A quanto l'opa? 30 euro?

valdes

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ormai non quando l'opa ma, a quanto

mi ricorda Buongiorno ,

prima entrano nel capitale e poi lanciano l'opa
 
ormai non quando l'opa ma, a quanto

mi ricorda Buongiorno ,

prima entrano nel capitale e poi lanciano l'opa

Leggendo il comunicato e guardando il titolo oggi, io non ne sarei cosi sicuro.

Hanno servito alla grande
 
Oggi sarebbe dovuta schizzare a 28,5-29 non fare -4% e toccare i 25 :o

MILANO, 18 giugno (Reuters) - Le famiglie Cinaglia e Amodeo trattano separatamente con un investitore che punta ad entrare nel capitale di Engineering, ma i negoziati sono ancora in fase preliminare e non vincolante.
 
MILANO, 18 giugno (Reuters) - Le famiglie Cinaglia e Amodeo trattano separatamente con un investitore che punta ad entrare nel capitale di Engineering, ma i negoziati sono ancora in fase preliminare e non vincolante.

Prevedo biscotto ai danni degli sprovveduti...
 
Chi non vende? E a chi e che cosa interessa scusa?

La tua decisione mi fa pensare che sei ben informato.


la proprieta' non vende-

semmai in futiuro si fonde con altre societa' e/o compra.

le trattative ci sono sempre state e le voci anche, nel presente e' probabile una entrata di qualcuno nell'azionariato ma non si va' oltre.

ha una tale dimensione da poter competere da sola , la loro idea e' quella di cui sopra non di essere acquisita a meno che non arrivino offerte ecclatanti ma di questi tempi dubito e puo' essere comprata solo da colossi .

nb: questa e' una societa' che sul mercato a meno di 700/800 milioni di euro non la porti a casa.:cool::specchio::bye:
 
Ultima modifica:
anche buongiorno qualche giorno prima dell'opa si e' presa qualche bel scivolone, dicasi, per chi ha la memoria corta, anche per bulgari, coin etc..
 
Chi non vende? E a chi e che cosa interessa scusa?

La tua decisione mi fa pensare che sei ben informato.

Non ha nessuna informazione.

Che ci siano trattative in corso è stato confermato e quindi escludere una vendita non ha alcun senso.
 
La vendita di Engineering gli Amodeo verso l’uscita

LA VENDITA DELLA QUOTA DELLA FAMIGLIA, SUPERIORE AL 30 PER CENTO, FAREBBE COMUNQUE SCATTARE L’OPA CAMBIEREBBE QUINDI L’ASSETTO PROPRIETARIO E L’ALTRO FONDATORE, CINAGLIA, RIMARREBBE SOLTANTO SOCIO DI MINORANZA

Lo leggo dopo

Adriano Bonafede Luigi Dell’Olio Milano Il ventilato cambio in vista ai vertici di Engineering non entusiasma più il mercato. Nell’ultima settimana il titolo della società specializzata in consulenza informatica ha perso smalto dopo la corsa delle ultime settimane che lo aveva portato a superare i 28 euro, recuperando rapidamente dai minimi a 21 euro toccati a fine maggio. Le famiglie Cinaglia e Amodeo, che detengono rispettivamente il 35 e il 32 per cento del capitale azionario (ma che non sono legati da alcun patto di sindacato), hanno confermato alla Consob le voci di stampa su un possibile passaggio del testimone, affermando di aver avviato trattative separate in questa direzione. Trattative che in ogni caso non hanno ancora superato la fase preliminare e non vincolante. A rilevare le quote sarebbe One Equity Partners, fondo di private equity che fa capo a JP Morgan. A uscire immediatamente sarebbe la famiglia Amodeo, mentre la famiglia Cinaglia tratterebbe le condizioni per rimanere, almeno per un certo periodo. È chiaro però che il mercato s’interroga sull’operazione: la vendita della quota degli Amodeo, superiore al 30 per cento, farebbe comunque scattare l’Opa. Cambierebbe quindi l’assetto proprietario e Cinaglia rimarrebbe solo socio di minoranza. Come mai il titolo perde quota? Le illazioni, come spesso capita in questi casi, si muovono in tutte le direzioni. A riscuotere i maggiori consensi è l’ipotesi che il mercato avesse già da tempo cominciato a scommettere
su un cambio di proprietà e abbia già oggi “metabolizzato” l’operazione. Secondo Websim, in ogni caso, è difficile che i fondatori accettino di cedere le proprie quote a un prezzo inferiore al target price di 30 euro per azione, dato che la società ha una situazione finanziaria solida e buone prospettive di crescita. Ecco perché gli analisti fissano il target price del titolo su questo livello, accompagnandolo con il giudizio “interessante”. È ottimista sul titolo anche Marta Caprini di Banca Imi, che indica il target price a 28,9 euro con raccomandazione “buy”. L’analista arriva a questa valutazione paragonando i multipli della società italiana con quelli dell’anglo-olandese Logica, da poco acquisita dalla canadese Cgi Group (entrambe attive nei servizi per l’Information Technology). La valutazione per Engineering dovrebbe essere di 33 euro ad azione, secondo la logica pura dei numeri, sottolinea Caprini, che tuttavia aggiusta al ribasso il prezzo obiettivo considerando che l’azienda italiana è più piccola rispetto a Logica e si trova a operare in un contesto economico e normativo differente. Nel primo trimestre dell’anno, l’azienda romana ha fatto segnare un valore della produzione sostanzialmente in linea con lo stesso periodo del 2011, attestandosi a 177,4 milioni di euro rispetto ai 178 milioni di euro di dodici mesi prima. Bene l’Ebitda di periodo, che ha toccato quota 13,5milioni di euro, contro i -2,3 milioni di euro precedenti, e l’Ebit, a 8,6 milioni rispetto ai - 6,7 milioni di euro del primo trimestre 2011. Al 31 marzo 2012 gli ordinativi acquisiti raggiungono i 181,6 milioni di euro, in crescita del 2,6% rispetto allo stesso periodo del 2011, mentre la posizione finanziaria netta mostra un saldo negativo di 46,7 milioni di euro (-45,1 milioni di euro a fine 2011). Al di là dei numeri, va rilevato che se l’operazione di cessione al fondo di private equity andasse in porto, l’Italia perderebbe un player importante (probabilmente il più importante) nel campo dell’Information Technology. La società, costituita nel 1980 nell’ambito del Cerved, divenne poi autonoma tramite un’operazione di management buyout. Negli anni è cresciuta sotto il controllo del duo Cinaglia- Amodeo, scansando lo scoppio della bolla legata alla New Economy e ampliando il proprio raggio di azione – grazie a una serie di acquisizioni dalla pubblica amministrazione all’industria, dalla finanza all’energy, arrivando a operare in Italia, nell’area Europa, Medio Oriente e Africa e nell’area America Latina. Il fatturato prodotto all’estero a fine 2011 era superiore al 10 per cento del totale. L’azienda è cresciuta nel corso del tempo sia per linee interne che per linee esterne con una serie di piccole e medie acquisizioni fino alla più rilevante, la filiale italiana del gruppo franco-olandese Atos Origin, nel 2008. Con questa acquisizione Engineering aveva fatto un grande salto dimensionale, consolidando i mercati industry e tlc, su cui il gruppo era storicamente meno forte. (25 giugno 2012)
 
La vendita di Engineering gli Amodeo verso l’uscita

LA VENDITA DELLA QUOTA DELLA FAMIGLIA, SUPERIORE AL 30 PER CENTO, FAREBBE COMUNQUE SCATTARE L’OPA CAMBIEREBBE QUINDI L’ASSETTO PROPRIETARIO E L’ALTRO FONDATORE, CINAGLIA, RIMARREBBE SOLTANTO SOCIO DI MINORANZA


Adriano Bonafede Luigi Dell’Olio Milano Il ventilato cambio in vista ai vertici di Engineering non entusiasma più il mercato. Nell’ultima settimana il titolo della società specializzata in consulenza informatica ha perso smalto dopo la corsa delle ultime settimane che lo aveva portato a superare i 28 euro, recuperando rapidamente dai minimi a 21 euro toccati a fine maggio. Le famiglie Cinaglia e Amodeo, che detengono rispettivamente il 35 e il 32 per cento del capitale azionario (ma che non sono legati da alcun patto di sindacato), hanno confermato alla Consob le voci di stampa su un possibile passaggio del testimone, affermando di aver avviato trattative separate in questa direzione. Trattative che in ogni caso non hanno ancora superato la fase preliminare e non vincolante. A rilevare le quote sarebbe One Equity Partners, fondo di private equity che fa capo a JP Morgan. A uscire immediatamente sarebbe la famiglia Amodeo, mentre la famiglia Cinaglia tratterebbe le condizioni per rimanere, almeno per un certo periodo. È chiaro però che il mercato s’interroga sull’operazione: la vendita della quota degli Amodeo, superiore al 30 per cento, farebbe comunque scattare l’Opa. Cambierebbe quindi l’assetto proprietario e Cinaglia rimarrebbe solo socio di minoranza. Come mai il titolo perde quota? Le illazioni, come spesso capita in questi casi, si muovono in tutte le direzioni. A riscuotere i maggiori consensi è l’ipotesi che il mercato avesse già da tempo cominciato a scommettere
su un cambio di proprietà e abbia già oggi “metabolizzato” l’operazione. Secondo Websim, in ogni caso, è difficile che i fondatori accettino di cedere le proprie quote a un prezzo inferiore al target price di 30 euro per azione, dato che la società ha una situazione finanziaria solida e buone prospettive di crescita. Ecco perché gli analisti fissano il target price del titolo su questo livello, accompagnandolo con il giudizio “interessante”. È ottimista sul titolo anche Marta Caprini di Banca Imi, che indica il target price a 28,9 euro con raccomandazione “buy”. L’analista arriva a questa valutazione paragonando i multipli della società italiana con quelli dell’anglo-olandese Logica, da poco acquisita dalla canadese Cgi Group (entrambe attive nei servizi per l’Information Technology). La valutazione per Engineering dovrebbe essere di 33 euro ad azione, secondo la logica pura dei numeri, sottolinea Caprini, che tuttavia aggiusta al ribasso il prezzo obiettivo considerando che l’azienda italiana è più piccola rispetto a Logica e si trova a operare in un contesto economico e normativo differente. Nel primo trimestre dell’anno, l’azienda romana ha fatto segnare un valore della produzione sostanzialmente in linea con lo stesso periodo del 2011, attestandosi a 177,4 milioni di euro rispetto ai 178 milioni di euro di dodici mesi prima. Bene l’Ebitda di periodo, che ha toccato quota 13,5milioni di euro, contro i -2,3 milioni di euro precedenti, e l’Ebit, a 8,6 milioni rispetto ai - 6,7 milioni di euro del primo trimestre 2011. Al 31 marzo 2012 gli ordinativi acquisiti raggiungono i 181,6 milioni di euro, in crescita del 2,6% rispetto allo stesso periodo del 2011, mentre la posizione finanziaria netta mostra un saldo negativo di 46,7 milioni di euro (-45,1 milioni di euro a fine 2011). Al di là dei numeri, va rilevato che se l’operazione di cessione al fondo di private equity andasse in porto, l’Italia perderebbe un player importante (probabilmente il più importante) nel campo dell’Information Technology. La società, costituita nel 1980 nell’ambito del Cerved, divenne poi autonoma tramite un’operazione di management buyout. Negli anni è cresciuta sotto il controllo del duo Cinaglia- Amodeo, scansando lo scoppio della bolla legata alla New Economy e ampliando il proprio raggio di azione – grazie a una serie di acquisizioni dalla pubblica amministrazione all’industria, dalla finanza all’energy, arrivando a operare in Italia, nell’area Europa, Medio Oriente e Africa e nell’area America Latina. Il fatturato prodotto all’estero a fine 2011 era superiore al 10 per cento del totale. L’azienda è cresciuta nel corso del tempo sia per linee interne che per linee esterne con una serie di piccole e medie acquisizioni fino alla più rilevante, la filiale italiana del gruppo franco-olandese Atos Origin, nel 2008. Con questa acquisizione Engineering aveva fatto un grande salto dimensionale, consolidando i mercati industry e tlc, su cui il gruppo era storicamente meno forte. (25 giugno 2012)

e allora? com'è finita?:confused:
 
Che non si è saputo più niente.
L'impressione è che le decisioni siano state rimandate in attesa di capire le sorti dell'area euro.
Molte operazioni dall'estero sul nostro paese sono state congelate per il rischi uscita dall'euro.
 
Riscossione, la corsa entra nel vivo

Almeno sei concorrenti, raggruppati in alleanze temporanee, si sono presentati ai nastri di partenza nella selezione lanciata dall'Associazione dei Comuni per trovare il partner operativo con cui lanciarsi nel campo della riscossione dei tributi locali lasciato libero dall'addio di Equitalia dal 1° gennaio prossimo
I termini per chiedere di partecipare alla corsa sono scaduti ieri a mezzogiorno: l'Anci, in attesa di riunire la commissione e mettere mano alle carte per la verifica dei requisiti sulle società con cui far partire AnciRiscossioni, non ha diffuso informazioni, ma a quanto risulta al Sole 24 Ore a fronteggiarsi ci sono almeno due associazioni temporanee d'impresa più qualche altro operatore. Come nelle previsioni, in campo è entrata poste italiane, con la controllata Poste e Tributi, che ha presentato la propria
proposta in alleanza con Engineering Tributi, la società di Engineering Ingegneria Informatica già attiva nella riscossione locale. Un'altra alleanza temporanea dovrebbe essere rappresentata dalla padovana Abaco con la casertana Publiservizi e la romana I.C.A. Tributi. Alla selezione parteciperebbe anche Aipa (Agenzia italiana per le Pubbliche amministrazioni Spa), nata a Milano negli anni '20 e ora specializzata soprattutto nella creazione e gestione delle banche dati. Il versante informatico è naturalmente il terreno d'elezione anche per Engineering, che si è alleata a Poste e Tributi sul fronte operativo in un'Ati su cui sembrano catalizzarsi molte attenzioni: Poste, tra l'altro, già nei mesi scorsi aveva mostrato il proprio interesse crescente nel ramo della fiscalità locale siglando protocolli d'intesa con alcune Anci regionali.
L'esame delle domande, almeno nelle intenzioni dell'Anci, dovrebbe bruciare il più possibile le tappe, perché i tempi sono stretti: le prossime saranno settimane cruciali per le gare che la stragrande maggioranza dei 6.100 Comuni serviti per la riscossione coattiva e spontanea da Equitalia dovranno lanciare alla ricerca del nuovo partner. Le alternative, infatti, non sono molte: c'è la reinternalizzazione del servizio, come ha fatto parzialmente Milano (e come ha fatto Livorno, preparandosi però con largo anticipo), ostacolata nella maggioranza dei casi dai vincoli alle assunzioni e dalla difficoltà di ricostruire in fretta le competenze necessarie per una partita delicata come quella tributaria. Per gli altri, c'è la via maestra della gara e, dopo la "sospensione" di questi mesi in attesa che il quadro si chiarisse, i bandi si moltiplicheranno tra
tra ottobre e novembre, per essere operativi a regime dal 1° gennaio.
Gianni Trovati - Il Sole 24 Ore -
 
Brutta seduta oggi con rottura intraday dei minimi a molte settimane.

Evidentemente le trattative non sono andate a buon fine.
Certo è che per un titolo di questo settore le quotazioni rimangono veramente basse.
 
Brutta seduta oggi con rottura intraday dei minimi a molte settimane.

Evidentemente le trattative non sono andate a buon fine.
Certo è che per un titolo di questo settore le quotazioni rimangono veramente basse.

Il 7 ottobre c'è lo stacco del dividendo, magari centra pure quello!
Comunque è pilotato alla grande; quindi dall'analisi tecnica ti aspetti un calo, visto la rottura di determinati prezzi, e il titolo invece nega qualsiasi grafico! Questo succede anche quando sale.
 
Brutta seduta oggi con rottura intraday dei minimi a molte settimane.

Evidentemente le trattative non sono andate a buon fine.
Certo è che per un titolo di questo settore le quotazioni rimangono veramente basse.

ha rotto la media a 24,50 molto importante e sn scattati stop a valanga, cmq da oggi lo monitoro, appena posso entro, un saluto chagans, piacere di incontrarti
 
a me pare stiano accumulando. Comprano al meglio e vendono pochi pezzi per tenerlo basso e far ricaricare la lettera.
ne ho prese un po' a 25,20, vediamo...
 
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