OttoSettembre
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Altro tabù sdoganato:Grande Milano,M5S fuorigioco "I partiti aiutino la nostra lista"
Ma e' roba da chiodi...a certi andrebbe levato il diritto di voto...
Gia' me lo vedo Picciotto col cappello in mano pe' supplica' er sostegno...
ahahahahah
Grande Milano, M5S fuorigioco
«I partiti aiutino la nostra lista»
Il 9 ottobre si vota per rinnovare il Consiglio. I grillini senza le firme per correre
di Andrea Senesi
Primo partito nei sondaggi nazionali, a rischio scomparsa nella Grande Milano. È il paradosso del Movimento Cinque Stelle: senza l’«aiutino» e la benevolenza degli «altri», i grillini milanesi sono destinati a rimanere fuori dal Consiglio metropolitano, il parlamentino istituito dalla legge Delrio per gestire le sorti della neonata Città metropolitana. Ai Cinque Stelle mancano le firme necessarie per presentare la lista alle elezioni che si celebreranno domenica nove ottobre; per scongiurare il rischio di rimanere esclusi dai giochi, i «portavoce» arrivano all’inimmaginabile: chiedere soccorso democratico alle liste civiche ma anche ai normali partiti, «odiato» Pd compreso.Un passo indietro, però. Le elezioni del Consiglio metropolitano sono elezioni di secondo livello, riservate cioè ai 2.079 consiglieri comunali dei 134 Comuni che compongono l’area vasta. Il rinnovo dell’assemblea è in calendario per il nove ottobre, ma per la presentazione ogni lista ha bisogno della sottoscrizione di almeno 104 grandi elettori, ovvero di 104 consiglieri comunali della Città metropolitana. Il problema nasce proprio qui: la presenza istituzionale del Movimento Cinque Stelle, a dispetto dell’onda lunga elettorale, a Milano e nell’hinterland è ancora poca cosa. Non più di un’ottantina di eletti. Mancano all’appello, in sintesi, una trentina di grandi elettori che sottoscrivano la presentazione della lista.
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Le regole delle Città metropolitane
Il Movimento ha convocato per il 4 settembre tutti i portavoce e gli attivisti di Milano e provincia. Nell’occasione si confronteranno due punti di vista, i duri e puri contro i pragmatici. Pur di non scendere a patti col «nemico», i grillini intransigenti proporranno di rinunciare alla presenza in Consiglio metropolitano. La linea prevalente è invece quella che insiste perché un tentativo venga fatto. Spiega Gianluca Corrado , ex candidato sindaco milanese: «Noi critichiamo la legge Delrio e l’architettura istituzionale con cui è nata la Città metropolitana. È un sistema profondamente antidemocratico perché esclude l’elezione diretta e perché impedisce a molte forze di essere rappresentate. Però vorremmo esserci, in quel Consiglio, non fosse che per condizionare dall’interno il sistema. Per questo chiederemo a ogni grande elettore di sottoscrivere la presentazione della nostra lista che nel caso sarà composta unicamente da consiglieri della provincia». Chi darà una mano ai grillini? «Noi ci rivolgiamo innanzitutto agli eletti nei consigli comunali con le varie liste civiche locali. Ma anche agli altri, certo». Persino a quelli dei partiti tradizionali, Pd, Lega, e Forza Italia. «Possibilmente incensurati, ecco», sospira Corrado.
20 agosto 2016 | 08:11
risposta sperata...




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Grande Milano, M5S fuorigioco «I partiti aiutino la nostra lista» - Corriere.it
Ma e' roba da chiodi...a certi andrebbe levato il diritto di voto...
Gia' me lo vedo Picciotto col cappello in mano pe' supplica' er sostegno...
ahahahahah
Grande Milano, M5S fuorigioco
«I partiti aiutino la nostra lista»
Il 9 ottobre si vota per rinnovare il Consiglio. I grillini senza le firme per correre
di Andrea Senesi

Primo partito nei sondaggi nazionali, a rischio scomparsa nella Grande Milano. È il paradosso del Movimento Cinque Stelle: senza l’«aiutino» e la benevolenza degli «altri», i grillini milanesi sono destinati a rimanere fuori dal Consiglio metropolitano, il parlamentino istituito dalla legge Delrio per gestire le sorti della neonata Città metropolitana. Ai Cinque Stelle mancano le firme necessarie per presentare la lista alle elezioni che si celebreranno domenica nove ottobre; per scongiurare il rischio di rimanere esclusi dai giochi, i «portavoce» arrivano all’inimmaginabile: chiedere soccorso democratico alle liste civiche ma anche ai normali partiti, «odiato» Pd compreso.Un passo indietro, però. Le elezioni del Consiglio metropolitano sono elezioni di secondo livello, riservate cioè ai 2.079 consiglieri comunali dei 134 Comuni che compongono l’area vasta. Il rinnovo dell’assemblea è in calendario per il nove ottobre, ma per la presentazione ogni lista ha bisogno della sottoscrizione di almeno 104 grandi elettori, ovvero di 104 consiglieri comunali della Città metropolitana. Il problema nasce proprio qui: la presenza istituzionale del Movimento Cinque Stelle, a dispetto dell’onda lunga elettorale, a Milano e nell’hinterland è ancora poca cosa. Non più di un’ottantina di eletti. Mancano all’appello, in sintesi, una trentina di grandi elettori che sottoscrivano la presentazione della lista.

Le regole delle Città metropolitane
Il Movimento ha convocato per il 4 settembre tutti i portavoce e gli attivisti di Milano e provincia. Nell’occasione si confronteranno due punti di vista, i duri e puri contro i pragmatici. Pur di non scendere a patti col «nemico», i grillini intransigenti proporranno di rinunciare alla presenza in Consiglio metropolitano. La linea prevalente è invece quella che insiste perché un tentativo venga fatto. Spiega Gianluca Corrado , ex candidato sindaco milanese: «Noi critichiamo la legge Delrio e l’architettura istituzionale con cui è nata la Città metropolitana. È un sistema profondamente antidemocratico perché esclude l’elezione diretta e perché impedisce a molte forze di essere rappresentate. Però vorremmo esserci, in quel Consiglio, non fosse che per condizionare dall’interno il sistema. Per questo chiederemo a ogni grande elettore di sottoscrivere la presentazione della nostra lista che nel caso sarà composta unicamente da consiglieri della provincia». Chi darà una mano ai grillini? «Noi ci rivolgiamo innanzitutto agli eletti nei consigli comunali con le varie liste civiche locali. Ma anche agli altri, certo». Persino a quelli dei partiti tradizionali, Pd, Lega, e Forza Italia. «Possibilmente incensurati, ecco», sospira Corrado.
20 agosto 2016 | 08:11
risposta sperata...





Grande Milano, M5S fuorigioco «I partiti aiutino la nostra lista» - Corriere.it
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