Anch'io ero un under dog

le banche di interesse nazionale hanno sempre pagato poco, le banche popolari e la cariplo, oltre al normale contratto nazionale (valido per tutti) avevano l'integrativo molto carico, ad es. al creval dove ho lavorato le mensilità erano 16, i dati sulla cariplo sono quelli di mio cognato appena andato in pensione le banche popolari a fronte di quanto versava l'impiegato nel fondo pensioni loro triplicavano e si aveva 25 prelevati dal conto dell'impiegato e 75 versati dalla banca.

Un'altra dimensione spazio temporale :yes:
 
io ho iniziato nel 78 a lavorare come ragioniere in una fabbrica e prendevo 300 mila lire
un paio d'anni dopo mi si presento' l'occasione di lavorare in banca, in una di bologna vicino alla piazza.
siccome arrivarci era stata un'impresa ed ero piuttosto incacch. ho rifiutato quando il tipo della banca mi disse che avrei potuto lavorare tutta la vita in centrale e quindi in centro.
l'uomo dell'ascensore non credeva alle sue orecchie quando dandomi del collega portandomi giu' gli dissi che non se ne era fatto nulla e questo deluso deluso mi aggiunse: ma come tutti quelli che scendono da li' hanno il posto..
io poi gli dissi che stavo lavorando in fabbrica e mi piaceva il lavoro che facevo,ero solo venuto perche' speravo di avvinarmi di piu' a casa e non allontanarmi e non avevo chiesto neppure dei soldi che avrei preso

a 30 anni e tre mesi di lavoro ho salutato la compagnia e ho smesso di lavorare.
dal primo luglio prendo la penzione di vecchiaia dopo che per 13 anni e mezzo non ho fatto nulla se non le faccende di casa ed il baby sitter :eek: ho 67 anni

Non capisco se tu ti sia pentito della tua scelta

Io mi son pentito di aver rifiutato il posto che mi era stato offerto dalle triestine Generali e vivevo a Trieste

Allora lo stipendio in banca era maggiore ma dopo un anno erano pari, loro non lavoravano il venerdi' pomeriggio e tutti gli anni ricevevano bonus in azioni Generali che se uno le lasciava in deposito titoli si trovava un patrimonio quando andava in pensione

Ebbi 15 offerte di lavoro, mi telefonavano a casa e mi mandavano lettere

Ma anche i compagni di classe con voti bassi finirono in banca, solo con qualche anno di ritardo

Allora le banche assumevano di brutto come oggi mettono in esubero
 
Sono arrivato al grado di Capo Ufficio per anzianita'

Se fossi stato lecchino avrei fatto carriera e sarei diventato funzionario con pensione e stipendio doppio, ma non era il mio destino essendo stato figlio del '68 e pertanto ribelle,

ma in banca ero bravo e rendevo bene però scioperavo, rispondevo ai capi e quindi ero nella lista nera

Ma non mi pento

Per quanto riguarda il mio patrimonio personale, ho ereditato qualcosa dai miei genitori (circa 100 milioni di lire oggi 50.000 euro)

Per il resto avete presente gli scozzesi ed i genovesi? Ecco io sono istriano e come tale piu' tirchio ancora!

Un' amministrazione oculata ed una tirchieria assurda che in parte mi ha rovinato e continua a rovinarmi la vita

ma che mi han permesso di accumulare un discreto patrimonio che si godra' mia figlia,

io continuero' a vivere modestamente come sempre ho fatto, anche quando giravo il mondo dormendo in alberghetti e mangiando nei ristorantini (Stile Avventure Nel Mondo, agenzia di viaggi spartana romana)

Sei in pensione da quando avevi 55 anni? :eek:
 
Voi boomers siete stati la generazione piu' fortunata della storia.
Bastava un diploma, ti parcheggiavi (non dovevi competere per un posto di lavoro)
dentro un posto sicuro tutelato e bene o male i soldi arrivavano.
Non c'era bisogno di avere uno skill set di un certo tipo e il ritmo di lavoro era piu' lento. Lasciamo stare poi l'argomento pensioni.

Tua figlia potrà farcela da sola ad emergere nonostante parta da una posizione di privilegio?


Le start-up purtroppo se sei figlio della merta non te le finanzia nessuno. E' un mondo classista ed esclusivo quello lì, in Italia poi...

poi.... ti deciderai ad andare altrove?

ma poi eh
 
Bravo, così si fa!

Come? Ah no non l'hai scritto per una narcisistica richiesta di applausi bensì per spronare gli altri a farcela. Ce l'hai fatta tu che sei partito così svantaggiato ce la possono fare tutti. Certo, come no.

Magari, quando hai tempo, prova a fare una riflessione un briciolo approfondita sulle condizioni che hai avuto tu e su quelle che, viceversa, possono aver avuto gli altri. Non so, magari rifletti su quella che sembra una banalità ma, viceversa, è decisiva: la salute. Quella è la prima cosa, senza di quella non si va da nessuna parte. Poi hai vissuto a cavallo di un boom economico più unico che raro, hai goduto di condizioni di lavoro tra le migliori che si possano immaginare, hai avuto una carriera lavorativa brevissima (36 anni!) rispetto a quella attuale o a quella del passato, stai godendo una pensione tutta retributiva o quasi. Cioè superiore a quanto versato e maturato secondo la giustizia finanziaria (matematica attuariale).

Tralascio valutazioni quasi filosofiche come l'esser nato in questa parte del mondo, in questo periodo storico, col tuo corredo genetico e, tutto sommato, nonostante le vicissitudini familiari, con una solida famiglia onesta e lavoratrice alle spalle.

Forse potevi diventare delinquente di strada (non credo) ma sicuramente potevi diventare un pochino più umile.

Grazie Steve :D

Era l'ultima frase della Meloni alla Camera, so che in parte era di Steve Jobs
 
io ho iniziato nel 78 a lavorare come ragioniere in una fabbrica e prendevo 300 mila lire
un paio d'anni dopo mi si presento' l'occasione di lavorare in banca, in una di bologna vicino alla piazza.
siccome arrivarci era stata un'impresa ed ero piuttosto incacch. ho rifiutato quando il tipo della banca mi disse che avrei potuto lavorare tutta la vita in centrale e quindi in centro.
l'uomo dell'ascensore non credeva alle sue orecchie quando dandomi del collega portandomi giu' gli dissi che non se ne era fatto nulla e questo deluso deluso mi aggiunse: ma come tutti quelli che scendono da li' hanno il posto..
io poi gli dissi che stavo lavorando in fabbrica e mi piaceva il lavoro che facevo,ero solo venuto perche' speravo di avvinarmi di piu' a casa e non allontanarmi e non avevo chiesto neppure dei soldi che avrei preso

a 30 anni e tre mesi di lavoro ho salutato la compagnia e ho smesso di lavorare.
dal primo luglio prendo la penzione di vecchiaia dopo che per 13 anni e mezzo non ho fatto nulla se non le faccende di casa ed il baby sitter :eek: ho 67 anni

Manca la parte del come hai fatto a sopravvivere senza lavorare per 13 anni.
 
avevano la forbice dei tassi di 15 punti di differenza e lavoravano in territori che più ricchi non si potrebbe, per via della estrema laboriosità degli abitanti, ho avuto decine di clienti che facevano 3 lavori contemporanemante:
1: lavoro turnista alla aem sulle dighe
2: vignaiolo con la proprio etichetta
3: orto industriale in nero

il 2° lavoro era uno standard, solo i fancapzisti finito il primo andavano al bar.

e dipende
mio padre riparava elettrodomestici
via alle 7 e di ritorno alle 21
e alcune volte io andavo a 16 anni ad aiutarlo ( dei **** con le lavatrici)
 
Sei in pensione da quando avevi 55 anni?

No, da quando avevo 57 secondo le regole dell' epoca, non decise da me

So che ho avuto kiulo, ne avrei avuto di piu' se fossi stato qualche anno piu' vecchio perche' i miei colleghi andavano in pensione con 35 anni di anzianita' mentre io con 37

Un mio compagno di classe che lavorava alle FFSS ando' in pensione a 39 anni ed una mia ex fidanzata che lavorava all'Ospedale di Trieste ando' in pensione a 33 anni (aveva cominciato a 14 anni)
 
Non capisco se tu ti sia pentito della tua scelta

Io mi son pentito di aver rifiutato il posto che mi era stato offerto dalle triestine Generali e vivevo a Trieste

Allora lo stipendio in banca era maggiore ma dopo un anno erano pari, loro non lavoravano il venerdi' pomeriggio e tutti gli anni ricevevano bonus in azioni Generali che se uno le lasciava in deposito titoli si trovava un patrimonio quando andava in pensione

Ebbi 15 offerte di lavoro, mi telefonavano a casa e mi mandavano lettere

Ma anche i compagni di classe con voti bassi finirono in banca, solo con qualche anno di ritardo

Allora le banche assumevano di brutto come oggi mettono in esubero

tu eri il primo della classe,io invece fui promosso col minimo,anzi all esame di ragioneria il prof di ragioneria che mi amava tanto,mi seguiva per tutto l esame x farmi bocciare,ma la commissaria esterna fu irremovibile e mi promosse
Lui cercò una vendetta dando il lavoro al mio compagno di banco,sapendo che eravamo amici,ma non ci riuscì.

E comunque ho smesso di lavorare,perché ero stanco di svegliarmi alle 3 di notte e fare dei mumble mumble del giorno prima e del giorno dopo ed ero stanco di vedere litigare i miei colleghi tutto il giorno di tutti i giorni.
E comunque la mia famiglia vedeva un solo componente e cioè me e da quando avevo 10 12 anni e mia madre contadina mi mandava al mare con chi poteva..
E tra l'altro non sono mai stato un peso x nessuno,gestivo i miei pochi dindi in una maniera perfetta.
Infatti poi ho fatto il ragioniere..E contadino quando morì mio padre
 
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e dipende
mio padre riparava elettrodomestici
via alle 7 e di ritorno alle 21
e alcune volte io andavo a 16 anni ad aiutarlo ( dei **** con le lavatrici)

mio padre faceva 5,30 - 20 mangiando un panino alle 13, 6 gg alla settimana e alla domenica 5.30 - 13 il 25/12, il primo dell'anno, ferragosto, e la festa del patrono, la festa della repubblica e la festa dei lavoratori, mezza giornata come fosse una domenica.
 
si vede che non hai colto la durezza di studiare ragioneria mentre la maggior parte dei suoi coetanei lavorava e poi del dover lavorare 36 anni in banca :D

I miei genitori, operai modestissimi e con tre figli han puntato tutto su di me il figlio maschio e minore perche' ero molto bravo a scuola

Per esempio a fine elementari la maestra consiglio' si miei di iscrivermi alle medie che erano il trampolino per il Liceo e poi Universita'

E invece fui iscritto all' avviamento commerciale (c'era allora anche l',industriale, due anni dopo istituirono le medie unificate)

Lo sbocco del commerciale era ragioneria e poi Economia e Commercio che frequentai per quasi due anni con 10 esami passati mentre gia' lavoravo in banca ma poi mollai perche' non c'è la facevo piu'
 
No, da quando avevo 57 secondo le regole dell' epoca, non decise da me

So che ho avuto kiulo, ne avrei avuto di piu' se fossi stato qualche anno piu' vecchio perche' i miei colleghi andavano in pensione con 35 anni di anzianita' mentre io con 37

Un mio compagno di classe che lavorava alle FFSS ando' in pensione a 39 anni ed una mia ex fidanzata che lavorava all'Ospedale di Trieste ando' in pensione a 33 anni (aveva cominciato a 14 anni)

ma tu hai fatto tutto giusto e secondo le regole, non c'è nulla di sbagliato ovviamente, la nota stonata è il tentativo di thread autocelebrativo..
 
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mio padre faceva 5,30 - 20 mangiando un panino alle 13, 6 gg alla settimana e alla domenica 5.30 - 13 il 25/12, il primo dell'anno, ferragosto, e la festa del patrono, la festa della repubblica e la festa dei lavoratori, mezza giornata come fosse una domenica.

Si, i giovani d' oggi non sanno niente dei sacrifici di quelli della mia generazione e precedenti

Io mi considero comunque fortunato anche se dai 7 anni in poi mi sono arrangiato a casa da solo, andavo a scuola a piedi da solo per un tot.di circa 5 km

In casa non avevamo acqua, bagno, frigo, lavatrice,riscaldamento

Arrivarono pian piano a partire dagli 11 anni, cambiando casa e rione

Niente di straordinario, ognuno e' figlio dei suoi tempi, e' inutile recriminare, invidiare e lamentarsi

Ci sono vantaggi e svantaggi ad ogni epoca

Oggi ci sono i telefonini smart
io avevo solo una bicletta scassatissima e nessun giocattolo, nessuna vacanza e nessun regalo o festa, ne' a Natale, ne' il giorno del compleanno.

Erano lussi che gli istriani non si concedevano, ne,' per loro, ne,' per i figli, bisognava solo risparmiare per migliorare, mio padre compro' tre case ed un terreno ed io l' ho copiato
 
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Se non hai vissuto quel periodo non puoi giudicare.
Victor è stato più fortunato di me perché ha lavorato in banca.
Io non sono diplomato, ho cominciato a lavorare a 15 anni, 500 lire il sabato e non sempre.
Ho fatto tanti lavori, dal garzone all'operaio.
A 29 anni mi è capitata una cosa tremenda che mi ha portato via 10 anni di vita.
Eppure sono riuscito a farmi anch'io la villetta e ad accumulare un po' di soldi.
Bicicletta, motorino e poi finalmente l'auto..... una 500 usatissima.
Siamo stati fortunati perché c'era lavoro, ma tanti tanti sacrifici.
Molti miei coetanei emigrarono per lavoro, io no, l'avessi fatto anch'io sarei assai più benestante.
Il discorso è molto semplice, avevamo un'altra testa.
Lo ribadisco per l'ennesima volta, i giovani di adesso sono pappe molli, non tutti per fortuna, ma troppi pretendono e basta senza un minimo di sacrificio.
Purtroppo se sono così è anche colpa nostra che li abbiamo abituati troppo bene.

Potrei dirti anche che non puoi giudicare neanche i giovani di oggi se non vivi in mezzo a loro.

Per me non era la testa ma le condizioni dell'ambiente in cui vivevate.

Magari oltre alla villetta hai anche una bella pensione retributiva.
Ecco oggi sarebbe impossibile fare quello che hai fatto da persona con la terza media.
Puoi fare tutti i sacrifici che vuoi, semplicemente non è possibile.

Per il resto il lavoro è sempre sacrificio.

Sei del sud?
Se è così, guarda in che condizioni sono i giovani in Campania, Calabria, Sicilia.
E ce n'e' di gente capace ma se non emigra all'estero non va da nessuna parte.
 
No, da quando avevo 57 secondo le regole dell' epoca, non decise da me

So che ho avuto kiulo, ne avrei avuto di piu' se fossi stato qualche anno piu' vecchio perche' i miei colleghi andavano in pensione con 35 anni di anzianita' mentre io con 37

Un mio compagno di classe che lavorava alle FFSS ando' in pensione a 39 anni ed una mia ex fidanzata che lavorava all'Ospedale di Trieste ando' in pensione a 33 anni (aveva cominciato a 14 anni)

Ma la gente pensionata da adolescente che min chia ha fatto tutta la vita? Non erano visti male a livello sociale?
 
proveniente da una famiglia di profughi istriani finita a vivere un paio d' anni in un campo profughi dopo aver lasciato la fattoria a Capodistria

Mio padre si è fatto un mazzo come manovale nelle imprese edili, mia madre in un magazzino dove faceva la cernitrice di materiale vario (carta, stoffe, ecc..)

Mia sorella maggiore a 16 anni a fare la colf presso una famiglia triestina che la ospitava, l' altra due anni in collegio dalle suore, io a 7 anni lasciato solo a casa me la cavavo ed ero il primo della classe.

Potevo diventare un delinquente da strada e invece mi son diplomato ragioniere ed ho lavorato 36 anni in banca, mantenendo una figlia all'universita' in Italia e anche per la seconda laurea in Germania.

Ho visitato 70 paesi e comprato una villetta e altri quattro bilocali ammobiliati, tre dei quali ho affittato e oggi potrei comprarmi il quinto con altri risparmi accumulati.

Per cui il fatto che la Meloni, partendo da una famiglia povera e senza padre sia arrivata a fare il capo di governo, non mi sorprende.

Se uno ci mette l' impegno e la determinazione, puo' fare di tutto anche partendo dal basso.

Oggi forse e' piu' difficile ma con le start-up si puo' volare molto alto.

Siate folli, coraggiosi e...liberi!
:)
il mondo e' pieno di cose e persone che hanno bisogno che qualcuno fornisca loro lavoro ed ingegno...
chiunque puo' immettersi in questo fiume di possibilita' e farsi una vita degna

basta volerlo, avere voglia di fare, e non farsi cascare il mondo addosso quando si incontrano problemi ed ostacoli
 
Se non hai vissuto quel periodo non puoi giudicare.
Victor è stato più fortunato di me perché ha lavorato in banca.
Io non sono diplomato, ho cominciato a lavorare a 15 anni, 500 lire il sabato e non sempre.
Ho fatto tanti lavori, dal garzone all'operaio.
A 29 anni mi è capitata una cosa tremenda che mi ha portato via 10 anni di vita.
Eppure sono riuscito a farmi anch'io la villetta e ad accumulare un po' di soldi.
Bicicletta, motorino e poi finalmente l'auto..... una 500 usatissima.
Siamo stati fortunati perché c'era lavoro, ma tanti tanti sacrifici.
Molti miei coetanei emigrarono per lavoro, io no, l'avessi fatto anch'io sarei assai più benestante.
Il discorso è molto semplice, avevamo un'altra testa.
Lo ribadisco per l'ennesima volta, i giovani di adesso sono pappe molli, non tutti per fortuna, ma troppi pretendono e basta senza un minimo di sacrificio.
Purtroppo se sono così è anche colpa nostra che li abbiamo abituati troppo bene.

Sono contento. Arrivato alla frase in rosso, ho temuto che la tua storia finisse come quella della piccola fiammiferaia. :'( OK!
 
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