Calabria: caos e via vai senza precedenti - 03 gen, 13
Catanzaro – Il terremoto e’ in atto e lo avevamo preannunciato da giorni. La politica calabrese e’ in fase di decomposizione e prova a ricomporsi assumendo nuovi connotati e soprattutto sancendo nuovi equilibri che determineranno coloro che avranno in mano il potere in un futuro immediato. Se il Centrosinistra ha in pratica delineato la propria conformazione, con il PD che non e’ solo commissariato in qualita’ di partito calabrese, ma anche nelle liste dei candidati al Parlamento (leggi D’Attorre e Bindi), il Centrodestra si sta sgretolando e tale scomposizione determinera’ uno sconvolgimento politico senza precedenti e soprattutto dal risultato imprevedibile. Infatti, con il presidente della Giunta regionale Giuseppe Scopelliti candidato in prima persona, tutti scappano a trovar riparo. Un dato e’ certo. A sei mesi dalle elezioni politiche, tempo massimo consentito, la Calabria sara’ chiamata alle urne per votare il nuovo Consiglio regionale. Ma dove si candida Scopelliti? Si vocifera che possa essere inserito nella lista di Micciche’, ma lui vorrebbe capeggiare la lista che porta il suo nome. Di fatto non sara’ nel PDL. All’interno del Centrodestra, questa mossa non e’ piaciuta a Domenico Tallini, assessore regionale e leader del PDL catanzarese, che e’ pronto a fuggire con Montezemolo, il quale, grazie alle pressioni del leader regionale di Italia Futura Floriano Noto, vorrebbe il cavallo vincente al primo posto della sua lista. Questo determinerebbe una rottura clamorosa, che inciderebbe anche sulle elezioni comunali a Catanzaro che si terranno il 20 e 21 gennaio, prima delle Politiche, che saranno invece svolte il 24 febbraio. Staremo a vedere. Intanto, Berlusconi non vuole piu’ Michele Traversa a Roma e preferisce l’altro assessore regionale, Piero Aiello. Se Scopelliti andra’ nella lista di Micciche’, potrebbe essere il fedele Luigi Fedele a capeggiare la lista del governatore, anche se per lui c’e’ aria di una candidatura alla presidenza della Giunta regionale. Ma intanto, meglio piazzarsi no? E l’UDC? Il partito che esprime il presidente del Consiglio regionale ha detto basta con il Centrodestra. Senza plateali colpi di scena si separa, magari con un arrivederci. Scendono in campo sia Francesco Talarico che Michele Trematerra ed entrambi per sostenere Mario Monti. E difficilmente alle imminenti elezioni regionali sosterranno il Centrodestra con cui hanno governato in questi tre anni circa la Calabria. D’altronde esiste un patto nazionale che oramai sembra essere anche evidente. Se Bersani vince non governera’, a meno che, come esplicitato da Casini, non vinca al Senato per garantirsi la governabilita’. Dovesse non farcela, Monti sarebbe Premier, con il Centro pronto ad allearsi con il PD, ma senza Vendola, che starebbe all’opposizione, insieme a Grillo e Berlusconi, che sembra non trovare accordi neppure con la Lega. In Calabria, ad appoggiare Bersani, ci sara’ come detto anceh il Centro di Loiero e Tabacci, con Bruno capolista al Senato e l’ex governatore speranzoso di tornare ad essere ministro, o quantomeno di godere di una meritata ricompensa.
La vittoria al Senato di Bersani, infatti, potrebbe dipendere da Lombardo in Sicilia, e se cosi’ andasse, il merito sarebbe tutto di Loiero, colui che ha convinto il leader dell’MPA a sostenere il segretario nazionale democratico. Confusi? E’ solo l’inizio del terremoto. D’altronde i partiti si muovono anche in vista delle regionali. Il candidato del Centrodestra, come detto, potrebbe essere Fedele, e quello del Centrosinistra potrebbe essere Sandro Principe, voluto anche dai vertici romani. Ma occhio a Mario Oliverio. Anche lui vorrebbe guidare la Calabria.
Terremoto politico in Calabria: caos e via vai senza precedenti - Calabria Libera