Alighiero Boetti III

Grazie infinite Biagio!!!!!
A te per lo spunto per fare un bel post! :)

Dopo Bologna possiamo passare a dedicare un po' di tempo al mondo delle Carte degli anni 70.

Chissà se in fiera sarà esposto qualche carta di quel periodo
 
@getullio @artix71 @artart
sulla richiesta del Kabul del 1971 da quello che sento in giro mi sa che potreste proprio avere ragione voi. ;)🙌

Giovedì in fiera avrò modo di approfondire :)
 
Presentazione del II vol. Catalogo a Milano

Mercoledì 1 febbraio alle ore 18.30 in Triennale Milano si terrà la presentazione del secondo volume del terzo tomo del Catalogo generale di Alighiero Boetti.

Oltre ad Agata Boetti, e all’insieme dello staff dell’Archivio Alighiero Boetti, interverranno alla presentazione Laura Cherubini, critica, curatrice e professoressa presso l’Università di Brera, Francesco Guzzetti, ricercatore e professore presso l’Università di Firenze, Gianni Michelagnoli, mercante storico e grande amico di Boetti, Francesco Stocchi, critico d’arte e curatore presso il Museum Boijmans Van Beuningen di Rotterdam, e Fosco Valentini, artista e assistente di Alighiero Boetti durante gli anni Ottanta.

Il lavoro di catalogazione, intrapreso dall’Archivio Alighiero Boetti con la casa editrice Electa, prosegue con la seconda parte del terzo tomo relativo agli anni 1980 -1987. Comprende le numerose opere su carta sia delegate che realizzate da Boetti, la produzione dei piccoli ricami, gli aerei realizzati con tecniche miste, le edizioni e i re-made, ovvero le riprese di opere concettuali e di Arte Povera.

>> Ingresso libero previa registrazione al seguente link: Catalogo generale di Alighiero Boetti: secondo volume del terzo tomo
Fatto, ci sarò. Grazie
 
Le prime CALLIGRAFIE di Boetti nascono all'inizio degli anni '70.

Sono opere concettuali incentrate sugli argomenti della scrittura, della percezione, della parola, in alcuni casi della classificazione.
C'è anche sempre qualcosa di ironico e giocoso, oltre che di poetico e di pensiero.

Queste che posto qui di seguito sono due tra le opere più celebri tra le Calligrafie.

Per me sono un po' opere leggendarie, avendole viste da sempre pubblicate sui libri più importanti dedicati a Boetti, ed essendo state incluse nelle sue maggiori esposizioni retrospettive.

Partendo dalle più datete, a guardarle, queste due opere del 1971 e 1972 sono visivamente molto diverse, ma in effetti ciò che le accomuna è proprio la Calligrafia, mentre si differenziano per il "meccanismo" con cui sono concepite.

Ma il primo "strato" che è evidente per entrambe è appunto quello visivo, quello della bella calligrafia, la cui esecuzione fu in entrambi i casi affidata ad un calligrafo.

Boetti sosteneva che per lui - da destrorso - scrivere con la sinistra fosse disegnare, quindi nelle opere da lui stesso eseguite vediamo comparire dei testi che scritti con la sinistra diventano anche "decorativi", ma nel caso delle Calligrafie eseguite da calligrafi, sicuramente si può dire che pur eseguite con la destra rientrino a pieno titolo nel disegno, nella dimensione quindi dell'estetica.

La seguente Calligrafia del 1971 è legata ad un meccanismo di classificazione, legato alla casualità e alle coincidenze, quindi anche al gioco.
Boetti parte dal proprio numero telefonico e va a ricercare sui vari elenchi chi siano gli intestatari del medesimo numero telefonico in altre città italiane, dopo di che li ordina in una lista in base all'ordine alfabetico.
Di questi soggetti sconosciuti e lontanissimi, Boetti trova questo casuale punto di incontro. Una "felice coincidenza".

Vedi l'allegato 2875497

Quest'altra Calligrafia del 1972 mette invece in atto un meccanismo (s)compositivo legato all'anno di esecuzione, ossia il 1972.
Il modello di quest'opera è un celeberrimo lavoro del 1970 "EMMEIELLEENNE..." (eseguito nelle varianti in ghisa e in legno).

In questo caso, la data di esecuzione si "nasconde" nella sua trasformazione da numero a lettera, diventando "millenovecentosettantadue" scritta lettera per lettera in verticale, modalità di scrittura che poi sarà utilizzata l'anno successivo con gli arazzi ricamati a Kabul.
Il soggetto, nascosto dietro alla Calligrafia, è la data, tema centrale e ricorrente nella ricerca di Boetti, basti pensare ai successivi Calendari ma anche a moltissimi altri lavori dedicati al tempo.

Una data circoscritta in un quadrato, che è poi lei stessa un quadrato magico di cinque lettere per cinque, esattamente come sarà poi concepita la celebre frase "Cinque x Cinque Venticinque".

Vedi l'allegato 2875498

Successivamente, negli anni '80, Boetti intraprende un nuovo ciclo di Calligrafie, questa volta in seguito alle suggestioni derivanti dai suoi viaggi in Giappone.

Queste nuove opere vengono eseguite usando l'antica tecnica giapponese della piegatura della carta di riso, e una volta eseguita la piegatura Boetti fa eseguire ad un Maestro Calligrafo la scrittura di un ideogramma con l'inchiostro nero.
Il passaggio successivo è la dilatazione e frammentazione di quella scrittura, tramite la ri-stesura dell'intero foglio, che lascia quindi delle interruzioni all'interno dell'ideogramma, in qualche modo celandone il significato e presentando una nuova realtà visiva e che crea una sorta di nuovi spazi di pensiero.

Gli elementi al centro di questi lavori sono sempre la parola, la scrittura, la sua raffigurazione, la sua lettura, conoscendo le regole del gioco.


Le frasi boettiane che secondo me riassumono al meglio il concetto di queste nuove Calligrafie sono "Piegare e spiegare" e "Svelare e rivelare".

Una delle opere più famose e rappresentative di questo ciclo è "Vento", del 1985. Emozionante! :)

Vedi l'allegato 2875499
Ciao Biagio
mi hai preceduto…
Sul tema calligrafia e più in particolare sull’opera “millenovecentosettantadue” non sarà sfuggita ai più la particolarità che nonostante il titolo contenga 25 lettere, l’opera, per una dimenticanza (voluta?) ne contiene solo 24, essendo la “e” della prima riga valida per una doppia lettura…
 
C’è anche un’altra opera che non riesco ad allegare, ma ecco il link:

Alighiero Boetti - Italian Postwar - Sprovieri Gallery

che è simile ad un esercizio di calligrafia di base.

particolare? Anche qui una dimenticanza (voluta?)… in effetti manca la “Y”.

chissà che Alighiero con le sue dimenticanze volesse darci un suggerimento/soluzione al manifesto del 1967? Ma questa è un’altra storia…
 
Ciao Biagio
mi hai preceduto…
Sul tema calligrafia e più in particolare sull’opera “millenovecentosettantadue” non sarà sfuggita ai più la particolarità che nonostante il titolo contenga 25 lettere, l’opera, per una dimenticanza (voluta?) ne contiene solo 24, essendo la “e” della prima riga valida per una doppia lettura…
Bentrovato Chris, è sempre un piacere leggerti! OK!

In effetti, della Calligrafia del 1972 esiste un'altra versione, con le 25 lettere giuste.
So che a Boetti piaceva contemplare la possibilità dell'errore, che poteva essere tendenzialmente casuale, e a volte voluta, per rispettare la regola dell'ordine e del disordine.
Invece, pur conoscendo l'opera di Sprovieri in quanto stra-pubblicata (l'Alfabeto scritto in verticale con le due mani), credo di non essermi mai accorto della mancanza della "Y". 👏

Sono rimasto particolarmente stupito, direi anzi incantato, dall'aver visto nel nuovo volume del Catalogo tutta una serie di Calligrafie inedite con gli ideogrammi.

Per chi amasse il lavoro su carta di Boetti, questo volume permette di scoprire un sacco di opere su carta del periodo 1980-1987.
E' interessante vedere come Boetti, dopo l'occupazione dell'Afghanistan e con la conseguente interruzione della possibilità di realizzare qualsiasi tipo di ricamo - Mappe, arazzi ecc - abbia cercato di colmare questo vuoto.
Per lui la privazione dei viaggi in Afhanistan fu un vuoto affettivo ed esistenziale, ma anche evidentemente creativo e lavorativo: si interruppe bruscamente una parte della sua vita personale ed artistica. Un trauma.

Da questo trauma però uscì una moltitudine di nuove opere su carta e nuovi cicli, che poi si sovrapposero alla ripresa della produzione dei ricami in Pakistan nel 1987.
 
Fotto un giro a Bologna ieri, per chi è alla ricerca dei piccoli arazzi di Boetti direi che c'è solo l'imbarazzo della scelta.. mi spiace non ho pensato di fare foto
 
Ho sentito un amico che è stato e mi ha riferito carte 100x70 a 70k di base
 
mi spiace non ho chiesto, avevo meno di 5 ore a disposizione, alcune gallerie che conosco bene da visitare con calma, mi sono poi fermato a chiedere solo di opere su cui potevo avere un concreto interesse, e gl arazzi di Boetti non sono tra questi :no:. Posso solo testimoniare di averne visti molti, anche di formato grande, esposti ed anche intrvisti nei retro-stand
 
Anche io ho fatto un giro a Artefiera!

La galleria che ha fatto un vero e proprio focus sugli arazzi è stata quella di Glauco Cavaciuti, che ne aveva ben 10 disposti su una parete, tutti di bella qualità per frasi, colori e ricamo. Musure dal 18x18 al 33x33 cm. Alcuni già venduti.
Ne aveva 3 la galleria l'Incontro, tutti e tre venduti.
La galleria Accademia aveva il ricamo rovinato già visto in altre fiere, un calendario e una rara carta del 1970.
Due arazzini molto belli erano nel "magazzino" della galleria Repetto.
La grande installazione con le Copertine troneggiava nello stand della galleria Tornabuoni.
Poleschi ha portato l'arazzo Kabul di cui abbiamo già parlato (bellissimo), e che evidentemente non faceva parte del progetto incentrato su Adami che era il fulcro dello stand.
Per concludere, la galleria belga Simoens ha dedicato una parete dello stand alle opere su carta di Boetti.

Ho qualche foto ma devo scaricarle dal telefonino. Magari domani o lunedì!

PREZZI
Le opere di Boetti, erano quindi piuttosto ben presenti in fiera. Come ha scritto @eSide c'era l'imbarazzo della scelta, ma evidentemente ormai a livelli economici di notevole rilievo.

Gli arazzi, mediamente sia per i 18x18 che 22x24, partivano dai 90-100.000 euro ai 120.000 euro.
Per i Kabul 22x24 le richieste erano nel range dei 170-180.000 (avevate azzeccato voi! ;))
Carte: per quelle che ho chiesto, il formato 50x70 partiva da 35.000 euro. Ovviamente "carta" indica solo un supporto e non la qualità dell'opera. Da Simoens ce n'era una di questo formato proposta a questa cifra che per me era molto interessante, e penso che la venderanno o magari l'avranno già venduta, perchè a meno di questa cifra non c'era praticamente nulla, tanto da percepire questi importi ormai come convenienti. E potrebbero effettivamente ancora esserlo.
 
Ultima modifica:
Grazie Biagio, qualche riferimento sui prezzi di Cristo?
Ciao Get!
Non ho visto molte opere di Christo esposte in fiera quest'anno.
Ho visto degli Over the River con richieste di 60/65.000 euro per i formati più contenuti, e poi c'erano i dittici "50x70 + 30x70" per i quali chiedevano intorno ai 200.000 euro.

ps. mi spiace che non siamo riusciti a incontrarci!!!
 
Uffa!!! non sono riuscito ad andare a Bologna...Opere in carta del periodo PRE ANNI 70??
 
Uffa!!! non sono riuscito ad andare a Bologna...Opere in carta del periodo PRE ANNI 70??
Ciao Artix!
La carta più datata era del 1970, esposta dalla galleria Accademia di Torino: un foglio 70x50 di carta quadrettata con un elenco di fiumi messi in verticale (erano gli anni della catalogazione dei Mille Fiumi) e sulla sinistra presentava degli elementi verticali con i colori che compivano delle permutazioni.
Sicuramente un lavoro storico e raro, molto boettiano e concettuale, e nel suo anche molto essenziale.
C'era tanta gente nello stand e non ho chiesto il prezzo, convinto di riuscire a ripassare allo stand e invece non sono ripassato...

Le altre carte esposte in fiera andavano dal 1980 in avanti, tra cui alcune cose secondo me da considerare.
 
Ecco un po' di immagini delle opere di Boetti esposte ad Artefiera 2023!
Oltre a queste c'era il Kabul da Poleschi.

Galleria Glauco Cavaciuti
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Galleria Edouard Simoens
IMG_5044.jpg


Galleria L'Incontro
IMG_5043.jpg


Galleria Accademia
IMG_5042.jpg


PS. @artix71 l'opera su carta del 1970 riferita al messaggio precedente è quella nell'ultima immagine, vicina al calendario.
 
Datemi una dritta, boettofili del Fol... Dove potrei trovare eventualmente una copia di Classifying the 1000 longest rivers in the world se mi decidessi infine ad acquistarlo? Parlo del libro, e precisamente uno degli esemplari numerati da 151 a 500 con la copertina in tela rossa, dato che la copertina ricamata di quelli numerati da 1 a 150 la trovo orribile! o_O E' vero poi che in realtà la tiratura dichiarata non è mai stata stampata per intero?
Sarebbe la ciliegina sulla torta alla mia modesta collezione di libri d'artista che da pochi giorni si è arricchita di una copia di One Million Years di On Kawara.
 
Datemi una dritta, boettofili del Fol... Dove potrei trovare eventualmente una copia di Classifying the 1000 longest rivers in the world se mi decidessi infine ad acquistarlo? Parlo del libro, e precisamente uno degli esemplari numerati da 151 a 500 con la copertina in tela rossa, dato che la copertina ricamata di quelli numerati da 1 a 150 la trovo orribile! o_O E' vero poi che in realtà la tiratura dichiarata non è mai stata stampata per intero?
Sarebbe la ciliegina sulla torta alla mia modesta collezione di libri d'artista che da pochi giorni si è arricchita di una copia di One Million Years di On Kawara.
Ciao Pulce!
Sicuramente i "Mille Fiumi" è uno dei progetti più importanti di Boetti, e anche le edizioni sono dei pezzi da collezionismo di livello: i libri sono a tutti gli effetti un elaborato artistico concettuale! Per me è un'opera decisamente rilevante.
Sul fatto che la tiratura non sia stata stampata per intero non saprei darti informazioni.

Sul discorso delle due differenti varianti:
- la numerazione da 1 a 150 ha la copertina ricamata, le firme e la numerazione, ed ha un costo rilevante, nell'ordine di alcune decine di migliaia di euro
- le copie numerate da 151 a 500, ossia quelle in tela rossa (a cui ti riferisci) hanno un costo più accessibile, per quanto già corposo, mediamente tra i 4 e gli 8.000 euro, a seconda dello stato di conservazione e del contesto di compravendita.

Ad Artefiera nella sezione dei multipli qualcuno ne aveva una copia, ma non sarei in grado di risalire all'espositore... l'alternativa è aspettare che ne passi uno in asta.
Negli ultimi anni qualcuno rosso ne è passato, a volte andando anche invenduto a 5.000 + diritti (se non ricordo male).
Potrebbe quindi valere la pena di aspettare che esca qualcosa nelle aste, magari con partenza più contenuta.
 
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