Aprire un ristorante?

  • Ecco la 60° Edizione del settimanale "Le opportunità di Borsa" dedicato ai consulenti finanziari ed esperti di borsa.

    Questa settimana abbiamo assistito a nuovi record assoluti in Europa e a Wall Street. Il tutto, dopo una ottava che ha visto il susseguirsi di riunioni di banche centrali. Lunedì la Bank of Japan (BoJ) ha alzato i tassi per la prima volta dal 2007, mettendo fine all’era del costo del denaro negativo e al controllo della curva dei rendimenti. Mercoledì la Federal Reserve (Fed) ha confermato i tassi nel range 5,25%-5,50%, mentre i “dots”, le proiezioni dei funzionari sul costo del denaro, indicano sempre tre tagli nel corso del 2024. Il Fomc ha anche discusso in merito ad un possibile rallentamento del ritmo di riduzione del portafoglio titoli. Ieri la Bank of England (BoE) ha lasciato i tassi di interesse invariati al 5,25%. Per continuare a leggere visita il link

Ciao Bubino condivido pienamente ciò che hai detto...

Per i business fisici la risposta è grande come il mondo e dipende...

Dipende dai costi di avviamento, affitto, personale, merce che proponi, posizionamento,agganci.

Ci sono dei modelli di business fisici che continuano a fare paccate di soldi...
Questo vale sia per il business fisico sia per l'online, che comunque sia un buon commercio online ha sempre e comunque un minimo di struttura fisica, (uffici/magazzini/depositi/server/formazione personale e via discorrendo)

Personalmente non aprirei una vetrina o più vetrine in un centro commerciale di una catena di un qualche franchising, non aprirei un negozio di parrucchiere/estetista a meno che non conosco bene il settore e ci lavoro io direttamente, non aprirei un'agenzia immobiliare, non aprirei una piadineria ristorante/pizzeria/albergo/stabilimento balneare/discoteca a meno che non lo ricevo dai familiari che hanno già avviato 20 30 40 anni fa, e oltre alla singola attività tra quelle citate, ci sono anche attività complementari come spesso capita per i proprietari di queste attività.

Se invece andiamo su capitali più importanti e parlo di svariati milioni da mettere a garanzia/in società con qualcuno/a leva finanziaria, probabilmente comprerei un'attività produttiva (fabbrica/cementificio/fornace ecc) prima che venga ceduta ad un qualche gruppo in caso non interesse degli eredi in questo caso il posizionamento del capitale e l'alta marginalità avrebbe più senso del puntare su una serie di supermercati.

Ma qua non stiamo parlando di AVVIARE, ma di GESTIRE concetti molto semplici e basilari che però spesso sfuggono di mano quando si parla di attività commerciali.

Con grossissimi capitali continuerei a fare quello che faccio ed invece di fare operazioni immobiliari/costruzioni da terreno in provincia, andrei su un mercato cittadino centralissimo e molto liquido, cercando di fare leva sul prezzo e li si parla di trattare per centinaia di migliaia di euro in fase di acquisto, stimare la successiva ristrutturazione che un occhio esperto capisce in 20 minuti, e successiva vendita nel giro di pochi mesi, ma con il tempo ci si può arrivare anche partendo da "poco"...

Non aprirei un supermercato con un mio brand perché non riuscirei ad avere i prezzi con i fornitori delle grandi catene e non aprirei un supermercato in franchising perché con il modello che propongono per avere un guadagno da imprenditore devi puntare ad aprirne svariati, almeno 3/4punti vendita.
E con quei soldi puoi vivere benissimo di rendita senza un tale rischio di impresa e dedizione in termini di tempo, concetto da non confondere con l'investimento per uno stabilimento produttivo...

Invece se riesci a comprare stock di merce di uso quotidiano (come kasanova per intenderci) di discreta qualità a pochissimo e vendere al giusto (servono i canali giusti sia per l'acquisto sia per ampliare la rete vendita, un ottimo avvocato per i contratti di affiliazione per l'ampliamento franchising, un ottimo fiscalista)figure professionali non scontante, e non si trovano su internet con una chiamata qua e là.
È un modello che può ancora funzionare per via dell'alta marginalità, e ci sono svariati esempi commerciali vincenti di commercio all'ingrosso...
Cosa che sto pensando di fare.

Probabilmente se avessi gli agganci con VIP calciatori personaggi dello spettacolo (cosa che ho maturato nel tempo), proverei a fondare un brand di moda con uno stilista già inserito in quel settore, cosa che sto pensando di fare...

Continuerei a seguire la mia startup ormai diventata da qualche anno vera e propria azienda strutturata con vari reparti, nel settore degli esport(tra le più titolate e citate al mondo).

Come potete vedere dopo questa analisi che spero venga apprezzata, quando dico che il background le competenze e gli agganci giocano un ruolo importantissimo è perché secondo me è proprio così, negli altri settori dove io non metterei neanche un dito probabilmente c'è chi è strutturato o potrebbe esserlo, per farci un sacco di soldi, o almeno prendersi delle belle soddisfazioni.

Background che per il mio specifico caso personale sia nell'edilizia sia nello sport/sport elettronici, ho maturato prima con una formazione accademica in entrambi i settori cosa che almeno per me è stata di vitale importanza, e poi tanta pratica sul campo, in entrambi i settori...

Se avessi un discreto capitale e non saprei fare assolutamente nulla probabilmente comprerei per la totalità del costo, o con un mutuo parziale un bar tabacchi con un affiancamento di qualche mese da parte del proprietario.

Rimanendo sempre in tema di buon capitale e zero competenze se voglio stare sotto al sole freddo intemperie, comprerei un ottimo posizionamento di banco al mercato, oppure furgone per panini con licenza di vendita in posti strategici come stadi fiere ed eventi, lascerei stare licenze taxi ncc e via discorrendo.

Autoimpiego/libero professionista/autonomo/artigiano/imprenditore/capitalista/magnate, sono mondi completamente diversi che molto spesso vengono confusi.

Secondo me siamo in un periodo storico dove almeno all'inizio non ci si inventa niente, e chi dice di avere successo al primo tentativo dopo essersi inventato probabilmente sta mentendo.

Chi ha i capitali può permettersi di GESTIRE, chi non ha capitali o ne ha pochi deve CREARE sulla base di importanti competenze(personali/caratteriali/formazione tecnica/ambizioni ecc), concetti molto determinati che cambiano un sacco di presupposti in termini di difficoltà per arrivare alla vetta, che per uno che vuole fare l'imprenditore la vetta è raggiungere il concetto del gestire, sempre in maniera vincente...
hehe dici poco Oscaritos...😅
 
Ultima modifica:
Il problema è che ora su internet c'è troppa concorrenza; quindi o fai un qualcosa di veramente innovativo che in pochi fanno o per lo meno prendi in mano un qualcosa che già altri già fanno e la migliori notevolmente (come fu ai tempi per google),oppure come dici te per emergere devi spendere soldi per promuovere il progetto.

Per me iniziare un qualcosa su internet che fanno già in tanti non ha molto senso e non è nemmeno molto stimolante.
Secondo me il rischio maggiore di Internet è che se hai un'idea davvero innovativa è abbastanza probabile che altri (quanti? non puoi saperlo) stanno pensando di fare la stessa cosa.

Le idee in genere sono nell'aria e come l'hai pensata tu ci possono essere arrivati anche altre persone.

È in queste situazioni, secondo me, che entra in gioco la fortuna.

In certi casi vince il first mover, ma in altri no, se ad esempio il secondo arrivato è in grado di differenziarsi calibrando meglio l'offerta.

Io la vedo abbastanza rischiosa.

In business fisico localizzato, invece, investi di più ma almeno conosci il territorio. Puoi avere un'idea non precisissima ma abbastanza approssimata delle tue potenzialità.

Fino a quando però?

Quanti possono dire come sarà la zona dove vivono (e che conoscono alla perfezione) fra dieci o più anni?
 
Ciao Bubino condivido pienamente ciò che hai detto...

Per i business fisici la risposta è grande come il mondo e dipende...

Dipende dai costi di avviamento, affitto, personale, merce che proponi, posizionamento,agganci.

Ci sono dei modelli di business fisici che continuano a fare paccate di soldi...
Questo vale sia per il business fisico sia per l'online, che comunque sia un buon commercio online ha sempre e comunque un minimo di struttura fisica, (uffici/magazzini/depositi/server/formazione personale e via discorrendo)

Personalmente non aprirei una vetrina o più vetrine in un centro commerciale di una catena di un qualche franchising, non aprirei un negozio di parrucchiere/estetista a meno che non conosco bene il settore e ci lavoro io direttamente, non aprirei un'agenzia immobiliare, non aprirei una piadineria ristorante/pizzeria/albergo/stabilimento balneare/discoteca a meno che non lo ricevo dai familiari che hanno già avviato 20 30 40 anni fa, e oltre alla singola attività tra quelle citate, ci sono anche attività complementari come spesso capita per i proprietari di queste attività.

Se invece andiamo su capitali più importanti e parlo di svariati milioni da mettere a garanzia/in società con qualcuno/a leva finanziaria, probabilmente comprerei un'attività produttiva (fabbrica/cementificio/fornace ecc) prima che venga ceduta ad un qualche gruppo in caso non interesse degli eredi in questo caso il posizionamento del capitale e l'alta marginalità avrebbe più senso del puntare su una serie di supermercati.

Ma qua non stiamo parlando di AVVIARE, ma di GESTIRE concetti molto semplici e basilari che però spesso sfuggono di mano quando si parla di attività commerciali.

Con grossissimi capitali continuerei a fare quello che faccio ed invece di fare operazioni immobiliari/costruzioni da terreno in provincia, andrei su un mercato cittadino centralissimo e molto liquido, cercando di fare leva sul prezzo e li si parla di trattare per centinaia di migliaia di euro in fase di acquisto, stimare la successiva ristrutturazione che un occhio esperto capisce in 20 minuti, e successiva vendita nel giro di pochi mesi, ma con il tempo ci si può arrivare anche partendo da "poco"...

Non aprirei un supermercato con un mio brand perché non riuscirei ad avere i prezzi con i fornitori delle grandi catene e non aprirei un supermercato in franchising perché con il modello che propongono per avere un guadagno da imprenditore devi puntare ad aprirne svariati, almeno 3/4punti vendita.
E con quei soldi puoi vivere benissimo di rendita senza un tale rischio di impresa e dedizione in termini di tempo, concetto da non confondere con l'investimento per uno stabilimento produttivo...

Invece se riesci a comprare stock di merce di uso quotidiano (come kasanova per intenderci) di discreta qualità a pochissimo e vendere al giusto (servono i canali giusti sia per l'acquisto sia per ampliare la rete vendita, un ottimo avvocato per i contratti di affiliazione per l'ampliamento franchising, un ottimo fiscalista)figure professionali non scontante, e non si trovano su internet con una chiamata qua e là.
È un modello che può ancora funzionare per via dell'alta marginalità, e ci sono svariati esempi commerciali vincenti di commercio all'ingrosso...
Cosa che sto pensando di fare.

Probabilmente se avessi gli agganci con VIP calciatori personaggi dello spettacolo (cosa che ho maturato nel tempo), proverei a fondare un brand di moda con uno stilista già inserito in quel settore, cosa che sto pensando di fare...

Continuerei a seguire la mia startup ormai diventata da qualche anno vera e propria azienda strutturata con vari reparti, nel settore degli esport(tra le più titolate e citate al mondo).

Come potete vedere dopo questa analisi che spero venga apprezzata, quando dico che il background le competenze e gli agganci giocano un ruolo importantissimo è perché secondo me è proprio così, negli altri settori dove io non metterei neanche un dito probabilmente c'è chi è strutturato o potrebbe esserlo, per farci un sacco di soldi, o almeno prendersi delle belle soddisfazioni.

Background che per il mio specifico caso personale sia nell'edilizia sia nello sport/sport elettronici, ho maturato prima con una formazione accademica in entrambi i settori cosa che almeno per me è stata di vitale importanza, e poi tanta pratica sul campo, in entrambi i settori...

Se avessi un discreto capitale e non saprei fare assolutamente nulla probabilmente comprerei per la totalità del costo, o con un mutuo parziale un bar tabacchi con un affiancamento di qualche mese da parte del proprietario.

Rimanendo sempre in tema di buon capitale e zero competenze se voglio stare sotto al sole freddo intemperie, comprerei un ottimo posizionamento di banco al mercato, oppure furgone per panini con licenza di vendita in posti strategici come stadi fiere ed eventi, lascerei stare licenze taxi ncc e via discorrendo.

Autoimpiego/libero professionista/autonomo/artigiano/imprenditore/capitalista/magnate, sono mondi completamente diversi che molto spesso vengono confusi.

Secondo me siamo in un periodo storico dove almeno all'inizio non ci si inventa niente, e chi dice di avere successo al primo tentativo dopo essersi inventato probabilmente sta mentendo.

Chi ha i capitali può permettersi di GESTIRE, chi non ha capitali o ne ha pochi deve CREARE sulla base di importanti competenze(personali/caratteriali/formazione tecnica/ambizioni ecc), concetti molto determinati che cambiano un sacco di presupposti in termini di difficoltà per arrivare alla vetta, che per uno che vuole fare l'imprenditore la vetta è raggiungere il concetto del gestire, sempre in maniera vincente...
hehe dici poco Oscaritos...😅

Complimenti. Un piccolo trattato su come fare business.

Ho visto che ti occupi anche di export.

Hai mai pensato di fare il Farinetti in piccolo?

Le formule possibili sono tante, me ne sono venute in mente sei o sette, ma per fissare le idee prova a immaginare il piccolo mini market che c'era una volta, quello che mettevano in piedi i droghieri intraprendenti che avevano spazio. Da me la GDO li ha cancellati da mo', ma credo che in piccoli centri sopravvivano ancora.

In sostanza, non i falansteri ideati da Farinetti, ma cose più piccole, con costi di gestione contenuti.

O anche organizzare corner in strutture più grandi, stipulando un accordo commerciale (probabilmente c'è già chi lo fa).

Ovviamente tutto dipende dal dove. È un po', per restare in tema, come quando si decide di aprire un ristorante: la location è fondamentale.

La differenza è che nel ristorante il teatro delle operazioni può essere una città, un paese, un quartiere. In questo caso è la cartina dell'Europa.
 
Secondo me il rischio maggiore di Internet è che se hai un'idea davvero innovativa è abbastanza probabile che altri (quanti? non puoi saperlo) stanno pensando di fare la stessa cosa.

Le idee in genere sono nell'aria e come l'hai pensata tu ci possono essere arrivati anche altre persone.

È in queste situazioni, secondo me, che entra in gioco la fortuna.

In certi casi vince il first mover, ma in altri no, se ad esempio il secondo arrivato è in grado di differenziarsi calibrando meglio l'offerta.

Io la vedo abbastanza rischiosa.

In business fisico localizzato, invece, investi di più ma almeno conosci il territorio. Puoi avere un'idea non precisissima ma abbastanza approssimata delle tue potenzialità.

Fino a quando però?

Quanti possono dire come sarà la zona dove vivono (e che conoscono alla perfezione) fra dieci o più anni?

Google è stato il terzo arrivato e ha sbaragliato la conocorrenza consolidata di anni dei suoi predecessori,pure facebook a suo modo visto che esisteva già myspace oppure anche wapp visto che le chat di messaggistica esistevano da anni.

Non sono del tutto d'accordo sul fatto che se te hai un'idea allora per forza qualcun altro da qualche parte la sta già implementando perchè molte idee sono frutto del proprio background di esperienze professionali,competenze trasversali e skills per metterla in pratica che non è affatto scontato la persona comune abbia,specie in professioni di nicchia.

Il business fisico locale ovviamente ha margini di guadagno maggiori perchè sfrutta tutte le inefficienze di un mercato locale e dà alcuni servizi/vantaggi in più rispetto al business online,ma specularmente come dicevi tu ha altre barriere all'ingresso rappresentate da costi di gestione molto più elevati,licenze etc.
 
Google è stato il terzo arrivato e ha sbaragliato la conocorrenza consolidata di anni dei suoi predecessori,pure facebook a suo modo visto che esisteva già myspace oppure anche wapp visto che le chat di messaggistica esistevano da anni.

Non sono del tutto d'accordo sul fatto che se te hai un'idea allora per forza qualcun altro da qualche parte la sta già implementando perchè molte idee sono frutto del proprio background di esperienze professionali,competenze trasversali e skills per metterla in pratica che non è affatto scontato la persona comune abbia,specie in professioni di nicchia.

Il business fisico locale ovviamente ha margini di guadagno maggiori perchè sfrutta tutte le inefficienze di un mercato locale e dà alcuni servizi/vantaggi in più rispetto al business online,ma specularmente come dicevi tu ha altre barriere all'ingresso rappresentate da costi di gestione molto più elevati,licenze etc.

Ecco, visto che sei del settore, spiegami quali sono le ragioni per cui si è imposto Google.

Io mi sono fatto un'idea, però è basata sulla mia esperienza personale. Un po' poco...

Allora, bisogna premettere che erano gli inizi di internet. La rete non era così complicata e variegata e gli utenti avevano voglia di sperimentare. (Almeno, io l'avevo).

Appena usciva un nuovo motore di ricerca, io lo mettevo tra i bookmark.

Allora il più usato era Alta Vista. In seconda battuta Yahoo. Comunque, facevo i confronti fra i vari motori man mano che uscivano e non vedevo alcuna sostanziale differenza. (In genere, cercavo me stesso...).

Provai Hot Bot, Northern Light, forse anche altri.

Ma quando uscì Google lo elessi subito a motore di ricerca esclusivo.

Era più preciso? Più completo? Più rapido?

Macché. Semplicemente era più pulito.

La pagina era bianca con in mezzo il marchio Google e una strisciolina per inserire il termine cercato.

Stop.

Fossero tutte così le pagine.
 
Sansiro non ti conosco personalmente ma da quel poco che ho potuto vedere in questo mondo virtuale ti perdi troppo in domande grandi come il mondo.

Ti serve più grinta e prendere di più le cose di petto, parli del che nessuno sa come sarà una zona commerciale tra 10/20 anni, e dov'è il problema?

Un buon imprenditore che sa cosa sta facendo spesso deve avere le capacità di cambiare in corsa, questo nel business come nella quotidianità.

Uno che decide di fare il dipendente sa come sarà l'azienda per la quale lavora tra 10/20 anni?
Può sapere se le sue competenze saranno ancora spendibili oppure verrà sostituito da un software o da giovani cervelloni?
E se vieni licenziato in un età dove l'inserimento al lavoro diventa praticamente impossibile?

Il rapporto nella relazione con la donna che si decide di sposare è prevedibile da qua a 20 anni?
E se ti chiede la separazione con mutuo per la casa in essere figlioli al seguito e devi andare a vivere in affitto con un reddito dato da lavoro il quale 50% devi passarlo alla ex moglie?

Con questo approccio alle cose i se ed i ma sono infiniti...

Sono domande che non hanno né capo né coda e che continuano ad alzare solo dubbi ed altri domande, invece di prendere le cose di petto e farle...
 
Ultima modifica:
Sansiro non ti conosco personalmente ma da quel poco che ho potuto vedere in questo mondo virtuale ti perdi troppo in domande grandi come il mondo.

Ti serve più grinta e prendere di più le cose di petto, parli del che nessuno sa come sarà una zona commerciale tra 10/20 anni, e dov'è il problema?

Un buon imprenditore che sa cosa sta facendo spesso deve avere le capacità di cambiare in corsa, questo nel business come nella quotidianità.

Uno che decide di fare il dipendente sa come sarà l'azienda per la quale lavora tra 10/20 anni?
Può sapere se le sue competenze saranno ancora spendibili oppure verrà sostituito da un software o da giovani cervelloni?
E se vieni licenziato in un età dove l'inserimento al lavoro diventa praticamente impossibile?

Il rapporto nella relazione con la donna che si decide di sposare è prevedibile da qua a 20 anni?
E se ti chiede la separazione con mutuo per la casa in essere figlioli al seguito e devi andare a vivere in affitto con un reddito dato da lavoro il quale 50% devi passarlo alla ex moglie?

Con questo approccio alle cose i se ed i ma sono infiniti...

Sono domande che non hanno né capo né coda e che continuano ad alzare solo dubbi ed altri domande, invece di prendere le cose di petto e farle...

Tranquillo, non sono tutta teoria e niente pratica.

Non so se a te è capitato di avere un'impresa in cui il peso dei macchinari era molto importante. A me sì. In quel caso sapere come le cose a grandi linee evolveranno nel corso degli anni non è male.

Comunque, so perfettamente di non avere le qualità dell'imprenditore. Gli aspetti pratici e organizzativi non mi coinvolgono più di tanto, ma in molti casi - business similari in un contesto competitivo - sono loro a fare la differenza.

Per fortuna, per quello che sto facendo adesso, me la posso cavare con due o tremila euro.

Se va male avrò acquisito esperienza a partire dalla quale potrò riprovarci.
 
Ecco, visto che sei del settore, spiegami quali sono le ragioni per cui si è imposto Google.

Io mi sono fatto un'idea, però è basata sulla mia esperienza personale. Un po' poco...

Allora, bisogna premettere che erano gli inizi di internet. La rete non era così complicata e variegata e gli utenti avevano voglia di sperimentare. (Almeno, io l'avevo).

Appena usciva un nuovo motore di ricerca, io lo mettevo tra i bookmark.

Allora il più usato era Alta Vista. In seconda battuta Yahoo. Comunque, facevo i confronti fra i vari motori man mano che uscivano e non vedevo alcuna sostanziale differenza. (In genere, cercavo me stesso...).

Provai Hot Bot, Northern Light, forse anche altri.

Ma quando uscì Google lo elessi subito a motore di ricerca esclusivo.

Era più preciso? Più completo? Più rapido?

Macché. Semplicemente era più pulito.

La pagina era bianca con in mezzo il marchio Google e una strisciolina per inserire il termine cercato.

Stop.

Fossero tutte così le pagine.

Si è come hai detto te;
google si è imposto per la semplicità della piattaforma più che per l'abissale differenza di qualità e velocità nelle ricerche rispetto ai competitor.Ma non è la prima volta che accadde; pure i sistemi operativi windows malgrado facessero schifo negli anni 90 e si piantavano una volta si e una no si imposero per la loro versatilità ad ogni hardware e per la forte semplificazione dell'interfaccia grafica che sostituiva di fatto la riga di comando e altre interfacce grafiche che già ai tempi inziavano ad essere brevettate (ibm in primis).

Per questo tornando all'argomento della discussione ripeto,anche in settori meno tecnologici,margini di miglioramento ci sono sempre e non è detto che non diventino nel tempo leader di mercato.
 
Si è come hai detto te;
google si è imposto per la semplicità della piattaforma più che per l'abissale differenza di qualità e velocità nelle ricerche rispetto ai competitor.Ma non è la prima volta che accadde; pure i sistemi operativi windows malgrado facessero schifo negli anni 90 e si piantavano una volta si e una no si imposero per la loro versatilità ad ogni hardware e per la forte semplificazione dell'interfaccia grafica che sostituiva di fatto la riga di comando e altre interfacce grafiche che già ai tempi inziavano ad essere brevettate (ibm in primis).

Per questo tornando all'argomento della discussione ripeto,anche in settori meno tecnologici,margini di miglioramento ci sono sempre e non è detto che non diventino nel tempo leader di mercato.
Secondo alcune correnti di pensiero all'interno del marketing, un leader non lo scalzi anche se fai un prodotto migliore.

Io sono abbastanza d'accordo, infatti ho tenuto a specificare che la lotta per la supremazia nei motori di ricerca è avvenuta in un periodo particolare, quando la rete si stava formando; una fase probabilmente irripetibile.

Questo non vuol dire che non vi sia spazio per prodotti validi e innovativi, ma secondo questa linea di pensiero, il loro successo dipende più dal loro posizionamento che da incrementi in certe caratteristiche tecniche.
 
Ciao Bubino condivido pienamente ciò che hai detto...

Per i business fisici la risposta è grande come il mondo e dipende...

Dipende dai costi di avviamento, affitto, personale, merce che proponi, posizionamento,agganci.

Ci sono dei modelli di business fisici che continuano a fare paccate di soldi...
Questo vale sia per il business fisico sia per l'online, che comunque sia un buon commercio online ha sempre e comunque un minimo di struttura fisica, (uffici/magazzini/depositi/server/formazione personale e via discorrendo)

Personalmente non aprirei una vetrina o più vetrine in un centro commerciale di una catena di un qualche franchising, non aprirei un negozio di parrucchiere/estetista a meno che non conosco bene il settore e ci lavoro io direttamente, non aprirei un'agenzia immobiliare, non aprirei una piadineria ristorante/pizzeria/albergo/stabilimento balneare/discoteca a meno che non lo ricevo dai familiari che hanno già avviato 20 30 40 anni fa, e oltre alla singola attività tra quelle citate, ci sono anche attività complementari come spesso capita per i proprietari di queste attività.

Se invece andiamo su capitali più importanti e parlo di svariati milioni da mettere a garanzia/in società con qualcuno/a leva finanziaria, probabilmente comprerei un'attività produttiva (fabbrica/cementificio/fornace ecc) prima che venga ceduta ad un qualche gruppo in caso non interesse degli eredi in questo caso il posizionamento del capitale e l'alta marginalità avrebbe più senso del puntare su una serie di supermercati.

Ma qua non stiamo parlando di AVVIARE, ma di GESTIRE concetti molto semplici e basilari che però spesso sfuggono di mano quando si parla di attività commerciali.

Con grossissimi capitali continuerei a fare quello che faccio ed invece di fare operazioni immobiliari/costruzioni da terreno in provincia, andrei su un mercato cittadino centralissimo e molto liquido, cercando di fare leva sul prezzo e li si parla di trattare per centinaia di migliaia di euro in fase di acquisto, stimare la successiva ristrutturazione che un occhio esperto capisce in 20 minuti, e successiva vendita nel giro di pochi mesi, ma con il tempo ci si può arrivare anche partendo da "poco"...

Non aprirei un supermercato con un mio brand perché non riuscirei ad avere i prezzi con i fornitori delle grandi catene e non aprirei un supermercato in franchising perché con il modello che propongono per avere un guadagno da imprenditore devi puntare ad aprirne svariati, almeno 3/4punti vendita.
E con quei soldi puoi vivere benissimo di rendita senza un tale rischio di impresa e dedizione in termini di tempo, concetto da non confondere con l'investimento per uno stabilimento produttivo...

Invece se riesci a comprare stock di merce di uso quotidiano (come kasanova per intenderci) di discreta qualità a pochissimo e vendere al giusto (servono i canali giusti sia per l'acquisto sia per ampliare la rete vendita, un ottimo avvocato per i contratti di affiliazione per l'ampliamento franchising, un ottimo fiscalista)figure professionali non scontante, e non si trovano su internet con una chiamata qua e là.
È un modello che può ancora funzionare per via dell'alta marginalità, e ci sono svariati esempi commerciali vincenti di commercio all'ingrosso...
Cosa che sto pensando di fare.

Probabilmente se avessi gli agganci con VIP calciatori personaggi dello spettacolo (cosa che ho maturato nel tempo), proverei a fondare un brand di moda con uno stilista già inserito in quel settore, cosa che sto pensando di fare...

Continuerei a seguire la mia startup ormai diventata da qualche anno vera e propria azienda strutturata con vari reparti, nel settore degli esport(tra le più titolate e citate al mondo).

Come potete vedere dopo questa analisi che spero venga apprezzata, quando dico che il background le competenze e gli agganci giocano un ruolo importantissimo è perché secondo me è proprio così, negli altri settori dove io non metterei neanche un dito probabilmente c'è chi è strutturato o potrebbe esserlo, per farci un sacco di soldi, o almeno prendersi delle belle soddisfazioni.

Background che per il mio specifico caso personale sia nell'edilizia sia nello sport/sport elettronici, ho maturato prima con una formazione accademica in entrambi i settori cosa che almeno per me è stata di vitale importanza, e poi tanta pratica sul campo, in entrambi i settori...

Se avessi un discreto capitale e non saprei fare assolutamente nulla probabilmente comprerei per la totalità del costo, o con un mutuo parziale un bar tabacchi con un affiancamento di qualche mese da parte del proprietario.

Rimanendo sempre in tema di buon capitale e zero competenze se voglio stare sotto al sole freddo intemperie, comprerei un ottimo posizionamento di banco al mercato, oppure furgone per panini con licenza di vendita in posti strategici come stadi fiere ed eventi, lascerei stare licenze taxi ncc e via discorrendo.

Autoimpiego/libero professionista/autonomo/artigiano/imprenditore/capitalista/magnate, sono mondi completamente diversi che molto spesso vengono confusi.

Secondo me siamo in un periodo storico dove almeno all'inizio non ci si inventa niente, e chi dice di avere successo al primo tentativo dopo essersi inventato probabilmente sta mentendo.

Chi ha i capitali può permettersi di GESTIRE, chi non ha capitali o ne ha pochi deve CREARE sulla base di importanti competenze(personali/caratteriali/formazione tecnica/ambizioni ecc), concetti molto determinati che cambiano un sacco di presupposti in termini di difficoltà per arrivare alla vetta, che per uno che vuole fare l'imprenditore la vetta è raggiungere il concetto del gestire, sempre in maniera vincente...
hehe dici poco Oscaritos...😅

Il problema è che avere a disposizione grandi capitali attualmente il rischio in investimento in attività produttive e economia reale è troppo alto rispetto a quello in rendita passiva in strumenti finanziari,almeno in Italia con l'attuale tassazione.O hai un settore dove hai spazio per importi e ci sono margini per sottrarre quote di mercato alla concorrenza magari accedendo a business che necessitano di grossi investimenti di lungo periodo dove pochi gioco-forza possono accedere oppure andare a buttarci soldi dentro è un rischio troppo alto.

Chi non ha capitali o ne ha pochi è gioco forza obbligato a scontrarsi con il mercato e li bisogna cercare settori non troppo affollati dove il discriminante lo fanno le competenze e l'innovazione magari sfruttando inefficienze che sono maggiormente presenti nel fisico rispetto all'online.

Non che il mercato online sia tutto saturo,anzi,però secondo me necessita di un livello molto alto di competenze sia tecnologiche che manageriali che magari col fisico non sono necessarie o comunque possono essere fatte fare a terzi.
 
Secondo alcune correnti di pensiero all'interno del marketing, un leader non lo scalzi anche se fai un prodotto migliore.

Io sono abbastanza d'accordo, infatti ho tenuto a specificare che la lotta per la supremazia nei motori di ricerca è avvenuta in un periodo particolare, quando la rete si stava formando; una fase probabilmente irripetibile.

Questo non vuol dire che non vi sia spazio per prodotti validi e innovativi, ma secondo questa linea di pensiero, il loro successo dipende più dal loro posizionamento che da incrementi in certe caratteristiche tecniche.


Beh però internet era più di 10/15 anni che c'era...non era un fenomeno nuovissimo,la leadership di quei motori di ricerca era comunque consolidata anche se si internet non era ancora un fenomeno di massa.Sicuramente chi prima arriva è avvantaggiato,ma comunque se non si innova prima o poi anche se si è tra i primi si verrà lentamente ma inesorabilmente surclassati dalla concorrenza,su internet in particolare,ho visto molte realtà far quella fine li anche nel piccolo del mio settore,magari nel fisico è più difficile.
 
Beh però internet era più di 10/15 anni che c'era...non era un fenomeno nuovissimo,la leadership di quei motori di ricerca era comunque consolidata anche se si internet non era ancora un fenomeno di massa.Sicuramente chi prima arriva è avvantaggiato,ma comunque se non si innova prima o poi anche se si è tra i primi si verrà lentamente ma inesorabilmente surclassati dalla concorrenza,su internet in particolare,ho visto molte realtà far quella fine li anche nel piccolo del mio settore,magari nel fisico è più difficile.
Effettivamente sì, è come dici tu.

Io avevo in mente il marketing classico, dove la lotta non è fra prodotti ma per la conquista della mente del consumatore (Ries e Trout).

Qui invece siamo nel dietro le quinte e a prevalere sono i dati squisitamente tecnici.
 
Il problema è che avere a disposizione grandi capitali attualmente il rischio in investimento in attività produttive e economia reale è troppo alto rispetto a quello in rendita passiva in strumenti finanziari,almeno in Italia con l'attuale tassazione.O hai un settore dove hai spazio per importi e ci sono margini per sottrarre quote di mercato alla concorrenza magari accedendo a business che necessitano di grossi investimenti di lungo periodo dove pochi gioco-forza possono accedere oppure andare a buttarci soldi dentro è un rischio troppo alto.

Chi non ha capitali o ne ha pochi è gioco forza obbligato a scontrarsi con il mercato e li bisogna cercare settori non troppo affollati dove il discriminante lo fanno le competenze e l'innovazione magari sfruttando inefficienze che sono maggiormente presenti nel fisico rispetto all'online.

Non che il mercato online sia tutto saturo,anzi,però secondo me necessita di un livello molto alto di competenze sia tecnologiche che manageriali che magari col fisico non sono necessarie o comunque possono essere fatte fare a terzi.

Sono parzialmente d'accordo...

Io sono dell'idea che se uno sa fare bene qualcosa i risultati economici sono una diretta conseguenza, e per fare bene qualcosa non intendo solo il concetto di un buon lavoro (competenze), ma di saper vendere, saper creare le giuste connection, sgomitare nel momento giusto ecc.

E questa cosa fino adesso mi ha portato ottimi risultati nelle cose che fino ad ora ho intrapreso.

Stando a ciò che dici, se fanno business solo fondi di investimento e capitalisti consolidati nessuno dovrebbe più avere l'azienda edile, il bar, la fabbrica in provincia.

Personalmente conosco e frequento una serie di persone (imprenditori,liberi professionisti) che la macchina da 150mila euro e mantenere uno yacht da 20 metri non sono più un problema...

Hanno tutti ereditato l'azienda avviatissima dal padre? Nella mia cerchia neanche uno.

Sono arrivati a questo livello dopo 20 anni di lotte e sacrifici e credere fermamente in ciò che facevano correndo dei rischi economici esistenziali familiari?
Praticamente tutti.

Poi sicuramente esistono periodi storici come gli anni80/90 che cito spesso dove le cose erano più facili, ma sicuramente non in indiscesa.

Dove ci sono soldi c'è furbizia malizia e competizione, e questa cosa esiste da quando l'uomo primitivo più bello agli occhi dell'altro sesso e piu considerato dalla tribù, era quello che riusciva a cacciare di più oppure appropriarsi delle cose altrui in qualche modo.

In linea di massima non è cambiato molto come concetto di base.
 
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Sono parzialmente d'accordo...

Io sono dell'idea che se uno sa fare bene qualcosa i risultati economici sono una diretta conseguenza, e per fare bene qualcosa non intendo solo il concetto di un buon lavoro (competenze), ma di saper vendere, saper creare le giuste connection, sgomitare nel momento giusto ecc.

E questa cosa fino adesso mi ha portato ottimi risultati nelle cose che fino ad ora ho intrapreso.

Stando a ciò che dici, se fanno business solo fondi di investimento e capitalisti consolidati nessuno dovrebbe più avere l'azienda edile, il bar, la fabbrica in provincia.

Personalmente conosco e frequento una serie di persone (imprenditori,liberi professionisti) che la macchina da 150mila euro e mantenere uno yacht da 20 metri non sono più un problema...

Hanno tutti ereditato l'azienda avviatissima dal padre? Nella mia cerchia neanche uno.

Sono arrivati a questo livello dopo 20 anni di lotte e sacrifici e credere fermamente in ciò che facevano correndo dei rischi economici esistenziali familiari?
Praticamente tutti.

Poi sicuramente esistono periodi storici come gli anni80/90 che cito spesso dove le cose erano più facili, ma sicuramente non in indiscesa.

Dove ci sono soldi c'è furbizia malizia e competizione, e questa cosa esiste da quando l'uomo primitivo più bello agli occhi dell'altro sesso e piu considerato dalla tribù, era quello che riusciva a cacciare di più oppure appropriarsi delle cose altrui in qualche modo.

In linea di massima non è cambiato molto come concetto di base.

E'vero quel che dici ma una buona metà dipende dal settore dove operi,non tutti i settori hanno la stessa redditività e margini.Uno può essere bravissimo che ne so: a suonare il pianoforte,ma capisci che fare questo mestiere ha una redditività in media nettamente inferiore a chi fa l'ingegnere edile oppure l'orafo.Mi spiego: su 100 ingegneri edili bravi allo stesso modo è molto facile che 20/30 facciano i soldi mentre magari per 100 che sono molto bravi a pianoforte è molto facile che ce ne sia solo 1 che riesca a diventar famoso.

Ovviamente nel libero mercato non è solo l'offerta ma anche la domanda che regola il successo o meno di un'attività e questo l'ho provato sulla mia pelle visto che son sempre stato bravo nel mio lavoro ma in un mercato di ipernicchia; quelle che hai citato comunque hanno il loro core business appunto nel mercato locale che è notoriamente più inefficiente per ovvie ragioni rispetto ad internet o aziende che hanno un mercato globale.

In ogni caso si più si va avanti più ovviamente le barriere di competenze in ingresso saran più alte così come saran più alti gli adempimenti e permessi per poter intraprendere un'impresa; converrai con me che aprire un'impresa negli anni 50/60 del 900 fosse infinitamente più facile rispetto ad aprirla ora e con un mercato meno con meno concorrenti e la difficoltà cresce e crescerà sempre di più al crescere della complessità della società dove si opera sia per un discorso di maggiore concorrenza sia per un discorso di progresso tecnologico.
 
Effettivamente sì, è come dici tu.

Io avevo in mente il marketing classico, dove la lotta non è fra prodotti ma per la conquista della mente del consumatore (Ries e Trout).

Qui invece siamo nel dietro le quinte e a prevalere sono i dati squisitamente tecnici.
Mah io son sempre dell'idea che è meglio buttarsi in cose nuove che fanno in pochi o ancora meglio,nessuno.
Non è necessario che la cosa si nuova di per sè,ma che per lo meno sia nuova nel mercato in cui operi...che ne so importare tecnologie che esistono qua in Italia in paesi in via di sviluppo oppure adattarle ad un conteso molto locale.

In genere le idee nuove son quelle che poi si diffondono più facilmente e han bisogno di minori capitali o anche nessun capitale per poter essere promosse perchè si diffondono da sole.La cosa che mi è sempre piaciuta di internet fin dagli inizi quando ho iniziato ad utilizzare la rete 25 anni fa è che riuscivi a fare l'imprenditore con pochissimo o addirittura zero capitale se avevi le competenze necessarie,competenze che potevi acquisire a buon mercato sfruttando internet stessa.
 
Se il pianista mediamente bravo sa vendersi sul mercato del lavoro, di riffa o di raffa riesce ad avviare la sua scuola di musica e con pelo sullo stomaco rubare clienti alla concorrenza probabilmente guadagnerà di più di un ingegnere mediamente bravo e di un musicista stipendiato alla scala.

Sono d'accordo che mediamente il pianista non avrà né le skill di little richard né le skill dell'imprenditore e guadagnerà meno dell'ingegnere.
Su questo non ci piove.

Io sono sempre stato dell'idea che non è il cosa ma il come lo si fa...
Ho visto proprietari di pompe di benzina buttarsi in mezzo alla strada sventolando le mani per deviare il traffico alla concorrenza.

Se nel mondo del commercio non ci sei dentro capisco che diventa difficile comprendere determinate situazioni.

Poi siete passati dal dire che devono fare impresa solo fondi di investimento e capitalisti al dire che chi ha l'azienda in provincia con 10/20/50/100 dipendenti è un mercato di iper nicchia, io invece lo chiamo grandissimo risultato...

Conosco personalmente una ragazza che ha avviato un centro estetico e non si è limitata al centro estetico (iper nicchia), ma si è messa a vendere cosmetici con tutta una struttura di rappresentanti meeting presentazioni web ecc e oggi fattura 20milioni l'anno...

Liper nicchia del centro estetico locale con il web si è trasformato in mercato su scala nazionale, non solo, ha poi aperto altri centri estetici e via discorrendo.
E di esempi posso farne di svariati.

Poi questa idea di bubino del buttarsi in cose nuove e mercati emergenti come se il mondo è lì ad aspettarti per fare un sacco di soldi senza capitali, mi sembra un'idea senza alcun fondamento, mi piacerebbe vedere elencati e analizzati una serie di casi commerciali che corrispondo all'idea di bubino, lo dico io, non esistono se non nelle proprie fantasie...

Anche Arnaldo il re dei commercianti ha aperto una cosa nuove che nessuno aveva mai fatto prima, una maschereria sul monte amiata non l'aveva mai aperta nessuno negli ultimi 200 anni, ma lui ci credeva.😅😂

E dirò di più forse le cose nuove sono ancora più difficili delle cose vecchie e consolidate, creare cose nuove, far conoscere cose nuove, consolidare modelli di business nuovi, fidelizzare clienti nuovi è molto ma molto più difficile che entrare in un mercato tradizionalissimo.

Come è molto più difficile andare nei mercati emergenti e probabilmente in quelle zone del mondo dovrai scontrarti con eserciti privati, dittatori corrotti, e forze dell'ordine non molto amichevoli.
Conosco persone (si conosco veramente tante persone) che hanno aperto falegnamerie(Luanda) negozi(Dubai) fabbriche(sud america) hotel 4 stelle (zanzibar), tutte zone emergenti del mondo e avevano agganci che non ha senso stare qua a spiegare per come si sono messe le considerazioni.

Altra considerazione che condivido in maniera parziale è che negli anni del boom economico come nei magnifici anni80 era più facile, ma non scontato, per una società che veniva da una formamentis contadina e lo studiare per ottenere il posto fisso o in banca era visto come il massimo punto di arrivo.

Per avviare un qualsiasi business di successo, bisognava vederci già a quei tempi più lungo degli altri e uscire da schemi consolidatissimi, era facile?
No la difficoltà era proprio questa.

Dinamica macro economica che ho sempre detto e descritto anche io.

Ad ogni modo io mi ritiro dalla conversazione.
 
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Ah, quindi con "nuove iniziative imprenditoriali" si intende vecchi business che però sono nuovi per chi li intraprende.

Non lo avevo capito...
 
Vi spiego io come GOOGLE si è imposto, sono del settore.

Google ha rappresentato un miglioramento molto grande nel fornire risultati rilevanti alle ricerche e grazie a questa sua netta superiorità ha presto scalzato il maggiore competitor: Altavista.

La superiorirà di Google è stata il suo algoritmo chiamato PageRank. Semplificando, l'idea alla base è che i siti che ricevono tanti link sono più rilevanti e usciranno più in alto nelle ricerche. Ma non solo: sono più rilevanti i siti che ricevono più link da siti che a loro volta sono più rilevanti perché ricevono più link.
Semplificando ancora: se di te parla solo la casalinga di Voghera allora non sei molto importante (e non uscirai molto in alto nelle ricerche). Ma se di te parla Gerry Scotti (di cui moltissimi parlano) allora un po' importante devi essere di sicuro.

Un'idea tutto sommato semplice e ragionevole ma che prima di Google non esisteva nei motori di ricerca.

I risultati nettamente migliori di Google lo hanno fatto diventare il primo motore di ricerca al mondo.
 
Qualche tempo fa ho avuto uno scambio di opinioni,riguardo il mondo della ristorazione,con un Maresciallo della G.d.F


Sapete qual è stata la sua risposta?

Vuoi fallire in fretta?

“Fai una società con uno Chef e apri un ristorante.
Nel giro di poco tempo quello che ti sto dicendo si realizzerà.”

Cosa ne pensate?
penso che abbia ragione al 10000%.di peggio si potrebbe anche ipotizzare una società particolare per gestire ...:D
 
Ciao Bubino condivido pienamente ciò che hai detto...

Per i business fisici la risposta è grande come il mondo e dipende...

Dipende dai costi di avviamento, affitto, personale, merce che proponi, posizionamento,agganci.

Ci sono dei modelli di business fisici che continuano a fare paccate di soldi...
Questo vale sia per il business fisico sia per l'online, che comunque sia un buon commercio online ha sempre e comunque un minimo di struttura fisica, (uffici/magazzini/depositi/server/formazione personale e via discorrendo)

Personalmente non aprirei una vetrina o più vetrine in un centro commerciale di una catena di un qualche franchising, non aprirei un negozio di parrucchiere/estetista a meno che non conosco bene il settore e ci lavoro io direttamente, non aprirei un'agenzia immobiliare, non aprirei una piadineria ristorante/pizzeria/albergo/stabilimento balneare/discoteca a meno che non lo ricevo dai familiari che hanno già avviato 20 30 40 anni fa, e oltre alla singola attività tra quelle citate, ci sono anche attività complementari come spesso capita per i proprietari di queste attività.

Se invece andiamo su capitali più importanti e parlo di svariati milioni da mettere a garanzia/in società con qualcuno/a leva finanziaria, probabilmente comprerei un'attività produttiva (fabbrica/cementificio/fornace ecc) prima che venga ceduta ad un qualche gruppo in caso non interesse degli eredi in questo caso il posizionamento del capitale e l'alta marginalità avrebbe più senso del puntare su una serie di supermercati.

Ma qua non stiamo parlando di AVVIARE, ma di GESTIRE concetti molto semplici e basilari che però spesso sfuggono di mano quando si parla di attività commerciali.

Con grossissimi capitali continuerei a fare quello che faccio ed invece di fare operazioni immobiliari/costruzioni da terreno in provincia, andrei su un mercato cittadino centralissimo e molto liquido, cercando di fare leva sul prezzo e li si parla di trattare per centinaia di migliaia di euro in fase di acquisto, stimare la successiva ristrutturazione che un occhio esperto capisce in 20 minuti, e successiva vendita nel giro di pochi mesi, ma con il tempo ci si può arrivare anche partendo da "poco"...

Non aprirei un supermercato con un mio brand perché non riuscirei ad avere i prezzi con i fornitori delle grandi catene e non aprirei un supermercato in franchising perché con il modello che propongono per avere un guadagno da imprenditore devi puntare ad aprirne svariati, almeno 3/4punti vendita.
E con quei soldi puoi vivere benissimo di rendita senza un tale rischio di impresa e dedizione in termini di tempo, concetto da non confondere con l'investimento per uno stabilimento produttivo...

Invece se riesci a comprare stock di merce di uso quotidiano (come kasanova per intenderci) di discreta qualità a pochissimo e vendere al giusto (servono i canali giusti sia per l'acquisto sia per ampliare la rete vendita, un ottimo avvocato per i contratti di affiliazione per l'ampliamento franchising, un ottimo fiscalista)figure professionali non scontante, e non si trovano su internet con una chiamata qua e là.
È un modello che può ancora funzionare per via dell'alta marginalità, e ci sono svariati esempi commerciali vincenti di commercio all'ingrosso...
Cosa che sto pensando di fare.

Probabilmente se avessi gli agganci con VIP calciatori personaggi dello spettacolo (cosa che ho maturato nel tempo), proverei a fondare un brand di moda con uno stilista già inserito in quel settore, cosa che sto pensando di fare...

Continuerei a seguire la mia startup ormai diventata da qualche anno vera e propria azienda strutturata con vari reparti, nel settore degli esport(tra le più titolate e citate al mondo).

Come potete vedere dopo questa analisi che spero venga apprezzata, quando dico che il background le competenze e gli agganci giocano un ruolo importantissimo è perché secondo me è proprio così, negli altri settori dove io non metterei neanche un dito probabilmente c'è chi è strutturato o potrebbe esserlo, per farci un sacco di soldi, o almeno prendersi delle belle soddisfazioni.

Background che per il mio specifico caso personale sia nell'edilizia sia nello sport/sport elettronici, ho maturato prima con una formazione accademica in entrambi i settori cosa che almeno per me è stata di vitale importanza, e poi tanta pratica sul campo, in entrambi i settori...

Se avessi un discreto capitale e non saprei fare assolutamente nulla probabilmente comprerei per la totalità del costo, o con un mutuo parziale un bar tabacchi con un affiancamento di qualche mese da parte del proprietario.

Rimanendo sempre in tema di buon capitale e zero competenze se voglio stare sotto al sole freddo intemperie, comprerei un ottimo posizionamento di banco al mercato, oppure furgone per panini con licenza di vendita in posti strategici come stadi fiere ed eventi, lascerei stare licenze taxi ncc e via discorrendo.

Autoimpiego/libero professionista/autonomo/artigiano/imprenditore/capitalista/magnate, sono mondi completamente diversi che molto spesso vengono confusi.

Secondo me siamo in un periodo storico dove almeno all'inizio non ci si inventa niente, e chi dice di avere successo al primo tentativo dopo essersi inventato probabilmente sta mentendo.

Chi ha i capitali può permettersi di GESTIRE, chi non ha capitali o ne ha pochi deve CREARE sulla base di importanti competenze(personali/caratteriali/formazione tecnica/ambizioni ecc), concetti molto determinati che cambiano un sacco di presupposti in termini di difficoltà per arrivare alla vetta, che per uno che vuole fare l'imprenditore la vetta è raggiungere il concetto del gestire, sempre in maniera vincente...
hehe dici poco Oscaritos...😅
:bow:


Da incorniciare.
È un’analisi perfetta.

L'essenza di tutta la discussione è rinchiusa nella parte finale del tuo post.:yes:

Finito il tempo in cui ti bastava aprire una merceria,(sì,quelle che vendevano ago,filo e matasse di lana tanto cari alle nostre mamme e nemmeno troppo grande),per ottenere risultati eccellenti.
Ottimo il risultato economico,ma l’imprenditoria,per come la conosciamo oggi,è un’altra cosa.

Oggi gli “imprenditori” dell’epoca avrebbero grossi problemi.

Considerando che la corsia di un Supermercato,di qualsiasi tipologia si voglia discutere,ottiene risultati maggiori di 10 negozi viene spontaneo chiedersi se la scelta di buttarsi da un campanile con un cuscino come ammortizzatore,possa avere conseguenze gravi.

Sono troppo in là con gli anni,i fuochi di paglia hanno smesso di abbagliarmi.
 
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