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"Castigo divino" firmato Marino: "Denis ha preso esempio dal Papa!" | SportCafe24.com


28 aprile 2015 Enrico Steidler


“Castigo divino” firmato Marino: “Denis ha preso esempio dal Papa!”


"Chi dice una parolaccia contro mia mamma gli spetta un pugno, è normale" disse (a sproposito) Papa Francesco nell'immediatezza dei tragici fatti di Charlie Hebdo, e ora - implacabile - gli arriva il conto da pagare: "Il pugno di Denis a Tonelli? Per sdrammatizzare vorrei ricordare quello che disse il Papa"...


...




El Tanque in Vaticano Denis con la famiglia da Papa Francesco - BergamoNews - Libero 24x7

... anche lui ricevuto in Vaticano ... :mad::mad::mad:



p.s. e i giudici sportivi gli hanno "giustamente" rifilato 5 giornate di squalifica ... :p:p:p

p.p.s. e probabilmente anche una denuncia penale ... :angry::angry::angry:

Empoli, Tonelli denuncia Denis. Marino

Contrariamente a quanto fatto trapelare nella giornata di ieri, Lorenzo Tonelli, difensore dell'Empoli, colpito con un pugno da Denis negli spogliatoi, dopo la partita contro l'Atalanta, ha deciso di denunciare l'attaccante argentino. "Abbiamo chiesto l'autorizzazione alla Figc per procedere legalmente contro Denis - ha fatto sapere l'avvocato Marco Sommella, agente del difensore toscano -. Episodi di tale violenza vanno condannati: indipendentemente da quanto può essere accaduto in campo, non ci si può fare giustizia da soli dopo le partite".


... :clap::clap::clap:
 
Ultima modifica:
Santo Padre. lo dica, con più ragione, agli argentini! Il costo dalle coste del Marocco e Mauritania è molto meno caro e con possibilità di lavoro in argentina. Per i migranti il trasporto gratuito e sicurissimo. Argentini abbiate un minimo di generosità.

Est modus in rebus. Sunt coerti denique fines quos ultra citraque nequit consistere rectum.


L'appello del Papa ai romani: "Accogliete tutti gli immigrati" - IlGiornale.it

L'appello del Papa ai romani:
"Accogliete tutti gli immigrati"

Il Papa bacchetta i fedeli: "Inginocchiatevi davanti ai poveri come fareste davanti al Signore". E invita ad accogliere gli immigrati

Sergio Rame - Mar, 28/04/2015 - 17:48

"Quanto vorrei che Roma potesse brillare di pietas per i sofferenti, di accoglienza per chi fugge da guerra e morte, di disponibilità, di sorriso e di magnanimità per chi ha perduto la speranza".

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In un videomessaggio ai partecipanti alla serata Se non fosse per te, spettacolo che sarà rappresentato questa sera al Teatro Brancaccio dagli ospiti dei centri di accoglienza della Caritas della Diocesi di Roma, papa Francesco auspica che la Capitale prenda esempio dai Santi romani e cita anche don Luigi di Liegro, fondatore della Caritas romana, per diventare una vera città dell’accoglienza.

Nel suo intervento Bergoglio ricorda quelle "persone impregnate di amore di Dio", come a san Lorenzo ("i suoi gioielli erano i poveri"), san Pammachio (senatore romano, convertito, dedicatosi completamente al servizio degli ultimi), santa Fabiola (la prima che a Porto ha costruito un ostello per i poveri), san Filippo Neri, il beato Angelo Paoli, san Giuseppe Labre ("uomo della strada") e Don Luigi di Liegro (il fondatore della nostra Caritas di Roma). "Quanto vorrei che questa città potesse brillare di pietas per i sofferenti, di accoglienza per chi fugge da guerra e morte, di disponibilità, di sorriso e di magnanimità per chi ha perduto la speranza - incalza il Santo padre - quanto vorrei che la Chiesa di Roma si manifestasse sempre più madre attenta e premurosa verso i deboli".

Papa Francesco ha ammesso che tutti gli uomini hanno debolezze, ma invita a superarle. "Quanto vorrei che le comunità parrocchiali in preghiera, all’ingresso di un povero in chiesa - continua - si inginocchiassero in venerazione allo stesso modo come quando entra il Signore! Quanto vorrei questo, che si toccasse la carne di Cristo presente nei bisognosi di questa città!".
 
Santo Padre. lo dica, con più ragione, agli argentini! Il costo dalle coste del Marocco e Mauritania è molto meno caro e con possibilità di lavoro in argentina. Per i migranti il trasporto gratuito e sicurissimo. Argentini abbiate un minimo di generosità.

Est modus in rebus. Sunt coerti denique fines quos ultra citraque nequit consistere rectum.


L'appello del Papa ai romani: "Accogliete tutti gli immigrati" - IlGiornale.it

L'appello del Papa ai romani:
"Accogliete tutti gli immigrati"

Il Papa bacchetta i fedeli: "Inginocchiatevi davanti ai poveri come fareste davanti al Signore". E invita ad accogliere gli immigrati

Sergio Rame - Mar, 28/04/2015 - 17:48

"Quanto vorrei che Roma potesse brillare di pietas per i sofferenti, di accoglienza per chi fugge da guerra e morte, di disponibilità, di sorriso e di magnanimità per chi ha perduto la speranza".

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In un videomessaggio ai partecipanti alla serata Se non fosse per te, spettacolo che sarà rappresentato questa sera al Teatro Brancaccio dagli ospiti dei centri di accoglienza della Caritas della Diocesi di Roma, papa Francesco auspica che la Capitale prenda esempio dai Santi romani e cita anche don Luigi di Liegro, fondatore della Caritas romana, per diventare una vera città dell’accoglienza.

Nel suo intervento Bergoglio ricorda quelle "persone impregnate di amore di Dio", come a san Lorenzo ("i suoi gioielli erano i poveri"), san Pammachio (senatore romano, convertito, dedicatosi completamente al servizio degli ultimi), santa Fabiola (la prima che a Porto ha costruito un ostello per i poveri), san Filippo Neri, il beato Angelo Paoli, san Giuseppe Labre ("uomo della strada") e Don Luigi di Liegro (il fondatore della nostra Caritas di Roma). "Quanto vorrei che questa città potesse brillare di pietas per i sofferenti, di accoglienza per chi fugge da guerra e morte, di disponibilità, di sorriso e di magnanimità per chi ha perduto la speranza - incalza il Santo padre - quanto vorrei che la Chiesa di Roma si manifestasse sempre più madre attenta e premurosa verso i deboli".

Papa Francesco ha ammesso che tutti gli uomini hanno debolezze, ma invita a superarle. "Quanto vorrei che le comunità parrocchiali in preghiera, all’ingresso di un povero in chiesa - continua - si inginocchiassero in venerazione allo stesso modo come quando entra il Signore! Quanto vorrei questo, che si toccasse la carne di Cristo presente nei bisognosi di questa città!".


... è proprio così che si risolvono tutti i problemi economici e sociali ... :clap::clap::clap: tutti a rompersi la testa ... ed ecco la GENIALE SOLUZIONE ... :censored::censored::censored:
 
"Non ho nessun conto affinché mi scoprano"
Marte 28 di Aprile | 13:38 Hace 23 minuti


La Presidentessa respinse la campagna lanciata per il fondi avvoltoio e qualificò come "un'afa" le accuse contro i suoi figli Massimo e Firenze.


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"Non ho nessun conto affinché mi scoprano", affermò la presidentessa, Cristina Fernández di Kirchner e qualificò come "un'afa" la denuncia contro Massimo Kirchner per la supposta esistenza di un conto in banche straniere che fu smentita per la propria entità.

Il Presidente vincolò le denunce in suo contro con una campagna di discredito finanziata per il fondi avvoltoio per pressare nella negoziazione, dopo della sentenza sfavorevole del giudice Thomas Griesa. "A me nessuno estorco contro gli interessi del paese", assicurò la mandataria.

"A me nessuno estorco contro gli interessi del paese"

La mandataria qualificò la denuncia del fondi avvoltoio come una campagna di discredito contro la "Argentina."


Inoltre, qualificò di "un'afa" alla fallita denuncia di Clarino contro suo figlio, Massimo Kirchner. Il giornalista del giornale, Daniel Santoro, aveva denunciato, in potenziale, che il leader di La Cámpora era titolare di conti nell'esterno. Un fatto che non potè essere provato e che smentì Massimo ed un documento della propria entità bancaria.

Il Presidente assicurò che gli avvoltoi realizzarono una denuncia contro a sua "povera figlia" Florencia Kirchner quando si parlò di un dipartimento a New York al suo nome. "Tutto fu fatto per il fondi avvoltoio. Stanno attaccando alla Repubblica l'Argentina", enfatizzò. Di seguito, perfino sfidò a che esibiscano prove delle denunce: "Dicono che ho imprese e conti. Che li facciano conoscere."



... una famiglia di martiri ... :censored::censored::censored: degli eroi che sopportano stoicamente accuse calunniose ma che NON RINUNCIANO A FARE GLI INTERESSI DEL ... PAAAAESE ... :p:p:p
 
28 de ABR. Aníbal Fernández se refirió a la investigación del fallecimiento del fiscal Nisman.

 
Martes 28 de abril de 2015 | 13:59

"Hay más argentinos que comen salchichas y jamón" y otras frases de Cristina Kirchner

"La estafa no se honra, lo prohíbe Dios, la Torá, el Corán... No se puede explotar al ser humano", aseguró la Presidenta por candena nacional

La presidenta Cristina Kirchner destacó hoy la reciente toma de deuda de 1.415 millones de dólares por parte de la Argentina, al remarcar que se volvió a "acceder al mercado de capitales a tasa razonable", pero aclaró que el país "jamás" honrará a la "usura internacional".

"La estafa no se honra, lo prohíbe Dios, la Torá, el Corán... No se puede explotar al ser humano", enfatizó la jefa de Estado, quien indicó que Argentina ahora salió al "mercado y se obtuvo más dinero de lo que se había solicitado".

Cristina formuló estas declaraciones durante un discurso en un acto realizado en la localidad bonaerense de San Martín y transmitido por cadena nacional.

"Quienes tienen la máxima autoridad en poder judicial deberían dotarse de mayores recursos para hacerlo eficazmente"
"Cuando en una casa hay un arma, implica también un riesgo para la familia"
"Hace pocos días Argentina volvió a acceder al mercado de capitales"
"Hemos accedido a capitales a tasas convenientes, porque honramos la deuda, pero no la estafa y usura"
"Hemos hecho todas las cosas que dijimos que íbamos a hacer y mucho más"
"Hay más argentinos que comen salchichas y jamón"
 
ARGENTINA


Argentin.ao audita il suo debito esterno


Il parlamento crea una commissione bicamerale che investigherà la legalità del debito

Juan Ignacio IRIGARAYEspecial per Il Mondo Buenos Aires Aggiornato: 29/04/2015 01:33 ore



Come Grecia, il parlamento dell'Argentina ha creato questo martedì una commissione bicamerale - deputati e senatori - che investigassero la legalità o non del debito pubblico esterno del paese, compresa la porzione di denaro che gli reclamano i fondi speculativi o 'fondi avvoltoio.'

"Il debito esterno è quello negoziato più grande della Storia argentina. Investigarlo è un tema appassionante. Troviamo con molte novità", ha affermato il senatore peronista Alfredo Rodríguez Saa che in dicembre di 2001 era presidente provvisorio dell'Argentina e dichiarò al paese in cessazione di pagamenti.

... il Presidente provvisorio "acclamato e osannato" era ADOLFINO!!! ... :o:o:o


La commissione è stata conformata con 16 parlamentari - per metà, filogovernativi ed oppositori -, ed avrà un termine di 180 giorni per emettere un giudizio sull'origine dell'indebitamento, per la dittatura civico-militare in 1976, e la forma in cui il tema fu affrontato per i successivi governi.

Lo studio abbraccerà le rinegoziazioni, refinanciaciones, scambi, blindaggi, pagamenti di commissioni, sospensione di pagamenti e ristrutturazioni. E farà "l'inseguimento della gestione ed i pagamenti che si realizzino" e "l'investigazione della liceità o illiceità dell'acquisizione ostile" operata per fondi speculativi o 'avvoltoi.'

In ottobre prossimo, la commissione dovrà emettere un giudizio che trattenga "opinione motivata rispetto all'effetto dagli importi, tassi e termini concordato in ogni caso", come scoprire all'opinione pubblica "le irregolarità che potesse scoprire."

Davanti alla scarsità di dati ufficiali, Rodríguez Saá espose la necessità che si chieda al governo della presidentessa Cristina Fernández "una relazione su quello che dobbiamo, a chi dobbiamo ed in che condizioni". "Abbiamo diritto a sapere di che cosa si tratta, quanti commissiona riscossero i funzionari argentini", aggregò.

In 2002 quando l'Argentina dichiarò la cessazione di pagamenti, il debito pubblico totale rappresentava il 166 percento del PIL e dopo di due ristrutturazioni con forti condoni ai creditori in 2005 e 2010, attualmente si diminuì al 40 percento del PIL, secondo dati ufficiali del Governo della vedova di Néstor Kirchner. :cool::cool::cool:

Tuttavia, i fondi speculativi o 'avvoltoio' comprarono buoni insoluti dell'Argentina a prezzo di ribassi e hanno litigato contro il paese nella giustizia degli Stati Uniti per riscuotere il 100 percento. Rappresentano il 7 percento dei creditori del paese e stanno alla 'caccia' di beni sequestrabili dell'Argentina per tutto il mondo.

La Casa Rosata si rifiuta di pagare 1.360 milioni di dollari che il giudice di New York, Thomas Griesa, ordinò consegnare al fondo NML Capitale, del magnate Paul Singer, allegando che se lo fa collasserebbe tutta la ristrutturazione del suo debito che fino a mesi fa pagava con normalità al 93 percento di creditori.

La "Argentina non onorerà mai all'usura internazionale. La truffa non si onora, il prohíbe Dio, la Torá, il Corano.... non può sfruttarsi l'essere umano", ha proclamato questo martedì la capa di Stato, in un atto realizzato nella località bonaerense di San Martin e trasmesso per catena nazionale.

Nella sua strategia di 'guerra' al 'avvoltoio', l'Argentina ha denunciato agli Stati Uniti per le decisioni di Griesa davanti alla Corte Internazionale dell'Aia, dipendente dell'ONU. E, inoltre, ottenne l'avallo politico dell'OEA, Unasur e G77.



... dovrebbero essere i giudici amnericani, tedeschi, inglesi ecc... a verificare tutte le truffe organizzate dagli argentini in combutta col FMI e il sistema di certe banche internazionali ... :angry::angry::angry:
 
Mercoledì, 29 aprile di 2015 Edizione stampata


Il fine di un mito


Le recenti emissioni di debito e quelle che il governo pensa continuare a realizzare per coprire il buco fiscale cercano evitare una crisi, ma scoprono del tutta una lunga bugia.
....

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Per Sergio Serrichio - serrichio@hotmail.com Twitter: @ sergioserrichio


Circa 15.000 milioni di pesi tra emissioni di Buoni del Tesoro Nazionale (Bonac) un nuovo titolo con francobollo Kicillof, ed un'operazione con fondi dell'Anses. Vicino a 1.416 milioni di dollari in Bonar 2025, emessa sotto legge locale, ma in un'operazione nel che, si sospetta, comunicarono banche internazionali.

Altri 1.500 milioni di dollari presi per YPF in un'emissione di Obblighi Negoziabili sotto la legge di New York che si sommano a 600 milioni di dollari che aveva preso nel primo trimestre.

Inoltre, questo giovedì il governo liciterà una nuova ronda di Baade (Buono Argentino per lo Sviluppo Economico) una delle carte che creó per il secondo riciclaggio di capitali che prorogò già 7 volte, affinché gli evasori indietro si sprofondano al festival.

Questo senza contare quello che possa collocare ancora in altre emissioni di Bonar, titolo creato per Kicillof quando accordò la cara "compensazione" alla spagnolo Repsol per il "recupero" di YPF e del quale il governo ha ancora margine per emettere, e sicuramente lo farà, se riesce ad evitare un'altra volta il cerchio al quale cerca confinarlo il giudice newyorkese Thomas Griesa.



In somma, è ora che fino ai più entusiasti ripetitori del discorso ufficiale eliminino del suo dizionario il neologismo "desendeudamiento", uno dei più falsi latiguillos del kirchnerismo che, in dicembre prossimo, dopo dodici anni e mezzo di gestione, trasmetterà a quello che lo succeda un debito pubblico vicino ai 300.000 milioni di dollari.



Ebbe, è certo, una tappa di "desendeudamiento": consistè, essenzialmente, nella rinegoziazione del debito che il governo settimanale di Adolfo Rodríguez Saá dichiarò in default alla fine di 2001 e che la squadra intestata dal ministro di Economia, Roberto Lavagna, ed il segretario di Finanze, Guillermo Nielsen, finì di ristrutturare in febbraio di 2005, con un condono di due terzi del valore nominale.



Inoltre, tra 2003 e 2006 un surplus fiscale che arrivò ad orlare il 4 percento del PBI permise al governo di Néstor Kirchner "comprare" gran parte del surplus commerciale, accumulare riserve e realizzare un gesto politico al quale diede carattere fundacional: il pagamento anticipato, agli inizi di 2006, ed in contanti, del debito col Fondo Monetario Internazionale.

... mica è difficile passare dai bilanci in rosso ad attivi rilevanti se ti liberi dagli ONERI PASSIVI dei debiti!!! ... :censored::censored::censored:



Quella tappa già era chiusa in 2007, perfino prima delle elezioni che fecero presidentessa a Cristina Fernández di Kirchner. Il finanziere non era il FMI né i creditori privati, bensì il Venezuela di Hugo Chávez che allora nuotava in petrodollaro. Ma, chiaro, era un credito caro che arrivò a superare il 17 percento annuale, per quello che fu interrotto.

Alla fine di 2008 la porzione la prese l'Anses, allora presieduta per Amato Boudou chi portò alla presidentessa l'idea di reestatizar il sistema pensionistico.

Da lì, il fondo col quale suppostamente devono vantarsi le pensioni presenti e future si usò per, tra le altre cose, dare in autostop credito economico ad imprese elette, pagare la costoso finalización della Centrale Nucleare Atucha II e, fondamentalmente, finanziare il deficit del Tesoro Nazionale che, a cambiamento, dà "titoli" a scadenza fisso, non convertibili, pagadioses che, in un futuro non molto lontano, quando si detti un'altra "emergenza previsional", dovranno essere presi al suo valore reale, prossimo a zero.

Agli inizi di 2010, all'Anses si sommò la Banca Centrale, attraverso il chiamata "Fondo di Desendeudamiento" con un metodo simile: gli passa riserve al Tesoro che dà a cambiamento, come all'Anses, papelitos inservibili a dieci anni. Il BCRA ha, inoltre, un'altra risorsa: conta come "guadagno numerabile" l'aumento del valore in pesi delle sue riserve in valute e lo "trasferisce" al governo.



Tutti quelli disegni, più alcuni emissioni isolate, fecero che il governo continuasse a richiamare "desendeudamiento" allo svuotamento del sistema previsional e della Banca Centrale.



Il caso del BCRA deve verta non solo per l'evoluzione delle sue "riserve internazionali" che passarono di più di 52.000 milioni a poco più di 30.000 milioni, e perfino questo riscontro è ingannevole, perché nell'ultimo caso le riserve in realtà disponibili sono meno della metà.

Un'altra forma è vedere l'evoluzione del suo debito con le banche private che prestano denaro al 27 percento annuale in cambio di prendere "Lettere" e "Note", Lebacs e Nobacs, ad un termine massimo di 18 mesi. Lo stock di quelle carte, questo è, il debito del BCRA con le banche private, era di 110.000 milioni di pesi al fine di 2013, arrivò a 275.000 milioni al fine di 2014 e, proiettò l'economistico Jorge Vasconcelos, sfiorerà i 500.000 milioni al fine di anno.



Tutto questo, chiaro, per nascondere quello scardino fiscale. Nel primo bimestre dell'anno, calcolò il consulente Federico Muñoz, la spesa pubblica crebbe ad un ritmo del 37 percento annuale contro il 31 percento al quale lo fecero le entrate genuine. Se quella breccia si mantiene, l'anno chiuderà con un deficit fiscale del 7 percento del PBI, più di 300.000 milioni di pesi. È quello che nascondono quelle emissioni, quelle carte dipinte, quelli disegni.



Agli inizi di 2014, il governo iniziò una rotta di "riconciliazione" coi mercati internazionali (pagamenti al Ciadi) sistemazioni con Repsol e col Club di Parigi che si tagliò quando la Corte Suprema dell'USA non ritornò, come CFK e Kicillof speravano, la sentenza di Griesa a beneficio del "fondi avvoltoio" che non avevano accettato la ristrutturazione del debito.

Il governo approfondì allora l'assalto all'Anses ed il BCRA, fece vari tentativi fino a completare le emissioni di debito che segnaliamo nelle prime linee e firmò accordi "strategici" con Russia e Cina.

In questione, l'aiuto di Pechino gli permette di dissimulare lo squallore del bilancio del BCRA e sostenere l'apparenza di stabilità cambiaria con la quale pretende di arrivare al fine di anno. Non è garantito che lo riesca, ma le risorse delle quali si fece nelle ultime settimane lo misero a tiro.

Vale il tentativo di evitare una megadevaluación, una crisi di quelle che sommano centinaia di migliaia di persone, perfino milioni, a già le numerose file dei disperati. Ma almeno smettano di parlare di "desendeudamiento."



... finalmente si sono messi un bel paio d'occhiali ... ;););)



p.s. com'è possibile governare un paese in questa maniera ... :wall::wall::wall:
 
#CADENANACIONAL

Fallito"? non ho conto che mi scoprano'... li ha ben nascoste"!

Una frase di Cristina Fernández questo mezzogiorno in catena nazionale rimase risuonando nelle reti sociali. "Non ho conti né imprese che mi scoprano", disse il Presidente. Ed in Twitter dicono che la tradì "" l'inconscio. discussero Anche che annunci come "riesco" della sua gestione che è più argentini che mangiamo "salsicce."


28/04/2015 | 18:04


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Cristina intestando l'atto in San Martin, Foto: Presidenza,



Città Di Buone Arie (Urgente24) La catena nazionale di Cristina Fernández questo mezzogiorno continua a risuonare questo martedì, 28/04, nelle reti sociali. Oltre le critiche usuali al Presidente per l'eccessivo ed indebito uso che fa di questo strumento creato per situazioni straordinarie, ed alcuni battute sulle salsicce ed i prosciutti, c'è una frase particolare che captarono tutti i mezzi e risuona nelle reti sociali.

"Non ho conti né imprese che mi scoprano", disse il Presidente, uscendo all'incrocio di supposte "estorsioni" da parte dei "fondi avvoltoi" contro "gli interessi dal paese". In Nevada si investiga se un gruppo di imprese atruibuidas a Lázaro Báez stanno relazionate col denaro della corruzione nell'Argentina (vedere nota relazionata).

Vediamo le ripercussioni in Twitter, dove #CadenaNacional è TT:

La dottoressa? annunciò per #CadenaNacional un altro risultato della sua gestione, è più argentini che mangiamo salsicce

—SANTAFESINO davvero (@ Jorgedesantafe, aprile 28, 2015



A Cris lo tradì l'inconscio: "Non ho conto che mi scoprano". cioè, deve averli ben nascoste. #CadenaNacional

—Simón Bakerwitz (@ bakerwitz, aprile 28, 2015



#CFK per #CadenaNacional disse che non ha nessun conto per occultare. Lo sappiamo, ci non furono mai contemporaneamente qualcuno tanto corrotto e desprolijo.

—Guille (@ KukaTrapXL, aprile 28, 2015



Ti immagini se ogni volta che fai qualcosa di buono ma che questo dentro i tuoi obblighi gli annunciasse come un fatto eroico? #CadenaNacional

—Fierroviejo (@ Fierroviejo, aprile 28, 2015



- Noi desendeudamos! - (aplauos) - c'indebitiamo! (applausi) * Io non capisco oramai niente * #CadenaNacional

—Margu in bicicletta (@ Margu10, aprile 28, 2015



In sintensis il #CadenaNacional di oggi è puro fumo per mettere una manata di soffocata a vedere se riscatta più voti nei generali..

—pablo (@ PabloRacing93, aprile 28, 2015



Tipico di CFK, perde le elezioni ed esce fare un #CadenaNacional per dire quello che suppostamente fecero e suppostamente vanno fare

—pablo (@ PabloRacing93, aprile 28, 2015



#CadenaNacional per parlare di insaccati è disprezzo totale per il paese, addio CFK il progetto affonda

—Susana (@ SusyRemo, aprile 28, 2015



Meglio programma comico di #CFK stiamo meglio per consumare salsicce #CadenaNacional

—RCCABRERA (@ eucaliptu, aprile 28, 2015



Hanno notato come un'investigazione personale al presidente è un attacco agli interessi del paese? Fascismo di manuale. #CadenaNacional

—Kerry Cosme (@ KerryCosme, aprile 28, 2015



Nose io preferisco meno salsicce ma più giustizia. È la mia opinione #CadenaNacional

—Carino Sanchez (@ S12Majo, aprile 28, 2015



Un governo che si vuole fare credere che la cosa poco che tenés nonostante essi è grazie ad essi. Migliaia di boludos applaudono. #CadenaNacional

—Carino Sanchez (@ S12Majo, aprile 28, 2015




... KRISTINA LA KOMICA ... :p:p:p
 
29.04.15 | 00:00

Ampliazione del Bonar 24: non ci fu commissione, ma gli investitori pagarono 1 dollaro addizionale

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Per l'alto rischio legale dell'operazione, minacciata per il fondi avvoltoio, Deutshce Bank caricò al prezzo del buono un 1 percento per rivendere il titolo nel mercato secondario o a chi operò a conto, invece di riscuotere una commissione al Tesoro.

Il habítual è commissioni dal 0,3 al 0,7 percento. Per l'Argentina, implicò pattuire un maggiore tasso di interesse nella licitazione della settimana scorsa per ottenere u$s 1.415 milioni



per veronica dalto vdalto@cronista.com e maría candia mcandia@cronista.com



Dato che l'ampliazione del Bonar 24, nella quale il governo ottenne u$s 1.415 milioni, non si realizzò mediante una transazione finanziaria tradizionale dovuto al rischio avvoltoio, il paese lo vendè ad un prezzo abbastanza sotto il valore di mercato.

Quell'attrattiva comprendeva il dollaro che il Deutsche Bank caricò gli investitori sul prezzo di licitazione per condividere l'operazione, invece di riscuotere una commissione al Tesoro. Ma quella commissione implicita, del triplo di quello che si vanta in operazioni in condizioni normali, implicò un maggiore tasso di interesse per l'Argentina.


Come coincisero distinti operatori del mercato, il Deutsche Bank offriva ai fondi nell'esterno ed ad investitori locali pagare u$s 104 per il buono, poiché la licitazione chiuse col titolo ad u$s 103, per realizzare l'operazione al suo nome o rivenderlo nel mercato secondario. Quello dollaro addizionale permise alla banca di riscuotere fino ad u$s 10 milioni.



"Deutsche riscosse u$s 1 ai clienti. Comprarono ad u$s 103 e venderono ad u$s 104, senza rischio. Una commissione di quasi 1 percento implicita", disse una fonte che ricevè l'offerta dell'entità. "La banca ti chiamava per venderti blocca del buono", aggregò.



"Se andavi con Deutsche, bisognava mettere un dollaro di commissione alla banca di fuori. Dovevano pagare un dollaro chiunque sia il prezzo", coincise un'altra fonte relazionata coi fondi dell'esterno.



La commissione implicita fu di un 1 percento, quando la cosa abituale è che si riprenda tra 0,3 e 0,7 percento sul suscripto. Ma nel mercato capiscono che ha a che vedere col rischio che corse l'entità, esporsisi ad essere sanzionata dal giudice Thomas Griesa per partecipare ad una collocazione di debito argentino.


Benché avvocati che seguono il caso considerano che non ci fu responsabilità della banca perché non se lo nominò colocador ufficiale. Anche, con le poche opzioni che ha il paese, in default selettivo, per collocare nel mercato internazionale, YPF pagò nell'ultima collocazione 0,75 percento e la Città di Buenos Aires, 0,28 percento.



"Come il governo non pagò loro commissione, lo caricarono nel prezzo", aggregò un'altra fonte in Wall Street. "Non pagò commissione, ma lasciò sopra u$s 2 del tavolo", disse, perché il giorno della licitazione il buono chiuse ad u$s 105,36. cioè, 28 milioni di dollari addizionali.



Il Deutsche - che consultato al riguardo, non volle fare commenti - avrebbe riscosso fino ad u$s 10 milioni tenendo in conto la versione del fondi avvoltoio che dice che il quella banca avrebbe suscripto u$s 1.000 milioni per sé stesso ed a nome di terzi. Si capisce che fino ad u$s 300 milioni addizionali furono comprati per Anses.



Dietro la banca starebbe il fondo Marathon Asset Management, con sede a New York che gli avrebbe comprato buoni per u$s 840 milioni, secondo il giornaliero Clarino replicando fonti di Wall Street, per quello che si esporsi ad un eventuale sequestro da parte del fondi avvoltoio. Il socio e portfolio manager di Marathon è l'argentino Gabriel Szpigiel chi lavorò sei anni in Deutsche Bank da 2003.



Il prezzo licitato fu di u$s 103, un prezzo di quasi tre dollari sotto il mercato per il rischio che correvano le parti, quello che interessò ad altri fondi. "Il prezzo può migliorare solo quando un'ordine molto grande entra al deal. I fondi più piccoli vedono quell'e escono a comunicare anche", disse una terza fonte. Un'ordine tanto grande può determinare il prezzo di corte dell'emissione che la nuova domanda restituì ieri ad u$s 104,2.



Secondo le fonti, Marathon, che ha come politica non parlare con la stampa, non sarebbe rimasto con totale del blocco comprato, poiché lo stesso giorno si videro le sue vendite nel mercato al di sopra di u$s 104.


Per l'Argentina, il dollaro addizionale che i clienti pagarono alla banca implicò un maggiore tasso di interesse, del 8,956 percento. "È un punto di differenza che aumenta il costo finanziario del governo. Il Tesoro non pagò commissione, ma se tenés un investitore che è disposto a pagare u$s 104 e vos lo vendi ad u$s 103, questo si riflette nel tuo costo finanziario. Non solo perché avresti potuto emettere più, ha influenza nel tasso", disse un analista in Wall Street chi indicò che il prezzo di u$s 104 avrebbe implicato un tasso del 8,8 percento.


L'operazione realizzata il 21 aprile nella piazza argentine creó diffidenze, perché un solo investitore comprò la metà della licitazione. Anche per il fatto che alcuni fondi abbiano venduto il Bonar 24 prima dell'emissione, il 10 aprile valeva u$s 109 ed il giorno dell'annuncio, u$s 105,94, per comunicare della licitazione ad u$s 103 e tornare a venderlo, al di sopra di u$s 104.


Il fondi avvoltoio reagirono chiedendo informazione, ma il denaro finì entrando al paese prima che potessero sequestrare quello riscosso. Il Governo aveva annunciato giustamente l'operazione alcune ore per evitare gli intoppi dei holdouts, come già avevano fatto in febbraio, quando frenarono un'emissione organizzata per lo stesso Deutsche Bank ed il JP Morgan. Ad ogni modo, l'operazione starebbe fuori della giurisdizione di Griesa, perché si commerciò di una collocazione nel mercato locale e sotto legge l'Argentina.
 

... eppure c'era chi rideva ... quando sul FOL venne scritto che solo una banca dissestata e di delinquenti poteva assoc.oiarsi all'argentina in una delle tante azioni illegali contro i risparmiatori ... :angry::angry::angry:


caro plus plus che scrivi col nick di HO, per prima cosa scusa :bow: se ti rispondo solo ora, ma a seguito della segnalazione di qualche piedone/piedona :censored:sono stata bannata:'(, e rientro stamattina.OK!

poi hai capito male il senso delle mie faccine ridenti: :no: se m'avessi chiesto subito spiegazione, anziché soggiacere agli ordini di piedi di non parlare con me, avremmo evitato questo malinteso :mano:

io non ridevo perché tu avessi scritto una falsità, ANZI, quello che avevi scritto era verissimo.:clap:
io ridevo del tuo stupore: le banche, tanto più queste enormi banche d'affari, cercano di raccogliere più grano possibile, e lo cercano ovunque: non dimenticare che la citigroup e le altre banche dello zio sam hanno abbandonato il kappastan dopo griesa.
il kappastan si trova in una situazione estremamente difficile, messo all'angolo, e dev'essere stato pronto a pagare chissà quanto di commissioni alla banca che l'avesse aiutato in quest'ultima operazione: tu pensi che una banca fra papparsi uno sproposito di commissioni :sbav: :sbavvv: e compiere un'azione moralmente corretta:angel:, quale delle due opzioni sceglierebbe?
è arrivata la db, ma avrebbe potuto aiutare la kappa una qualunque grossa banca, comprese le americane, se non ci fosse griesa che le mozzica.:huh:
 
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dal Foglio di ieri

Teoria iraniana sulla morte del procuratore argentino Nisman

Roma. Mentre le trattative sul nucleare iraniano tra Teheran e Washington do- vrebbero chiudersi a fine giugno con la fir- ma di un accordo definitivo sulla base di
quello provvisorio siglato a Losanna in Ar- gentina l’ombra del regime degli ayatollah si allunga su un’altra storia, quella della morte del procuratore di Buenos Aires Al- berto Nisman, avvenuta il 18 gennaio scor- so. Nisman, di origine ebraica, aveva osa- to accusare il presidente argentino, Cristi- na Kirchner, e il suo ministro degli Esteri, Héctor Timerman, di aver coperto le re- sponsabilità dell’Iran nell’attentato che, nel 1994, colpì la comunità ebraica di Bue- nos Aires provocando la morte di 85 per- sone. Secondo il procuratore, le autorità argentine occultarono le responsabilità di Teheran in cambio di accordi economici favorevoli nel settore degli idrocarburi. Nisman accusò di cospirazione Kirchner e Timerman, con un’inchiesta monstre che
sottolineava lo straordinario livello di pe- netrazione dell’intelligence iraniana e di Hezbollah in Argentina e altri importanti paesi dell’America latina, ma è stato tro- vato morto in casa sua nel giorno in cui sa- rebbe dovuto andare a discutere della sua indagine davanti al Parlamento argentino. La sua morte – le indagini non hanno an- cora dimostrato se si tratta di suicidio o di omicidio – ha provocato un enorme scan- dalo in patria, ma la settimana scorsa un giudice, tra molte polemiche, ha sollevato la presidente e il ministro Timerman da ogni accusa.
Ma c’è anche chi non la pensa così, come il sito di intelligence Debka, che di recen- te ha pubblicato un’inchiesta in cui ipotiz- za che Nisman sia stato ucciso, e che l’or- dine sia partito da Teheran. Debka è una fonte di intelligence controversa che ad informazioni notevoli alterna teorie del complotto, e la pista iraniana è interessan- te quanto scivolosa. Ad assassinare Alber- to Nisman, scrive Debka, sarebbe stato un
sicario iraniano che, spacciandosi come dissidente sotto il falso nome di Abbas Ha- qiqat-Ju, frequentava da quattro anni il procuratore. Quando, a indagine ormai fi- nita, Haqiqat-Ju riceve l’ordine di elimina- re Nisman, pianifica con cura l’operazione. Dice a Nisman che c’è un secondo dissi- dente, già alto funzionario dei servizi ira- niani, fuggito dal suo paese con una impo- nente documentazione in grado di corro- borare le sue accuse. Nell’occasione av- verte Nisman che il dissidente in questio- ne è disposto a consegnargli personalmen- te la documentazione a condizione che egli si liberi della scorta, composta da dieci uo- mini, e lo riceva a casa sua. Quando il 18 gennaio il magistrato sente bussare all’u- scio di casa pensa di incontrare il dissi- dente descrittogli dal suo amico e confi- dente. Invece, scrive Debka, gli si presenta proprio Haqiqat-Ju. Mentre il magistrato, in attesa di avere spiegazioni sul mancato appuntamento gli prepara da bere, il sica- rio entra in azione. Sapendo dove Nisman
custodiva una pistola calibro 22, chiesta in prestito a un suo collaboratore, Haqiqat-Ju impugna l’arma e uccide il procuratore. Poi lascia l’edificio sapendo che i suoi compli- ci dentro ai servizi argentini avevano di- sattivato le telecamere di sicurezza. Si reca all’aeroporto e con un passaporto falso rag- giunge prima Montevideo, in Uruguay, poi Dubai e, infine, Teheran. “Inoltre – pun- tualizzano le nostre fonti – alla riuscita del- la missione affidata a Haqiqat-Ju hanno contribuito in maniera determinante, spe- cie sotto il profilo dell’assistenza materiale e logistica, agenti di Hezbollah da anni in- filtrati in Argentina e in altri paesi dell’A- merica latina, tra cui l’Uruguay dove, non a caso, il sicario ha fatto la sua prima tap- pa raggiungendo Montevideo”.
La teoria esposta da Debka presenta molti punti oscuri, e secondo i magistrati argentini la soluzione più probabile resta quella del suicidio. Ma secondo Debka, se qualcuno vuole trovare l’assassino di Ni- sman, bussi alle porte di Teheran.
 
INFORMARE PER RESISTERE

C’è una donna, in Argentina. Con “le palle”


aprile 29
07:29
2015

con le palle.jpg

Ogni tanto, fortunatamente, in mezzo a torme d’invertebrati salta fuori qualcuno con “le palle”.

La cosa, di per sé, è già eccezionale visti i tempi. Ma a renderla straordinaria è il fatto che si tratta di una donna.

Ne prendano nota le femministe in servizio permanente effettivo ed i loro servi sciocchi uomini.




La “presidenta” argentina Cristina Kirchner, stando a quanto riporta il blog “Selvas.org”, ha preso un provvedimento che nel Bel Paese ridicolmente sottomesso ai diktat della nota “lobby” scatenerebbe un putiferio.

Un putiferio, beninteso, orchestrato tramite i soliti “media” che, come ben si sa, sono “robba loro”. E che per molto, molto meno, sono capaci d’impallinare senza pietà chi decidono di mettere sul patibolo. In mancanza di vittime designate, poi, sono loro stessi a montare un “caso”, dal nulla, da mettere alla gogna per un po’, prima d’inventarsene un altro.

Perché “loro”, si sa, sono sempre “poverini”. E devono difendersi da chi gli vuol male.

Ma a questa barzelletta non ha evidentemente intenzione di credere la signora Kirchner, che ha disposto la revoca della nazionalità argentina a tutti “quei soldati bi-nazionali che – facendo il servizio militare nelle fila dell’esercito di Israele – hanno partecipato all’aggressione contro Gaza”.

“Chi partecipa ad avvenimenti bellici in cui le vittime sono principalmente i civili e in particolar modo bambini – come nell’ultima operazione contro Gaza – dovrà risponderne davanti ai tribunali dell’Argentina. In questo caso, non sarà più sufficiente disporre di due passaporti”.

La questione del doppio passaporto, che già da sola solleva vari interrogativi sulla sua opportunità, diventa particolarmente imbarazzante in casi come questo.

C’è infatti chi, per servire la sua “seconda patria” (probabilmente la sua “prima patria”), decide d’arruolarsi nelle fila dell’esercito israeliano. Il che offrirà un’elevata possibilità di ammazzare qualcuno, cioè dei palestinesi, perlopiù inermi, visto e considerato che oltre al “normale” tran tran di vessazioni e umiliazioni, essi devono subire periodici massacri collettivi, dei quali mai nessuno viene chiamato a rispondere.

Tutto passa in cavalleria. Ed è un tantino strano che, in un paese dove si montano delle inchieste sugli orologi e il bunga bunga, nessun magistrato si ponga il problema se è “legale” ammazzare qualcuno fuori dall’Italia solo perché si stava svolgendo un “servizio militare”.

Oppure certe incriminazioni valgono solo per i cosiddetti “jihadisti”?

Son tutte domande retoriche queste, ché sappiamo bene che mentre l’Argentina – assieme alla maggior parte del mondo – intende mantenere solide relazioni economiche con l’Iran, l’Italia recepisce “sanzioni” ed altre pastoie, col risultato che loro “crescono” mentre noi ci rallegriamo, con tutto l’Occidente, dell’eterna ed autolesionistica “amicizia” con Israele.



... dopo l'affossamento delle indagini-farsa per l'attentato all'AMIA ... il "suicidio di Nisman" ... adesso la PIRULITA diventa la PROTETTRICE DEL TERRORISMO INTERNAZIONALE!!! ... :wall::wall::wall:
 
... Claudio Loser ... una specie di argentino rarissimo ... E' ONESTO!!!

Il vero costo del nuovo finanziamento argentino


... e come si vede ... parla con la stessa onestà e preparazione che contraddistingue il FOL degli HOLDOUTS!!! ... :clap::clap::clap:

argentino debito



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Il governo, ironicamente, è capace di chiedere prestato perché non starà in sei mesi, quello che dà una maggiore certezza che miglioreranno le relazioni coi creditori, e che si vanterà il debito.



Infolatam
Washington, 29 aprile 2015

Per CLAUDIO LOSER




L'Argentina ufficiale celebrò la di successo collocazione di 1400 milioni di dollari in buoni Bonar 2024, la settimana scorsa. Inoltre, l'industria petrolifera statale YPF ha collocato 1500 milioni di dollari in buoni a dieci anni. I buoni sono stati emessi in Argentina e nella pratica evitano le limitazioni imposte per i tribunali statunitensi. Questa è una notizia positiva per il governo, particolarmente non avendo potuto collocare previamente buoni.

Secondo le dichiarazioni realizzate per il Ministero di Economia e YPF, si sono impiegati i buoni con "investitori internazionali qualificati", includendo giganti come Deutsche Bank e HSBC. Molti analisti vedono in questo un segno che i mercati stanno essendo attratti per l'Argentina, poiché le elezioni presidenziali hanno luogo in solo sei mesi, e qualunque nuovo governo sarà più moderato dell'attuale, indipendentemente delle sue etichette.



Questa nuova situazione sembra stare in diretta contraddizione con quello che molti osservatori, tra essi l'autore di queste note, avevamo predetto per più di un anno. Le giustificazioni ex-post non sono eleganti, ma è importante vedere il contesto di questi sviluppi.



La collocazione di buoni implica un'apertura dei mercati finanziari all'Argentina. Questo è successo principalmente a causa dell'estensione del credito all'Argentina per la Cina che aiutò alla gestione giornaliera delle riserve del paese per la Banca Centrale.



Perfino col nuovo indebitamento, tanto i flussi come il livello di riserve dell'Argentina stanno a livelli criticamente bassi. Il livello di riserve si situa in alcuni US $31 miliardi che è l'equivalente a 5 percento del PIL, la proporzione più bassa tra le principali economie della regione. La relazione è un terzo del livello del Brasile ed ancora più piccola paragonando col Messico.




Il livello di riserve è l'equivalente di approssimativamente tre mesi di importazioni. Tuttavia, quando si corregge per le detenzioni insolute, sta più vicino ad un mese e mezzo di importazioni, nuovamente il livello più basso tra i principali paesi della regione, includendo il Venezuela. Il nuovo finanziamento equivale a vicino a 10 giorni di importazioni. Il celebratorio annuncio realmente dimostrazione che la situazione di liquidità del paese è drammatica.



Il governo, ironicamente, è capace di chiedere
prestato perché non starà in sei mesi, quello
che dà una maggiore certezza che
miglioreranno le relazioni coi creditori,
e che si vanterà il debito.



Più anche, il governo chiede prestato a tassi di interesse eccessivamente alti, sotto qualunque paragone-8.5 percento per YPF e 8.75 percento per il governo. Il tasso di interesse equivalente applicabile negli Stati Uniti è del 1,9 percento, per il Brasile, 4,1 percento e ferma Messico, 3,2 percento.
I costi nascosti dell'aiuto concesso per i nuovi protettori del paese, principalmente Cina e Russia, possono essere molto alti.



Il tasso di interesse per questi nuovi buoni suppone un pesante carico per il prossimo governo. Questo è perfettamente accettabile per questa amministrazione che vuole dimostrare che possono gestire la situazione esistente, mentre il prossimo governo non lo potrà fare.



Come il peso quasi con certezza crollerà, ed i pagamenti si realizzeranno nella pratica l'anno prossimo, irresponsabilmente il governo impone una pesante carico finanziatrice per il paese come un tutto. Questi costi si sarebbero evitati se fosse arrivato ad un accordo coi holdouts nei tribunali dagli Stati Uniti.

La tragedia è che se il governo riesce a completare la sua strategia-nel senso più stretto e taglio placista-il paese soffrirà le conseguenze, ma i causanti si vedranno liberi di colpa e carico.










... el plan BOMBA ... :censored::censored::censored:
 
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INTRAVISTA


Taiana: "Il modello di Macri significherà la perdita di impieghi"


Sostenne che è logico il messaggio di Cristina che non ha favoriti nelle interne del Fronte per la Victoria, dicendo che il suo principale compito "è lasciare un paese nelle migliori condizioni."

... nelle migliori condizioni? ... :rotfl::rotfl::rotfl: ma se l'ha ridotto nelle stesse condizioni in cui lui lasdciò il cesso di un certo bar di Buemnos Aires ... :censored::censored::censored:



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Taiana Il modello di Macri significasse la persa di impieghi



Edito il 29/04/2015 - La precandidato presidenziale del Fronte per la Victoria, Jorge Taiana, sostenne che il paese deve approfondire il modello attuale di inclusione, generazione e ridistribuzione di ricchezza. Di gita per Santiago dell'Estuario, nella cornice della campagna elettorale in vista delle Primarie Aperte, Simultanee ed Obbligatore, l'ex cancelliere notò al contrario, i rischi che a suo capire, rappresenterebbe un trionfo di Mauricio Macri a chi ubicò nella centro destra. Taiana, relativo del Movimento Evita, visitò la Redazione di Il Liberale, per prestarsi ad un dialogo profondo dove riflettè la sua piattaforma politica.

"Come precandidato percorro tutto il paese, egli più che possa, con un doppio obiettivo: guardare come stanno le cose ed ascoltare che cosa contano i distinti settori, sociali politici, come vedono la sua provincia, che aspettative hanno e quali le sue priorità sono. Anche, per trasmettere il messaggio basilare della precandidatura che è come continuare dopo 2015, col compito di trasformazione dell'Argentina che cominciò in 2003", spiegò.

Taiana giudicò che le elezioni di ottobre saranno "decisive" per il paese. "Sarà riaffermare una rotta di trasformazione, di una Argentina con crescita, con giustizia sociale, con uguaglianza e con libertà; o garantire una rotta molto più incerta e quasi sicura di retrocessione e stagnazione nella cosa economica e dei miglioramenti sociali", sostenne sulla proposta della destra.

Al rispetto, ricordò l'avvertenza di Cristina Kirchner agli argentina "su" curare quello riuscito e riflettè i rischi di votare a Macri, precandidato del Pro a chi vedi come il principale contendente dell'oficialismo.

"È chiaro che Macri rappresenta una restaurazione conservatrice, egli fa quello che fecero i conservatori nel paese, favorire i grandi produttori ed esportatori, alle grandi imprese internazionali, e pagare al giorno dopo quello che espone Griesa, senza tenere in conto le implicancias che ciò genererà", affermò.

Aggiunse che il capo del PRO incarna un modello conservatore che "significherà perdita di impieghi per molti settori, un riconcentramento della ricchezza ed una scommessa poco visionaria rispetto al secolo 21, senza un sviluppo industriale adeguato". notò Anche che un governo di destra colpirà conquiste sociali come l'Assegnazione Universale, le moratori previsionales o il piano Progresar.l




... fa piacere sapere che il bombarolo dei cessi ... :censored::censored::censored: pensa che Macrì riporterà il paese nel mondo civile ... :angry::angry::angry:
 
Gotze.
in molti paesi a dire "una donna con le palle" è una cosa tremenda.avevo sentito che qualche donna offesissima a tirato fuori il coltello e assalito chi le ha offesa
Have a nice day
 
Gotze.
in molti paesi a dire "una donna con le palle" è una cosa tremenda.avevo sentito che qualche donna offesissima a tirato fuori il coltello e assalito chi le ha offesa
Have a nice day



... ci vuole proprio un bel par de palle ... :D:D:D per andare in giro armate, tirare fuori il coltello e tagliare le palle a chi le offende ... :eek::eek::eek:
 
Marte 28 di aprile di 2015 | 23:13


Il mondo felice che mostrò Cristina


Per Martín Dinatale | La NACIONSEGUIR
Vedere profilo


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Tra il racconto ufficiale e la realtà continua ad esistere un gran abisso nell'Argentina. Un'altra volta, la presidentessa Cristina Kirchner cristallizzò ieri quello desfasaje che c'è tra lo sguardo fantascientifico che ha del paese ed i crudi dati che arrivano del mondo vero.

Nel suo discorso per catena nazionale Cristina Kirchner sottolineò la recente presa di debito di 1415 milioni di dollari da parte dell'Argentina ed immediatamente rimarcò che il paese girò a "accedere al mercato di capitali a tassi ragionevoli."

L'asseverazione della Presidentessa non poteva essere più lontana della realtà: l'Argentina non pagò solo tassi alti in paragone con altri paesi ma l'accesso ai mercati di capitali posto vacante essere tanto ingannevole come le cifre dell'Indec.




L'Argentina non pagò solo tassi alti in
paragone con altri paesi ma l'accesso
ai mercati di capitali posto vacante
essere tanto ingannevole come le
cifre dell'Indec.​



Alcuni economisti prendono già per scherzo i racconti della Presidentessa e vari diplomatici stranieri non riescono a comprendere ancora quale il senso è di sfigurare una realtà di tale maniera che si rende conto dell'artificio fino ad un bambino.



L'asseverazione di Cristina Kirchner sul reingresso dell'Argentina al mercato di capitali svanisce in secondi: il Governo uscì a cercare 3000 milioni in Bonar 2024 e riuscì a collocare meno del 10 percento. Ubicò 286 milioni in buoni in dollari con scadenza in 2024 ad un tasso del 8,75 percento. Non solo questo. Come informò La Nazione, una settimana prima di quell'operazione il governo del Kenya collocò 750 milioni in buoni con un tasso di interesse del 5,5 percento. Quale è il "tasso ragionevole" del quale parla Cristina Kirchner? Quella del Kenya o quella dell'Argentina?




Nella sua tesi del reingresso felice del paese al mercato di capitali internazionali la Presidentessa si dimentica che l'isolamento del paese al credito esterno persiste. L'Argentina sta ancora lontano da accedere al credito della panca privata o della Banca Mondiale. E quello che è peggiore ancora, ancora gli investitori stranieri non hanno fiducia piena nel paese.



Nella sua tesi del reingresso felice
del paese al mercato di capitali
internazionali la Presidentessa si
dimentica che l'isolamento del
paese al credito esterno persiste.​



Vari diplomatici stranieri consultati per La Nazione furono d'accordo in sostenere che ci sono varie imprese dei suoi paesi con molto interesse per investire nell'Argentina perché è un mercato "appetibile ed accessibile", dissero. Ma chiarirono che molti lo faranno una volta che incominci a lavorare il nuovo presidente in 2016.



Nel caso in cui succedano magari quelle predizioni l'Argentina riesca ad uscire dalla caduta dell'investimento diretta straniera che occulta il ministro Axel Kicillof come altre cifre fastidiose dell'economia.




Secondo dati del consultivo Sviluppo di Commerci Internazionali (CI) che dirige Marcelo Elizondo, l'investimento diretta straniera nell'Argentina fu in 2014 di 4550 milioni di dollari. Cioè che cadde un 60 percento in relazione all'anno anteriore. Secondo il direttore di CI "la causa principale della caduta degli investimenti nell'Argentina si prodursi dietro il pagamento a Repsol che si registrò come un investimento negativo molto elevato."




Dietro otto anni fa l'Argentina si ubicava
nel terzo posto dei paesi dell'America
latina dove gli impresari cercavano
investire; ora sta nel sesto posto​



I dati della CEPAL sull'investimento diretta straniera nell'Argentina sono contundenti. Dietro otto anni fa l'Argentina si ubicava nel terzo posto dei paesi dell'America latina dove gli impresari cercavano investire. Stava dietro Messico e Brasile. Ora sta nel sesto posto dietro Messico, Brasile, Colombia, Cile e Perù.

Non solo gli economisti ma anche i diplomatici stranieri notano la fallacia nei numeri del Governo: è che la maggior parte dell'investimento esterno nell'Argentina, 70 percento, è reinvestimento forzato di utilità di imprese straniere al quale non è permesso loro di inviare valute all'esterno.




Nella sua catena della felicità che emise Cristina anticipò anche ieri che la vendita di auto zero chilometro registrerà in aprile un incremento del 10 percento; tuttavia, sta sempre di più lontano dalla tasca dell'argentino medio


Le "nostre imprese sono obbligate a reinvestire i suoi guadagni in dollari perché non è permesso loro di tirare fuori del paese i dividendi. Quello è inusuale nei nostri paesi e lascia ad un'impresa in una situazione scomoda: devono accedere al reinvestimento forzato perché alzare l'impresa ed andare dal paese è più costoso", graficó a La Nazione un distaccato diplomatico di un paese europeo.

Nella sua catena della felicità che emise Cristina Kirchner anticipò anche ieri che la vendita di atti zero chilometro registrerà in aprile un incremento del 10 percento. Tuttavia, l'auto 0km sta sempre di più lontano dalla tasca dell'argentino mezzo: un modello basilare costa almeno 25 stipendi poiché i prezzi si raddoppiarono negli ultimi due anni.

Oggi molti di quegli argentini rassegnati optano magari per mangiare "più salsicce e prosciutto", come disse la Presidentessa che comprarsi un auto. O peggiore ancora: magari neanche molti argentini accedano né ad un sandwich se, come dicono le cifre di varie intervistatrici private, i livelli di povertà girano intorno al 30 percento. Il racconto del mondo felice di Cristina urta un'altra volta con la realtà..




... :p:p:p
 
... ci vuole proprio un bel par de palle ... :D:D:D per andare in giro armate, tirare fuori il coltello e tagliare le palle a chi le offende ... :eek::eek::eek:
Ma ilnostro amico e- egiziano.. le donne da quelle parti possono girare armate sotto il Chador..
 
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