gbuttit
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Il fitd è sicuramente un valore aggiunto per le banchette che altrimenti difficilmente otterrebbero la fiducia dei clienti ma anche per questi ultimi che sanno che i soldi che mettono in una banchetta in caso di necessità sarebbero rimborsati dal sistema bancario italiano, anzi ancora meglio quasi sempre in caso di necessità per evitare l'esborso "a vuoto" il sistema bancario italiano trova una soluzione per salvare la banchetta o almeno parti di essa e farla assorbire da una banca più grande.I cd attualmente appetibili sono emessi da banchette, cioè generalmente finanziarie a bassissima capitalizzazione che si sono procurate una licenza bancaria per fare raccolta.
Queste banchette non hanno rating, non emettono obbligazioni e non hanno titoli di Stato in pancia. La garanzia di cui tutti si sciacquano la bocca è il FITD, che secondo me è un valore aggiunto più per la banca, specie se anonima, che per il Cliente.
Poi ci sono banche piccole quotate in borsa, per fare due nomi come esempio Illimity e Banca IFIS ma hanno dietro anche un business ad alto rendimento.
Quindi per cd occorre fare dei distinguo e non un discorso generalizzato sulle banche (quelle grosse italiane tra l'altro, con Titoli di Stato in pancia e rating non offrono depositi remunerati, appunto perchè emettono obbligazioni).
Il tuo confronto secondo me è semmai tra Titoli di Stato e obbligazioni bancarie
E siccome il fitd viene capitalizzato dalle banche in base alla loro rilevanza (quindi in esso gran parte dei soldi vengono messi da intesa ed unicredit...) anche quando fai un cd in una banchetta sei indirettamente legato alle banche grosse che sono quelle che hanno tds, e quindi il discorso di Hedger resta validissimo anche per i cd di banchette.