Parto dal fondo.
Ma se mi parli di Grigna devo intendere che sei in zona Lecco? Nel caso saremmo più vicini di quel che sembra
Riguardo al grado, personalmente continuo a sentirmi una "mezza tacca" (edulcoro molto definizione).
Io alla fine ho cominciato molto, molto tardi ad arrampicare (a 28 anni suonati) e mi pento di non aver cominciato prima.
Ho cominciato ad uscire in falesia con chi ha fatto il corso indoor con me, e passavamo le giornate a "giocare", cercare un posto bello dove stare e scimmiottare in giro, contando che già alla prima uscita un 5a da primo lo facevo (mi hanno consigliato da subito di partire da primo, da secondo scalo di rado, magari per lavorare un monotiro di quelli al limite).
Sono rimasto lì nel limbo dei quinti per due anni tipo, scalando un 6a ogni tanto.
Poi uno dei ragazzi che fa parte dello staff della palestra mi ha coinvolto e convinto ad andare nella falesia dura della zona (che paradossalmente è quella più vicina a casa mia in assoluto). Non è "bella" come posto (in provincia ne abbiamo due che come location sono davvero molto molto belle, una delle due anche a livello di qualità di roccia), ma è quella coi tiri più severi sia come ingresso (praticamente il 6a+ è di ingresso e solo su due tiri) sia per come è gradata (molto poco generosa rispetto a tutte le altre falesie).
In dodici mesi circa sono passato dal 6a+ reale (avevo chiuso solo un 6b ipervelutato) al 6c+ come grado "vero" (avrei in saccoccia due 7a ma trovo che il grado fosse generoso, personalmente sto lavorando un 7a/7a+ nella falesia dura, purtroppo di inverno fa troppo freddo per provare seriamente a scalare, è da ottobre che lo sto lasciando lì).
Ma sinceramente, e per ricollegarmi al tuo discorso, non mi sento per nulla "molto bravo", per via del gruppo che mi ha portato dove sono e con cui scalo.
Io alla fine per mille motivi sono il fanalino di coda del gruppo (sono fuori categoria come età perché loro sono universitari o quasi, e scalano 2/3 volte a settimana, mentre io faccio i salti mortali per andare tutte le settimane in parete).
Intendimi, non voglio minimamente sminuire il "6b" che descrivi come il momento in cui separi quelli bravi da quelli meno bravi, anche perché io personalmente condivido il 6b/6b+ come il grado che separa chi arrampica una volta ogni tanto da chi invece ha la possibilità di farlo con costanza.
Solo che non riesco davvero a sentirmi bravo in mezzo a questi ragazzi, considerando che i due di punta fanno gli 8b, mentre tutti gli altri realisticamente viaggiano sui 7c/7c+ (figuriamoci, il mese scorso sono uscito con una loro conoscenza che ho scoperto era un ragno di Lecco, si vedeva che faceva proprio un altro sport).
Ad ogni modo, mi sento molto di sposare il tuo discorso. Alla fine il grado per i mortali (tra cui ovviamente pure per me) è un mezzo per un fine: se hai un certo grado puoi andare dove vuoi e scalare senza la preoccupazione di aver fatto il viaggio a vuoto.
Personalmente anche io la vivo così: fare il 7a/7a+ mi dà la serenità di poter andare più o meno ovunque (spero in primavera di andare alla grotta dell'edera a finale) e sapere che posso scalare, mentre quando ho cominciato dovevo per forza cercare col lanternino le falesie coi quinti e andare per forza là.