Alighiero Boetti III

ha fatto un'introduzione in generale su questo ciclo di opere e sul Boetti "concettuale", dicendo che rispetto a mappe e arazzi, ma anche biro, su questo genere di opere sembra esserci ancora più spazio di crescita, sull'opera in sé per la verità non ha detto quasi nulla.
In effetti a parte averla definita opera ‘concettuale per eccellenza’, descritto il gioco di colori dei francobolli, e che e’ meno gradevole esteticamente parlando, dei tappetini non è che abbia detto molto.
Su un'opera di quella tipologia, la prima qualità evocativa cui riferirsi è quella del viaggio.
Boetti ha lavorato molto su quella tematica.
I disegni che fanno parte dell'insieme, venivano fatti viaggiare all'interno delle buste, e sono al loro volta precursori di opere successive.
Per quanto riguarda le buste c'è il tema della matematica, dei valori dei singoli francobolli e della rappresentazione di tutte le possibili combinazioni / permutazioni.
Fare arte con elementi non convenzionali e usare i colori dei francobolli piuttosto che quelli dei tubetti di colore.
Il francobollo poi porta con sè le caratteristiche proprie dei vari Paesi e varia a seconda dei valori, ma è fondamentalmente una convenzione - seppure mutevole nel tempo, ma pre-stabilita da istutuzioni - un po' come lo sono le bandiere dei vari Stati.
Un altro elemento ricorrente nel lavoro di Boetti e con grande centralità è quello del tempo e della data, in questo caso presente sulle buste sotto forma di timbro postale.
Sicuramente si tratta di un'opera che ha apparentemente un'estetica meno immediata di opere come gli arazzi o anche come le carte colorate con i collages di animaletti, ma è tutta questione di entrare in empatia con quel tipo di immagine, che ha una presenza veramente notevole.

Realizzare un'opera d'arte di questo spessore è veramente di una difficoltà impressionante, eppure in Boetti assume questo apparente aspetto di gioco e di leggerezza, perchè sembra superficialmente semplice.

In realtà se si pensa a come Boetti sia riuscito a creare qualcosa di estremamente poetico con degli elementi così standard come delle buste da lettera affrancate e spedite, beh, lì si vede veramente come il sottile pensiero di un grande artista sia in grado di trasformare quegli elementi di uso comune in un'opera d'arte.
 
A breve in asta a Milano….
30A25B83-4DE8-4D98-80A5-4AA16D221E4C.jpeg
 
A breve in asta a Milano….Vedi l'allegato 2902467
molto particolare in un unico colore...quali sono le dimensioni? sempre circa 15/20x15/20cm?
Questo a mio avviso dovrebbe essere circa 23x24....
VERAMENTE BELLISSIMO!
Si, la misura di opere con questa scritta e caratteristiche è circa 23x24 cm.

Che dire: frase magnifica, qualità di ricamo top, rarità nella monocromia e lettere che riescono a leggersi pur essendo i fili esattamente dello stesso colore grazie alla differente incidenza della luce sul ricamo a seconda della diversa tessitura orizzontale / verticale tra lettera e relativo sfondo (quasi una sorta di "cinetismo" dal punto di vista tecnico).
Una serie di ricercatezze notevolissime per chi è appassionato di queste opere.

Il catalogo online non è ancora uscito e non so quale sia la stima, ma un piccolo capolavoro come questo oggi come oggi dovrebbe superare agevolmente i 100.000 euro.
 
VERAMENTE BELLISSIMO!
Si, la misura di opere con questa scritta e caratteristiche è circa 23x24 cm.

Che dire: frase magnifica, qualità di ricamo top, rarità nella monocromia e lettere che riescono a leggersi pur essendo i fili esattamente dello stesso colore grazie alla differente incidenza della luce sul ricamo a seconda della diversa tessitura orizzontale / verticale tra lettera e relativo sfondo (quasi una sorta di "cinetismo" dal punto di vista tecnico).
Una serie di ricercatezze notevolissime per chi è appassionato di queste opere.

Il catalogo online non è ancora uscito e non so quale sia la stima, ma un piccolo capolavoro come questo oggi come oggi dovrebbe superare agevolmente i 100.000 euro.
Non mi stupirei 200k all inclusive
 

Allegati

  • 05729D32-D872-4D32-97BF-4593F03D2A73.jpeg
    05729D32-D872-4D32-97BF-4593F03D2A73.jpeg
    700,6 KB · Visite: 34
Non mi stupirei 200k all inclusive
Un pezzo così potrebbe fare anche oltre i 200k, potenzialmente. Soora i 100k tutto può succedere.

Un paio di mesi fa una galleria londinese chiedeva 300k per un monocromo 18x18, peraltro bellissimo.

Io però a questi prezzi inizio a sentire le ambulanze…, ne ho uno lo tengo per il momento
Ma ora preferisco comprarmi le carte di Boetti

Certamente sono state raggiunte soglie economiche e psicologiche importanti, c'è anche da dire che in parte si è inizato a capire in modo più diffuso che alcuni ricami sono di un livello superiore, come i Kabul, i monocromi e quelli con caratteristiche particolari e si sta creando un collezionismo forte per opere di quelle tipologie a livelli economici molto robusti (seppure ancora qualcosa passa semi-inosservato a questi radar).
Gli arazzi che rientrano in questi gruppi sono pochi e rari, e chi vuole ambire a collezionarli dovrà mettere in conto che saranno opere sempre più costose, soprattutto nel medio-lungo periodo.

Del resto, anche quelli più comuni sono diventati un vero e proprio oggetto del desiderio e sono convinto che possono rivelare ancora ottime prospettive di crescita nel tempo (sempre medio-lungo periodo, nel mezzo potranno anche esserci momenti variabili).

Sulle carte, sfondi una porta aperta! Lì c'è veramente ancora un modo da scoprire. OK!
 
Immagini dello stand di Ben Brown al prestigiosissimo Tefaf.
Di Boetti troneggia una rarissima "DAMA" degli anni '60 in mezzo ad una Mappa e un grande Arazzo.
Gli altri artisti presentati nello stand vanno da Leger a Warhol, da Indiana a Giacometti.

Che livello! OK!

IMG_7018.jpg
IMG_7020.jpg
IMG_7022.jpg
 
Alighiero Boetti (1940-1994)

Alighiero Boetti (1940-1994)
Senza titolo
china su carta
70 x 100 cm.
Eseguito nel 1965... :o :cool:
E' una china ad inchiostro indiano, azzarderei a dire che fu eseguita nei primissimi mesi del 1965, probabilmente tra gennaio e febbraio, perchè è legata ancora ad alcune suggestioni del 1964 ("ingranaggi") ma precede le celebri nature morte con microfoni / macchine fotografiche / ecc che ho visto avere datazioni già a partire da marzo 1965.

Personalmente avrei preferito una stima più contenuta...


Screenshot 2023-05-15 at 16-19-07 Alighiero Boetti (1940-1994).png
 
CHIEDO DA PROFANO...ma tutti qs arazzi in asta non rischiano di farne ridurre i prezzi ?
Abbiamo in testa l’idea che se aumenta l’offerta di un bene il prezzo diminuisce. È un buon modo di ragionare (pur con alcune avvertenze, soprattutto nel mercato dell'arte), ma in questo caso non abbiamo bene idea di come sia fatta la domanda e non sappiamo valutare se gli arazzi proposti sul mercato siano tanti o pochi: potrebbe esserci ancora un eccesso di domanda, anche a livelli di offerta che percepiamo soggettivamente come elevati.
 
CHIEDO DA PROFANO...ma tutti qs arazzi in asta non rischiano di farne ridurre i prezzi ?
Ciao Artix!
Condivido le osservazioni di @Stefano Perrini !

Aggiungerei alcuni elementi sul versante "offerta":
- è normale che a fronte di notevoli aumenti di quotazioni ci siano dei collezionisti che decidono di "andare all'incasso". Vale per tutti gli artisti e soprattutto vale nei casi in cui in poco tempo i valori salgono ad un punto tale da spingere alcuni a vendere per vari motivi derivanti dalla cospicua plusvalenza. E' fisiologico.
- è altrettanto normale che se ad una casa d'aste portano tot opere di un artista importante, questa le prenda tutte in affidamento e le ponga in vendita anche insieme pur in numero corposo.
- nello specifico, Boetti ha da anni avuto in alcune sessioni una presenza di opere abbondante, e aggiungerei molto più abbondante che ora. Questo perchè da un lato ha prodotto molto, dall'altro perchè sono anni che le sue quotazioni aumentano in modo sostenuto e quindi costantemente c'è qualcuno che va a realizzo: chi aveva pagato 5k ha venduto a 10k, chi ha pagato 10k ha venduto a 20k ecc...

Sono circa 20 anni che va avanti così, con momenti di maggiore o minore presenza di opere, con periodi di calma di mercato / finanche di lieve cali / di euforia / di consolidamento, con aste che proponevano a tratti 10 opere tra arazzi e carte in una singola sessione, a più rare assenze in asta.

In ogni caso, la presenza di opere di Boetti che si vedono oggi in asta è grossomodo equivalente a quella che si è vista negli anni passati, a fronte di un aumento di domanda che ha fatto sì che le quotazioni arrivassero agli importi che vediamo attualmente.
 
Indietro