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Apertura del Boetti Ter
Apro con il post che ho postato sul 3D della Christie's, in relazione dell'asta con i due ricami "Le infinite possibilità di esistere" e il "Mimetico".
In base ai miei calcoli le cifre onnicomprensive sono le seguenti (l'unica cosa che non ho capito con esattezza è se ci sia da pagare due volte l'IVA, ossia importazione in UK alla vendita e ultetriore IVA di importazione in UE, questo meccanismo non mi è chiarissimo, cmq ho messo il 10% di IVA una singola volta).
Ricamo Bianco/Azzurro: 180.000 euro (hammer 110k GBP)
Ricamo Grigio (in realtà non è bianco, ma grigio-argenteo): 240.000 euro (hammer 150k GBP)
Mimetico: 260.000 euro (hammer 160 GBP)
Ecco alcune considerazioni.
Verso marzo-aprile 2020 scrissi che sarei stato contento se durante il periodo covid ci fosse stata una tenuta delle quotazioni di Boetti o anche una lieve flessione: come ha scritto @arte povera, nemmeno io potevo immaginare un successo di mercato per Boetti in questi termini e soprattutto così rapidamente e in questi tempi surreali, addirittura con un forte incremento delle quotazioni.
Tra l'altro mi sarei aspettato di vedere sul mercato un maggior numero di arazzi. Non certo le "carriolate" profetizzate da amici forumisti, ma nemmeno così pochi come se ne sono visti nel corso dell'intero 2020. Sicuramente uno degli anni in cui si sono visti in asta meno arazzi in assoluto, e con una richiesta invece decisamente crescente (collezionisti, galleristi e mercanti sono alla ricerca come fossero tartufi!).
Al di là delle cifre, a cui ci stiamo quasi "abituando" ma che in realtà sono sensazionali, quello che percepisco è un ennesimo scatto in termini di internazionalizzazione del collezionismo e quindi della valorizzazione del lavoro di Boetti. Ad esempio la bellissima biro "Immaginando Tutto" (370.000 euro) è andata ad Hong Kong, e a me emoziona l'idea di immaginare la casa di un collezionista orientale con a parete la biro blu. Sicuramente l'attività di Ben Brown sia a livello di mostre in galleria che partecipazione a fiere in Oriente ha fatto moltissimo, ma anche la galleria Tornabuoni ad esempio ha da sempre portato Boetti alla fiera "Artbasel Hong Kong", alla fine i frutti dopo anni di semina si vedono.
Tornando alle opere di Boetti da Christie's, essendo io un amante delle stime invoglianti, come avevo già scritto, avrei preferito che le stime fossero un po' più contenute, tanto poi in ogni caso al di là delle stime le opere fanno il loro percorso in asta, ma con stime più basse si invoglia più collezionisti a partecipare.
In particolare, il Mimetico, che pur ha raggiunto la bella cifra finale di 260.000 euro, era stato stimato 2-300.000 sterline, per poi partire da 120; allora a quel punto sarebbe stata preferibile una stima 150-250, che potenzialmente avrebbe attirato più interesse.
Le stime alla fine non è che siano esattamente dei valori precisi entro i quali ci si aspetta il risultato, quanto piuttosto danno un'idea della partenza/riserva. Che un'opera venga aggiudicata sopra o sotto cambia poco, quello che conta è la cifra realizzata. Quindi per me partire più bassi (mettendo in conto il "rischio") su opere particolarmente interessanti per me è quasi sempre un plus per chi vende.
Poi vorrei fare i complimenti ai fortunati compratori, ma decisamente anche ai venditori: le opere infatti risultano provenire da collezioni di lunga data, gli Arazzi dal 1997 e il Mimetico probabilmente in famiglia ancora prima. Sono passati decenni dall'acquisto originale e i proprietari avrebbero potuto maturare delle belle plusvalenze già a metà anni 2000, ma da veri collezionisti hanno valutato di godersele e tenersele nonostante un potenziale realizzo di 2-3 volte il prezzo di acquisto (gli arazzi immagino saranno stati pagati 6-8 milioni di lire complessivamente all'epoca, contro i 300.000 euro di hammer price complessivi attuali!).
Ora, non è che ci si possa aspettare record continui ad ogni asta! Ci sta che si arrivi anche ad un periodo di consolidamento e con degli aggiustamenti, e magari poi delle graduali salite nel tempo
Inoltre mi viene da dire che un corpus di Boetti che costa ancora molto poco rispetto al resto sono le opere su carta.
Soprattutto quelle di qualità - sia tra quelle più colorate che tra quelle più minimali - potrebbero rivelare delle notevoli potenzialità nel tempo.
PS. @Ale è verissimo che tecnicamente sono "ricami su tela", ma lo stesso Boetti familiarmente li chiamava Arazzi, pur non essendo assolutamente degli arazzi, ma è divertente anche per questo.
Apro con il post che ho postato sul 3D della Christie's, in relazione dell'asta con i due ricami "Le infinite possibilità di esistere" e il "Mimetico".
In base ai miei calcoli le cifre onnicomprensive sono le seguenti (l'unica cosa che non ho capito con esattezza è se ci sia da pagare due volte l'IVA, ossia importazione in UK alla vendita e ultetriore IVA di importazione in UE, questo meccanismo non mi è chiarissimo, cmq ho messo il 10% di IVA una singola volta).
Ricamo Bianco/Azzurro: 180.000 euro (hammer 110k GBP)
Ricamo Grigio (in realtà non è bianco, ma grigio-argenteo): 240.000 euro (hammer 150k GBP)
Mimetico: 260.000 euro (hammer 160 GBP)
Ecco alcune considerazioni.
Verso marzo-aprile 2020 scrissi che sarei stato contento se durante il periodo covid ci fosse stata una tenuta delle quotazioni di Boetti o anche una lieve flessione: come ha scritto @arte povera, nemmeno io potevo immaginare un successo di mercato per Boetti in questi termini e soprattutto così rapidamente e in questi tempi surreali, addirittura con un forte incremento delle quotazioni.
Tra l'altro mi sarei aspettato di vedere sul mercato un maggior numero di arazzi. Non certo le "carriolate" profetizzate da amici forumisti, ma nemmeno così pochi come se ne sono visti nel corso dell'intero 2020. Sicuramente uno degli anni in cui si sono visti in asta meno arazzi in assoluto, e con una richiesta invece decisamente crescente (collezionisti, galleristi e mercanti sono alla ricerca come fossero tartufi!).
Al di là delle cifre, a cui ci stiamo quasi "abituando" ma che in realtà sono sensazionali, quello che percepisco è un ennesimo scatto in termini di internazionalizzazione del collezionismo e quindi della valorizzazione del lavoro di Boetti. Ad esempio la bellissima biro "Immaginando Tutto" (370.000 euro) è andata ad Hong Kong, e a me emoziona l'idea di immaginare la casa di un collezionista orientale con a parete la biro blu. Sicuramente l'attività di Ben Brown sia a livello di mostre in galleria che partecipazione a fiere in Oriente ha fatto moltissimo, ma anche la galleria Tornabuoni ad esempio ha da sempre portato Boetti alla fiera "Artbasel Hong Kong", alla fine i frutti dopo anni di semina si vedono.
Tornando alle opere di Boetti da Christie's, essendo io un amante delle stime invoglianti, come avevo già scritto, avrei preferito che le stime fossero un po' più contenute, tanto poi in ogni caso al di là delle stime le opere fanno il loro percorso in asta, ma con stime più basse si invoglia più collezionisti a partecipare.
In particolare, il Mimetico, che pur ha raggiunto la bella cifra finale di 260.000 euro, era stato stimato 2-300.000 sterline, per poi partire da 120; allora a quel punto sarebbe stata preferibile una stima 150-250, che potenzialmente avrebbe attirato più interesse.
Le stime alla fine non è che siano esattamente dei valori precisi entro i quali ci si aspetta il risultato, quanto piuttosto danno un'idea della partenza/riserva. Che un'opera venga aggiudicata sopra o sotto cambia poco, quello che conta è la cifra realizzata. Quindi per me partire più bassi (mettendo in conto il "rischio") su opere particolarmente interessanti per me è quasi sempre un plus per chi vende.
Poi vorrei fare i complimenti ai fortunati compratori, ma decisamente anche ai venditori: le opere infatti risultano provenire da collezioni di lunga data, gli Arazzi dal 1997 e il Mimetico probabilmente in famiglia ancora prima. Sono passati decenni dall'acquisto originale e i proprietari avrebbero potuto maturare delle belle plusvalenze già a metà anni 2000, ma da veri collezionisti hanno valutato di godersele e tenersele nonostante un potenziale realizzo di 2-3 volte il prezzo di acquisto (gli arazzi immagino saranno stati pagati 6-8 milioni di lire complessivamente all'epoca, contro i 300.000 euro di hammer price complessivi attuali!).
Ora, non è che ci si possa aspettare record continui ad ogni asta! Ci sta che si arrivi anche ad un periodo di consolidamento e con degli aggiustamenti, e magari poi delle graduali salite nel tempo
Inoltre mi viene da dire che un corpus di Boetti che costa ancora molto poco rispetto al resto sono le opere su carta.
Soprattutto quelle di qualità - sia tra quelle più colorate che tra quelle più minimali - potrebbero rivelare delle notevoli potenzialità nel tempo.
PS. @Ale è verissimo che tecnicamente sono "ricami su tela", ma lo stesso Boetti familiarmente li chiamava Arazzi, pur non essendo assolutamente degli arazzi, ma è divertente anche per questo.