ANNINOVANTA - Piano di Accumulo Patrimonio Artistico (P.A.P.A.)

Grazie Abdul.
Purtroppo l'arte ormai non incute più quello che Platone chiamava sacro timore.

L’ ARTE COME LA POESIA E’ MERCE RARISSIMA, E ANCOR PIU’ RARI SONO GLI ARTISTI E I POETI IN GRADO DI PRODURNE
 
Grazie varoon,per i complimenti.
Già,è una soddisfazione,aggiudicarsi un quadro desiderato.
Volevo precisare che è attribuito,ma per quanto mi riguarda è suo.
 
Mi associo ai complimenti per Abdul a cui auguro di ripetersi.

Approfitto per segnalare un nome, imperdonabilmente dimenticato nel post precedente, di un'artista che adoro: Margherita Manzelli

Manzelli,1364.2001.jpg
 
Grazie!
Ottimo disegno da quanto vedo.
 
Grazie!
Ottimo disegno da quanto vedo.

Molto bello!

debbo dirti che è difficile che passi in asta....

E' proprietà del Moma.

direi, da quanto ho potuto capire dalle mie vane ricerche, che trovare un 'opera qualsiasi di Manzelli è complicatissimo.
 
Molto bello!

debbo dirti che è difficile che passi in asta....

E' proprietà del Moma.

direi, da quanto ho potuto capire dalle mie vane ricerche, che trovare un 'opera qualsiasi di Manzelli è complicatissimo.

Una bella opera di una brava artista. L'unico problema sono le quotazioni elevate che ha raggiunto. Ormai costa come Salvo e Chia.
La Manzelli è attualmente una scommessa un po' costosa...
 
Una bella opera di una brava artista. L'unico problema sono le quotazioni elevate che ha raggiunto. Ormai costa come Salvo e Chia.
La Manzelli è attualmente una scommessa un po' costosa...

da www.artfacts.net alla pagina http://www.artfacts.net/index.php/pageType/artistInfo/artist/15551/lang/1

Margherita Manzelli (1968, IT)
Artist Rank (2007): 1741 –


Dealer Directory: 2

Italy

Studio Guenzani, Milan

United Kingdom

greengrassi, London (England)

Anche per me la Manzelli è attualmente una scommessa un po' costosa...

N.B. : io in Angelo Filomeno vedo un mix tra Maurizio Cannavacciuolo e Alessandro Pessoli dei loro primi lavori ( inizio anni 90 ).
Sarei curioso di vedere i lavori di Filomeno di tale periodo, appena posso mi riprometto di approfondire com.que le mie conoscenze su tale Artista.
 
E' morto Giuseppe Uncini

DA ARSLIFE.IT

Scomparso a 79 anni il grande scultore fabrianese

OMAGGIO A UNCINI

di Mariangela Maritato



E’ morto lo scultore Giuseppe Uncini.
Riportò l’arte al mondo tecnico con l’utilizzo del cemento e del ferro.

<Dalla home page> "Quando cominciai a usare il ferro e il cemento, la scelta di queste materie non fu determinata da interessi espressionistici o materici, ma solo come mezzo per realizzare un'idea. E l'idea è sempre quella, un'idea fissa, costante: il costruire, lo strutturare”. Diceva così Giuseppe Uncini, lo scultore fabrianese che si è spento nella notte del 31 marzo all’età di 79 anni nella sua casa di Trevi (Pg).
Affabile, sempre sorridente, amante del buon vivere, Uncini sapeva godersi i successi. In questi giorni stava lavorando ad una personale che si sarebbe tenuta presso il “Mart” di Rovereto. Nato nel 1929 a Fabriano, dopo aver interrotto gli studi a causa della guerra, frequenta il prestigioso Istituto d'Arte di Urbino, per trovare quindi lavoro come disegnatore-litografo. E’ forte la sua passione per la pittura e il disegno ma anche per il lavoro manuale. Allievo di Edgardo Mannucci, che lo ospita nello studio di via Margutta a Roma, frequenta artisti del calibro di Afro, Burri, Cagli, Capogrossi, Turcato. Comincia così ad esporre con i romani Mario Schifano, Francesco Lo Savio, Piero Manzoni, il più delle volte accolti presso la galleria Appia Antica di Emilio Villa unitamente a Franco Angeli e Tano Festa. Si tratta di artisti che accentuano il divisionismo e lo scissionismo con opere però semplici e materia povera da cui nascerà la corrente forse più espressiva del secondo novecento italiano. Espongono a Bologna e a Roma in mostre ormai storiche come Roma 60 - 5 pittori a Roma, a La Salita, presentata da Pierre Restany. Come spiega Villa, i giovani artisti "operano semplici opere: accentuano divisioni e scissioni, vidimazioni univoche, dentro la sostanza della materia povera, trovata, tentata e ritentata come disponibilità di pronuncia e di identità, di evento e di inconsumabile finzione, di progetti e di inizi fulminei, di tracce, di evidenze: categorie, riverberi della comprensione, dell'espansione". Qualche anno dopo avvia il ciclo di opere chiamato Terre, tavole generalmente di masonite lavorate con oli e tempere ma anche con cenere e terra. La svolta per la sua arte arriva, per lui con il completo abbandono dei materiali classici. Via tempere e oli. Nel 1958 parte la sua rivoluzione dell'arte, con la creazione dei Cementoarmati, opere costruite combinando cemento e ferro, prime piatte, poi seguendo il parcorso di casseforme. "Finalmente costruivo l'oggetto – ricordava il maestro - e lasciando a nudo tutti i procedimenti tecnici del suo farsi, riuscivo a porre il primo punto fermo nell'iter del mio lavoro. Cioè non ottenevo più un quadro rappresentante ma un oggetto autosignificante: insomma l'idea che il modo tecnico fosse il concetto e il concetto il modo tecnico". Il suo Primocementoarmato riscuote i successi della critica affascinata da questo riportare l'arte al mondo tecnico con l’utilizzo del cemento grezzo rinforzato da reti e ferro. Nel 1966 e' invitato alla Biennale di Venezia, con la serie di opere Strutturespazio e, l'anno successivo, comincia una nuova avventura artistica, quella del tema delle ombre. Negli anni '90 arriva la consacrazione con gli Spazicemento, dove materia, lavoro e natura tornano protagonisti, seppur non scabrosi e selvaggi come i “Cementoarmati” di fine anni '50, ma ancora efficaci per dimostrare che l'uomo moderno nasce da lì, grazie a quei materiali. Uncini inaugura così una felice stagione creativa che si prolunga fino al 2000. Come nei Cementarmato del '59, negli Spazicemento la materia assurge a protagonista. Se i Cementarmato erano "oggetti autosignificanti", le forme di cemento, ritagliate in foggia irregolare, giocano ora illusionisticamente contro il piano di fondo, la parete stessa incorniciata in modo aperto e dinamico da tondini e ferro, in dialogo tra progetto e gesto. Tra pittura e struttura. Nel 1999 espone al PS1 di New York in “Minimalia”. Nel 2001 un’importante retrospettiva sul lavoro di Uncini si tiene alla Stadtische Kunsthalle di Mannheim. Sempre del 2001 è la partecipazione alla mostra “La scultura italiana del XX secolo” che ha fatto tappa in cinque musei: Yokohama Museum of Art, Yokohama; Kagoshima City Museum of Art, Kagoshima; The Museum of Modern Art, Ibaraki; Museum of Contemporary Art, Sapporo e Shimane Art Museum, Shimane. Nel settembre 2002 sono allestite due importanti personali a Milano alla Galleria Christian Stein ed alla Galleria Giò Marconi, mentre a cavallo tra il 2002 ed il 2003, la Galleria Fumagalli di Bergamo, accanto ad alcuni pezzi storici propone una serie di gioielli, in oro, argento e brillanti, realizzati dall’artista con la tecnica della fusione a cera persa.
 
Opera di VANESSA BEECROFT
B. 1969
VB-35 PERFORMANCE SOLOMON GUGGENHEIM MUSEUM, NEW YORK
Lot 280
8,000—12,000 USD

Venduto per 10,000,appena batttuto,essendo che stò seguendo l'asta in diretta.

Per l'opera che avevo detto che mi erò aggiudicato,mi sono sbagliato,non me la sono aggiudicata.
 
Opera di VANESSA BEECROFT
B. 1969
VB-35 PERFORMANCE SOLOMON GUGGENHEIM MUSEUM, NEW YORK
Lot 280
8,000—12,000 USD

Venduto per 10,000,appena batttuto,essendo che stò seguendo l'asta in diretta.

Per l'opera che avevo detto che mi erò aggiudicato,mi sono sbagliato,non me la sono aggiudicata.

Domanda: L'asta è partita dal prezzo più basso di stima, 8.000 $ ?
 
Mi pare di si,se sapevo mi segnavo anche il prezzo di partenza,ora non ricordo,essendo passata 1 ora,con tutte ste cifre che stò ascoltando,ò il cervello fuso.
 
Una bella opera di una brava artista. L'unico problema sono le quotazioni elevate che ha raggiunto. Ormai costa come Salvo e Chia.
La Manzelli è attualmente una scommessa un po' costosa...

indubbiamente è una scommessa costosa...

personalmente sarei più propenso a scommettere su di lei che su Salvo o l'ultimo Chia...a parità di cifre.

p.s. La Beecroft ha fatto 12.500 comprensivi di diritti.

ho notato questo lotto, finito a 16.250$, poco più di 10.00 euro.

http://www.sothebys.com/app/live/lot/LotDetail.jsp?sale_number=N08423&live_lot_id=287

strana coincidenza :confused: l'altra copia gemella è andata in asta da Christie's. 11.875...però sterline...più di 15.000 euro.
chi glielo dice all'acquirente? :rolleyes:
 
indubbiamente è una scommessa costosa...

personalmente sarei più propenso a scommettere su di lei che su Salvo o l'ultimo Chia...a parità di cifre.

Così non litighiamo. ;) A parità di cifre, io prenderei Salvo o Chia (anche l'ultimo periodo).
 
Ma Emilio Mazzoli " non ci prende più " nella scelta degli Artisti ?

Così non litighiamo. ;) A parità di cifre, io prenderei Salvo o Chia (anche l'ultimo periodo).

Personalmete Salvo non riesco proprio a farmelo piacere, seppur riconosca in lui un Artista molto importante ( Artist Rank 2007: 1642 di www.artfacts.net ).

P.S. : una volta mi sembrava che Salvo fosse un Artista della "scuderia" di Willy Montini e della "sua" www.artetivu.com oppure mi sbaglio ? Forse era di Orler www.orler.it ?

Chia ... a poterselo attualmete permetterselo ... preferirei com.que Francesco Clemente !!!

N.B. : "noi", soprattutto io, che parliamo tanti di Giovani Artisti ( ma nati dal 1960 al 1970 ) ... Ma volete proprio che il "mitico" Emilio Mazzoli che "ha scoperto/lanciato" Schifano, Basquiat, e la trans-avanguardia, non abbia "indovinato" nessuno dei "nostri" giovani che tratta o trattava ?
Tali Artisti erano/sono:

Marco Cingolani
Luca Pancrazzi
Mario Dellavedova
Alessandro Pessoli
Amedeo Martegani ( per me il numero uno della sua generazione ! )
 
Così non litighiamo. ;) A parità di cifre, io prenderei Salvo o Chia (anche l'ultimo periodo).


considerato che sono un incendiario (è il significato della parola Arsonist) non è da escludere un imminente esplosione. :D.

ad investart vorrei dire che in realtà quelli della transavanguardia quando hanno incominciato ad esporre da Mazzoli, messi insieme da ABO, erano già noti da diversi anni ed avevano esposto in altre gallerie (Paladino/Cannaviello, Cucchi/Diacono). Tuttavia concordo nel dire che Mazzoli resta indubbiamente uno dei nostri più illuminati galleristi.

Dei cinque che hai detto io punto su Pessoli. I suoi oli degli anni novanta sono molto intensi.
 
considerato che sono un incendiario (è il significato della parola Arsonist) non è da escludere un imminente esplosione. :D.

Io adoro la dialettica e la discussione. :) Trovo che scambiarsi idee e vedute (anche diametralmente opposte) sia molto costruttivo. Alla fini ci si arricchisce comunque.

Non credo affatto che Mazzoli sia in declino, anzi. Mi sembra che ultimamente sia in gran spolvero. Ha letteralmente scoperto Devendra Banhart 2 anni fa ed adesso viene indicato a NY come il genio artistico della nuova generazione (vedi ad es. la mostra congiunta di Banhart + Klee al Moma).
Dopo che ha fatto la mostra di Cheri Samba, quest'artista ha avuto una sala personale alla Tate Modern, è stato invitato alla Biennale di Venezia ed i prezzi sono più che raddoppiati. Un discorso analogo vale per Gallo.

Sui suoi giovani mi sembra che Mazzoli stia facendo un discorso di lungo periodo. Penso che un giudizio obiettivo lo si potrà dare solo tra 10/15 anni. Io colleziono anche francobolli, per cui sono abituato ad avere periodi di osservazione piuttosto lunghi: le valutazioni di alcuni francobolli stagnano per 10/15 anni e poi esplodono. Anche in arte succede così, a condizione di aver puntato sulla qualità (vedi ad es. i casi di Schifano e Boetti).

Domenica scorsa, ho acquistato un almanacco con le quotazioni degli artisti nel 1976 e sono rimasto sbalordito. La maggior parte dei maestri di allora (cioè i più cari) sono considerati adesso dei modesti artisti e i giovani quarantenni promettenti dell'epoca sono quasi tutte croste di adesso. E' sorprendente come Accardi, Turcato, Vedova, etc.. venissero venduti a prezzi di saldo nel 1976.

La morale che ne ho tratto è che non bisogna farsi abbagliare dei successi di breve degli artisti. Per cui non vale la pena strapagare un emergente, quando il rischio che cada nell'oblio è veramente alto. Detto questo, però, non credo che nessuno abbia la sfera di cristallo per individuare chi sarà il vincitore di domani.

Come abbiamo già scritto in questo 3ad, una volta scelto il periodo da collezionare, probabilmente la cosa migliore è diversificare il rischio.
 
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N.B. : "noi", soprattutto io, che parliamo tanti di Giovani Artisti ( ma nati dal 1960 al 1970 ) ... Ma volete proprio che il "mitico" Emilio Mazzoli che "ha scoperto/lanciato" Schifano, Basquiat, e la trans-avanguardia, non abbia "indovinato" nessuno dei "nostri" giovani che tratta o trattava ?
Tali Artisti erano/sono:

Marco Cingolani
Luca Pancrazzi
Mario Dellavedova
Alessandro Pessoli
Amedeo Martegani ( per me il numero uno della sua generazione ! )

Ci siamo dimenticati di Carlo Benvenuto, che è davvero bravo!!!
 
Pure io sono su Pessoli ( Opere anni 90 provenienza Mazzoli ! ) !!!

Dei cinque che hai detto io punto su Pessoli. I suoi oli degli anni novanta sono molto intensi.

Speriamo che "gli Altri" Artisti a Pessoli "contemporanei" ( leggesi Pignatelli, ecc. ) siano a Pessoli come "i ciclisti che tirano la volata troppo presto" stanno a chi poi vince la gara ...

Domenica scorsa, ho acquistato un almanacco con le quotazioni degli artisti nel 1976 e sono rimasto sbalordito. La maggior parte dei maestri di allora (cioè i più cari) sono considerati adesso dei modesti artisti e i giovani quarantenni promettenti dell'epoca sono quasi tutte croste di adesso. E' sorprendente come Accardi, Turcato, Vedova, etc.. venissero venduti a prezzi di saldo nel 1976.

Uno degli aneddoti più curiosi in merito a quello che scrivi è un'asta tenutasi, mi sembra a Milano o Roma sul finire degli anni 60 ove nella stessa sessione andaroni in Asta allo stesso prezzo di stima un Meloni ed un Deschamps, il Meloni andò aggiudicato dopo una "gara" al rialzo mentre il Deschamps rimase invenduto ....
 
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