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Agenda Monti

"Cambiare l'Italia, riformare l'Europa, agenda per un impegno comune". E' il manifesto programmatico sul quale Mario Monti punta ad aggregare quelli che ha definito i "cespugli riformisti" presenti nei principali schieramenti politici. Vediamo alcuni dei contenuti dell'agenda, secondo quanto lo stesso presidente del Consiglio ha illustrato sia in conferenza stampa che nella successiva intervista telesiva al programma "In mezz'ora" condotto da Lucia Annunziata. Il documento integrale è stato pubblicato la tarda sera di domenica sul sito Cambiare l'Italia, riformare l'Europa | Un'agenda per un impegno comune.

Premessa. L'Italia è un Paese che può sorridere, perchè "ha risorse straordinarie e deve ritrovare quel tanto di fiducia che serve per fare più bambini: si sta autodistruggendo. L'agenda, una "riflessione aperta", consiste nell'evitare pericolosissimi e illusionistici passi indietro e deve andare avanti. Non è indirizzata al centro, non a destra e non a sinistra: è un'agenda erga omnes che punta a "fare chiarezza" a "unire sforzi", perché la classica suddivisione sinistra-destra non è più "il più proficuo asse di riferimento". L'asse portante dell'azione del prossimo governo dovrà essere "la volontà di cambiamento e l'Europa".
documenti

L'agenda Monti

Lavoro. Modernizzazione del mercato del lavoro, drastica semplificazione della normativa senza recedere dalla tutela dei diritti, superamento del dualismo tra lavoratori dipendenti sostanzialmente protetti e i non protetti. E ancora, riduzione a un anno del lasso di tempo per il passaggio da un lavoro a un altro, baricentro della contrattazione riposizionato nei luoghi di lavoro, defiscalizzazione in direzione della contrattazione aziendale. Il gioco sinergico dovrà investire imprese, lavoratori, sindacati, pubblici poteri ciascuno nel suo ruolo. Tutti dovrebbero "operare in armonia", uscendo da una logica di arroccamento e di tutela degli interessi dei lavoratori che finisce per avere l'effetto opposto e penalizzare i lavoratori.

Giustizia. Non varare leggi ad personam ma leggi ad nationem, e dunque nell'agenda compare l'intento a rafforzare la disciplina del falso di bilancio, ampliare la disciplina del voto di scambio, intervenire sulle intercettazioni e varare norme di prevenzione del conflitto di interessi.

Crescita. Liberalizzazione nel settore dei commerci e dei servizi in primo piano. Per la crescita e l'occupazione l'agenda Monti propone un gioco sinergico, un'unione dei riformatori accumunati da "una comune volontà di cambiamento e non dal rifiuto del cambiamento. Per la crescita e l'equità, in primo piano il tema di una "nuova visione" della donna. Nell'agenda "c'è molto pink e molto green".

Europa. E' uno degli assi portanti dell'agenda Monti. Lo slogan è evitare "pericolosissimi ed illusionistici" passi indietro. Occorre proseguire nell'azione condotta finora, sia sul piano della crescita (il riferimento è al varo del piano da 120 miliardi disposto dal Consiglio europeo di fine giugno) sia su quello dell'ulteriore rafforzamento degli strumenti per stabilizzare il mercato dei titoli sovrani. Occorre lavorare con pazienza in Europa facendo valere la capacità di negoziato e non la durezza dei pugni, ha osservato Monti.

Fisco. L'Imu si può rivedere ma non certo abolire. "Se si facesse un provvedimento come questo, chi verrà solo un anno dopo dovrà mettere l'Imu doppia". La via maestra è la riduzione della spesa pubblica e su questa strada occorre spingere il pedale in modo più risoluto rispetto a quanto fatto finora. L'equazione è ridurre la spesa per tagliare la pressione fiscale in primo luogo a beneficio delle imprese e del lavoro.

Costi della politica. Nell'ammissione che quel che il governo ha portato a casa sia "molto di meno di quel che avrebbe voluto", la proposta vede in primo piano la riduzione delle Province ("vi sono stati fortissimi arroccamenti"). Per Monti "il più grande costo della politica è quello delle decisioni non prese".

Evasione fiscale. "Non amo le tasse ma le ritengo parte legittima e doverosa di una vita di cittadinanza". Monti qualifica come deleteria quella "diffusa continua diseducazione nel linguaggio usato quando si dice che lo Stato mette le mani nelle tasche degli italiani. Il punto è che alcuni italiani privati mettono mani nelle tasche di altri italiani privati".
 
Agenda Giannino (FiD)

1 Ridurre l'ammontare del debito pubblico
2 Ridurre la spesa pubblica di almeno 6 punti percentuali del PIL nell'arco di 5 anni
3 Ridurre la pressione fiscale complessiva di almeno 5 punti in 5 anni,
4 Liberalizzare rapidamente i settori ancora non pienamente concorrenziali
5 Sostenere i livelli di reddito di chi momentaneamente perde il lavoro anziché tutelare il posto di lavoro esistente o le imprese inefficienti
6 Adottare immediatamente una legislazione organica sui conflitti d'interesse
7 Far funzionare la giustizia
8 Liberare le potenzialità di crescita, lavoro e creatività dei giovani e delle donne
9 Ridare alla scuola e all'università il ruolo, perso da tempo, di volani dell'emancipazione socio-economica delle nuove generazioni
10 Introdurre il vero federalismo con l'attribuzione di ruoli chiari e coerenti ai diversi livelli di governo
 
Agenda Grillo

Un non eletto, che non partecipa alle elezioni con l'obiettivo di farsi rieleggere, lascia, da assoluto impunito, la sua Agenda in eredità al prossimo governo, nel caso non sia ancora lui presidente del Consiglio. Non scende in campo, ma sale in politica, ascende al Cielo. Non è stato sfiduciato dal Parlamento, ma si è sfiduciato da solo. E' un fenomeno della autoreferenzialità estrema, un energumeno anticostituzionale, un presuntuoso che non ammette lo sfascio economico di cui è diretto responsabile. Non si è mai visto in una democrazia che ci si candidi alla guida di una Nazione con la pretesa di non partecipare alle elezioni e che si imponga il programma ai successori al pari delle Tavole della Legge di Mosè. Il programma di Rigor Montis, nel caso il M5S riesca a partecipare alle elezioni e le vinca (perché porsi limiti?) diventerà carta straccia con buona pace dei suoi sostenitori Casini e Fini. Del doman non v'è certezza, ma con altri cinque anni di montismo e della sua agenda c'è l'assoluta sicurezza del fallimento economico senza ritorno dell'Italia. L'Agenda Grillo (un estratto dal Programma del M5S e delle proposte discusse nel forum e nel blog) dà molta più fiducia:
1 - Legge anticorruzione
2 - Reddito di cittadinanza
3 - Abolizione dei contributi pubblici ai partiti (retroattivi da queste elezioni)
4 - Abolizione immediata dei finanziamenti diretti e indiretti ai giornali
5 - Introduzione del referendum propositivo e senza quorum
6 - Referendum sulla permanenza nell'euro
7 - Obbligatorietà della discussione di ogni legge di iniziativa popolare in Parlamento con voto palese
8 - Una sola rete televisiva pubblica, senza pubblicità, indipendente dai partiti
9 - Elezione diretta dei candidati alla Camera o al Senato
10 - Istituzione di un politometro per la verifica di arricchimenti illeciti da parte della classe politica negli ultimi vent'anni
11 - Massimo di due mandati elettivi
12 - Legge sul conflitto di interesse
13 - Misure immediate per il rilancio della piccola e media impresa sul modello francese
14 - Ripristino dei fondi tagliati alla Sanità e alla Scuola pubblica con tagli alle Grandi Opere Inutili come la Tav
15 - Informatizzazione e semplificazione dello Stato
16 - Accesso gratuito alla Rete per cittadinanza
Questo e altro ancora nel futuro degli italiani. Si volta pagina. Loro non si arrenderanno mai (ma gli conviene?). Noi neppure.
 
PD, PDL e Lega niente di aggiornato e sintetico per il momento.
 
1 Ridurre l'ammontare del debito pubblico
2 Ridurre la spesa pubblica di almeno 6 punti percentuali del PIL nell'arco di 5 anni
3 Ridurre la pressione fiscale complessiva di almeno 5 punti in 5 anni,
4 Liberalizzare rapidamente i settori ancora non pienamente concorrenziali
5 Sostenere i livelli di reddito di chi momentaneamente perde il lavoro anziché tutelare il posto di lavoro esistente o le imprese inefficienti
6 Adottare immediatamente una legislazione organica sui conflitti d'interesse
7 Far funzionare la giustizia
8 Liberare le potenzialità di crescita, lavoro e creatività dei giovani e delle donne
9 Ridare alla scuola e all'università il ruolo, perso da tempo, di volani dell'emancipazione socio-economica delle nuove generazioni
10 Introdurre il vero federalismo con l'attribuzione di ruoli chiari e coerenti ai diversi livelli di governo

dell'agenda monti diciamo non mi interessa.. ormai è un anno circa che si è scoperto l personaggio e quindi non mi meravigliano i suoi deliri, M5S sarebbe da parlarne ma quì dentro è impossibile, ovviamente peccano un po' ingenuità data la gioventu' del movimento ma in buona fede per di piu' sono lasciati soli da chi si intende di certe cose perchè in maggiorparte presi a difendere il proprio fortino, ma piano piano crescono anche nei concetti a mio modo di vedere...

giannino invece... che dire... uno spettacolo puro di idiozie populismi (quelli veri) e intenti di accellerazione al disfacimento e vendita totale del sistema paese... eccezzionale
berlusconi in confronto è un dilettante della comunicazione

il punto 1 già di per se detronizzerebbe il paese a spese di ignoti (leggasi il **** degli italiani)
il punto due prosegue il punto 1 .. a pagare sempre gli stessi
il punto 3 a parte qualche soldo in piu' ai grossi gruppi ... nessun vantaggio tangibile per i flagellati in quanto diluito in 5 anni... e tra 5 anni come si dice dalle mie parti "beato chi cià un'occhio"

per me ci possiamo pure fermare.. il paese ce lo siamo giocato al primo anno e tanti belli saluti al fermare il declino..
pero' qualcuno ci avrà guadagnato di sicuro... a voi scoprire chi è

pero' il punto 7 mi piace... "far funzionare la giustizia" suona bene.. è un bel concetto, giusto quello.. :D:D:D
 
il 6 è solo dannoso
la gente non è informata correttamente e vincerebbe la paura più' che il buonsenso

non si può nemmeno continuare così però.

Purtroppo i nostri cari politici italiani e europei ci hanno messo in una situazione per cui dover scegliere se andare a sbattere contro un muro o avvelenarsi lentamente fino alla morte.
 
il 2 con intelligenza è fattibilissimo

il 6 è opinabile

il 14 è sacrosanto.

il 2 fa skizzare il costo del lavoro

il 6 è uno di quei tanti temi dove si accapigliano gli esperti e vorrebbero chiedere lumi alla gente, ma che ne sa!

il 14 butta via migliorie del territorio, lavoro e pil che vengono dalle grandi opere come tav e ponte sullo stretto
 
non si può nemmeno continuare così però.

Purtroppo i nostri cari politici italiani e europei ci hanno messo in una situazione per cui dover scegliere se andare a sbattere contro un muro o avvelenarsi lentamente fino alla morte.

che non si puo' andare avanti così sono d'accordo :yes:
la gente prima va informata correttamente pero'
altrimenti si finisce come la grecia

poi non si annuncia l'intenzione di...
si esce e basta
 
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