Aprire un ristorante?

Aspetto i vostri interventi.
 
Non c'è nulla da commentare ,è facile fare ristorazione sfruttando gli stagisti ,del resto siamo su un forum di finanza e credo molti sapranno fare un bussines plain di un attività con 100 dipendenti ,supponiamo fossero tutti regolari e supponendo uno stipendio medio lordo di 3500 euro contributi inclusi avremmo un esborso solo per i dipendenti di 350 mila euro al mese ,aggiungiamo affitto che suppongo non possa essere irrisorio trattandosi di strutture ampie posizionate in centri importanti ,non saprei ma a milano in galleria chiedono 1 milione al anno ,dichiarato da Cracco ,quindi circa 80 mila euro al mese ,aggiungiamo le spese di materie prime che incidono dal 20 al 30 % del fatturato ,più spese corrente ,manutenzione ,commercialista ,spazi pubblici e di certo vi è altro ,tasse ,iva ,facciamo che abbiamo un costo mensile di 500 mila euro ,mediamente a testa vini compresi il costo di una cena è circa 440 euro ,per andare in pari con quei costi bisogna fare circa 1135 pasti ,certo se invece che avere 100 dipendenti pagati si riesce ad averne 30 e gli altri 70 in stage ,i costi scendono parecchio ,ora probabilmente non ci sarà più nessuno disposto a fare lo stagista visto che il settore ristorazione ha le carte scoperte ,avranno messo da parte un pò di soldi e giustamente chi gle lo fà fare di continuare un attività che alla fine sacrifica la vita a 360 gradi .In più bisogna avere anche la clientela giusta disposta a spendere certe cifre ,mica saranno tutti milionari a copenaghen .
 
Onestamente mi sembra un'ottima manovra di marketing, se non sbaglio quasi tutti i ristoranti stellati sono in perdita o quasi, guadagnano da visibilità e tipicamente attorno ad un ristorante stellato ci sono "atelier", "bistrot", etc.. che è dove fanno i soldi veramente.
In ogni caso, dice che chiuderà nel 2024, ora, a inizio 2023, così per tutto l'anno avrà il ristorante in overbooking dato che sarà "l'ultimo anno del Noma".
Per poi riaprire come "Noma 3.0" sfruttando il brand e tagliando i costi stratosferici di location e servizio che ha ora (in cucina potrai sfruttare gli stagisti ma in sala dubito che un 3 stelle metta l'ultimo arrivato pagato a noccioline), insomma mi pare un bel win-win, bravi loro..! :D
 
bottura lancia le prenotazioni 6 mesi prima e prende 250 euro a coperto per no show, modifiche alla prenotazione o cancellazioni nella settimana precedente al pasto, dubito che un 3 stelle si debba ridurre a dire che chiude per fare il tutto esaurito
Si, certo, però che senso ha dirlo con un anno di anticipo? Se non ci stai dentro economicamente chiudi e tanti saluti, mi sembra una chiara manovra di marketing.

Tra l'altro, chi ti dice che per questo ultimo anno non alzi ulteriormente i prezzi?
Non penso costi "solo" 250 un'esperienza al Noma...
 
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oggi per fare ristorazione con successo va creato un format vincente, che deve essere accompagnato dalla giusta strategia di marketing e da aperture a nastro di punti vendita diretti (il franchising e' il male).
Insomma, va fatta impresa nella risotrazione.

tutto il resto significa perderci ( o soldi, o vita)

aprire un ristorante per pagarsi un lavoro e quindi avere un'attivita' che sta in piedi solo grazie al lavoro familiare e' una strategia perdente.
 
Mah,pur facendo i complimenti ai due imprenditori,nessuno mi toglie dalla testa che i soldi,quelli che tutti si aspettano,rimangano spesso una chimera.
Tanti e difficili i motivi da capire per cui questo settore lasci spesso le briciole ai titolare di imprese eno-gastronomiche.

Non la vedo così facile.
 
Mah,pur facendo i complimenti ai due imprenditori,nessuno mi toglie dalla testa che i soldi,quelli che tutti si aspettano,rimangano spesso una chimera.
Tanti e difficili i motivi da capire per cui questo settore lasci spesso le briciole ai titolare di imprese eno-gastronomiche.

Non la vedo così facile.

Emergere in qualsiasi settore commerciale in questo periodo storico è molto difficile...

Molto realista l'intervento di arte3000.

L'epoca dove compravi ville e ferrari e bastava aprire un ristorante qualsiasi, un banco al mercato, una camiceria, o facevi l'artigiano edile di provincia è finita.

I nostri nonni venivano da una società agricola e chi aveva spirito di iniziativa e voglia di mettersi in gioco dopo aver imparato un mestiere qualsiasi spesso in età giovanissima, con il mercato leggi i soldi che rimanevano in tasca dopo il costo della vita permettevano a qualsiasi attività di essere fiorente.

Poi sono arrivati gli americani che volevano la globalizzazione, l'automazione, internet, e tutto ha iniziato a deteriorarsi piano piano.

Al giorno d'oggi in qualsiasi settore serve essere strutturati su vasta scala e di conseguenza servono capitali,competenze,agganci, ed un forte valore aggiunto.

E lo stesso vale anche come dipendente, fino a 30/40 anni fa con una buona laurea potevi puntare a scalare i vertici aziendali nel giro di poco, ora si punta a scalare qualche centinaio di euro dopo decenni...

Sta diventando tutto molto complicato e capisco chi prova a strutturarsi sia come dipendente che in proprio all'estero.
 
Ultima modifica:
Qualche tempo fa ho avuto uno scambio di opinioni,riguardo il mondo della ristorazione,con un Maresciallo della G.d.F


Sapete qual è stata la sua risposta?

Vuoi fallire in fretta?

“Fai una società con uno Chef e apri un ristorante.
Nel giro di poco tempo quello che ti sto dicendo si realizzerà.”

Cosa ne pensate?
 
Qualche tempo fa ho avuto uno scambio di opinioni,riguardo il mondo della ristorazione,con un Maresciallo della G.d.F


Sapete qual è stata la sua risposta?

Vuoi fallire in fretta?

“Fai una società con uno Chef e apri un ristorante.
Nel giro di poco tempo quello che ti sto dicendo si realizzerà.”

Cosa ne pensate?

Non penso che un maresciallo abbia le competenze per dire se aprire un'attività di ristorazione conviene oppure no...

Mi sembra una frase molto buttata la tanto per dire qualcosa.

Ripeto, al giorno d'oggi emergere in qualsiasi settore lavorativo sia da dipendente che in proprio, richiede anni e anni di costante lavoro e investimenti, e non è comunque detto che uno ce la possa fare.

Io sono dell'idea che se uno ha la necessità di crearsi un reddito dato dal lavoro (necessità che molti giovani al giorno d'oggi dopo centinaia di anni di sviluppo economico non hanno piu), deve puntare su qualcosa che lo appassiona, male che vada stai facendo qualcosa che più o meno ti piace.


Al giorno d'oggi di sfere magiche sul mercato con qualche centinaio di migliaia di euro (che mi sembrano i capitali medi degli utenti di questo forum) non ne compri.
 
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Non penso che un maresciallo abbia le competenze per dire se aprire un'attività di ristorazione conviene oppure no...

Mi sembra una frase molto buttata la tanto per dire qualcosa.

Ripeto, al giorno d'oggi emergere in qualsiasi settore lavorativo sia da dipendente che in proprio, richiede anni e anni di costante lavoro e investimenti, e non è comunque detto che uno ce la possa fare.

Io sono dell'idea che se uno ha la necessità di crearsi un reddito dato dal lavoro (necessità che molti giovani al giorno d'oggi dopo centinaia di anni di sviluppo economico non hanno piu), deve puntare su qualcosa che lo appassiona, male che vada stai facendo qualcosa che più o meno ti piace.


Al giorno d'oggi di sfere magiche sul mercato con qualche centinaio di migliaia di euro (che mi sembrano i capitali medi degli utenti di questo forum) non ne compri.
Lo credo anch'io.

Una considerazione di questo peso può dipendere solo dal fatto che,anche lui,ha pagato per qualche situazione spiacevole.
 
A volte vorrei pagare oro per sapere quante persone su questo forum hanno fatto concretamente qualcosa nel mondo del lavoro, nel bene o nel male in proprio o come posizioni dipendenti di medio/alto livello.

E quanti hanno passato la propria esistenza a chiedersi se quella o quell'altra cosa fosse più o meno valida senza mai muovere concretamente un dito, che lusso poter vivere così...
 
Aprire un ristorante e riuscire a tenerlo aperto non è una missione impossibile.

C'è un gruppo che opera tra Milano e la Brianza che ha aperto almeno sei sette ristoranti, tutti diversi fra loro, e che prima della pandemia andava a gonfie vele.

Sono esercizi piuttosto grandi, interni moderni e molto curati, personale impeccabile per cortesia e naturalezza, prezzi giusti.

Io ne frequentavo uno. Il menu era molto intelligente, perché si basava su due filoni, pizza - con una ricerca davvero notevole sugli impasti - e carne. Un ristorante double face, che allarga il target ed è predisposto a un eventuale cambio di strategia qualora la moda delle grigliate dovesse tramontare (è stato uno dei primi a proporle; poi si sono aperti dei veri e propri falansteri, cosa che trovo follemente rischiosa, anche se capisco la ragione di questo trend).

Per questi operatori aprire un ristorante non è un problema. Hanno tre cose: l'esperienza, la conoscenza (studiare e vedere quello che succede nel mondo e fondamentale; conoscevo un ristoratore di livello - non lavorava ai fornelli - che viaggiava proprio per questo scopo), l'intelligenza, perché se non hai la testa non riesci a trasformare l'esperienza e le informazioni in qualcosa di utile e originale.

Possedete a), b) e c)?

Probabilmente avete c), se siete buoni osservatori e mediamente informati un po' di b), diciamo un 50%. Perché un conto è vedere le cose dall'esterno, un conto conoscere le cose con informazioni dall'interno. Chi è del settore ne trae indicazioni molto più solide e affidabili.

Però vi manca a).

È inutile fare percentuali su quanto contano i vari fattori, sono tutti importanti e decisivi.

Se ne manca uno è come se andaste in giro bendati. Con un po' di fortuna potete arrivare a destinazione, ma non è l'esito più comune.

Dimenticavo, c'è un altro fattore, d), lo spirito imprenditoriale, che comprende anche la capacità di capire le persone e affrontare le difficoltà con impegno, coraggio e determinazione inflessibili.

Alla fine, è il fattore più importante. Perché se avete solo d) e i capitali, sì potete aprire un ristorante senza avere a), b) e c), tutte competenze che potete comprare sul mercato.
 
Non penso che un maresciallo abbia le competenze per dire se aprire un'attività di ristorazione conviene oppure no...

Mi sembra una frase molto buttata la tanto per dire qualcosa.

Ripeto, al giorno d'oggi emergere in qualsiasi settore lavorativo sia da dipendente che in proprio, richiede anni e anni di costante lavoro e investimenti, e non è comunque detto che uno ce la possa fare.

Io sono dell'idea che se uno ha la necessità di crearsi un reddito dato dal lavoro (necessità che molti giovani al giorno d'oggi dopo centinaia di anni di sviluppo economico non hanno piu), deve puntare su qualcosa che lo appassiona, male che vada stai facendo qualcosa che più o meno ti piace.


Al giorno d'oggi di sfere magiche sul mercato con qualche centinaio di migliaia di euro (che mi sembrano i capitali medi degli utenti di questo forum) non ne compri.

Questa deve essere la base di partenza per ogni cosa.

Non son d'accordo invece sul fatto che per creare qualcosa di valore è necessario avere chissà quali capitali,specie nell'era di internet dove uno può iniziare un'attività con un investimento iniziale praticamente irrisorio.Solo attività che presuppongono una presenza fisica hanno costi iniziali che non sono alla portata di tutti.
 
A volte vorrei pagare oro per sapere quante persone su questo forum hanno fatto concretamente qualcosa nel mondo del lavoro, nel bene o nel male in proprio o come posizioni dipendenti di medio/alto livello.

E quanti hanno passato la propria esistenza a chiedersi se quella o quell'altra cosa fosse più o meno valida senza mai muovere concretamente un dito, che lusso poter vivere così...


Io ricordo con tanta nostalgia internet di fine anni 90 e primi anni 2000; li chi aveva un'idea e un po' di competenze poteva sfondare.Molti che avevano iniziato con me allora ora hanno siti web di portata nazionale.Io stesso vivo e lavoro in proprio grazie all'impegno e alla passione per internet e l'informatica di quegli anni.

Ora ovviamente è tutto più complesso,per emergere bisogna fare un qualcosa di davvero originale ma spazi ce ne sono ancora per chi ha talento e passione.Vedo invece male tutto quello che è fisico; troppi costi secondo me e rischio troppo alto.
 
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Io ricordo con tanta nostalgia internet di fine anni 90 e primi anni 2000; li chi aveva un'idea e un po' di competenze poteva sfondare.Molti che avevano iniziato con me allora ora hanno siti web di portata nazionale.Io stesso vivo e lavoro in proprio grazie all'impegno e alla passione per internet e l'informatica di quegli anni.

Ora ovviamente è tutto più complesso,per emergere bisogna fare un qualcosa di davvero originale ma spazi ce ne sono ancora per chi ha talento e passione.Vedo invece male tutto quello che è fisico; troppi costi secondo me e rischio troppo alto.

Mi pare tu abbia partecipato all'altra discussione sul lancio di un app.

Lì non c'era nulla di fisico, però l'utente avrebbe dovuto pagare una software house, poi promuovere l'app attraverso gli opportuni canali e con un investimento monetario sicuramente non piccolo.

Se avessi tu un'idea del genere forse realizzeresti l'app, però poi per tutto quello che viene dopo dovresti investire soldi veri.
 
Mi pare tu abbia partecipato all'altra discussione sul lancio di un app.

Lì non c'era nulla di fisico, però l'utente avrebbe dovuto pagare una software house, poi promuovere l'app attraverso gli opportuni canali e con un investimento monetario sicuramente non piccolo.

Se avessi tu un'idea del genere forse realizzeresti l'app, però poi per tutto quello che viene dopo dovresti investire soldi veri.

Il problema è che ora su internet c'è troppa concorrenza; quindi o fai un qualcosa di veramente innovativo che in pochi fanno o per lo meno prendi in mano un qualcosa che già altri già fanno e la migliori notevolmente (come fu ai tempi per google),oppure come dici te per emergere devi spendere soldi per promuovere il progetto.

Per me iniziare un qualcosa su internet che fanno già in tanti non ha molto senso e non è nemmeno molto stimolante.
 
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