Anche la Curia faceva raccomandazioni al governatore della Basilicata

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Il giudice evidenzia «il caso di alti prelati della Chiesa che avrebbero raccomandato dei concorrenti nella selezione, riservata unicamente ai disabili, indetta dall’Asm per assumere 8 assistenti amministrativi» e la particolare vicinanza di Quinto all’ambiente ecclesiastico ritenuto da quest’ultimo un «buon partito», con cio alludendo non di certo al suo potere spirituale. Indicativa la conversazione intercettata il 27 maggio 2017 con il viceministro De Filippo nel corso della quale Quinto giustifica la sua insistenza nel soddisfare una raccomandazione a favore della sorella del Segretario del Vescovo di Matera Antonio Giuseppe Caiazzo, don Angelo Gallitelli, spiegando che certe cose «le fa per il suo bene» e che «qualche parola la spende, così sottacendo a un plausibile ritorno ragionevolmente anche in termini di un possibile consenso elettorale».


Per gli indagati i candidati senza raccomandazione sono «una inutile zavorra». Il 9 maggio 2017 Maria Benedetto, la presidente di commissione arrestata, sbotta: «Tutti i raccomandati hanno fatto tutti schifo, guarda e una, è vomitevole, ma dimmi tu come faccio io, come ca... faccio... vescovi, pure i vescovi, che dice che u’ vescovo... nessuno dei verdi... come ca... dobbiamo fare». Due settimane dopo, mentre corregge i compiti, dice: «Io... per fare questa cosa sto malissimo, ma come una sorella mi devi credere io non ci dormo la notte, ma non pensando a cosa può succedere, pensando proprio al mio intimo... come responsabile morale. Hai capito cosa voglio dire? ... qualcuno a me dà fastidio che mi, mi ribolle il sangue... fare schifo... ti fa vergognare... io preferisco premiare un poveretto che almeno studia qualcosa e lo supera... mi sento un verme». Nel marzo precedente era stata una delle dirigenti a preoccuparsi: «Ora mi devo fare pure le... scannerizzare le carte, mi devo fare le fotocopie perche questi siccome sono delinquenti ancora quando io me ne sono andata, le fanno sparire, mica è la prima volta che hanno fatto queste cose, capito?».

Pittella agli arresti, «Le pressioni dei prelati e i favori in quota Dem». Contatti coi viceministri - Corriere.it
 
poi dice perché in Italia nel pubblico non funziona un qazzo...solo i raccomandati senza merito vanno avanti.
 
Sono decenni che chi è **** e camicia con i preti ha favoritismi e corsie preferenziali, di solito sono le persone più viscido che ho mai visto, mai fidarsi dei baciamadonne...
 
Ricordiamoci che sono anche i padroni delle banghe .... chi credete che nomini i consiglieri delle fondazioni bancarie?


in sei delle prime sette fondazioni italiane, almeno un esponente proviene dalle gerarchie vaticane. C’è ad esempio un membro indicato dall’Arcivescovo della Diocesi di Milano nella Commissione Centrale di Beneficenza della Fondazione Cariplo. Un esponente nominato dall’Arcidiocesi di Siena, Colle di Val d’Elsa e Montalcino siede nella Deputazione Generale della Fondazione Monte dei Paschi di Siena. Sono tre, invece, i membri designati dai Vescovi di Verona, Vicenza e Belluno-Feltre presenti nel Consiglio Generale della Fondazione Cariverona. Ancora, è nominato dalla Conferenza Episcopale piemontese un membro del Consiglio di indirizzo della Fondazione Cassa di Risparmio di Torino. La Curia Arcivescovile bolognese designa due membri del Collegio d’indirizzo della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna e l’Ordinario diocesano di Firenze sceglie tra gli esperti di arte sacra un esponente del comitato di indirizzo della Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze.

«Una presenza significativa» racconta Valerio Federico. «È sufficiente un solo uomo delle gerarchie cattoliche nei consigli per condizionare gli esponenti politici scelti dagli enti locali, in gran parte non intenzionati a creare frizioni con la Chiesa nell’assegnazione di fondi». Considerando che nel 2012 l’intervento sociale delle fondazioni bancarie è stato di 11 milioni di euro, per il radicale si tratta di un evidente conflitto di interessi. «Perché a differenza di università e camere di commercio, sul territorio è pieno di organizzazioni che operano nel sociale e sono direttamente legate alla Chiesa Cattolica, quindi "potenzialmente" favorite nel ricevere erogazioni da parte delle Fondazioni».


La chiesa comanda in Italia.
 
Sono decenni che chi è **** e camicia con i preti ha favoritismi e corsie preferenziali, di solito sono le persone più viscido che ho mai visto, mai fidarsi dei baciamadonne...
Per conferma chiedere ad un PDC devoto a padre Pio.
 
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Per conferma chiedere ad un PDC devoto a padre Pio.

Non saprei, Cmq io intendo i frequentatori di chiesa post messa, gli intrallazzi bacia pantofole, non dei credenti in generale...
 
Non saprei, Cmq io intendo i frequentatori di chiesa post messa, gli intrallazzi bacia pantofole, non dei credenti in generale...
Neanche io ho nulla contro i credenti veri.
QUelli di solito non vengono raccomandati e non traggono nessun vantaggio dalla loro fede (ne conosco uno), anzi sono penalizzati perche' non ottengono quanto realmente meriterebbero.
Il PDC fa parte dell'altra categoria.
 
Ricordiamoci che sono anche i padroni delle banghe .... chi credete che nomini i consiglieri delle fondazioni bancarie?


in sei delle prime sette fondazioni italiane, almeno un esponente proviene dalle gerarchie vaticane. C’è ad esempio un membro indicato dall’Arcivescovo della Diocesi di Milano nella Commissione Centrale di Beneficenza della Fondazione Cariplo. Un esponente nominato dall’Arcidiocesi di Siena, Colle di Val d’Elsa e Montalcino siede nella Deputazione Generale della Fondazione Monte dei Paschi di Siena. Sono tre, invece, i membri designati dai Vescovi di Verona, Vicenza e Belluno-Feltre presenti nel Consiglio Generale della Fondazione Cariverona. Ancora, è nominato dalla Conferenza Episcopale piemontese un membro del Consiglio di indirizzo della Fondazione Cassa di Risparmio di Torino. La Curia Arcivescovile bolognese designa due membri del Collegio d’indirizzo della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna e l’Ordinario diocesano di Firenze sceglie tra gli esperti di arte sacra un esponente del comitato di indirizzo della Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze.

«Una presenza significativa» racconta Valerio Federico. «È sufficiente un solo uomo delle gerarchie cattoliche nei consigli per condizionare gli esponenti politici scelti dagli enti locali, in gran parte non intenzionati a creare frizioni con la Chiesa nell’assegnazione di fondi». Considerando che nel 2012 l’intervento sociale delle fondazioni bancarie è stato di 11 milioni di euro, per il radicale si tratta di un evidente conflitto di interessi. «Perché a differenza di università e camere di commercio, sul territorio è pieno di organizzazioni che operano nel sociale e sono direttamente legate alla Chiesa Cattolica, quindi "potenzialmente" favorite nel ricevere erogazioni da parte delle Fondazioni».


La chiesa comanda in Italia.

maccome ?! con tutte 'ste leggi (tanasie cannabis bambolottipergay immigraziofilia,ecc) tanto care alla bonino soros e ai suoi radicali come lui, quel figliodipapa' fa la morale ai componenti delle fondazioni ?
 
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