Alighiero Boetti III

  • Ecco la 60° Edizione del settimanale "Le opportunità di Borsa" dedicato ai consulenti finanziari ed esperti di borsa.

    Questa settimana abbiamo assistito a nuovi record assoluti in Europa e a Wall Street. Il tutto, dopo una ottava che ha visto il susseguirsi di riunioni di banche centrali. Lunedì la Bank of Japan (BoJ) ha alzato i tassi per la prima volta dal 2007, mettendo fine all’era del costo del denaro negativo e al controllo della curva dei rendimenti. Mercoledì la Federal Reserve (Fed) ha confermato i tassi nel range 5,25%-5,50%, mentre i “dots”, le proiezioni dei funzionari sul costo del denaro, indicano sempre tre tagli nel corso del 2024. Il Fomc ha anche discusso in merito ad un possibile rallentamento del ritmo di riduzione del portafoglio titoli. Ieri la Bank of England (BoE) ha lasciato i tassi di interesse invariati al 5,25%. Per continuare a leggere visita il link

Ormai è noto che tu voglia farmi passare ogni volta per "minus habens" opzione che respingo caramente al mittente.

Il mio sui "memorabilia" ha un senso generale ed indistinto che riprendeva il "feticismo" di Brixia altrimenti mettiamo sotto teca tutti i libri d'artista così almeno aiutiamo qualche artigiano in difficoltà!

Con Boetti ultimamente si tenta di "confezionare/spingere" la qualsiasi, questo non significa non riconoscere il suo valore. Nel caso dei libri la mia unica spiegazione alternativa alla conservazione è l'intenzione di ricreare l'effetto visivo di alcuni suoi lavori "distribuiti" come calendari o viaggi a cui aggiungo l'ovvietà che nelle teche di norma si collocano oggetti preziosi. In alternativa attendo da voi spiegazioni più convincenti.

Le edizioni di Boetti sotto forma di libri sono sempre state ritenute preziose e collezionate dai collezionisti di Boetti in generale, oltre che dagli appassionati di libri.
Non è un collezionismo nato oggi sull'onda del favorevole momento di mercato.
Il progetto del "Mille Fiumi" nasce proprio come libro, ed è una ricerca scientifica e al contempo un'opera concettuale sulla classificazione.
Il "Dossier Postale" è un'altra edizione importantissima sotto forma di libro/fascicolo.

In questi casi, parliamo di edizioni che qualsiasi collezionista boettiano vorrebbe avere, e che sono da sempre state considerate preziose, e non ci sarebbe da stupirsi a vederle messe sotto teca: si tratta di opere che valgono alcune decine di migliaia di euro.

E sicuramente anche l'edizione dei "15 Libri" presentata da Calestani è un'edizione rara e pregiata, e anche di valore (al di là di quella che possa essere la richiesta, che non conosco, o la presentazione in teca che cmq è una valorizzazione che può piacere o anche no).

Io ad esempio ho in collezione il libro "111", che è un'edizione a 160 esemplari, e che mi pare sia simile come concezione ai "15 Libri".
"111" ha un valore collezionistico di qualche migliaio di euro, quindi l'edizione presentata da Calestani avrà un valore certamente superiore.

Mi sarebbe sempre piaciuto riuscire a prendere un "Dossier Postale", ma non ci sono riuscito: già tanti anni fa ci volevano oltre 10.000 euro, oggi ne serviranno 40... per un "Mille Fiumi" con copertina ricamata ci vogliono oltre 50.000 euro, e con copertina Rossa tra i 10 e 20.000.
Se li avessi, e avessi una collocazione ad hoc, probabilmente li metterei sotto teca (il "Mille Fiumi" ricamato potrebbe anche essere messo in teca e poi appeso a parete).

In ogni caso, la presentazione è una questione di gusti, come la scelta di una cornice.

(Il mio "111" lo tengo in libreria :) )

Dossier Postale
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Mille Fiumi ricamato
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Mille Fiumi copertina rossa
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111
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102k per il manifesto firmato delle faccine.
Da questo momento in poi mi aspetto di tutto, buon divertimento per le prossime battute 🍿🍿

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Phillips

Sul risultato delle faccine sono rimasto senza parole in effetti ma la crescita è complessiva eccetto le carte dell’altra sessione anche se erano brutte.
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102k per il manifesto firmato delle faccine.
Da questo momento in poi mi aspetto di tutto, buon divertimento per le prossime battute 🍿🍿


bene, a 'sto punto questo che almeno si tratta di opera unica, oggi in Meeting farà più di venti mila?
:eek:
 
Scusate, ma ultimamente sono (e sarò) poco presente, avendo un tentativo di nuovo progetto a cui mi sto dedicando.

Volevo però scrivere qualcosa sugli ottimi risultati di Boetti da Phillips.

Collezione Righi:
l'opera che, potendo, avrei preso è sicuramente il grande ricamo Kabul, che ha fatto oltre 800.000 euro!!!
Le aggiudicazioni particolarmente inaspettate sono state la "Telecamera" del 1965 (tra l'altro questa rara tipologia di opere fino ad alcuni anni fa era poco conosicuta al grande pubblico) a circa 300.000 euro, e le "Faccine" a circa 120.000 euro.

Personalmente non sono mai stato un fan delle "Faccine", ma può essere benissimo un mio limite, in ogni caso in asta come si sa può succedere di tutto quindi basta che due persone si impuntino e il prezzo lievita. Non è detto che la cosa si replichi a questi livelli, essendo ogni asta una situazione unica, però tenderei a escludere eventuali "giochini", trattandosi di opera proveniente da rinomata collezione privata, e le operazioni come sappiamo i mercanti le fanno sulle proprie opere e non su quelle altrui (non regalano di certo i propri soldi a terzi). Quindi, per quanto eclatante, evidentemente il risultato è dovuto alla gara tra partecipanti.

Come già fatto notare da @arte2.0 le due carte 70x100 nella Day Sale invece hanno fatto poco. E' vero che non erano eccezionali, ma a quei prezzi sarebbe da considerare di fare incetta ;)

bene, a 'sto punto questo che almeno si tratta di opera unica, oggi in Meeting farà più di venti mila?
:eek:

macchè:no:

7500 euro:boh:

Non ho capito se quello che dici sia in qualche modo legato con le aggiudicazioni di Phillips (?) e nemmeno capisco cosa intendi con "almeno" si tratta di opera unica riferito al Calendario della Meeting, che è certamente un pezzo unico, ma lo erano anche quelli da Phillips.
Con i diritti arriva sui 10.000 euro.
Alcuni in passato hanno fatto meno, altri qualcosa di più. Direi un prezzo centrato.
Aggiudicazioni di Calendari a 20.000 euro non se ne sono mai viste, ma ovviemente mi farebbe piacere vederne ;)
Sicuramente già oggi Calendari introvabili del 1974 o 1975 potrebbero raggiungere e superare quella cifra.
 
i calendari per lo meno sono pezzi unici.:o

di quei poster illustrato con una composizione grafica a faccine, edito in occasione di una mostra personale dell’artista alla Galleria Ariete, la tiratura era di 5.000 copie.

che poi le abbiano colorati bambini o chissà chi altri e lui firmate, e poi pure archiviate (ma quante archiviate?:mmmm::mmmm:)
non è dato a sapersi, ma resta un multiplo.

1977 - Alighiero Boetti - Sito ufficiale dell'Archivio Alighiero Boetti

e per fortuna l'archivio ha evitato di pubblicarlo sul catalogo generale

i calendari per lo meno sono pezzi unici.:o

poi vabbè, uno di 'sti poster lo vende la Ben Brown, quindi può assumere maggior importanza?:D per me no.
 
Ultima modifica:
i calendari per lo meno sono pezzi unici.:o

di quei poster illustrato con una composizione grafica a faccine, edito in occasione di una mostra personale dell’artista alla Galleria Ariete, la tiratura era di 5.000 copie.

che poi le abbiano colorati bambini o chissà chi altri e lui firmate, e poi pure archiviate (ma quante archiviate?:mmmm::mmmm:)
non è dato a sapersi, ma resta un multiplo. .
1977 - Alighiero Boetti - Sito ufficiale dell'Archivio Alighiero Boetti
Ale, ci sono parecchie inesattezze in ciò che hai scritto. Direi più o meno tutto :boh:, tranne il fatto che evidentemente i calendari sono pezzi unici...

Alcune Faccine Colorate sono dei pezzi unici a tutti gli effetti, anche se su base serigrafata.
La tiratura di 5.000 copie si riferisce alla serigrafia, ma l'intervento manuale differenzia ogni opera rendendola unica. Tra l'altro nessuna di queste opere è nemmeno numerata.
Quindi, il multiplo è la serigrafia. Ma diventa pezzo unico per le sole Faccine che sono state scelte da Boetti e da lui firmate. Come quella in asta.

Nella medesima pagina del sito ufficiale dell'Archivio da te citata, viene ribadito un concetto ben noto sul modus operandi di Boetti.
Cito:
"È da notare che il termine “edizione” deve essere inteso in un’accezione specifica in relazione ad AB: si tratta infatti sempre di sequenze di esemplari unici, che lui stesso chiamava “multipli singoli” in quanto lavorati a mano e con caratteristiche inevitabilmente diverse, dalla colorazione al tratto. Questo vale non solo per i ricami, ma anche per altre tipologie di opere. "

Ci sono diverse tipologie di opere di Boetti che lavorano su questo concetto, oltre agli arazzi, tra cui le Biro, o gli Aerei (a biro o acquarello), o appunto le Faccine, ma anche altre, tra cui gli stessi Calendari che tu stesso citi, e che sono esemplari unici esattamente come queste altre opere.

(ma quante archiviate?:mmmm::mmmm:)
non è dato a sapersi, ma resta un multiplo. .

Errore, non solo non è un multiplo, come chiarito sopra, ma non è per niente vero che "non è dato sapersi" quante ne siano archiviate.
Chi lo vuole sapere ha modo si saperlo documentandosi. Basta comperare il Catalogo Ragionato. Ma se non lo comperi, caro amico mio, continuerai a ignorarlo e a scrivere queste inesattezze.

e per fortuna l'archivio ha evitato di pubblicarlo sul catalogo generale
i calendari per lo meno sono pezzi unici.:o
poi vabbè, uno di 'sti poster lo vende la Ben Brown, quindi può assumere maggior importanza?:D per me no.

Altro errore: le Faccine SONO incluse nel Catalogo Generale. Esattamente come tutte le opere registrate in Archivio.
Come ho scritto sopra: se non lo comperi continuerai a scrivere queste inesattezze.

Le Faccine sono incluse nel Catalogo in entrambe le versioni, sia quella del 1977 che quella più piccola del 1979, entrambe nel Volume Secondo e rispettivamente a pagina 261-262 (Faccine del 1977) e a pagina 365-366 (Faccine del 1979).

Nelle relative schede si può vedere l'elenco di ogni singola opera archiviata, ovviamente fino al momento dell'uscita del Volume Secondo. Quelle archiviate successivamente, se ce ne sono, saranno repertoriate nel volume di aggiornamento.
Chi è - realmente - interessato, apre il Catalogo e vede esattamente il numero di opere archiviate: basta contarle.

Quindi:
- oltre all'edizione in 5.000 copie, un ridotto numero è riconosciuto come esemplare unico e come tale firmato da Boetti. (E quindi archiviabile come pezzo unico)
- le Faccine sono incluse nel Catalogo Generale
- si sa esattamente quanti siano gli esemplari unici (basta comperare il Catalogo Generale e leggere le relative schede).

Per il resto, che le abbia Ben Brown o Tornabuoni, Erdmann o Cardi, Gladstone o Sperone, non capisco cosa cambi, se non il fatto che per quelle Gallerie un artista o un'opera meritino essere da loro trattati. A uno possono piacere e a un altro no, come tutte le opere di qualunque artista.

Nello specifico di queste Faccine, un Collezionista come Enea Righi, aveva scelto di mettere in collezione tra le altre un'opera del 1965, una biro, gli Aerei, un Arazzo Kabul e delle Faccine.
Come Collezionista non mi pare proprio che sia l'ultimo degli arrivati, e anche a livello di investimento, visti i risultati (Faccine: 120.000 euro) direi che ci ha azzeccato su tutta la linea.

Poi, giustamente ciò che non piace, non piace - io non sono un fan delle Faccine, l'ho già scritto, ma è una questione di gusti soggettivi - ma sarebbe opportuno in ogni caso approfondire certi aspetti e dotarsi degli strumenti utili e necessari come i Cataloghi Generali per esprimersi su argomenti generali che esulano dai propri gusti individuali.

Buona domenica.
 
va bene .

Resta il fatto che per me spendere quelle cifre per un poster colorato è una follia:D:p

sempre con simpatia, eh, Biagio;)
 

Allegati

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    cane.jpg
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Ale dove hai trovato la mia diapositiva?
 
Aste Boetto

Ottimi risultati oggi da Boetto per Boetti!
Credo siano hammer a cui aggiungere i diritti.7EBFDF9A-5728-4603-9ED5-A7325F033C76.jpg

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La "Clessidra, Cerniera e Viceversa" per me è splendida.
E' un'opera appartenente ad un ciclo molto raro e probabilmente ancora poco noto, realizzato nella prima metà degli anni '80.

Questa è una citazione di Boetti in relazione a questa serie:
"Non credo che potrei fare qualcosa di più concentrato, più denso, più diversificato, più completo, perché c'è calligrafia, testo, poesia, questo fatto visivo dell'apertura... l'essere strappato in molto pezzi e trovare l'unità nel negativo, nel vuoto. "

Nella grande retrospettiva al MOMA/Tate Modern / Reina Sofia venne esposta una "Clessidra" analoga (link), con la seguente descrizione:

"Boetti was right-handed; he used his left hand to transcribe these thoughts about time and its passage because it forced him to write slowly and therefore be more conscious of his thought process. He flipped the page over and tore four triangles outward from the center, folding the flaps over to expose the text. This is one of Boetti’s most private works and one he felt brought together many of his ideas about binary systems—including order and disorder, chance and reason, and improvisation and structure. Of it he said, “I don’t believe I could do anything more concentrated, denser, more diversified, more complete, because there’s calligraphy, text, poetry, this visual fact of the opening out . . . the being ripped into many pieces and finding unity in the negative, in the void.” "

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Le "Clessidre" nascono dopo il primo soggiorno Giapponese di Boetti, avvenuto nel 1980, e lo si può percepire sia nella concezione "Zen" che nella piegatura della carta.
L'opera proposta da Boetto ha due ulteriori caratteristiche molto interessanti, ossia il rafforzato richiamo al Giappone dopo il secondo soggiorno nel 1985, presente non solo nella piegatura della carta, ma anche del cerchio rosso (che si apre e si frammenta sulla carta strappata), a cui si aggiunge la presenza dello spazio vuoto, stavolta a forma di quadrato.
Poesia pura...

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Particolare collettiva presso la galleria Bromer di Zurigo GUSCH DUSSELDORF

Opere di:
Max Bill
Alighiero Boetti
Georges Candilis
Tony Cragg
Günther Förg
Frank O. Gehry
Jannis Kounellis
François Morellet
Louise Nevelson
Jean Prouvé
Gerhard Richter
Gerrit Rietveld
Ed Ruscha
Lawrence Weiner

Sul sito ci sono anche i prezzi delle opere ;)
 
sviZZeri precisi come un orologio.

duemila franchi sviZZeri a letterina;)
 
No, ma evviva la trasparenza! Finalmente! Dovrebbero tutti fare così!
 
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