Penso si intenda un variabile a rate costanti.
Non è questione di "momento critico".
Semplicemente funziona cosi:
Per mantenere una rata costante ed un tasso variabile, quello che varia non è l'importo ma la lunghezza del mutuo.
Se il tasso variabile sale, il numero di rate aumenta, se il tasso varabile scende le rate diminuiscono.
Le banche lo hanno sempre presentato come un prodotto che ha le caratteristiche del tasso fisso(rate costanti) con il "vantaggio" del variabile (tasso iniziale piu basso rispetto a fisso).