Addio anche alla ripresa di fine anno?

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ceck78

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Visco: «L’instabilità politica incide sulla ripresa. Ma non c’è un rischio-Italia»

MOSCA — «Il nostro paese è in una fase molto critica: c’è un problema di stabilità istituzionale e politica che incide anche sulla capacità di cogliere l’opportunità della ripresa di fine anno».

Il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, al termine dei lavori del G20 finanziario di Mosca punta il dito sui possibili danni delle tensioni nel governo e nella maggioranza che hanno portato anche al declassamento «non giustificato dai fondamentali» da parte dell’agenzia di rating Standard &Poor’s.

Tuttavia Visco con sicurezza afferma che a livello internazionale non si è comunque creato un caso, non c’è insomma «un rischio Italia».

«La strada maestra resta la crescita» aggiunge spiegando che dopo sei anni di crisi in cui sono venuti alla luce tutti i ritardi strutturali dell’Italia, raggiungere comunque un tasso di sviluppo robusto non sarà nè rapido nè facile.

Il ministro dell’Economia, Fabrizio Saccomanni, che siede accanto al governatore nella mini conferenza stampa di fine vertice, non parla di politica ma cerca di essere rassicurante sull’attuale situazione economica del paese e sull’immagine dell’Italia sui mercati.

«Ci meritiamo uno spread più basso», dice descrivendo le tensioni sui mercati internazionali che ci riguardano. «C’è stata una fase di volatilità, dovuta agli annunci della Fed Usa poi qualche tensione per la situazione di Grecia e Portogallo». Complessivamente lo spread, che attualmente si aggira sui 280-290 punti base «è rimasto sugli stessi livelli, le aste di titoli pubblici sono andate bene e non ci sono problemi su questo fronte».

Resta però il fatto che «un paese uscito dalla procedura di deficit eccessivo, che ha cifre di finanza pubblica in ordine e una prospettiva di ripresa in vista, confrontato ad altri paesi dell’area euro, si merita certo uno spread più basso dell’attuale», afferma Saccomanni che qualche mese fa a Washington prima di diventare ministro ha sostenuto che il differenziale di rendimenti Italia/Germania adeguato ai suoi fondamentali sarebbe stato attorno a 100 punti.

Ministro e governatore insistono infine su un punto, la necessità di rilanciare gli investimenti favorendo l’accesso delle imprese a capitali non bancari a lungo termine attraverso strumenti «innovativi».

Ci sarà bisogno, afferma Saccomanni, di un’iniziativa pubblica, di tipo regolamentare o normativo, per «tirare fuori dall’ombra», nuovi interlocutori «in grado di mettere in contatto le imprese con gli investitori istituzionali disponibili a investire a lungo termine».

Visco: «L’instabilità politica incide sulla ripresa


Visco, da 30 anni Italia perde colpi :o
 
le supercaz.zole :D
l'instabilità politica
la pioggia
i terremoti
ecc ecc
..
..
altrimenti sai che ripresona :o
 
Si andrà tutti in processione a chiedere aiuto a Boldrini Vendola.
 
Non c'è luce in fondo al tunnel, perché il tunnel è cieco.
 
Non c'è luce in fondo al tunnel, perché il tunnel è cieco.

ma, al di la di tutto, sebbene ci sia la crisi, le aziende scappano all'estero e i lavoratori le seguono, abbiamo pur sempre •• la costituzione più bella del mondo••
 
Svimez: Pil in caduta, Sud soffre di più - Economia - ANSA.it

Messi peggio di come ci raccontano - "Stiamo strutturalmente messi peggio rispetto a come ci raccontano. Molto peggio". E Giannola aggiunge: "Non si capisce che noi stiamo precipitando senza paracadute se si continua di questo passo". Chiama in causa i dati, Giannola: "In meno di 10 anni, in questi ultimi due-tre anni, gli investimenti industriali sono caduti del 50%", e "un Paese che distrugge la base produttiva non ha destini rosei all'orizzonte". Ecco perché "é il momento di fare un discorso di verità esplicito".
 
la discesa sta rallentando, per cui a questo punto è immaginabile un arresto e poi una ripresa nel 2014

in assenza di misure hard, a quel punto anche il rapporto debito/pil tornerebbe a scendere

ma è pura teoria, perché non appena realizzeranno che l'italia possa farcela, ue e fmi internazionale provvederanno a intaurare un governo similmonti che adotti misure capaci di riportare giù il pil del 10 0 20%
 
La speranza è l'ultima a morire.

La causa principale della crisi italiana non è più il debito o la situazione internazionale, ma l'inettitudine e l'avidità dei governanti.
 
La speranza è l'ultima a morire.

La causa principale della crisi italiana non è più il debito o la situazione internazionale, ma l'inettitudine e l'avidità dei governanti.

la crisi italiana è il risultato di scelte quasi unanimi compiute dalla società italiana da 30 anni

la classe politica è sicuramente inetta e corrotta, ma la corruzione e l'inettitudine delle forze politiche restano pur sempre un fatto secondario rispetto all'altro che l'italia oggi è quello che gli italiani hanno voluto fosse da 30 anni a questa parte
 
sarà tutta una festa!

solo per il fatto che i giovani oggi non riescano a rigenerare una società sotto tutti gli aspetti (non fanno figli,niente auto,niente casa)la ripresa è qualcosa di impensabile,soprattutto quella interna.

Per l'export ok ultima manna ma ormai sta in crisi pure l'India figuriamoci :cool:

L'India sente odore di crisi. Produzione giù a maggio | Teleborsa.it


ma quel che è peggio non capiamo quando l'uomo è in crisi,la raffica di problemi è una catasta di proporzioni bibliche



Effetto Cassandra: La vera minaccia alla vita sulla Terra

"La richiesta di terreno per il cibo raddoppierà – come minimo – nel 2050 e triplicherà per la fine di questo secolo. Ciò significa che la pressione per radere al suolo molte delle foreste pluviali che rimangono per l'uso umano si intensificherà ad ogni decennio, perché questo è pressoché l'unico terreno disponibile rimasto per espandere l'agricoltura su scala. A meno che la Siberia non si scongeli prima che finiamo di deforestare. Nel 2050, è probabile che 1 miliardo di ettari di terreno saranno deforestati per soddisfare la domanda di cibo in aumento da parte di una popolazione in aumento. E' un'area più grande degli Stati Uniti."


"Secondo le Nazioni unite, la popolazione dello Zambia è prevista in aumento del 941% per la fine del secolo.

La popolazione della Nigeria in crescita del 349%, fono a 730 milioni di persone.
L'Afghanistan del 242%.
La Repubblica democratica del Congo del 213%.
Il Gambia del 242%.
Il Guatemala del 369%.
L'Iraq del 344%.
Il Kenya del 284%.
La Liberia del 300%.
Il Malawi del 741%.
Il Mali del 408%.
Il Niger del 766%.
La Somalia del 663%.
L'Uganda del 396%.
Lo Yemen del 299%.

Persino la popolazione degli Stati Uniti è prevista in crescita del 54% per il 2100, da 315 milioni nel 2012 a 478 milioni. Voglio solo sottolineare che se l'attuale ritmo globale di riproduzione continua, per la fine del secolo non ci saranno 10 miliardi di persone, ce ne saranno 28 miliardi."

:clap:
 
ma, al di la di tutto, sebbene ci sia la crisi, le aziende scappano all'estero e i lavoratori le seguono, abbiamo pur sempre •• la costituzione più bella del mondo••

ahahahahaah,ottimo direi; è proprio così abbiamo una costitruzione bellissima, una costituzioneche ha permesso ai politici di rubare anche i piedi delle sedie su cui si siedono,uina costituzione meravigliosa dire,non solo bellissima ahahahahaha
 
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