofferto di più fattori concomitanti, come le elezioni, la Pasqua e altre festività nazionali», mentre «maggio ha registrato una tendenza più positiva e il gruppo ha studiato una politica commerciale mirata a mantenere tale tendenza». Dopo un rallentamento del mercato soprattutto per il settore largo consumo, Mediaset si è detta fiduciosa nella prevista ripresa dei consumi nel secondo semestre e, quindi, in un «andamento più sostenuto della raccoltà nella seconda parte dell'esercizio».
Nessuna acquisizione in vista. Attesa per mosse governo. Nessuna novità, invece, sul fronte delle acquisizioni. «C'è un asset in giro sul mercato, che è Endemol - ha affermato il responsabile finanziario Marco Giordani - ma il nostro approccio è lo stesso: la taglia complessiva di Endemol, attiva in oltre 22 Paesi, non è comparabile con la nostra attuale portata geografica, che ci vede presente in 2 Paesi». Mentre è attesa per le mosse del nuovo governo sulla regolamentazione del settore dei media. «Aspettiamo di vedere mese per mese, non abbiamo indicazioni, nè previsioni», ma comunque «non si tratterà di qualcosa con un impatto nel breve periodo», ha detto Giordani, spiegando che Mediaset «non ha fatto previsioni prima delle elezioni, non le facciamo dopo. La Legge Gasparri regola l'arena dei media, se il Governo dovesse decidere dei cambiamenti» modificando l'assetto regolamentare del sistema radio-televisivo, per introdurre una nuova legge «le procedure non saranno poi così veloci».