Più qualità e meno quantità, e un contemporaneo sempre più forte.
Più qualità e meno quantità, e un contemporaneo sempre più forte.
Sono queste le tendenze del mercato mondiale: lo confermano anche i dati sulla prima metà dell’anno trasmessi dalle quattro maggiori società italiane, ma erano evidenti anche a chi assisteva alle vendite
Milano, Prato e Roma. Due punti chiari emergono nelle aste italiane dei primi sei mesi del 2008: la forza del contemporaneo e una linea che si può riassumere con l’espressione «più qualità meno quantità».
È quanto si evince dai dati delle quattro principali case d’asta italiane, sia pure nelle conosciute diversità strutturali e in un panorama variegato che evolve da un anno all’altro. La stessa realtà si rivela anche assistendo agli incanti: gli invenduti ribadiscono il desiderio di qualità dei clienti. In questa direzione si è mossa Sotheby’s, come dichiara Filippo Lotti, amministratore delegato di Sotheby’s Italia: «Da alcuni mesi accettiamo in asta esclusivamente lotti con una stima superiore ai 4mila euro. Adottando questo criterio, stabilito internazionalmente, siamo passati da una media di circa 16mila euro per lotto (primo semestre 2007) a questi primi sei mesi con la media sui 32mila euro, anche se ovviamente il numero delle aste è diminuito».
Da Finarte le diciannove aste del primo semestre hanno totalizzato la cifra di 22.377.061 euro (comprensiva dei diritti d’asta), di cui il 50,9% è da accreditare al dipartimento d’arte moderna e contemporanea. Mentre i comunicati stampa della casa d’aste annotano che «i primi cinque mesi di quest’anno sono stati caratterizzati da numerosi avvenimenti economici e politici, nazionali e internazionali, che hanno intimorito e preoccupato gli investitori italiani. Questo atteggiamento di cauta e prudente attesa ha avuto ripercussioni soprattutto per quanto riguarda l’antiquariato, dove si nota un preoccupante calo di interesse da parte dei giovani», questi stessi ribadiscono anche che «i buoni risultati delle maggiori aste internazionali ci vedono ottimisti su una ripresa del mercato in Italia, che potrebbe mostrare i suoi frutti già nel secondo semestre di quest’anno».
Da gennaio 2008, per i propri clienti, Finarte non fa pagare alcuna commissione ai venditori sui lotti aggiudicati ad una cifra superiore ai 39mila euro. Meritano qui di essere segnalati i buoni esiti dell’asta di arredi e dipinti antichi dal XIV al XX secolo del 4 e 5 giugno con un incasso totale di 2.096.391 euro.
Bene anche le aste di ar-
genti, gioielli e orologi che
totalizzano complessivamente 1.654.170 euro, e l’asta dedicata ai dipinti dell’Ottocento, con 1.416.786 euro.
Per Sotheby’s il totale del
semestre si attesta sui 21.948.615 (Iva esclusa). Il dipartimento di arte moderna e contemporanea di Sotheby’s Milano continua nella sua progressiva crescita: la prima asta milanese di settore, organizzata nel maggio del 1990, fece registrare un incasso totale
di 4,5 miliardi di lire; per questi primi sei mesi il dipartimento riporta un incasso di 16.484.355 euro (Iva esclusa), totale record in Italia per il
periodo, con il primato di
«Segno limite» di Afro. La pittura antica e dell’Ottocento
ha totalizzato nel semestre 4.467.390 euro.
I gioielli si spostano, o meglio si consolidano le sedi di Ginevra e Londra, mentre Milano, Parigi e Amsterdam opereranno come sedi espositive, per
il servizio clienti, le perizie e le stime.
Christie’s guarda globalmente ai propri risultati, cosa che permette a Edward Dolman, chief executive officer di Christie’s International di dichiarare: «I forti risultati di Christie’s per la prima metà del 2008 riflettono la solidità del mercato internazionale».
La settimana di vendite in maggio a Milano, con acquirenti per la maggior parte
italiani, ha totalizzato 18.782.074 (così ripartiti: 10.659.184 euro per l’arte moderna e contemporanea, 4.366.651 euro per i gioielli
e orologi, 3.756.239 euro per
i dipinti e disegni antichi),
il 28% in più rispetto allo stesso periodo del 2007, dimostrando la costante forza e stabilità della parte alta del mercato italiano.
In questa prima porzione di 2008, la casa d’aste Farsettiarte di Prato ha fatturato in quattro sessioni d’asta un totale di 10.500.000 euro, di cui circa l’80% riguardante le vendite di moderno e contemporaneo, in linea col trend del momento.
Michela Moro
Il primo semestre in Francia: Sotheby’s al primo posto
Sotheby’s Parigi ha annunciato i totali delle vendite nella prima metà del 2008, con una crescita del 104% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Con 87,3 milioni di euro ha così sorpassato sia Christie’s sia Artcurial, per la prima volta da quando, nel 2001, Sotheby’s e Christie’s hanno cominciato a organizzare vendite in Francia. Quest’ultima ha tenuto aste per un incasso totale di 85,9 milioni di euro nel primo semestre, mentre Artcurial ha annunciato, per lo stesso periodo, un fatturato di 58,1 milioni di euro. Dato il ritardo rispetto a Christie’s nelle aste parigine, Sotheby’s ha di recente assunto nuovo personale e ha iniziato a tenere aste di maggiore volume. Tra i risultati del primo semestre compare la vendita di un «Untitled» di Jean-Michel Basquiat del 1983, venduto il 26 maggio a 1,99 milioni di euro, a fronte di stime tra i 700 e i 900mila euro. La quota francese nel mercato mondiale dell’arte si attesta intorno al 6%. All’inizio di quest’anno avevamo segnalato come la Cina avesse superato la Francia nei fatturati globali (cfr. n. 273, feb. ’08, p. 60).
2008-09-08
A cura di
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