Alighiero Boetti III

  • Ecco la 60° Edizione del settimanale "Le opportunità di Borsa" dedicato ai consulenti finanziari ed esperti di borsa.

    Questa settimana abbiamo assistito a nuovi record assoluti in Europa e a Wall Street. Il tutto, dopo una ottava che ha visto il susseguirsi di riunioni di banche centrali. Lunedì la Bank of Japan (BoJ) ha alzato i tassi per la prima volta dal 2007, mettendo fine all’era del costo del denaro negativo e al controllo della curva dei rendimenti. Mercoledì la Federal Reserve (Fed) ha confermato i tassi nel range 5,25%-5,50%, mentre i “dots”, le proiezioni dei funzionari sul costo del denaro, indicano sempre tre tagli nel corso del 2024. Il Fomc ha anche discusso in merito ad un possibile rallentamento del ritmo di riduzione del portafoglio titoli. Ieri la Bank of England (BoE) ha lasciato i tassi di interesse invariati al 5,25%. Per continuare a leggere visita il link

Che dire…. Grazie Biagio… esposizione avvincente .
Mi ero preoccupato in quanto non scriveva più nessuno.
Le opere su china sono le mie preferite…
sono opere su carta “solo casualmente” in quanto hanno la potenzialità artistica di opere su tela.. con prezzi infatti, come hai esposto tu, di opere primarie.
hanno una bellezza estetica impareggiabile seppur non le abbia mai viste di persona ma solo sul web come pure i due di seguito.
L’invito alla Stein è stato battuto al Ponte nel 2021… intorno ai 35k
a me fa impazzire il coMpendio di materiali poveristi utilizzati da Boetti. Mi fa pensare ad un manuale di pittura.
Il manifesto numerato mi piace perché lo identifico con l’inizio di un movimento artistico
e’ andato in asta nel 2018 a 35K ma due anni fa era in fiera oltralpe a 100k
Ottime integrazioni, grazie artix!!!
 
Le "Chine del 1965" sono opere veramente singolari, arriverei a dire misteriose.

Hanno un carattere ed una personalità uniche nel panorama artistico di quegli anni.
Intendo dire che con quelle opere Boetti aveva già creato un suo stile personale e distintivo, per quanto durò essenzialmente solo pochi mesi. Ma oggi guardando a quelle opere, si vede subito che non sono confindibili con il lavoro di nessun altro artista.

Rimangono come una traccia piuttosto fondamentale in quanto testimoniano inequivocabilmente le capacità ed il talento anche pittorico di Boetti in ambito "figurativo" e con una tecnica che non concede il minimo errore: una sola sbavatura avrebbe reso l'opera è irrecuperabile.

Questo linguaggio, composto da strumenti di registrazione o di osservazione - macchine fotografiche, microfoni, cannocchiali -tutti privi di colore e dipinti in scala di grigi, ha una sorta dimensione metafisica e teatrale, è un po' come se Boetti mettesse in scena delle nature morte del tutto innovative.

Non so dire cosa Boetti intendesse comunicare esattamente queste opere o come le abbiano nel tempo interpretate i critici, ma per certi versi ho sempre avvicinato questo ciclo di opere agli inizi delle opere specchianti di Pistoletto, in cui venivano dipinte le carte veline per poi essere incollate sulle superfici specchianti, oppure anche a certe opere di Domenico Gnoli, che realizzava nei medesimi anni degli ingrandimenti/ingigantimenti di particolari di bottoni, colletti di camicia, acconciature.
Ecco, forse, si può ipotizzare in qualche modo una minima tangenza con il mondo "pop", ovviamente in una visione del tutto personale e anche con un coesistente distacco.
 
Ora non vorrei mettere troppa carne sul fuoco… ma vogliamo parlare delle faccine!!!!!!!! A me (solo a vederle su fotografia) danno un allegria estetica …. Ad averle appese ad una parete mi metterebbero di buon umore anche di fronte ad una giornata negaty
 
Ora non vorrei mettere troppa carne sul fuoco… ma vogliamo parlare delle faccine!!!!!!!! A me (solo a vederle su fotografia) danno un allegria estetica …. Ad averle appese ad una parete mi metterebbero di buon umore anche di fronte ad una giornata negaty
Eh, ma così sei già passato al decennio successivo! :-)
 
Scusate se porto il discorso così terra-terra ma secondo voi quanto potrebbe valere il catalogo (1.000 copie) della mostra tenuta da Boetti nel 1974 al Kuntsmuseum, Luzern in collaborazione con Gian Enzo Sperone, catalogo concepito dallo stesso Boetti e redatto dal curatore Jean-Christophe Ammann, crediti fotografici Paolo Mussat Sartor.
 
Mi intrometto a gamba tesa anche io. Qualcuno ha avuto a che fare con la fondazione e il processo di autenticazione per caso? Perché a casa dei miei ho un arazzo “dall’oggi al domani” probabilmente dell’89/90 senza nessun documento o altro. Era stato acquistato da mio padre 30 anni fa e non ricorda nulla. Mi piacerebbe farlo autenticare anche solo per dare un background al quadro, tanto credo resterà sulla parete per sempre, ma nei documenti chiedono molte cose riguardo alla storia precedente che io non conosco e non so dove reperire e quindi ho paura che la richiesta possa non andare a buon fine nonostante l’intende spesa.

Grazie mille
 
archivio Boetti Roma, segui procedura
 
archivio Boetti Roma, segui procedura
Quello certo, ho già letto

Ma Costa 700€ e ci sono molte domande in un modulo da compilare a cui non so rispondere perché non ho le risposte. Chiedo quanto possa influire sull’accettazione di una visione dell’opera da parte dell’archivio dato che mi pare di capire che questa venga presa in considerazione dopo aver letto i moduli e guardato le foto.
 
quello che conta è l'opera che tuo padre ha acquistato, se non sai le provenienze cosa puoi farci.
Procedi e saprai, vuoi tenere a casa un'opera senza sapere se vera o falsa?
 
Scusate se porto il discorso così terra-terra ma secondo voi quanto potrebbe valere il catalogo (1.000 copie) della mostra tenuta da Boetti nel 1974 al Kuntsmuseum, Luzern in collaborazione con Gian Enzo Sperone, catalogo concepito dallo stesso Boetti e redatto dal curatore Jean-Christophe Ammann, crediti fotografici Paolo Mussat Sartor.
Ciao Pulce!
Non è per nulla terra-terra :)

C'è un bel collezionismo di cataloghi e memorabilia.
Quello del Kunstumesum Luzern del 1974 è un catalogo raro, difficile dare un riferimento di mercato. Su internet risulta una copia venduta sulla nota piattaforma online a ben 450 euro. Ma appunto, trattandosi di una singola copia è difficile avere un riferimento affidabile.
 
Quello certo, ho già letto

Ma Costa 700€ e ci sono molte domande in un modulo da compilare a cui non so rispondere perché non ho le risposte. Chiedo quanto possa influire sull’accettazione di una visione dell’opera da parte dell’archivio dato che mi pare di capire che questa venga presa in considerazione dopo aver letto i moduli e guardato le foto.
Ciao!
Ogni elemento che uno possa indicare è utile ma non determinante.
Quello che conta fondamentalmente è l'opera in sè, perchè l'analisi è su quella e tutto il resto diciamo che è a corredo.

Se non hai documenti di acquisto nè una storia precisa dell'opera, basta che lasci quei campi del modulo vuoti.

Una volta iniziato l'iter e effettuato il pagamento in base alla tipologia di opera - che nello specifico se ho capito bene è un arazzo - ti verrà richiesto di portare l'opera in visiona a Roma per l'esame diretto e il giorno stesso o quello successivo ti sarà restituita l'opera.

Dopo di che riceverai una comunicazione scritta con l'esito delle perizia e la conseguente archiviazione o meno.
Il pagamento delle spese in ogni caso è un costo non rimborsabile.
 
A n
Quello certo, ho già letto

Ma Costa 700€ e ci sono molte domande in un modulo da compilare a cui non so rispondere perché non ho le risposte. Chiedo quanto possa influire sull’accettazione di una visione dell’opera da parte dell’archivio dato che mi pare di capire che questa venga presa in considerazione dopo aver letto i moduli e guardato le foto.
Fossi in te, a fronte di un valore possibile del quadro pari ad almeno a 100 volte - stima bassa e cautelativa - del prezzo dell'archiviazione, non avrei esitazioni ad avviare l’iter. Tieni poi presente che i quadri fanno giri infiniti e gli Archivi sono abituati a non avere tutte le informazioni che richiedono nel modulo per l’archiviazione.
Io non terrei mai in casa un’opera d’arte non registrata dall’Archivio di competenza.
 
A n

Fossi in te, a fronte di un valore possibile del quadro pari ad almeno a 100 volte - stima bassa e cautelativa - del prezzo dell'archiviazione, non avrei esitazioni ad avviare l’iter. Tieni poi presente che i quadri fanno giri infiniti e gli Archivi sono abituati a non avere tutte le informazioni che richiedono nel modulo per l’archiviazione.
Io non terrei mai in casa un’opera d’arte non registrata dall’Archivio di competenza.
Oppure senti chi gestisce abitualmente opere di Alighiero Boetti. In ogni caso, se venisse bocciato, NON GETTARLO, ne ho già messi in resina una decina senza bagnare il cotone di cui è composta l'opera. (Questi bocciati avevano scritte a matita al retro)
 
Oppure senti chi gestisce abitualmente opere di Alighiero Boetti. In ogni caso, se venisse bocciato, NON GETTARLO, ne ho già messi in resina una decina senza bagnare il cotone di cui è composta l'opera. (Questi bocciati avevano scritte a matita al retro)
Interessante il risultato: opera dichiarata non autentica che diventa, con l'intervento di un altro artista, opera autentica di quest'ultimo...
 
Anche per cercare di stimolare Biagio a proseguire sull'argomento carte di Boetti, segnalo:

Un viaggio nelle carte di Alighiero Boetti | MAXXI
Bravissimo Villiano!
OK!


Al MAXXI il 26 gennaio alle 18 ci sarà la presentazione del nuovo Volume del Catalogo Ragionato appena uscito (tra l'altro un doppio volume veramente possente e interessantissimo!)

Per chi volesse / potesse andare, l'ingresso è libero e gratuito, fino a esaurimento posti.

Questo Volume è piuttosto una rivelazione, perchè contiene tantissimi lavori inediti e praticamente assenti dal mercato.
Il periodo preso in esame è 1980-1987 e integra la produzione di Boetti di quel periodo rispetto a quanto già inserito sul Volume precedente, e nello specifico il focus qui è: opere su carta / ricami / remake poveristi.

Per quanto riguarda gli arazzi / ricami, ovvero alla ripresa di produzione dopo l'abbandono di Kabul, viene dato maggiore spazio al numero di illustrazioni per ogni frase rispetto alle precedenti pubblicazioni, cosa sicuramente gradita.

La parte a mio modo di vedere più sorprendente è quella del mondo boettiano su carta, con parecchie opere spettacolari ed emozionanti, appartenenti a cicli noti, meno noti o visti in rarissime occasioni espositive, come ad esempio le Calligrafie (che non c'entrano con quelle degli anni '70), o le Clessidre, fino ad arrivare alle Copertine, ai Calendari o alla "La natura una faccenda ottusa", o ai "Ta sè e sè" nelle varie tipologie compositive.
SPETTACOLARE! :love:



Screenshot 2023-01-23 at 16-08-36 Un viaggio nelle carte di Alighiero Boetti MAXXI.png
 
A proposito di carte, il 50x70 da Meetingart è stato aggiudicato a 23.000 euro + diritti.
Tra le carte di questo soggetto sicuramente un'opera di bella qualità!

Screenshot 2023-01-21 at 18-32-56 Meeting Art - Ultime Offerte Aste_Mostre.png
 
Pensa che invece io, pur non essendo un estimatore di questa tipologia di opere (preferendo di mio gusto personale quelle più asciutte e meno colorate legate ad epoche precedenti), la trovo invece particolarmente riuscita tra le opere di questo ciclo e qualitativamente interessante.
A me piace.
 
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