Aiuto acquisto casa da parenti e rischio azione revocatoria

Harry78

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Ciao a tutti, avrei bisogno di un aiuto o consiglio a chi posso rivolgermi, la situazione è un po' particolare...
Io e la mia compagna vogliamo acquistare casa che era dei suoi nonni, ereditata da tre fratelli tra cui suo padre.
Al momento la situazione è pulita andando a fare visure ipotecarie, ma uno dei fratelli (lo zio) anni fa ha avuto problemi di tasse non pagate con la sua ex società. Ora, purtroppo i dettagli non si riescono a reperire in alcun modo perché lo zio non ha più contatti con gli avvocati o non vuole portare alla luce la questione. L'unica certezza è che c'è stata una causa (o non so cosa di precisa, un accertamento?) che è stata vinta dallo zio, con l'agenzia delle entrate che ha dovuto anche pagare le spese di avvocati, ma la storia è rimasta appesa e dormiente per anni e potrebbe ricomparire all'improvviso.
Lo zio circa 3 anni fa ha donato il suo 1/3 di casa ai due figli (che quindi sono proprietari di 1/6 di casa), e ha fatto separazione dalla moglie. In più quest'anno uno dei due figli ha rivenduto la sua parte alla madre (chiaramente una vendita fittizia) per togliersi la proprietà ed accedere ai vantaggi del mutuo prima casa che voleva acquistare.

Ora, io sono stato dal notaio, vorremmo acquistare la casa al prezzo giusto (magari un po' con sconto famiglia ma per dire, non sottovalutandola). Siamo a conoscenza di questa situazione ma non possiamo avere altri dettagli dallo zio, non c'è proprio modo.
Il notaio mi ha detto che in ogni caso ci può essere azione revocatoria e noi avremmo delle beghe, ma non mi dice quali nello specifico perché lui vorrebbe avere tutti i dettagli giustamente di ciò che è successo allo zio. Ho capito che dovrebbero passare 5 anni dalla donazione che lo zio ha fatto ai figli, quindi altri 2 anni di attesa, per essere al sicuro da eventuale azione revocatoria.
Inoltre, se dovessero ripartire procedimenti, magari due anni passerebbero comunque fino all'arrivo di una sentenza... Ma questo non possiamo saperlo.

Ma a me sembra assurdo sta storia, voglio dire.. non è una vendita fittizia ma io davvero voglio comprare, ristrutturare e andarci a vivere (al momento io e compagna non abbiamo ancora case intestati a noi).
Su internet leggo che se si è parenti c'è il rischio, se si è estranei no. In effetti la situazione la conosciamo ma non così bene...

Secondo voi cosa si può fare?
Io pensavo a due opzioni:
1) rischiare e comprare (senza mutuo, abbiamo i risparmi), ristrutturare e fare tutto perché siamo in cerca da tempo. Ma in questo caso vorrei capire cosa si rischia (pignoramento di tutta la casa? O solo di 1/3? E se succede, quanto dovremmo pagare per "riscattare" la casa?)

1.1) Possibile che non esistano atti che ci mettono al sicuro da questa eventualità? Il notaio dice di no... Ma non si può fare una carta con lo zio per stabilire che se succede qualcosa saranno cavoli suoi e non nostri?

2) andare in fitto con riscatto fissando oggi la cifra di acquisto tra due anni, così se succede qualche casino ce ne andiamo e pazienza, amen. Però questo vorrebbe dire poi traslocare tra due anni, fare i lavori, insomma diventa scomodo. E poi, si deve fare un vero contratto di fitto in tal caso o possiamo fare una scrittura privata? (Gli zii non ci chiederebbero il fitto per farci stare)


Che mi consigliate? Siamo ad un punto morto e i mesi passano e la vita scorre, va presa una decisione...
 
Consiglierei la 2), per ora andateci in affitto. Fra due anni se è tutto a posto comprate.
 
Grazie, ma come posso capire bene la situazione? Anche andare in fitto per due anni va capito bene... E poi magari lo stato toglie agevolazioni e detrazioni su ristrutturazione, chi lo sa.
A chi posso chiedere bene?
 
Nessun altro che abbia conoscenze di questi argomenti?
 
Grazie, ma come posso capire bene la situazione? Anche andare in fitto per due anni va capito bene... E poi magari lo stato toglie agevolazioni e detrazioni su ristrutturazione, chi lo sa.
A chi posso chiedere bene?
le donazioni sono sempre una bega e nel 90% dei casi la banca non concede mutui su case donate.
 
Ma questo è un problema aggiuntivo... Comunque il mutuo non lo faremmo, acquisteremmo direttamente... Tra l'altro la casa è bella e risparmieremmo anche sul prezzo, agenzia, ecc. In alternativa dovremmo prendere con mutuo perché la stessa tipologia di casa costa di più e non ce la faremmo
 
Penso che non possa esistere una risposta miracolosa. Non conoscendo le problematiche dello zio il rischio c'è. Sta a voi decidere se accettare il rischio e procedere oppure lasciare perdere. Penso che quasi tutti ti consiglino di lasciare perdere. Però sta a voi valutare.
 
Più che a un Notaio dovresti chiedere ad un Avvocato.
Comunque, il rischio dell'art.2929-bis è ormai scongiurato, essendo passato oltre l'anno dalla donazione.
Il rischio che resta è quello della revocatoria, ma l'acquirente di buona fede si dovrebbe salvare.
"La sentenza che accoglie la domanda non pregiudica i diritti acquistati a titolo oneroso dai terzi di buona fede in base a un atto trascritto o iscritto anteriormente alla trascrizione della domanda" (art.2652), dove per domanda si intende la domanda revocatoria.
Il problema è che i figli difficilmente riuscirebbero a vincere la revocatoria.
Tu, in quanto subacquirente, pur parente, potresti passare a tua volta per non essere in buona fede. Non so però se la revocatoria possa travolgere anche l'acquirente dall'acquirente (te, cioè), nel senso che il 2652 si applica al donatario e all'acquirente dal donatario. Tu saresti in una fase ancora successiva.
Per troncare ogni dubbio perché non far acquistare (per ora) solo alla tua compagna, che ti firma una dichiarazione di intestazione fiduciaria e una procura irrevocabile a disporre per la quota corrispondente al tuo esborso? Passato il pericolo ti reintesti la tua metà...
Comunque, trattandosi di rivendita, il rischio che la revocatoria ti sia opponibile a mio parere si riduce. Di quanto dovresti sentire un Avvocato.
 
Più che a un Notaio dovresti chiedere ad un Avvocato.
Comunque, il rischio dell'art.2929-bis è ormai scongiurato, essendo passato oltre l'anno dalla donazione.
Il rischio che resta è quello della revocatoria, ma l'acquirente di buona fede si dovrebbe salvare.
"La sentenza che accoglie la domanda non pregiudica i diritti acquistati a titolo oneroso dai terzi di buona fede in base a un atto trascritto o iscritto anteriormente alla trascrizione della domanda" (art.2652), dove per domanda si intende la domanda revocatoria.
Il problema è che i figli difficilmente riuscirebbero a vincere la revocatoria.
Tu, in quanto subacquirente, pur parente, potresti passare a tua volta per non essere in buona fede. Non so però se la revocatoria possa travolgere anche l'acquirente dall'acquirente (te, cioè), nel senso che il 2652 si applica al donatario e all'acquirente dal donatario. Tu saresti in una fase ancora successiva.
Per troncare ogni dubbio perché non far acquistare (per ora) solo alla tua compagna, che ti firma una dichiarazione di intestazione fiduciaria e una procura irrevocabile a disporre per la quota corrispondente al tuo esborso? Passato il pericolo ti reintesti la tua metà...
Comunque, trattandosi di rivendita, il rischio che la revocatoria ti sia opponibile a mio parere si riduce. Di quanto dovresti sentire un Avvocato.
Grazie mille. Ma quale tipo di avvocato? Cioè devo cercare una specialità in particolare?
Tu mi sembri saperne un bel po' :D sapresti dirmi quali sono i rischi? Cioè se il rischio massimo è che pignorano 1/3 di casa, con valore preso dal prezzo catastale, con ulteriore "sconto" se me la riscatto subito, vorrebbe dire che se la casa vale 100mila, 33mila da pagare e si chiude a 20. Ora, se si tratta di una cifra del genere, io lo farei e rischierei perché tanto tra risparmio agenzia e sconto famiglia, vorrebbe dire che se sono sfortunato l'ho pagata come se l'avessi presa da qualcun altro.

Grazie di nuovo a tutti!
 
Certo che il rischio è 1/3. Di quello stiamo parlando. Il resto non te lo tocca nessuno. Però non è che te lo riprendi al valore catastale. Lo Stato lo potrebbe pignorare e se il debitore non paga va all'asta, a libero mercato. Ovviamente il valore di una quota è ridotto rispetto all'intero. Per cui fai i tuoi calcoli. Comunque, il rischio di perdere la quota credo sia ridotto.

E poi in teoria se venissi evitto (cioè se ti tolgono la quota) potresti chiedere indietro i soldi al venditore.
 
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Certo che il rischio è 1/3. Di quello stiamo parlando. Il resto non te lo tocca nessuno. Però non è che te lo riprendi al valore catastale. Lo Stato lo potrebbe pignorare e se il debitore non paga va all'asta, a libero mercato. Ovviamente il valore di una quota è ridotto rispetto all'intero. Per cui fai i tuoi calcoli. Comunque, il rischio di perdere la quota credo sia ridotto.

E poi in teoria se venissi evitto (cioè se ti tolgono la quota) potresti chiedere indietro i soldi al venditore.
Ma se il debitore paga, a quanto? 1/3 del valore catastale? Cioè, nel caso i fratelli potrebbero acquisire a prezzo catastale la parte pignorata, prima che vada all'asta?
 
Non c’entra nulla il valore catastale. Ma il valore venale.
 
Certo che il rischio è 1/3. Di quello stiamo parlando. Il resto non te lo tocca nessuno. Però non è che te lo riprendi al valore catastale. Lo Stato lo potrebbe pignorare e se il debitore non paga va all'asta, a libero mercato.
Non so quanto sia ancora diffusa la pratica di mandare all'asta 1/3 di casa. Il giudice delle esecuzioni può ordinare la divisione, specie se la casa si presta a venire divisa in più subalterni (o lo è di già).
 
Non so quanto sia ancora diffusa la pratica di mandare all'asta 1/3 di casa. Il giudice delle esecuzioni può ordinare la divisione, specie se la casa si presta a venire divisa in più subalterni (o lo è di già).
Mmm no la casa non è divisibile, quindi che potrebbe succedere?
 
sarebbe utile capire l'entita' della cifra che lo zio potrebbe dover pagare e lasciarla per 2 anni a garanzia dal notaio che redige l'atto a quel punto trascorsi 2 anni il notaio potrebbe saldare il venditore al riparto da ritorsioni revocatorie
 
sarebbe utile capire l'entita' della cifra che lo zio potrebbe dover pagare e lasciarla per 2 anni a garanzia dal notaio che redige l'atto a quel punto trascorsi 2 anni il notaio potrebbe saldare il venditore al riparto da ritorsioni revocatorie
Credo la cifra sia alta, più del valore della casa... Ma comunque questi soldi lo zio non li ha, quindi non sarebbe fattibile...
 
Credo la cifra sia alta, più del valore della casa... Ma comunque questi soldi lo zio non li ha, quindi non sarebbe fattibile...
quindi a rischio sarebbe la frazione di sua proprieta', in questo caso non so se vi conviene accettare il rischio a meno che non ci sia un vantaggio economico tale da potervi ricomprare la parte che eventualmente potrebbe essere venduta coattivamente
 
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