Alessandro Profumo, a.d. di Unicredito, difende il sistema bancario: il suo pensiero

Antonio.Mazzone

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(ASCA) - Roma, 20 feb - Sui bilanci falsi della Parmalat ''noi non potevamo sapere, non dovevamo sapere'', ''altri avevano il dovere della verifica contabile''…
''Su Parmalat non siamo noi i responsabili di aver venduto titoli rivelatisi a posteriori troppo rischiosi a povera gente”…
''…una nostra indagine presso nostri clienti riferisce che la gente considera il proprietario imprenditore il piu' colpevole dello scandalo Parmalat”…
“…gli intermediari possono diffondere solo informazioni pubblicamente disponibili, e non possono - pena l'accusa di market manipulation - diffondere voci su fatti non pubblicamente accertati, e non possono tradire il sistema bancario…” (di parere contrario la sentenza del Tribunale Civile di Milano sul caso SCI, dei giorni scorsi)…
“In Unicredito Italiano la pratica comune dei panieri di titoli confezionati centralmente e calati dall'alto agli sportelli a prezzi predeterminati e' stata superata.”…
''La via del proibizionismo finanziario, cioe' una delimitazione per legge di cio' che i risparmiatori possono o non possono acquistare, che sembrerebbe suggestiva, non e' a nostro avviso una via praticabile''…
''La soluzione di sottoporre a garanzia bancaria le emissioni prive di prospetto coincide largamente con l'ipotesi per cosi' dire proibizionistica''…
“…resta da risolvere il problema dei 200 miliardi di eurobond detenuti dai risparmiatori italiani, quotati in Lussemburgo e sostanzialmente illiquidi”…
 
... continua

"...L'esposizione complessiva dei clienti di Unicredito nei confronti dei default piu' clamorosi degli ultimi anni (Argentina, Cirio e Parmalat) e' di 1.170 milioni di euro...Nel dettaglio l'esposizione e' di 750 milioni di euro in titoli dello stato argentino, 350 milioni di euro in obbligazioni Parmalat, e 70 milioni in obbligazioni Cirio"...
''la nostra preoccupazione e' ricreare un
rapporto fiduciario'' ma sul reato di nocumento ha sostenuto
che ''e' ancora talmente nebuloso nella sua definizione che
potrebbe essere quanto meno complesso da definire''...
"...tuttavia ha detto che ''sembra particolare creare una polizza assicurativa che garanisca dalle truffe perche' puo' incentivare comportamenti moral hazard''...
''L'ultima ispezione della Banca d'Italia effettuata presso di noi era focalizzata sulla gestione del risparmio. Hanno fatto alcuni rilievi ai quali abbiamo dato risposta''.
 
Scritto da Antonio.Mazzone
“In Unicredito Italiano la pratica comune dei panieri di titoli confezionati centralmente e calati dall'alto agli sportelli a prezzi predeterminati e' stata superata.”…


“…resta da risolvere il problema dei 200 miliardi di eurobond detenuti dai risparmiatori italiani, quotati in Lussemburgo e sostanzialmente illiquidi”…


Pratica superata?

Problema degli eurobonds?

E i bonds (ma anche le azioni) Giacomelli "suggerite" da Unicredit, che era il principale creditore del gruppo, agli sportelli e ficcate anche dentro le GPM?

Deve trattarsi di omonimia....sarà un'altra banca denominata Unicredit.
 
Sono cliente (anche) di Unicredit e posso affermare con orgoglio che non mi hanno mai rifilato niente.
Chissà come mai....:rolleyes:
 
... il pensiero (continua)

..."Non esistono prodotti finanziari del
tutto sicuri, ne' i criteri di rating possono dare garanzie
assolute:Profumo ha fatto l'esempio dei bond Fiat
emessi a fine 2001, che avevano un rating di investment grade
(cioe' probabilita' di default in un anno pari allo 0,45%).
Questi titoli sono stati collocati anche presso la
clientela retail, ma solo l'anno dopo il rating e' sceso al
di sotto dell'investment grade.
...''La nostra clientela indistinta si e' trovata cosi' nei
portafogli un titolo non a basso rischio''. "..ma i bond Fiat ''non creano preoccupazioni,perche' a fronte dei bond in scadenza e' stata accantonata la liquidita' della vendita di Toro e FiatAvio. "...
..." Su PARMALAT: NESSUN ELEMENTO DI COLPA ...''Se errore professionale c'e' stato, e' un errore piuttosto diffuso che non puo' essere considerato come elemento di colpa"...
...''in modo trasparente abbiamo comunicato ai
clienti Ubm - che sono degli intermediari, e non le famiglie
- che cosa appariva dal bilancio di Parmalat''...
..."''ai bond Cirio non riteniamo opportuno, come invece sugli altri bond, di realizzare un 'indennizzo''
..."Gran parte delle imprese italiane, che hanno tipicamente una struttura famigliare, sono controllate da una holding con sede in Lussemburgo"...
..."Il sistema bancario non puo' essere un sistema di garanzia dei default delle imprese; il sistema bancario non ha truffato i risparmiatori'' anche se ''siamo molto sensibili su questo tema perche' e' fondamentale ristabilire la fiducia''...
..."Il 15 aprile del 2003 Mediobanca alzo' il rating operativo su Parmalat da Neutral a Outperform"...
 
In effetti io credo che Unicredito sia meno coinvolta di capitalia, intesa o bpl nei crack Parmalat e Cirio. La posizione ufficiale su Parmalat (comunicata su tradinglab) era che fino al 2005 Parmalat aveva una liquidità adeguata al pagamento dei bond in scadenza, il che sarebbe stato vero, se il bilancio non fosse stato falso.
 
Di Profumo mi è piaciuta meno questa dichiarazione dove all'altare della tutela della privacy e del suo (come banca) investimento sacrifica quello del risparmiatore.
Senza dirlo esplicitamente quasi giustifica con questa dichiarazione Cirio, Parmalat, le passate e le future rogne.:rolleyes:




Venerdì 20 Febbraio 2004, 9:52

Risparmio: Profumo, Su Rischi Default Vige Segreto Bancario

(ASCA) - Roma, 20 feb - I casi Cirio e Parmalat sembrano indicare che i risparmiatori esigano di essere informati preventivamente dell'eventualita' di un default: ''un'esigenza comprensibile - ha detto Alessandro Profumo, a.d. di Unicredito nell'audizione al Senato sul risparmio - ma che difficilmente puo' essere soddisfatta''. Profumo ha ricordato che gli intermediari possono diffondere solo informazioni pubblicamente disponibili, e non possono - pena l'accusa di market manipulation - diffondere voci su fatti non pubblicamente accertati, e non possono tradire il sistema bancario. ''Una situazione estrema , ma purtroppo non lontana da esperienze concrete - ha detto - e' quella di una banca che abbia notizia nell'esercizio della sua funzione di difficolta' di un'emittente nel rimborso di un bond. Tale banca, cui ora si tenderebbe ad attribuire addirittura un dovere di immediata informazione al mercato, non puo' assolutamente fare menzione di questa notizia, ne' a clienti investitori ne' a propri funzionari, pena l'infrazione di una legge fondamentale di riservatezza che disciplina il rapporto tra banca e impresa''.
 
si il dovere di riservatezza, d'accordo, però c'è un limite a tutto: la riservatezza è una cosa, la complicità con dei truffatori un'altra e non si chiama più riservatezza. E che anche bank of America avrebbe dovuto star zitta?! Avesse parlato tre mesi prima!!!!
Io credo che se avesse saputo avrebbe tolto i bond da tradinglab, ma su Parmalat non mi si parli di riservatezza!!!
 
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