Aprire un ristorante?

  • Ecco la 60° Edizione del settimanale "Le opportunità di Borsa" dedicato ai consulenti finanziari ed esperti di borsa.

    Questa settimana abbiamo assistito a nuovi record assoluti in Europa e a Wall Street. Il tutto, dopo una ottava che ha visto il susseguirsi di riunioni di banche centrali. Lunedì la Bank of Japan (BoJ) ha alzato i tassi per la prima volta dal 2007, mettendo fine all’era del costo del denaro negativo e al controllo della curva dei rendimenti. Mercoledì la Federal Reserve (Fed) ha confermato i tassi nel range 5,25%-5,50%, mentre i “dots”, le proiezioni dei funzionari sul costo del denaro, indicano sempre tre tagli nel corso del 2024. Il Fomc ha anche discusso in merito ad un possibile rallentamento del ritmo di riduzione del portafoglio titoli. Ieri la Bank of England (BoE) ha lasciato i tassi di interesse invariati al 5,25%. Per continuare a leggere visita il link

Vi spiego io come GOOGLE si è imposto, sono del settore.

Google ha rappresentato un miglioramento molto grande nel fornire risultati rilevanti alle ricerche e grazie a questa sua netta superiorità ha presto scalzato il maggiore competitor: Altavista.

La superiorirà di Google è stata il suo algoritmo chiamato PageRank. Semplificando, l'idea alla base è che i siti che ricevono tanti link sono più rilevanti e usciranno più in alto nelle ricerche. Ma non solo: sono più rilevanti i siti che ricevono più link da siti che a loro volta sono più rilevanti perché ricevono più link.
Semplificando ancora: se di te parla solo la casalinga di Voghera allora non sei molto importante (e non uscirai molto in alto nelle ricerche). Ma se di te parla Gerry Scotti (di cui moltissimi parlano) allora un po' importante devi essere di sicuro.

Un'idea tutto sommato semplice e ragionevole ma che prima di Google non esisteva nei motori di ricerca.

I risultati nettamente migliori di Google lo hanno fatto diventare il primo motore di ricerca al mondo.

Son del settore pure io avendo sempre lavorato sul web, anche lato server,
però ti dirò,l'algoritmo più efficiente secondo me non giustifica il completo disuso di un servizo peraltro buono come fu ai tempi altavista.
 
Se il pianista mediamente bravo sa vendersi sul mercato del lavoro, di riffa o di raffa riesce ad avviare la sua scuola di musica e con pelo sullo stomaco rubare clienti alla concorrenza probabilmente guadagnerà di più di un ingegnere mediamente bravo e di un musicista stipendiato alla scala.

Sono d'accordo che mediamente il pianista non avrà né le skill di little richard né le skill dell'imprenditore e guadagnerà meno dell'ingegnere.
Su questo non ci piove.

Io sono sempre stato dell'idea che non è il cosa ma il come lo si fa...
Ho visto proprietari di pompe di benzina buttarsi in mezzo alla strada sventolando le mani per deviare il traffico alla concorrenza.

Se nel mondo del commercio non ci sei dentro capisco che diventa difficile comprendere determinate situazioni.

Poi siete passati dal dire che devono fare impresa solo fondi di investimento e capitalisti al dire che chi ha l'azienda in provincia con 10/20/50/100 dipendenti è un mercato di iper nicchia, io invece lo chiamo grandissimo risultato...

Conosco personalmente una ragazza che ha avviato un centro estetico e non si è limitata al centro estetico (iper nicchia), ma si è messa a vendere cosmetici con tutta una struttura di rappresentanti meeting presentazioni web ecc e oggi fattura 20milioni l'anno...

Liper nicchia del centro estetico locale con il web si è trasformato in mercato su scala nazionale, non solo, ha poi aperto altri centri estetici e via discorrendo.
E di esempi posso farne di svariati.

Poi questa idea di bubino del buttarsi in cose nuove e mercati emergenti come se il mondo è lì ad aspettarti per fare un sacco di soldi senza capitali, mi sembra un'idea senza alcun fondamento, mi piacerebbe vedere elencati e analizzati una serie di casi commerciali che corrispondo all'idea di bubino, lo dico io, non esistono se non nelle proprie fantasie...

Anche Arnaldo il re dei commercianti ha aperto una cosa nuove che nessuno aveva mai fatto prima, una maschereria sul monte amiata non l'aveva mai aperta nessuno negli ultimi 200 anni, ma lui ci credeva.😅😂

E dirò di più forse le cose nuove sono ancora più difficili delle cose vecchie e consolidate, creare cose nuove, far conoscere cose nuove, consolidare modelli di business nuovi, fidelizzare clienti nuovi è molto ma molto più difficile che entrare in un mercato tradizionalissimo.

Come è molto più difficile andare nei mercati emergenti e probabilmente in quelle zone del mondo dovrai scontrarti con eserciti privati, dittatori corrotti, e forze dell'ordine non molto amichevoli.
Conosco persone (si conosco veramente tante persone) che hanno aperto falegnamerie(Luanda) negozi(Dubai) fabbriche(sud america) hotel 4 stelle (zanzibar), tutte zone emergenti del mondo e avevano agganci che non ha senso stare qua a spiegare per come si sono messe le considerazioni.

Altra considerazione che condivido in maniera parziale è che negli anni del boom economico come nei magnifici anni80 era più facile, ma non scontato, per una società che veniva da una formamentis contadina e lo studiare per ottenere il posto fisso o in banca era visto come il massimo punto di arrivo.

Per avviare un qualsiasi business di successo, bisognava vederci già a quei tempi più lungo degli altri e uscire da schemi consolidatissimi, era facile?
No la difficoltà era proprio questa.

Dinamica macro economica che ho sempre detto e descritto anche io.

Ad ogni modo io mi ritiro dalla conversazione.

Peccato,
era un argomento interessante da sviluppare.

Io riportavo il mio caso dove per il settore dove opero essendo di nicchia e operando prevalentemente sul web, devo per forza inventarmi prodotti innovativi o comunque che fanno in pochi,anche se sono consapevole che il mio è un po' un caso a parte.In genere questo approccio ha sempre funzionato,ma presuppone comunque competenze tecnologiche che non tutti hanno e anche vederci lungo su cosa il mercato richiede.

Buttarsi in un'attività/mercato che fanno già in molti invece significa essenzialmente sottrarre quote di mercato alla concorrenza o fare meglio di quello che la conocorrenza fa ed è difficile sottrarre quote di mercato quando la clientela è fidelizzata e soddisfatta.Il caso della ragazza che citavi probabilmente ha sfruttato inefficienze in ambito locale,poi magari col web ci sapeva fare,io di estetiste ne conosco ma son sempre rimaste a fare normali estetiste.

Il discorso dei capitali dipende essenzialmente dall'attività: se è un'attività fisica,sicuramente i capitali sono necessari; se è un'attività sul web i capitali ti servono al limite per acquisire competenze che non hai o visibilità.Ma se il prodotto e il servizio è buono e hai buone competenze puoi anche fare a meno dei capitali e questo è il bello del web.
 
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Peccato,
era un argomento interessante da sviluppare.

Io riportavo il mio caso dove per il settore dove opero essendo di nicchia e operando prevalentemente sul web, devo per forza inventarmi prodotti innovativi o comunque che fanno in pochi,anche se sono consapevole che il mio è un po' un caso a parte.In genere questo approccio ha sempre funzionato,ma presuppone comunque competenze tecnologiche che non tutti hanno e anche vederci lungo su cosa il mercato richiede.

Buttarsi in un'attività/mercato che fanno già in molti invece significa essenzialmente sottrarre quote di mercato alla concorrenza o fare meglio di quello che la conocorrenza fa ed è difficile sottrarre quote di mercato quando la clientela è fidelizzata e soddisfatta.Il caso della ragazza che citavi probabilmente ha sfruttato inefficienze in ambito locale,poi magari col web ci sapeva fare,io di estetiste ne conosco ma son sempre rimaste a fare normali estetiste.

Il discorso dei capitali dipende essenzialmente dall'attività: se è un'attività fisica,sicuramente i capitali sono necessari; se è un'attività sul web i capitali ti servono al limite per acquisire competenze che non hai o visibilità.Ma se il prodotto e il servizio è buono e hai buone competenze puoi anche fare a meno dei capitali e questo è il bello del web.
Hai assolutamente ragione.

Le cose stanno così.

Io ho cominciato a lavorare diversi decenni fa e i big spender di allora o investono su altri prodotti o sono tramontati o addirittura falliti.

Il mondo di oggi è pieno di servizi o prodotti che prima non esistevano.

Non so come si faccia a non vederlo.

Il caso dell'estetista si spiega, come hai detto tu, con mercati non perfetti. Tanto di cappello, sia chiaro; cogliere un buco e riempirlo, e poi ripetere l'operazione, con successo, in altri contesti, richiede una capacità analitica e di visione rara (che può essere universale o limitata a quel settore).

Non conosco il tuo settore, ma mi sono fatto l'idea che sia molto difficile lavorarci.

Vedo che il sistema delle startup è davvero malfunzionante e presidiato da ogni sorta di profittatori.

In particolare mi ha colpito il caso di Garanteasy, un'ideina carina, per carità, però chi l'ha avuta pretende di costruirci sopra un'azienda.

Siccome è una persona a modo, è chiaro che questa smania di "accasarsi" con la sua ideuzza è il sintomo di una fatica nel rapportarsi alle aziende (che ho provato anch'io; le aziende sono dei ministeri) che lo spinge a cercare di arraffare il più possibile finché è in tempo.

Non ho capito una cosa: lavori per qualche software house come dipendente o collaboratore esterno o sei un libero professionista che sviluppa programmi suoi?
 
Son del settore pure io avendo sempre lavorato sul web, anche lato server,
però ti dirò,l'algoritmo più efficiente secondo me non giustifica il completo disuso di un servizo peraltro buono come fu ai tempi altavista.
Ma in termini tecnici, tipo quelli che si usano per confrontare la prestazione delle auto, cosa aveva in più Google.
 
Hai assolutamente ragione.

Le cose stanno così.

Io ho cominciato a lavorare diversi decenni fa e i big spender di allora o investono su altri prodotti o sono tramontati o addirittura falliti.

Il mondo di oggi è pieno di servizi o prodotti che prima non esistevano.

Non so come si faccia a non vederlo.

Il caso dell'estetista si spiega, come hai detto tu, con mercati non perfetti. Tanto di cappello, sia chiaro; cogliere un buco e riempirlo, e poi ripetere l'operazione, con successo, in altri contesti, richiede una capacità analitica e di visione rara (che può essere universale o limitata a quel settore).

Non conosco il tuo settore, ma mi sono fatto l'idea che sia molto difficile lavorarci.

Vedo che il sistema delle startup è davvero malfunzionante e presidiato da ogni sorta di profittatori.

In particolare mi ha colpito il caso di Garanteasy, un'ideina carina, per carità, però chi l'ha avuta pretende di costruirci sopra un'azienda.

Siccome è una persona a modo, è chiaro che questa smania di "accasarsi" con la sua ideuzza è il sintomo di una fatica nel rapportarsi alle aziende (che ho provato anch'io; le aziende sono dei ministeri) che lo spinge a cercare di arraffare il più possibile finché è in tempo.

Non ho capito una cosa: lavori per qualche software house come dipendente o collaboratore esterno o sei un libero professionista che sviluppa programmi suoi?

Si un vero casino,mercato piccolo,molto tecnologico e con margini ristretti,no sono libero professionista.Il problema che io non ho una formazione da informatico ma ingegneristica tradizionale,che mi aiuta sia ben chiaro ma ha i suoi limiti e mi obbliga a delegare alcune cose che dovrei invece fare io.

Uno dei grandi e annosi problemi italiani che spesso ci fanno arrancare nelle classifiche internazionali in ambito IT (ma non solo) è la formazione universitaria troppo teorica e molto poco collegata al mondo produttivo e questo è un grosso limite specie in percorsi di studi ingegneristici che sono applicativi per loro natura.Esci in sostanza che non sei già pronto per lavorare ma hai bisogno di acquisire competenze aggiuntive sperando che qualche buon anima te le insegni,venendo nel frattempo pagato 4 soldi.

All'estero Germania,uk etc.un neo ingegnere viene pagato almeno 20/30k annui come primo stipendio.
 
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Ma in termini tecnici, tipo quelli che si usano per confrontare la prestazione delle auto, cosa aveva in più Google.

Io preferivo altavista,più user-friendly,di Google non mi è mai piaciuta l'interfaccia grafica,lo stile troppo minimal e stilizzato e le funzioni sparse qua e la senza un'unico menu che contenga tutto...tutte le volte che dovevo cercare streetview per esempio mi ci voleva un quarto d'ora perchè la funzionalità era/è nascosta.

Poi dalla sua google ha che è molto più veloce,efficiente nel cercare le varie voci quello si.
 
Io preferivo altavista,più user-friendly,di Google non mi è mai piaciuta l'interfaccia grafica,lo stile troppo minimal e stilizzato e le funzioni sparse qua e la senza un'unico menu che contenga tutto...tutte le volte che dovevo cercare streetview per esempio mi ci voleva un quarto d'ora perchè la funzionalità era/è nascosta.

Poi dalla sua google ha che è molto più veloce,efficiente nel cercare le varie voci quello si.

Si un vero casino,mercato piccolo,molto tecnologico e con margini ristretti,no sono libero professionista.Il problema che io non ho una formazione da informatico ma ingegneristica tradizionale,che mi aiuta sia ben chiaro ma ha i suoi limiti e mi obbliga a delegare alcune cose che dovrei invece fare io.

Uno dei grandi e annosi problemi italiani che spesso ci fanno arrancare nelle classifiche internazionali in ambito IT (ma non solo) è la formazione universitaria troppo teorica e molto poco collegata al mondo produttivo e questo è un grosso limite specie in percorsi di studi ingegneristici che sono applicativi per loro natura.Esci in sostanza che non sei già pronto per lavorare ma hai bisogno di acquisire competenze aggiuntive sperando che qualche buon anima te le insegni,venendo nel frattempo pagato 4 soldi.

All'estero Germania,uk etc.un neo ingegnere viene pagato almeno 20/30k annui come primo stipendio.

Il discorso sul tipo di preparazione sarebbe lungo, ma ho smesso di farlo. La gente non capisce.

Prendi per esempio la matematica. Come materia in sé e per sé è astratta. Esistono delle matematiche che non servono a nulla, ma sono state sviluppate comunque; un domani che potranno applicarsi a questioni pratiche sono già lì pronte.

Però è mia convinzione che l'insegnamento della matematica possa giovarsi dal ricorso ad esempio pratici.

Non tutti sono interessati alla matematica in quanto tale, ma sono in grado di capirla (e soprattutto di ricordarla) se gli proponi degli esempi tratti dalla vita di tutti i giorni.

Pochi, pochissimi, mi fanno ragione.

Non so come questo modo di presentare le materie astrattamente si applica all'ingegneria, ma sono convinto che - pur non potendo sostituire l'esperienza pratica - già un diverso approccio a livello di libro di testo possa fare molto.

Comunque complimenti, non è facile cambiare tipo di lavoro quando ci si muove in un ambito strettamente tecnico.

Anzi, in Italia è già difficile cambiare lavoro a qualsiasi livello.

Io volevo farlo ma ho dovuto rinunciare.

Qui da noi c'è una cultura che risente ancora dell'impianto feudale, si ragiona per consorterie, c'è poca contaminazione.

Riguardo a Google, sono talmente affezionati alla pagina bianca che fanno di tutto per non farti accedere alla pagina di ricerca avanzata.

Io l'ho salvata a suo tempo. Per fortuna perché adesso non saprei più ritrovarla.

Comunque ho il sospetto che la superiorità di Google si manifesti per poche frazioni di secondo che, per carità, a livello globale possono avere un peso (si parla di un possibile collasso della rete in futuro) ma sono cose che possono apprezzare solo gli esperti.
 
Il discorso sul tipo di preparazione sarebbe lungo, ma ho smesso di farlo. La gente non capisce.

Prendi per esempio la matematica. Come materia in sé e per sé è astratta. Esistono delle matematiche che non servono a nulla, ma sono state sviluppate comunque; un domani che potranno applicarsi a questioni pratiche sono già lì pronte.

Però è mia convinzione che l'insegnamento della matematica possa giovarsi dal ricorso ad esempio pratici.

Non tutti sono interessati alla matematica in quanto tale, ma sono in grado di capirla (e soprattutto di ricordarla) se gli proponi degli esempi tratti dalla vita di tutti i giorni.

Pochi, pochissimi, mi fanno ragione.

Non so come questo modo di presentare le materie astrattamente si applica all'ingegneria, ma sono convinto che - pur non potendo sostituire l'esperienza pratica - già un diverso approccio a livello di libro di testo possa fare molto.

Comunque complimenti, non è facile cambiare tipo di lavoro quando ci si muove in un ambito strettamente tecnico.

Anzi, in Italia è già difficile cambiare lavoro a qualsiasi livello.

Io volevo farlo ma ho dovuto rinunciare.

Qui da noi c'è una cultura che risente ancora dell'impianto feudale, si ragiona per consorterie, c'è poca contaminazione.

Riguardo a Google, sono talmente affezionati alla pagina bianca che fanno di tutto per non farti accedere alla pagina di ricerca avanzata.

Io l'ho salvata a suo tempo. Per fortuna perché adesso non saprei più ritrovarla.

Comunque ho il sospetto che la superiorità di Google si manifesti per poche frazioni di secondo che, per carità, a livello globale possono avere un peso (si parla di un possibile collasso della rete in futuro) ma sono cose che possono apprezzare solo gli esperti.

Mah purtroppo il sistema italiano è prettamente nozionistico,figlio ovviamente del modo di ragionare del nostro paese che è molto poco pragmatico e anche della poca organizzazione e fondi del nostro sistema di istruzione (ovviamente dare un malloppo da studiare è più semplice ed economico) ;basterebbe che scuole e università facessero progetti comuni con il mondo produttivo almeno su metà o almeno un terzo degli insegnamenti applicativi (non solo su un tirocionio in tutto il percorso di studi come avviene ora),ne beneficerebbe non solo la qualità dello studio e la motivazione degli studenti,ma anche le imprese e il sistema paese intero; poi ovviamente una buona base teorica ci vuole,ma deve essere una base non un qualcosa su cui costruirci su un intero percorso di studi o magari una professione.

Matematica fine a se stessa non mi è mai molto piaciuta ne appassionato,ho dovuto farla avendo studiato ingegneria,esistono comunque delle discipline della matematica comunque che son molto applicative,però per lo più in contesti avanzati spesso post-universitari,ovviamente la base teorica e il calcolo è teorica e va studiata così com'è.

Sulla velocità di google,non ho mai approfondito,altavista problemi non me ne aveva mai dati,poi che desse riusultati un po' peggiori quello si,ma come grafica la preferivo,i prodotti google sono tutti così asettici così come gran parte delle applicazioni e siti web che van di moda al giorno d'oggi,alcuni siti web han grafiche talmente tanto spinte e menu talmente minimali da essere inutilizzabili o irritanti quando li si usa.
 
Mah purtroppo il sistema italiano è prettamente nozionistico,figlio ovviamente del modo di ragionare del nostro paese che è molto poco pragmatico e anche della poca organizzazione e fondi del nostro sistema di istruzione (ovviamente dare un malloppo da studiare è più semplice ed economico) ;basterebbe che scuole e università facessero progetti comuni con il mondo produttivo almeno su metà o almeno un terzo degli insegnamenti applicativi (non solo su un tirocionio in tutto il percorso di studi come avviene ora),ne beneficerebbe non solo la qualità dello studio e la motivazione degli studenti,ma anche le imprese e il sistema paese intero; poi ovviamente una buona base teorica ci vuole,ma deve essere una base non un qualcosa su cui costruirci su un intero percorso di studi o magari una professione.

Matematica fine a se stessa non mi è mai molto piaciuta ne appassionato,ho dovuto farla avendo studiato ingegneria,esistono comunque delle discipline della matematica comunque che son molto applicative,però per lo più in contesti avanzati spesso post-universitari,ovviamente la base teorica e il calcolo è teorica e va studiata così com'è.

Sulla velocità di google,non ho mai approfondito,altavista problemi non me ne aveva mai dati,poi che desse riusultati un po' peggiori quello si,ma come grafica la preferivo,i prodotti google sono tutti così asettici così come gran parte delle applicazioni e siti web che van di moda al giorno d'oggi,alcuni siti web han grafiche talmente tanto spinte e menu talmente minimali da essere inutilizzabili o irritanti quando li si usa.
Beh, è un classico.

Per esempio, se hai un computer Apple già puoi fare un sacco di cose differenti fin dall'avvio.

Quanti pulsanti hai a disposizione?

Uno solo.

Certo, apprezzo la sintesi, basta che mi diciate, attraverso un manuale di istruzione o altro come fare.

Non ci pensano neanche. Le informazioni te le devi reperire andando in giro.

Comunque, splendida la tua idea di una specie di formazione-lavoro degli studenti di ingegneria.

Anzi, più che splendida direi che è semplicemente geniale.

Le idee più sono semplici, più sono efficaci, ma sono anche quelle che quasi mai vengono in mente perché ce le abbiamo sotto gli occhi.
 
Beh, è un classico.

Per esempio, se hai un computer Apple già puoi fare un sacco di cose differenti fin dall'avvio.

Quanti pulsanti hai a disposizione?

Uno solo.

Certo, apprezzo la sintesi, basta che mi diciate, attraverso un manuale di istruzione o altro come fare.

Non ci pensano neanche. Le informazioni te le devi reperire andando in giro.

Comunque, splendida la tua idea di una specie di formazione-lavoro degli studenti di ingegneria.

Anzi, più che splendida direi che è semplicemente geniale.

Le idee più sono semplici, più sono efficaci, ma sono anche quelle che quasi mai vengono in mente perché ce le abbiamo sotto gli occhi.

Grazie,troppo gentile ;)

in generale visto che un grosso problema italiano è la mancanza di un ponte solido tra mondo formativo e lavorativo nella fase post-laurea,bisognerebbe iniziare a costruire tale ponte già durante il percorso di studi ideando un sistema di decontribuzione per quelle aziende che decidano di portare avanti dei progetti comuni con le università utilizzando studenti di quei specifici corsi e coordinati dal professore di quell'insegnamento.Si potrebbe anche dare un rimborso spese o un vero e proprio salario formativo di qualche centinaio di euro al mese agli studenti che partecipano pagato con i proventi della vendita di tali attività.Tutto questo migliorerebbe non solo la qualità del sistema di istruzione italiano e l'offerta di personale qualificato,ma anche la motivazione degli studenti che poi impatterebbe anche sulla velocità di conseguimento delle lauree.
 
Qualche tempo fa ho avuto uno scambio di opinioni,riguardo il mondo della ristorazione,con un Maresciallo della G.d.F


Sapete qual è stata la sua risposta?

Vuoi fallire in fretta?

“Fai una società con uno Chef e apri un ristorante.
Nel giro di poco tempo quello che ti sto dicendo si realizzerà.”

Cosa ne pensate?

Cracco, i debiti del ristorante in Galleria a Milano: «Persi 4,6 milioni in 5 anni»


Cracco, i debiti del ristorante in Galleria a Milano: «Persi 4,6 milioni in 5 anni»
 
La società ha perso 900mila euro per
ogni anno di attività.

L’inchiesta di Report ha messo a fuoco che è impossibile vendere pizze in Galleria a 20€ l'una se paghi un milione di euro all’anno di affitto.
L’analisi del Dottor Bellavia non lascia scampo.


Inutile insistere,la cosa non funziona.

Boh,non ho parole.
 
La società ha perso 900mila euro per
ogni anno di attività.

L’inchiesta di Report ha messo a fuoco che è impossibile vendere pizze in Galleria a 20€ l'una se paghi un milione di euro all’anno di affitto.
L’analisi del Dottor Bellavia non lascia scampo.


Inutile insistere,la cosa non funziona.

Boh,non ho parole.
Io non mi intendo di ristorazione, però per curiosità sono passato a dare un'occhiata
 
...a dare un'occhiata al menu esposto all'esterno del ristorante.
Prezzi altini, ma non da stellato.
Il che fa pensare che si miri a un target di turisti abbastanza ben forniti, ma anche di italiani che vogliano togliersi lo sfizio di provare la cucina di Cracco.

Quello che non mi torna sono i piatti proposti, davvero basici.

Da trattoria casalinga, per intenderci.

Certo, sicuramente l'interpretazione sarà di livello.

Però perché partire da piatti tutto sommato... piatti?

Un pizzico di creatività non ce lo poteva mettere?

PS. Se leggete le recensioni su TripAdvisor è un grande no.
 
io aspetto la filiale di "Cencio, la parolaccia" a Milano. :clap:
Mi offro come autore degli Insulti da creare apposta per l'avventore Nordico.
 
Carlo Cracco, lo chef Morelli: "Non pensate ai suoi debiti, sono quelli di gran parte della ristorazione. La gente? Azzanna cartocci di cibo senza sapere cosa mangia" - Il Fatto Quotidiano

Il collega di Cracco non si nasconde dietro a un dito.

Sostiene,con forza,che la ristorazione,quella vera dice lui,è in crisi profonda e le cause sembrerebbero legate ad un'impennata dei costi e alle numerose aperture di fast-food che con pochi euro ti riempiono la pancia.

Mi sembra giusto sottolineare che i costi sono aumentati anche per i fast-food.O no?
Il servizio di Report evidenzia un’altra stranezza,contrariamente a quanto pensassi il numero dei clienti che frequenta questi super-ristoranti ricchi di stelle non è affatto alto.
Anzi.

Concludendo,nella zona in cui vivo gli unici ristoranti dove noto maggiori presenze sono i locali orientali.
Ti servono un'incredibile numero di portate con dei costi veramente bassi.


Come facciano non lo sò.:mmmm:


E se può significare qualcosa,non hanno stelle.

Molto probabilmente non sanno nemmeno cosa siano.
 
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