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Orrore per l'azione del FMI provocata da "interessati" di vario genere.
I TG ne parlano con diversi punti di vista. Compreso quello da me immaginato.
 
L'Argentina "esaurì" il suo modello e è incapace di risolvere problemi

- Notiar.com.ar - Actualidad con opinión


Paese vicino si regge grazie al prezzo della soia ed a settore automotore
L'Argentina si incammina verso un ineludibile fine del "modello" kirchnerista, mentre i cittadini non vedono oramai al governo di Cristina Fernández capace di risolvere i crescenti problemi economici, dissero ieri analisti argentini durante la conferenza "L'ambiente di commerci in Argentina ed il suo impatto in Uruguay."


L'economistico Carlos Melconian, direttore e fondatore di M&S Consultores, ed il politologo Sergio Berensztein, direttore della consultiva Poliarchia del paese vicino, coincisero in che l'amministrazione di Fernández che affronterà elezioni legislative in ottobre, ha perso piede ad ogni livello nella società argentina, ma ancora conto con una base per "sopportare" fino a 2015, quando arrivi il fine del mandato di quattro anni.

La perdita di potere ed influenza è chiara, continuarono, e le sbandate economiche dirigono al paese verso un prossimo accomodamento che non verrà con un'esplosione sociale. Melconian segnalò che lo scenario è sembrato al termine del secondo mandato di Carlos Menem in 1998, dove si visse un esaurimento delle politiche di quello governo, con alta inflazione, ma che non generò inconvenienti per strada. "Cristina Fernández arriva a 2015", disse in quello senso durante l'evento organizzato per lo studio Posate, Locande & Vicino nel hotel Sheraton.


L'economista enumerò una serie di malesseri che attribuiscono a questa Argentina kirchnerista, come la povera crescita e stagnazione dell'impiego, l'inflazione, le perdite di riserve e di competitività.

In un governo protezionistico e che deve fare scatola, specialmente per coprire gli abbondanti sussidi energetici, la nazione si regge grazie ad un scenario internazionale che permise una "salga stagionale della soia" a prezzi alti e per il settore automotore che si mostra robusto esistendo un dollaro economico che facilita un boom di vendita e "importazione."

Non c'è, quello sì, "nessuna chance di tornare a crescere a tassi cinesi", affermò Melconian.




Il ceppo cambiario instaurato a metà dell'anno scorso ha finito essendo un "colino", per dove vanno via le riserve ed il cui effetto fa portare sul dollaro parallelo. Le riserve argentine passarono di US $46.167 milioni in 2007 ad US $43.291 milioni in dicembre di 2012 ed ad US $38.552 milioni in maggio di 2013. (e a circa 37.100 a inizio Giugno!!! ... )




Il governo ha risposto emettendo moneta, generando un buco nel fisco", disse Melconian. Ammazzarono al mercato di "cambiamento" e "non riescono a riabilitarlo", affermò l'economista. Sottolineò la mancanza di flexibilización delle importazioni ed emerse che metta 2008 e 2013 ci fu "volume zero" in esportazioni. Gli investimenti sono andati via ed i sussidi si sono precipitati. È "record" nella storia l'aumento del 58 percento nominale in sussidi tra gennaio ed aprile di questo anno. L'inflazione, mentre-non l'ufficiale, bensì quella degli operatori privati-si trova nel 25 percento, "sbrigandosi 0,3 percento, 0,4 percento, mensile". Alcuni dicono "che arriverà al 30 percento questo anno", continuò.

Per Melconián la rotta generale, come stanno attualmente le cose, "è intoccabile", dove c'è un modello "senza motore" per essere riscattato e che affronta un biennio complesso. "Non è facile guadagnare con questa economia", disse l'analista rispetto alle elezioni di ottobre. Ci saranno correzioni imposte per la "realtà."

Gli accomodamenti, quando approdino, verrà per il mercato cambiario. "Non ci sarà un programma integrale per il prossimo biennio in Argentina; quello rimane per 2015", argomentò Melconian.
Il panorama, ad ogni modo, è incerto e stanno tutte le possibilità. Potrebbero venire per "più controlli, per scivolamento accelerato, per sdoppiamento cambiario, per svalutazione, per più accomodamenti al fisco."

Verrà una lassezza salariale per mantenere la pace sociale o più durezza salariale per mantenere una pace inflazionaria? Porterà sul tasso di interesse fino al tasso di inflazione? Verrà un accomodamento tariffaria?, si interrogò l'esperto. "Molto probabilmente venga un mix da tutto questo", rispose.





La cosa vecchia e la cosa nuova

Il politologo Berensztein coincise in che l'Argentina non "girerà oramai a crescere nei tassi pazzi di 2010 e 2011" e rimarcò che, a dispetto dei sintomi di esaurimento del "modello"-come i problemi di sicurezza, il "embate" contro la Giustizia, i viavai economici e le denunce di corruzione-, il governo manterrà il polso fino al fine col suo "piano di appoggio del 20 percento" dell'elettorato.
La cosa vecchia non morì e la cosa nuova "non nacque", riassunse. "La portata dei cambiamenti non rimarranno definiti in questa elezione", disse Berensztein. "Quello sì, rimangono emarginate le pretese di perpetuarsi nel potere, della presidentessa. È evidente la debilitazione che ha sofferto Cristina Fernández e la sua amministrazione."

Il direttore di Poliarchia emerse che la prospettiva della cittadinanza è sempre di più oscura. Non confida in che possa migliorare la situazione e che nei prossimi sei peggiorerà l'economia.

Questo governo non "genera aspettative di cambiamento. Dovrebbe mostrare che ha con che cosa affrontare le future complicazioni. È un governo che non si mostra capace di risolvere problemi."


Fonte: L'Osservatore (Montevideo)


03.07.2013

Dode;): quanto mi piacerebbe se questo articolo fosse dell'OSSERVATORE ROMANO
 
Alex,volevo dirti che pago tutte le tasse anche quelle non dovuti.mio commercialista che è uno bravo mi fa pagare tutto.ma ti devo dire una cosa a condizione che non mi denunci al Mr.Befera,ho una tv a casa al mare,è non pago il cannone,perche' se pago il cannone nella casa principale perché devo pagare per la tv nella seconda casa?
have a nice evening
 
Alex,volevo dirti che pago tutte le tasse anche quelle non dovuti.mio commercialista che è uno bravo mi fa pagare tutto.ma ti devo dire una cosa a condizione che non mi denunci al Mr.Befera,ho una tv a casa al mare,è non pago il cannone,perche' se pago il cannone nella casa principale perché devo pagare per la tv nella seconda casa?
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Trank. . . sei in regola: il canone da pagare è uno solo quale sia il numero di televisori da te posseduti in tutte le tue abitazioni sul territorio italiano !
 
Alex,volevo dirti che pago tutte le tasse anche quelle non dovuti.mio commercialista che è uno bravo mi fa pagare tutto.ma ti devo dire una cosa a condizione che non mi denunci al Mr.Befera,ho una tv a casa al mare,è non pago il cannone,perche' se pago il cannone nella casa principale perché devo pagare per la tv nella seconda casa?
have a nice evening



... il canone della TV sulla seconda casa non si paga ... :o:o:o



p.s. già uno che paga tutte le tasse .... :o:o:o è un tipo sospetto e socialmente pericoloso (potrebbe commettere gesti insani!!!) ... :censored::censored::censored: immaginiamoci la pericolosità sociale di uno che paga più tasse del dovuto ... :angry::angry::angry:
 
NewsEsteriEconomia

Il settore pubblico è il principale creditore

Argentina, debito pubblico a +10%


È la prima volta, dall'inizio dell'era Kirchner, che il disavanzo cresce in relazione al PIL :p:p:p




Mirko Peddis
Buenos Aires, Venerdì 5 Luglio 2013, 9:54




Buenos Aires - Il debito pubblico argentino è aumentato del 10% nel corso del 2012 arrivando a toccare quota 200 miliardi di dollari.

A renderlo noto è stato lo stesso Ministero dell'Economia specificando che l'incremento, rispetto al 2011, è stato di 18,5 miliardi di dollari, ovvero il 21% su base annuale.

Il dato negativo rappresenta un duro colpo alla cosiddetta politica di 'sdebitamento' portata avanti con vigore dalla Casa Rosada​


. La dichiarazione ha messo in evidenza che il volume di debito in mano ai creditori privati rappresenta il 18,8% del Prodotto Interno Lordo (PIL) del Paese. Il resto, per un totale del 44,9 del PIL, è costituito da debiti contratti con il settore pubblico stesso, che si è convertito, di fatto, nel principale soggetto che fornisce i prestiti.

L'Argentina è rimasta al di fuori dei mercati internazionali dopo aver ripagato, tra il 2005 e il 2010, circa il 93% del debito contratto dopo la grave crisi finanziaria che colpì il Paese nel 2001. Quell'anno, un Governo di transizione che durò complessivamente una settimana, dichiarò un 'default' di circa 100 miliardi di dollari.

... forse ha ripagato soreta!!! ... :angry::angry::angry: ha liquidato i calabraghes con il 30% ca del dovuto in comode rate trentennali!!! ... :censored::censored::censored:

E' la prima volta, dall'inizio dell'era Kirchner, che si registra un incremento del debito in relazione al PIL e, nonostante la tendenza sia preoccupante, per molti economisti il debito e il PIL non hanno una relazione diretta.


Mentre, infatti, nel 2003 raggiungeva il 138,7%, ovvero tutto ciò che si produceva in un anno non bastava a coprire le spese, oggi, come detto, si attesta al 44,9%. Il dato che è realmente nuovo, invece, è l'incremento costante della connessione tra il debito in moneta straniera e le riserve in mano al Banco Centrale Argentino (BCRA).

... è facile sparare numeri a ca.zzo per vedere l'effetto che fa!!! ... :wall::wall::wall: nel 2001 il rapporto deficit/PIL era appena del 50% ca ... :o:o:o e gli INFAMI LADRONES organizzarono una megatruffa per non pagare il loro debito estero!!! ... :cool::cool::cool:

... di fronte a certi numeri ... un buon giornalista di economia ... dovrebbe rendersi conto e cercare di verificare quello che sta dicendo!!! ... :angry::angry::angry:





La caduta degli attivi dell'autorità monetaria, infatti, è passata dal 165,3% del 2008 al 238,5% del 2012 e, secondo le stime, dovrebbe superare il 300% nel 2013.

Secondo i dati pubblicati dal quotidiano 'Clarin', lo Stato è indebitato con il settore privato, con quello pubblico e con organismi multilaterali come il Banco Interamericano di Sviluppo e la Banca Mondiale. L'evoluzione di questi tre passivi, però, non è stata omogenea nel 2012.

A presentare pubblicamente i numeri del debito in vece del Governo è stato il Segretario per le Finanze Adrián Cosentino, che si è affrettato a sottolineare l'abbassamento dal 13,7% al 13,1% del PIL del debito che lo Stato mantiene con il settore privato.


Per Cosentino «questo dato indica la continuità del''evoluzione positiva degli indicatori». Differente è stata invece l'evoluzione del debito che lo Stato ha nei confronti di altri organismo pubblici, come il Banco Centrale e il Banco della Nazione. I passivi all'interno del settore pubblico sono passati da 94 a 115 miliardi di dollari, ovvero il 26,1 del PIL. Questo aumento, nello specifico, è stato guidato dal Governo stesso, che facendosi prestare i soldi dal BCRA ha abbassato il debito verso il settore privato girandolo a quello pubblico.



In questo contesto di debito pubblico in preoccupante aumento e di politica economica dello Stato votata alla pesificazione, ovvero all'utilizzo del peso argentino come unica moneta di scambio nelle transazioni, ha fatto il suo esordio il Certificato di Deposito per Investimenti (CEDIN), un nuovo strumento di pagamento emesso in sostituzione di dollari detenuti all’estero o in patria ma non dichiarati, che secondo i piani della Casa Rosada dovrebbe essere una sorta di via di mezzo tra il peso il dollaro.


Il CEDIN si presenta quindi come una vera e propria sanatoria sui capitali in dollari, e ha l'obiettivo dichiarato di fermare l'emorragia di riserve ufficiali del Paese che, malgrado le numerose misure adottate finora dal Governo, sono scese a circa di 37 miliardi di dollari.​



Si tratta di un certificato denominato in dollari che cercherà di indirizzare privati e aziende ad iniettare nel sistema finanziario nazionale i loro capitali in dollari non dichiarati. L'operazione può essere effettuata in qualsiasi banca e a cambio, gli investitori, riceveranno un CEDIN emesso dal Banco Centrale. In partenza questo strumento si applicherà alle transazioni immobiliari, che in Argentina si svolgono storicamente in dollari e che hanno registrato una brusca frenata nell'ultimo anno a causa dei blocchi ai cambi di valuta imposti dall'esecutivo. Proprio quei blocchi hanno generato la nascita di un mercato nero di dollari la cui compravendita si basa su un prezzo di circa il 30% più alto del valore di cambio ufficiale, i cosiddetti 'dolar blue'.

I CEDIN, inoltre, potranno essere utilizzati come moneta parallela per l’acquisto di elettrodomestici, l'estinzione di debiti e il pagamento di vacanze all’estero. Dal momento della loro comparsa, pochi giorni fa, vengono scambiati sul mercato secondario a circa 7,2 pesos contro dollaro, valore più basso del cambio ufficiale, che è di poco inferiore ai 6 pesos, ma più conveniente del mercato nero, che veleggia intorno agli 8 pesos. L'operazione punta a condonare una volume di dollari non dichiarati posseduti da cittadini argentini stimato in circa 160 miliardi di dollari. (e dopo arriva il fes.so di turno a dire che i buitre ... i paesi poveri ... i siate generosi ... e gli assegni da 12 miliardi di dollari!!! ... :cool::cool::cool: :angry::angry::angry:)


Riuscirà il Governo, con l'ennesimo intervento a effetto sul mercato dei cambi a invertire un trend negativo che non migliora da quasi un anno? Difficile a dirsi; in primo luogo perché, almeno in parte, i pagamenti immobiliari effettuati con i CEDIN dovranno ben presto essere convertiti in dollari ufficiali dal Banco Centrale, rendendo di conseguenza parzialmente inefficace anche la misura. Una situazione non priva di pericoli, dunque, la cui riuscita, nel breve periodo, potrebbe portare come beneficio di calmare i cittadini, esasperati dalle rigide misure di blocco dell'ultimo anno. Ma anche un'operazione che potrebbe avere conseguenze tragiche nel futuro, perché emettere un documento che sostituisce una moneta straniera e un po come voler pagare il conto al ristorante con il denaro di un altro, che prima o poi lo rivorrà indietro.

- See more at: Argentina, debito pubblico a +10% - L'Indro
 
Ultima modifica:
La réplica del campo: "Guillermo Moreno es un cavernícola que maneja hoy la economía" - lanacion.com  


Conflitto col campo
Venerdì 05 di Luglio di 2013 | 08:13

La replica del campo: "Guglielmo Moreno è un cavernicolo che maneggia oggi l'economia"


Il titolare di Federazione Agraria, Eduardo Buzzi, respinse la Legge di Fornitura che si applicherà al grano; definì il funzionario come "un fallito per i brutti risultati delle sue politiche"

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Il titolare di Federazione Agraria, Eduardo Buzzi, discusse con durezza a Guglielmo Moreno. Foto: Archivio


Il presidente di Federazione Agraria, Eduardo Buzzi, discusse questa mattina con durezza al segretario di Commercio Interno, Guglielmo Moreno, per la decisione di applicare la Legge di Fornitura al settore granario, affinché si normalizzi la provvista al mercato di quell'input basilare per la produzione di alimenti, e lo responsabilizzò, in duri termini, per la mancanza di prodotti di prima necessità dovuto alle politiche di controllo ed intervento del mercato.



In un forte tono, Buzzi non dubitò di qualificare come "un fallito" al funzionario più discusso del governo "per i brutti risultati che ebbero le sue politiche".

Inoltre, manifestò in una serie di interviste radiali: "Guglielmo Moreno è un cavernicolo che maneggia oggi l'economia"..




... ;););)
 
LaNueva.com - Reservas, un dolor de cabeza para el 2015


Venerdì 5 di Luglio di 2013




ANALISI


Riserve, un mal di testa per il 2015



Con la prossimità delle elezioni legislative non è strampalato che già si stia pensando in come sarà la transizione dei due anni che gli rimarranno di mandato a Cristina Kirchner e soprattutto lascerà il paese in dicembre di 2015 in che condizioni, quando vinca il suo secondo mandato.

L'evoluzione del dollaro, il livello di consumo, la spesa pubblica e le riserve passano ad essere questioni chiave che dovrà guardare con attenzione chiunque che pensi di annotarsi nella corsa presidenziale.​


Parlare molto della successione non piace a Cristina ma non fa molto tempo sedette posizione su un tema chiave, in relazione al tasso di cambio: Non mi chiedano. In ogni caso che lo faccia un altro", disse in un atto.

Tuttavia, da quello momento la Banca Centrale cominciò ad accelerare la svalutazione del peso o, quello che è la stessa cosa, permettere che il dollaro ufficiale aumenti più rapido. In realtà, la svalutazione di maggio e giugno si ubicò in attorno al 1,9 percento ogni volta, quello che lancia una porti su interanual superiore al 21 percento.


Non spinge solo l'inflazione, ma anche la svalutazione che vengono soffrendo le monete di quasi tutta la regione. In Brasile, per esempio, il dollaro si mantiene molto fortemente e supera i 2,25 real. Ma l'uscita di capitali delle ultime settimane debilitò le quotazioni in praticamente tutta l'America latina. Si tratta di una scusa che calza giusto al governo per accelerare qui anche l'incremento del dollaro, quello che permise contemporaneamente di accorciare la breccia col parallela, ora si ubica nel 47 percento.



Tuttavia, l'adeguamento del tasso di cambio ufficiale a livelli qualcosa più allineati con l'inflazione non attacca uno dei principali problemi coi quali si affronta il governo: la caduta quasi costante nel livello di riserve.

Gli u$s 37 milioni sono già abbastanza meno che gli u$s 52.000 milioni che c'erano nel 2010, quando Lei creó il Fondo del Bicentenario per pagare il debito. Lo stock, tuttavia, permette ancora un certo margine di manovra, ma che si va delimitando in maniera preoccupante.​





Quanti dollari disponibili il primo punto interrogativo che sorge in relazione alle riserve è ha il BCRA. In realtà, la totalità, con un'eccezione: nel calcolo sono compresi i pizzi dei depositi in dollari degli investitori che sommano alcuni u$s 7.000 milioni. Quelle valute non sono strettamente della Centrale, bensì dei propri risparmiatori, per quello che un calcolo più fine dovrebbe sottrarrli.

Rimangono, pertanto, alcuni u$s 30.000 milioni "puri". non si tratta di una cifra né maiuscola, né minima. Tutto dipende di quale la tendenza è e quanti prenoti potrebbero usarsi fino al fine il mandato dell'attuale governo.

... 30.000 milioni na' mi.nchia (un belin, un par de @@!!! ecc... :p:p:p) ... a meno che consideri le cambiali della KRETINA ... alla grillo maniera ... :p:p:p


Le prospettive, in quello senso, non sono favorevoli niente affatto. Con l'entrata di dollari delimitata quasi esclusivamente a quello prodotto delle esportazioni agropecuarie, ora il governo mira al riciclaggio. Indubbiamente ancora è un mistero quanti dollari potrebbero entrare attraverso questo sportello che si aprì fino al 30 di settembre.


Tuttavia, gli usi che pensa di dare il governo alle attuali riserve sono tanto ampi che non rimarrà molto quando gli tocchi assumere al prossimo governo il 10 di dicembre del 2015.



Alcuni conti rapidi:

* Per la crescita che l'INDEC calcola per l'economia questo anno, non scenderebbe dal 4 percento, il governo dovrà sborsare circa 2.800 milioni di dollari per compiere il pagamento della cedola PBI nel 2014. Si registrano anche scadenze in pesi, ma in questo caso non è necessario dare mano alle riserve.

... che razza di belinata colossale!!! ... :wall::wall::wall:



* Molto prima, in settembre, vince la totalità del capitale del Bonar VII per u$s 2.000 milioni. È il pagamento di debito più grande che si registrerà questo anno e l'impatto si sentirà di pieno nelle riserve.


* Si continuano a perdere riserve quasi a diario a causa di turismo. Solo nel primo trimestre il saldo della perdita fu di u$s 2.300 milioni. Ancora considerando che il sovraccarico del 20 percento per turismo si applicò a partire da aprile e che la breccia cambiaria si diminuì, la perdita di valute si mantiene fermo. Un calcolo molto conservatore è che in questo secondo trimestre andranno via non per questo concetto meno di u$s 3.000 milioni.


* Oltre la cedola PBI l'anno prossimo, le scadenze di debito in 2014 e 2015 si mantiene in livelli significativi che non abbasseranno degli u$s 8.000 milioni annuali.



Davanti a questo scenario, trascesero alcuni calcoli molto preoccupanti.



  • L'economistico Mario Brodersohn, per esempio, stimò che le riserve si ubicheranno in u$s 25.000 milioni alla fine di 2014. Se si tolgono gli u$s 7.000 milioni di depositi in moneta straniera, la cifra starebbe sotto ai 20.000 milioni.


  • Ricardo Magro, economista di riferimento di Sergio Massa, suggerì negli ultimi giorni la necessità di cercare alcuno via alternativa per fortificare la posizione di riserve: "Chissà, per fortificare le riserve, possano firmarsi accordi di finanziamento con organismi multilaterali, come il BID, o assistenza puntuale del Brasile. Niente molto complesso, se c'è decisione politica."



In questo modo, non solo il ceppo cambiario o il ritardo cambiario entrarono nell'agenda di discussione politica. Anche che livello di riserve rimarrà per il prossimo governo. Non sarà la prima volta nell'Argentina che un governo lasci al seguente una situazione che complica la governabilità.


Raúl Alfonsín consegnò il mandato a Carlos Menem in piena iperinflazione, Carlos Menem a Fernando della Rúa come una situazione fiscale insostenibile dentro un córset era la convertibilità. E Cristina consegnerebbe il governo con una situazione di riserve che potrebbe essere anche insostenibile, a meno che un shock di fiducia permetta di ritornare la fuga persistente di dollari degli ultimi anni.

Pablo Wende / "La Nuova Provincia"



... e la COZZARA-SCROFAIOLA del FMI passa il suo tempo a parlare dell'IMU!!! ... :angry::angry::angry: TI ODIO SOZZA COZZA!!! ... :angry::angry::angry:
 
Un problema que se aleja de su punto de control | Economía y política | Cronista Comercial


Un problema che si allontana dal suo punto di controllo



05-07-13 00:00



Hernan di Goñi Vicedirettore Giornalistico hdegoni@cronista.com


Il rischio di utilizzare l'imposta inflazionaria come parte del finanziamento dello Stato è che si tratta di una fonte instabile, ed in conseguenza, difficile da amministrare. Quando l'inflazione si stabilì comodamente in valori di due cifre, il Governo pensò che poteva dirigere il consumo verso quelli prodotti che avevano aumenti minori al 10 percento, sottovalutando il fatto che il suo grado di penetrazione nel mercato era limitato.


Se tutti i salariati potessero accedere ai prodotti che entrano nel raggio di misurazione dell'Indec, il consumo domestico dovrebbe esplodere. Ma quella è finzione. Quasi il 70 percento di quello che vendono i supermercati sono prodotti delle categorie che Guglielmo Moreno chiama selettivi o premium che hanno aumenti autorizzati di tra 17 percento e 24 percento.


Il Governo lo sa, perché quello fenomeno l'aiuta a riscuotere più via prezzi ed anche salari, adattando gli importi a pagare per l'Imposta ai Guadagni secondo l'evoluzione del deficit fiscale.​


Quando questo avanzamento inflazionario acquisisce una dinamica propria, come si vide nell'ultimo mese, smette di essere una soluzione parziale e diventa sempre di più un problema complesso di risolvere. Affinché non cresca come palla di neve, il primo che deve smettere di utilizzare questa ricetta è il proprio Governo.



... un governo di KAPRE ... capaci solo ad imbrogliare e truffare ... che sta letteralmente distruggendo tutto ... :wall::wall::wall:
 
Nuevamente en vísperas de una gran devaluación | Informador Público


Nuovamente in vigilia di una gran svalutazione


Luglio 5, 2013
By Mario Cadenas Madariaga




La negazione della realtà.

Tutte le crisi economiche argentine delle ultime sei decadi ebbe la sua causa in un deficit insopportabile della bilancia di pagamenti che furono corrette per successive svalutazioni, origine di forti recessioni, con alti costi sociali, nonostante essere previamente negate per i governi di turno.

... a ogni crisi ... un default!!! ... :censored::censored::censored:

Per non rimontarci ad esperienze lontane, è la stessa situazione che si porsi alla fine della convertibilità, quello che non evitò l'enorme svalutazione del primo quadrimestre del 2002.

... svalutazione che triplicò il debito pubblico!!! ... :censored::censored::censored:


Questo è tanto l'atteggiamento che si osserva oggi di fronte all'evoluzione dei nostri conti esterni, per l'oficialismo come per l'opposizione, accompagnati per la maggioranza degli economisti che non vogliono essere gli indovini di tanto infauste notizie.​



Tuttavia dei 52.000 milioni di dollari di riserve della Banca Centrale nel 2010, contiamo alla fine di maggio del 2013 su 38.000 milioni. Negli ultimi sei mesi quando si aspettava una forte reazione favorevole dovuto al buono raccolto grossa ottenuta, tuttavia la Banca Centrale ha perso più di sei mille milioni di dollari delle sue riserve. Nel secondo semestre, tradizionalmente con minori esportazioni, è possibile che scendiamo a 30.000 milioni di dollari di riserve qualcosa meno che quelle che contavamo alla fine del 2001, in vigilie della crisi del 2002 (1).

La cornice internazionale attuale di prezzi retributivi per le nostre esportazioni, non ostacolerà la crisi, come non lo fece nell'anno 1981, per effetto della Tavola-dovuta all'iniziativa di Adolfo Diz e Ricardo Arriazu -, perché gli effetti della sopravvalutazione pregiudicano il migliore scenario internazionale.



La vana illusione del riciclaggio.

Il riciclaggio recentemente promosso deve essere segnalato come il riconoscimento che la situazione è disperata, perché solo così può spiegarsi che all'improvviso il governo ha abiurato della sua politica di pesificación dell'economia. La cosa peggiore è che questa decisione non lo produrrà nessuno dei risultati attesi.​



In effetti per cominciare dobbiamo dire che l'Argentina non può trasformarsi in un paradiso fiscale per che i grandi paesi del mondo non lo permetteranno. La sua capacità di pressione ha cambiato la tradizionale politica svizzera essere rifugio dei capitali illegali del mondo e Lei questo decidendo di mettere fine a tutti i paradisi fiscali. È assurdo pensare che in questo momento gli permetteranno di farlo all'Argentina.



D'altra parte, se le mire del governo sono sistemate nelle riserve di dollari che si conservano senza dichiarare nel nostro mercato interno che si stimano in 20.000 a 40.000 milioni di dollari, è una fantasia di una notte di estate. La conservazione di quelli dollari è avallata per più di sessanta anni di esperienza di un'inflazione incontrollabile.

Se con più realismo si limitano le aspirazioni e necessità governative ai capitali recentemente formati che hanno necessità di un riciclaggio per legalizzarsi, è interessante l'esperienza del tesoriere del Partito Popolare in Spagna che nonostante un riciclaggio si trova recentemente imprigionato per la giustizia spagnola.​

D'altra parte, il meccanismo dei Cedin nella mia opinione sarà la via affinché una parte dei dollari neri che stanno già nell'economia argentina si trasformino in dollari bianchi, ma non si mettessero d'accordo per potere della Banca Centrale bensì delle questioni.

Cioè, le questioni con dollari neri che considerino un'opportunità trasformarli in Cedin, o altri certificati per diverse ragioni, con essi compreranno proprietà e beni di distinta natura, ma i venditori di quelli beni che sperano ricevere dollari, trasformassero questi certificati per quella moneta in biglietti, nella Banca Centrale, di tale maniera che alla fine a questa istituzione non gli rimarrà nessun saldo di considerazione.

Il riciclaggio avrà sé un effetto favorevole per spingere l'attività immobiliare, ma non per accrescere le riserve della Banca Centrale.

Questo è tanto ovvio che è sorta già la sfiducia che in definitiva la Banca Centrale non compia la consegna dei dollari a chi presentino loro i Cedin. E questa sfiducia può distruggere il riciclaggio.​



L'Argentina è perfettamente solvibile ma le politiche seguite l'hanno convertita periodicamente in insolvente.

L'Argentina è perfettamente capace di sostenere un accelerato sviluppo con stabilità, come lo dimostrò nelle tre primi decadi del secolo XX, realizzando un'enorme opera di infrastruttura.

Attualmente quelli principi devono adattare alla nuova politica mondiale del commercio mondiale, motivata nel rispetto delle norme dell'Organizzazione Mondiale del Commercio, liberando le esportazioni di ogni intoppo fiscale o commerciale, difendendo la produzione interna della competenza esterna dentro i principi della stessa istituzione e mantenendo un mercato libero di cambiamenti che regoli il valore della moneta, badando a non incorrere in su valutazione né sub valutazione.

Il nodo gordiano è come svalutare senza pagare un prezzo insopportabile.

La svalutazione attualmente necessaria si trova attorno al 40 percento, approssimata alla che dovette essere quella del 2002. L'incompetenza delle autorità di quello momento fece che si trasformasse in una svalutazione del 357 percento. (3).




Il secondo problema è che la svalutazione non deve produrre un generalizzato aumento di prezzi, dell'ordine della svalutazione. Cioè l'aumento deve limitarsi ai prodotti esportabili o importabili, e non alle trasformazioni che soffrono ulteriormente fino ad arrivare al consumatore.

Il terzo effetto della svalutazione è che produrrà un'espansione delle esportazioni molto importante che originerà un aumento del PBI che ci proietterà a breve termine a disporre dell'entrata di un paese sviluppato.

La posticipazione di questa misura farà che se l'affronti in un momento di maggiore debolezza. È come posticipare un'operazione necessaria per lasciarla liberato a caso nel momento in cui la vitalità dell'organismo si è esaurita.

Il segreto risiede nell'uso di tutta la capacità prestabile per compensare gli effetti contractivos della svalutazione.

L'economia argentina ha un'enorme capacità prestabile che non utilizza e per quel motivo sperimenta un fenomeno di svalutazione, il ma acuto nel mondo.

Questo difetto deve correggersi simultaneamente con la sopravvalutazione della sua moneta.

Cioè, la svalutazione che corregge la sopravvalutazione produce un reacomodamiento dei prezzi interni facendo che risulti molto stimolata l'esportazione e che l'importazione abbia le valute necessarie per operare, ma ad un altro livello di prezzi. Questo restituisce l'equilibrio alla bilancia di pagamenti.

Ma in definitivo tanto i prezzi di esportazione come quelli di importazione si alzano e questo ha una proiezione sociale sfavorevole se non si compensano. Nell'anno 2002 la contrazione del PBI in dollari costanti fu del 8,9 percento (2). L'espansione dei settori dell'esportazione e della produzione interna favoriti per la svalutazione deve compensare quell'effetto, sostenuti per un forte appoggio creditizio a quelli settori che arrivano persi finalmente della sopravvalutazione monetaria.

Queste attività che avranno una straordinaria potenzialità di espansione, e di impiego, ad un livello di salari molto più alto, al di sopra del nuovo livello del costo di vita, trasformando la situazione in un altro molto più favorevole. .

Col deficit continuato della bilancia di pagamenti non può sopravviversi e si arriva inesorabilmente ad una situazione di fallimento che tornerà a passare. Di noi dipende che sia l'opportunità per correggere i difetti essenziali dell'economia argentina e c'apra la porta di un accelerato sviluppo.

Il futuro fallimento della nostra economia deve denunciarsi come responsabilità esclusiva di questo governo.

Che il governo neghi questa prospettiva è comprensibile, ma che l'opposizione non la denunci è completamente inspiegabile.

Il governo sa che questo è la prospettiva e tutti i giorni dà indizi chiari della sua disperazione. A ciò si deve il ceppo cambiario, gli intoppi alle esportazioni, e l'assurdo riciclaggio proposto.


Da parte dell'opposizione si denuncia la gravità della situazione ma si rischiara sempre che non stiamo di fronte alla crisi dell'anno 2002. Ma la verità è che sì stiamo di fronte ad una crisi simile a quella di quell'anno.

Entrambi i settori lo negano perché non sanno come risolverla. Ma per fortuna l'esperienza accumulata ci ha permesso di trovare l'uscita adeguata. Io lo spiego nel mio libro la "Argentina la gran trasformazione necessaria."

L'insegnamento dell'evoluzione della bilancia di pagamenti dell'anno 2013, si va imponendo e pronto sarà il centro della preoccupazione di tutti.

(1), (2, e (3) vedere Orlando Ferreres "Due secoli di Economia Argentina", pag. 546, 34 e 571.



... :p:p:p
 
Sandro,se vai sull' sito dell' ministero della finanza egiziana,avrai la piu' grande sorpresa.elencati tutti i nomi dei cittadini stranieri che il governo di Nasser a confiscato soldi e proprieta'.vicino al nome e cognome l'importo.
la grande sorpresa questi soldi sono stati trasferiti a banche di Ginevra,Zurigo,Lugano,pocchissimi che hanno trasferito in Italia.
per favore chiudiamo questo argomento prima che qualche spia malintenzionato fa dell' male
 
Trank. . . sei in regola: il canone da pagare è uno solo quale sia il numero di televisori da te posseduti in tutte le tue abitazioni sul territorio italiano !

purtroppo a suo tempo avevo ricevuto un avviso di pagare,ho risposto mandano la fotocopia della ricevuta di pagamento e per 2 anni mi mandavano ancora l'avviso,dopo si vede che si sono resi conto dell'errore,adesso non mi mandano piu'
 
... il canone della TV sulla seconda casa non si paga ... :o:o:o



p.s. già uno che paga tutte le tasse .... :o:o:o è un tipo sospetto e socialmente pericoloso (potrebbe commettere gesti insani!!!) ... :censored::censored::censored: immaginiamoci la pericolosità sociale di uno che paga più tasse del dovuto ... :angry::angry::angry:

come cittadino straniero preferisco pagare per evitare rogne
have a nice evening
 
OT

dedicata a lei ;)
sì...
proprio a Lei!
:)

Toglimi il pane, se vuoi,
toglimi l’aria, ma
non togliermi il tuo sorriso.

Non togliermi la rosa,
la lancia che sgrani,
l’acqua che d’improvviso
scoppia nella tua gioia,
la repentina onda
d’argento che ti nasce.

Dura è la mia lotta e torno
con gli occhi stanchi,
a volte, d’aver visto
la terra che non cambia,
ma entrando il tuo sorriso
sale al cielo cercandomi
ed apre per me tutte
le porte della vita.

Amor mio, nell’ora
più oscura sgrana
il tuo sorriso, e se d’improvviso
vedi che il mio sangue macchia
le pietre della strada,
ridi, perché il tuo riso
sarà per le mie mani
come una spada fresca.

Vicino al mare, d’autunno,
il tuo riso deve innalzare
la sua cascata di spuma,
e in primavera, amore,
voglio il tuo riso come
il fiore che attendevo,
il fiore azzurro, la rosa
della mia patria sonora.

Riditela della notte,
del giorno, della luna,
riditela delle strade
contorte dell’isola,
riditela di questo rozzo
ragazzo che ti ama,
ma quando apro gli occhi
e quando li richiudo,
quando i miei passi vanno,
quando tornano i miei passi,
negami il pane, l’aria,
la luce, la primavera,
ma il tuo sorriso mai,
perché io ne morrei.

Pablo Neruda


Buon fine settimana a Lei ;)
...
e a tutti :D
 

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... le ******* colossali di Sorete Moreno l'IMPOTENTE ...

Lousteau:


Lousteau: "Se si applica bene la legge di Fornitura, Moreno deve andare in galera"


Il precandidato a deputato si confrontò duramente col segretario di Commercio Interno quando fu ministro di Economia. Ora, l'accusa di essere "implacabile ma nei suoi fallimenti."


... sul sito si può ascoltare l'intervista ... :o:o:o


05/07/13 - 09:59

"Se si applica bene la legge di Fornitura, quello che deve andare in galera è Moreno", disse oggi l'economistico Martín Lousteau.

Il precandidato a deputato nazionale per Uniscono ebbe confronti notevoli col segretario di Commercio Interno quando fu ministro di Economia di Cristina Kirchner nel suo primo mandato.

Ora Lousteau accusa Guglielmo Moreno di essere "implacabile nei suoi fallimenti. Come un Presidente tollera un Segretario di Commercio con quelli modi? Moreno non durerebbe in San Paolo, né in Uruguay."



"Dobbiamo tirare fuori un LP coi successi di Moreno", manifestò e sommò che "la legge di Fornitura può risolvere molto se la si applica correttamente, perché il primo che va arrestato è Moreno. Gli interventi di Moreno riuscirono che cadesse la superficie seminata."

Ed aggiunse che "Moreno accumula fallimenti, un giorno dovremo fare il conto di quanto ci costò Moreno."​

"Io credo che Cristina non ha conoscenze di economia (bravo!!! ,,, adesso che l'hai capito ... sparati!!! ... :p:p:p) e Kirchner aveva alcuni conoscenze, ma dava segni politici.


Uguale quello che lo è dovuto esigere è che sia ben circondata, non che sappia di economia", indicò Lousteau in Radio Mitre.​
 
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