ALERION Proiettata verso i 60 €

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Rinnovabili: firmato il decreto sulle aree idonee. Previsti incentivi alle regioni per sbloccare impianti anche sulle aree non idonee​

Passo importante per il settore Rinnovabili in Italia con il ministro Fratin che avrebbe firmato (fonte il Messaggero) l`atteso decreto sulle `aree idonee`, ossia le aree geografiche per le quali la procedura di autorizzazione degli impianti è quasi automatica. Secondo il quotidiano, il decreto (atteso da piu` di un anno) identifica obiettivi regionali per i target al 2030 ed i criteri generali per il riconoscimento delle aree che dovranno essere identificate dalle regioni entro 180 gg. Tra le maggiori regioni coinvolte nel decreto ci sono la Toscana (4.2 GW), l`EmiliaRomagna (6.2 GW, Veneto (5.7 GW, Lombardia (8.7 GW) e la Sicilia (10.4 GW). Secondo il Messaggero, il decreto conterrebbe anche alcuni correttivi tra i quali anche l`abolizione del limite al 10% dell`uso dei terreni agricoli per gli impianti tradizionali, con il limite che rimarrebbe solo per gli impianti classificati come `Agrivoltaici` (basati effettivamente su terreni agricoli utilizzati a scopo produttivo). Da valutare inoltre la risposta delle associazioni di categoria (testo non ancora disponibile) che nelle bozze dei mesi scorsi, avrebbero identificato alcune criticità nei limiti di distanza (3km) dai dai beni sottoposti a tutela.
Il ministro starebbe anche per approvare una serie di incentivi alle regioni (in termini di royalties o energia riconosciuta) per favorire le procedure di approvazione anche nelle aree `non idonee`.
Si tratta di elementi positivi per il settore (Enel, Erg, Alerion, , Iren) e la crescita della capacità installata nei prossimi anni. Il decreto prevede tuttavia un periodo di 180 gg per l`identificazione delle aree e non produrrà quindi effetti `immediati` sui percorsi autorizzativi per lo meno fino alla metà del 2024.
 

Rinnovabili: firmato il decreto sulle aree idonee. Previsti incentivi alle regioni per sbloccare impianti anche sulle aree non idonee​

Passo importante per il settore Rinnovabili in Italia con il ministro Fratin che avrebbe firmato (fonte il Messaggero) l`atteso decreto sulle `aree idonee`, ossia le aree geografiche per le quali la procedura di autorizzazione degli impianti è quasi automatica. Secondo il quotidiano, il decreto (atteso da piu` di un anno) identifica obiettivi regionali per i target al 2030 ed i criteri generali per il riconoscimento delle aree che dovranno essere identificate dalle regioni entro 180 gg. Tra le maggiori regioni coinvolte nel decreto ci sono la Toscana (4.2 GW), l`EmiliaRomagna (6.2 GW, Veneto (5.7 GW, Lombardia (8.7 GW) e la Sicilia (10.4 GW). Secondo il Messaggero, il decreto conterrebbe anche alcuni correttivi tra i quali anche l`abolizione del limite al 10% dell`uso dei terreni agricoli per gli impianti tradizionali, con il limite che rimarrebbe solo per gli impianti classificati come `Agrivoltaici` (basati effettivamente su terreni agricoli utilizzati a scopo produttivo). Da valutare inoltre la risposta delle associazioni di categoria (testo non ancora disponibile) che nelle bozze dei mesi scorsi, avrebbero identificato alcune criticità nei limiti di distanza (3km) dai dai beni sottoposti a tutela.
Il ministro starebbe anche per approvare una serie di incentivi alle regioni (in termini di royalties o energia riconosciuta) per favorire le procedure di approvazione anche nelle aree `non idonee`.
Si tratta di elementi positivi per il settore (Enel, Erg, Alerion, , Iren) e la crescita della capacità installata nei prossimi anni. Il decreto prevede tuttavia un periodo di 180 gg per l`identificazione delle aree e non produrrà quindi effetti `immediati` sui percorsi autorizzativi per lo meno fino alla metà del 2024.
Grande Notizia
Allora i tempi necessari all'autorizzazione si ridurranno drasticamente .... 12 mesi per le aree individuate come idonee (
ossia le aree geografiche per le quali la procedura di autorizzazione degli impianti è quasi automatica) e 24 mesi per le altre zone
 
ALERION: ACQUISTO AZIONI PROPRIEMilano, 25 settembre2023Alerion Clean Power S.p.A. informa di aver acquistato dal 18 al 22 settembre 2023, n. 4.250azioni proprie al prezzo medio di Euro 27,3767 per azione, per un controvalore complessivodi Euro 116.350,85 nell'ambito dell'autorizzazione all'acquisto deliberata dall'Assembleadegli Azionisti in data 20aprile 2023

Il numero complessivo delle azioni proprie detenute da Alerion Clean Power S.p.A. alla datadel 22 settembre 2023 è pari a nr. 431.821 rappresentative del 0,79629% del capitalesociale.
 
ALERION: ACQUISTO AZIONI PROPRIEMilano, 25 settembre2023Alerion Clean Power S.p.A. informa di aver acquistato dal 18 al 22 settembre 2023, n. 4.250azioni proprie al prezzo medio di Euro 27,3767 per azione, per un controvalore complessivodi Euro 116.350,85 nell'ambito dell'autorizzazione all'acquisto deliberata dall'Assembleadegli Azionisti in data 20aprile 2023

Il numero complessivo delle azioni proprie detenute da Alerion Clean Power S.p.A. alla datadel 22 settembre 2023 è pari a nr. 431.821 rappresentative del 0,79629% del capitalesociale.
👍 segnale di fiducia
 
Bisogna interpretarla, non si sa se a vantaggio dei piccoli azionisti o solamente per la società.
se già il flottante è esiguo, ristretto, e la stessa società si ostina a ridurlo ulteriormente attraverso un insulso buyback, non vedo dove possa essere il vantaggio per noi azionisti piccini
 
Ultima modifica:
facile manovrare con un flottante esiguo
Va bene rifacciamo il punto, sappiamo che le azioni in giro sono poche, la società continua a comprare sul mercato e la quotazione però scende, a cosa giova questo giochino se non ad abbassare la quotazione per poi fare un delisting a prezzi bassi convenienti per la società. (Adesso Perugino interverrà dicendo che Gostner ha assicurato che ciò non avverrà, sai cosa gliene frega a lui.)
 
alerion negativa,altea gren power + 9%..............
 
Ultima modifica:
un altro quasi -2... non ho parole
 
Va bene rifacciamo il punto, sappiamo che le azioni in giro sono poche, la società continua a comprare sul mercato e la quotazione però scende, a cosa giova questo giochino se non ad abbassare la quotazione per poi fare un delisting a prezzi bassi convenienti per la società. (Adesso Perugino interverrà dicendo che Gostner ha assicurato che ciò non avverrà, sai cosa gliene frega a lui.)
perché la società comprerebbe ora a questi prezzi se vale la metà?
chi meglio della proprietà conosce il suo valore?
mah
 
dovrebbero mantenere il valore delle azioni per valorizzare la società secondo me
 
Calcolando che Fri-El detiene il 93% circa di azioni e il flottante è solo il 5,..% dove dobbiamo andare.
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