ARGENTINA: cliente vince causa. E la Banca gli rimborsa capitale e interessi

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giottotrader

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Storico rimborso per possessore di Bond argentini.

Per la prima volta in Italia, un istituto di credito ha restituito l'intero capitale investito a un cliente al quale aveva venduto bond argentini. Aggiungendovi un 40% per interessi e rimborso spese legali. Identica soluzione per le obbligazioni Cirio cedute dalla stessa banca allo stesso risparmiatore.

Tutto si è concluso dopo un'azione giudiziaria chiara e veloce (è durata poco più di 6 mesi).

Tutto inizia infatti il 5 ottobre dell'anno scorso quando il cliente assistito da un avvocato di Formia esperto in azioni legali a tutela dei risparmiatori (nel 2002 ha ottenuto il sequestro di beni dello Stato argentino in Italia per conto di un gruppo di investitori), presenta un esposto alla Procura della repubblica di Sulmona.

La querela, nei confronti di ignoti, si riferisce all'acquisto avvenuto nella preimavera del 2000, di obbligazioni Cirio per 25 milioni di lire e di bond argentini per lo stesso importo.

L'ipotesi paventata nell'esposto è che l'istituto non abbia esplicitato, come invece impone il regolamento Consob, il profilo del rischio a cui andava incontro il cliente comprando quei titoli e la posizione di conflitto di interessi in cui si trovava la banca.

La querela comprendeva anche l'eventuale mancato rispetto degli articoli del testo unico della finanza sulla trasparenza degli investimenti e degli intermediari.

Ipotesi, a quanto pare, più che fondate, visto che alla fine, chiuso il procedimento penale a Sulmona e la contestuale causa civile a Roma, la banca ha restituito al cliente, non solo tutti e 50 milioni investiti, ma anche gli altri 20 a titolo di interessi e rimborso spese legali (in tutto 36151,99 euro).

Tutto quanto sopra esposto è scritto sul quotidiano "La Nazione"di ieri 20 /04/04 a pagina 23.

Dunque:

Si deduce che per una eventuale azione legale del genere, occorre verificare se è stata firmata una informativa sul profilo di rischio e una liberatoria sul conflitto di interessi con la banca.

L'avvocato che ha condotto la causa di cui sopra riferisce, sempre leggendo su "La Nazione", che se manca anche uno solo di questi documenti, la causa si può fare.

Concludendo, personalmente sto meditando sulla possibilità di iniziare una causa del genere. Forse però non sarebbe male parlarne qui. Infatti si sa, non sempre pur essendo nella ragione, gli esiti giuridici si concludono nel modo sperato.

E allora sarebbe spiacevole, dopo la beffa argentina, trovarsi a pagare pure spese legali.

Saluti
 
Scritto da giottotrader
Si deduce che per una eventuale azione legale del genere, occorre verificare se è stata firmata una informativa sul profilo di rischio e una liberatoria sul conflitto di interessi con la banca.

L'avvocato che ha condotto la causa di cui sopra riferisce, sempre leggendo su "La Nazione", che se manca anche uno solo di questi documenti, la causa si può fare.

Mah! Secondo me (e parlo da non esperto) bisognerebbe capire se chi ha investito su Argentina sapesse o meno di investire su obbligazioni a rischio.

Indipendentemente dalla firma sul profilo di rischio (la cui assenza andrebbe comunque sanzionata per inadempimento).

Non penso sia giusto rimborsare integralmente (e lo cito come caso limite) un laureato in finanza internazionale perchè manca la firma sul foglio di presa di conoscenza del rischio.

Approposito.

Qui in Germania non ho sentito finora di nessuna causa (e dico nessuna) intentata da possessori di Bond argentini.

Se il merito o la colpa sia del sistema bancario tedesco o del sistema giuridico tedesco, io non lo so.
 
Scritto da giottotrader
Tutto si è concluso dopo un'azione giudiziaria chiara e veloce (è durata poco più di 6 mesi).

Concludendo, personalmente sto meditando sulla possibilità di iniziare una causa del genere. Forse però non sarebbe male parlarne qui. Infatti si sa, non sempre pur essendo nella ragione, gli esiti giuridici si concludono nel modo sperato.

E allora sarebbe spiacevole, dopo la beffa argentina, trovarsi a pagare pure spese legali.

Ciao, ne abbiamo discusso anche sul forum Obbligazioni, mi rallegra che sono arrivati ad un accordo in soli sei mesi, avevo ipotizzato di più.
Il dubbio che hai ce l'ho pure io (cioè di anticipare le spese legali non sapendo l'esito), ma dovrebbe essere il legale stesso a chiarirti quante probabilità hai di vincere; e le banche ci marciano sulla paura che hanno i clienti di affrontare una causa.
Non avendo firmato quel commerciante i moduli *necessari* è scontato che la banca abbia torto.
Quella non è una banca grossa, è un Credito Cooperativo che magari ha venduto pochi bond: un istituto grosso tipo Unicredit o Intesa o altri, che magari ha venduto un gran numero di bond, potrebbe non avere interesse a chiudere con una transazione perchè sennò tutti i clienti correrebbero a fare causa.
Insomma se anche tu non hai firmato i moduli necessari ti consiglio di parlarne con un legale serio, fidato e competente in materia, che le possibilità di vincere le hai: non farti scoraggiare.
Tieni anche presente che tra qualche mese l'Argentina *dovrebbe* fare un'altra proposta per i bond, dopo quella scandalosa del 25% (il 9% in realtà se consideri gli interessi arretrati): potresti aspettare.
Però a furia di aspettare se uno ha la possibilità di vincere facendo causa và a finire che la causa non la comincia mai.

Spero di non averti incasinato, ti ho detto le varie cose che devi tenere presente: facci sapere cosa sceglierai.
 
Aggiungo un'altra cosa: quella banca ha appioppato al cliente oltre ai bond Argentina anche i bond Cirio, è un doppio appioppamento :D che il giudice avrebbe valutato molto negativamente.
E difatti la banca in sei mesi ha risarcito.

Se ti rivolgi ad un legale ti consiglio di chiedergli quali sono le spese che si affrontano man mano che la causa và avanti, di modo che se l'Argentina propone una ristrutturazione seria (ne dubito fortemente) e ritiri la causa sai già quanto spendi.
 
dunque ............

Cerco di essere positivo ma faccio fatica, di fronte a certi sensazionalismi.

Affrontare cause è sempre una cosa seria e va fatto con ponderazione.

La notizia riportata, per quanto ho potuto capirne, si riferisce non ad una sentenza, ma ad una transazione stragiudiziale; il Giudice quindi NON si è pronunciato su chi avesse ragione.

Non sto dicendo che l'investitore avesse torto, anzi. E' giusto però che si sappia che una qualunque causa oggigiorno dura in media 3 anni, e NON 6 mesi.

Molto giusta è poi l'osservazione fatta qui sopra da Spike V; una grossa banca non potrebbe permettersi una simile "pubblicità negativa" che le scatenerebbe contro tutti i propri clienti. Il fatto che la banca fosse "piccolina" ha certamente aiutatoa portare la banca a più miti consigli.

E poi, guardatevi intorno e leggete tra le righe.

Sono anni che gli avvocati di mezzo mondo hanno iniziato cause e ancora nessuno ha recuperato nulla. In italia, addirittura, non è ancora uscita una sola sentenza favorevole.

Perchè questo investitore SI ?

evidentemente la sua posizione doveva avere qualcosa di particolare, se in soli sei mesi ce l'ha fatta.

Bravo lui e bravo il suo legale, senza dubbio, ma non per questo tutti possono percorrere la medesima strada.

Quando poi arriva il conto dell'avvocato (e magari anche quello della controparte) ogni facile entusiasmo è da tempo scemato, e resta l'amaro ........

E ve lo dice uno che se ne intende !
 
Re: dunque ............

Scritto da pietro66
Cerco di essere positivo ma faccio fatica, di fronte a certi sensazionalismi.

Affrontare cause è sempre una cosa seria e va fatto con ponderazione.

La notizia riportata, per quanto ho potuto capirne, si riferisce non ad una sentenza, ma ad una transazione stragiudiziale; il Giudice quindi NON si è pronunciato su chi avesse ragione.

Non sto dicendo che l'investitore avesse torto, anzi. E' giusto però che si sappia che una qualunque causa oggigiorno dura in media 3 anni, e NON 6 mesi.

Molto giusta è poi l'osservazione fatta qui sopra da Spike V; una grossa banca non potrebbe permettersi una simile "pubblicità negativa" che le scatenerebbe contro tutti i propri clienti. Il fatto che la banca fosse "piccolina" ha certamente aiutatoa portare la banca a più miti consigli.

E poi, guardatevi intorno e leggete tra le righe.

Sono anni che gli avvocati di mezzo mondo hanno iniziato cause e ancora nessuno ha recuperato nulla. In italia, addirittura, non è ancora uscita una sola sentenza favorevole.

Perchè questo investitore SI ?

evidentemente la sua posizione doveva avere qualcosa di particolare, se in soli sei mesi ce l'ha fatta.

Bravo lui e bravo il suo legale, senza dubbio, ma non per questo tutti possono percorrere la medesima strada.

Quando poi arriva il conto dell'avvocato (e magari anche quello della controparte) ogni facile entusiasmo è da tempo scemato, e resta l'amaro ........

E ve lo dice uno che se ne intende !

Si tratta di una transazione, non di una sentenza: il trafiletto pubblicato da Chagans sul forum Obbligazioni parla di "accordo".
E però se la banca dopo soli sei mesi ha pagato possiamo ragionevolmente pensare che l'ha fatto perchè sapeva di essere responsabile: sennò state sicuri che una banca non scuce un solo euro.
Addirittura oltre a tutti i 50 milioni investiti ha pagato 20 milioni tra spese legali e interessi (cifre in lire).
Questo non vuol dire che tutti possono fare causa ma neanche che non bisogna farla, se ve ne sono i presupposti.
Quanto alla posizione particolare di quel cliente: leggo che si tratta di un piccolo commerciante, non credo che sia un cliente di quelli "grossi".
Avrà influito il fatto che aveva in portafoglio sia bond Argentina che bond Cirio; e magari per una quota consistente del suo portafoglio. A "Mi manda rai3" sono state presentati casi di pensionati che avevano tutto il portafoglio investito in bond Argentina o Parmalat o Cirio.
In questi casi mi pare chiaro che la banca ha omesso di valutare correttamente il rischio. E il suo legale si è mosso bene.
Non mi meraviglia che sia l'unico caso di risarcimento, spero che sia solo il primo.
 
La questione delle banche è complessa; non è semplicemente la vendita del titolo allo sportello.

Per quanto riguarda Cirio e Parmalat, cosa hanno fatto le banche?

Non è opinione personale ma la versione sui media é:

Sono andate da Cragnotti e Tanzi e gli hanno detto:
- voi avete dei debiti con noi.
- voi dovete emettere delle obbligazioni.
- Non si preoccupate, saremo noi banche a venderle (cosi guadagniamo anche sulle commissione) anche se per investitori istituzionali.
- con i soldi ricavate dalle obbligazioni, le banche sono rientrate dai debiti verso Cirio e Parmalat (sono i media che lo dicono).
- quando la maggior parte delle obbligazioni Cirio e Parmalat erano in mani ai privati, le banche dicono: a Cirio e Parmalat non diamo più credito e queste aziende falliscono ; scusate, NON falliscono, dichiarano default e vanno in amministrazione straordinaria.
- Le banche sono quindi accusate di bancarotta preferenziale.
(non tutti i creditori hanno avuto lo stesso trattamento).

Tutto questo è riportato dai media.

Altre voci su Internet (non ricordo la fonte; forse questo forum), dicono che il default argentino è stato posticipato per mesi affinchè le banche potessero vendere ai propri clienti le obbligazioni che avevano in paniere.
Sono riuscite a piazzare a circa 450.000 persone , circa 30mila miliardi di vecchie lire
Questi dubbi e voci sono arrivate alla IV commissione di finanze di camera e senato che ha chiesto una indagine proprio sul comportamento delle banche.

Ciao
 
Prendendo spunto dal post di avergani, ribadisco il mio pensiero.

- Cirio
totale ed incondizionata responsabilità di tutte le banche ITALIANE che hanno convertito i loro crediti sui loro clienti facendogli acquistare direttamente obbligazioni senza rating e SENZA MERCATO, conoscendo benissimo la situazione

- Parmalat

La situazione è una via di mezzo con quella precedente.
Sicuramente certigruppi bancari ITALIANI MA SOPRATTUTTO STRANIERI conoscevano la situazione, ma il mercato dei bond (moltissimi quotati sui circuiti internazionali) era così vasto che molto probabilmente anche ALCUNI istituzionali e banche ne sono state più vittime che complici.
I bond Parmalat avevano un rating investement grade e sono stati pertanto "rifilati" non solo ai clienti delle banche ma a tutti indistintamente.

- Argentina
in questo caso responsabilità evidenti ed oggettive di TUTTO IL SISTEMA BANCARIO ITALIANO non sono ancora emerse.
Non voglio dire con questo che non si scopriranno in futuro, ma non me la sento di affermare ad oggi che la responsabilità degli acquisti dei clienti di banca sia da addebitare completamente alle banche stesse.
I bond argentini si "vendevano come il pane" ed erano molto richiesti in paesi come l'Italia, dove una volta scaduti i Bot non si voleva rinunciare a rendimenti abituale, anche se il mercato non li offriva più.
Io ho già fatto l'esempio di un amico consulente agli sportelli , persona molto preparata, che sconsigliava apertamente l'acquisto di tango bond a numerosi clienti che volevavo comunque acquistarli a tutti i costi.
E molti acquistarono comunque...semplicemente perchè TUTTI li acquistavano....ed erano percepiti alla stregua di btp italiani.

Uno di questi , recentemente, lo ha citato in causa insieme a dei suoi colleghi ed ovviamente alla banca, sostenendo che gli erano stati venduti senza avvertirlo dei rischi...

Io ritengo importante questo accordo stragiudiziale a seguito di una causa intentata contro una banca.
Però tale strada potrà essere intrapresa a chi potrà dimostrare di avere un certo profilo di rischio come investitore e non applicato pedissequamente a tutti gli acquirenti di bond.
 
e no! qui facciamo un po di confusione

dissento totalmente con chi dice che ogni caso va visto singolarmente anche se esistono inadempimenti.

se c'è una legge che prevede un iter OBBLIGATORIO da parte di chi vende il prodotto in questione e questo iter x qualche ragione non viene assolto in tutti i suoi punti, buona fede o meno, probabile profilo di rischio etc etc sono tutte illazioni, il contratto a mio avviso è da ritenersi risolto e pertanto chi ha ceduto il prodotto se lo ripiglia punto e basta.

il rispetto delle regole fa parte delle + basilari norme di convivenza, persino la + banale multa x divieto di sosta (esempio forse poco assimilabile ma pure sempre esempio), può non essere pagata se chi la eleva non lo fa in modo accurato.
l'eventuale mancanza di un documento informativo OBBLIGATORIO, mi sembra sia una condizione sufficiente per pretendere la nullità del contratto.
 
Re: e no! qui facciamo un po di confusione

Scritto da Gianluca
dissento totalmente con chi dice che ogni caso va visto singolarmente anche se esistono inadempimenti.

se c'è una legge che prevede un iter OBBLIGATORIO da parte di chi vende il prodotto in questione e questo iter x qualche ragione non viene assolto in tutti i suoi punti, buona fede o meno, probabile profilo di rischio etc etc sono tutte illazioni, il contratto a mio avviso è da ritenersi risolto e pertanto chi ha ceduto il prodotto se lo ripiglia punto e basta.

il rispetto delle regole fa parte delle + basilari norme di convivenza, persino la + banale multa x divieto di sosta (esempio forse poco assimilabile ma pure sempre esempio), può non essere pagata se chi la eleva non lo fa in modo accurato.
l'eventuale mancanza di un documento informativo OBBLIGATORIO, mi sembra sia una condizione sufficiente per pretendere la nullità del contratto.

Se un usuale investitore in strumenti finanziari assume e firma un profilo ad alto rischio, quello che poi acquista sono cavoli suoi...

Nel mio caso, per esempio, io ho firmato presso la mia sim un alto profilo di rischio per poter acquistare senza filtri (eccetto la mia liquidità, ovviamente).
In questo caso mi assumo la responsabilità di quello che compro.

Il profilo di rischio dell'investitore è UN PARAMETRO ESSENZIALE per addivenire ad un risarcimento da parte delle banche, che se avessero agito semplicemente da intermediario nei confronti di un investitore ad alto profilo di rischio, non hanno responsabilità.

Le nuove normative, che non conosco nei dettagli tecnici approfonditi ma di cui conosco i principi di base, prevedono esplicitamente di individuare questo profilo.
 
Re: Re: dunque ............

Scritto da Spike V

Questo non vuol dire che tutti possono fare causa ma neanche che non bisogna farla, se ve ne sono i presupposti.

[/B]

A me non frega niente se si tratta di accordo o altro, questo fatto dimostra che se vuoi avere, una speranza, nel recupero del tuo investimento esiste solo la VIA LEGALE.

Certo devi possedere i requisiti, primo fra tutti, aver acquistato prima del default.

OK!
 
Re: Re: e no! qui facciamo un po di confusione

Scritto da Chagans
Se un usuale investitore in strumenti finanziari assume e firma un profilo ad alto rischio, quello che poi acquista sono cavoli suoi...

Nel mio caso, per esempio, io ho firmato presso la mia sim un alto profilo di rischio per poter acquistare senza filtri (eccetto la mia liquidità, ovviamente).
In questo caso mi assumo la responsabilità di quello che compro.

Il profilo di rischio dell'investitore è UN PARAMETRO ESSENZIALE per addivenire ad un risarcimento da parte delle banche, che se avessero agito semplicemente da intermediario nei confronti di un investitore ad alto profilo di rischio, non hanno responsabilità.

Le nuove normative, che non conosco nei dettagli tecnici approfonditi ma di cui conosco i principi di base, prevedono esplicitamente di individuare questo profilo.

Direi che la recente sentenza nei confronti della Bam contiene esplicitamente il riferimento al profilo di rischio del cliente (come d'altra parte prevede la normativa....) da cui deriva quindi l'adeguatezza o meno dell'operazione (secondo importante principio).
Nel caso in cui l'operazione sia inadeguata (rispetto al profilo di rischio) viene richiesta una ulteriore conferma scritta o telefonica (registrata) dopo che l'intermediario ha esplicitamente segnalato l'inadeguatezza.

Come vedi, Gianluca, le cose stanno così, piaccia o non piaccia.

Ciao
 
Re: Re: Re: e no! qui facciamo un po di confusione

Scritto da Chagans
Direi che la recente sentenza nei confronti della Bam contiene esplicitamente il riferimento al profilo di rischio del cliente (come d'altra parte prevede la normativa....) da cui deriva quindi l'adeguatezza o meno dell'operazione (secondo importante principio).
Nel caso in cui l'operazione sia inadeguata (rispetto al profilo di rischio) viene richiesta una ulteriore conferma scritta o telefonica (registrata) dopo che l'intermediario ha esplicitamente segnalato l'inadeguatezza.

Come vedi, Gianluca, le cose stanno così, piaccia o non piaccia.

Ciao

Buon giorno, finalmente è uscito il sole x cui si esce, aprofitto di questi 2 minuti x chiederti se hai letto quello che ho scritto, credo proprio di no!!! parlavo x l'appunto della mancanza del profilo di rischio che credo indichi una totale inadeguatezza .. boh!
 
Re: Re: Re: Re: e no! qui facciamo un po di confusione

Scritto da Gianluca
Buon giorno, finalmente è uscito il sole x cui si esce, aprofitto di questi 2 minuti x chiederti se hai letto quello che ho scritto, credo proprio di no!!! parlavo x l'appunto della mancanza del profilo di rischio che credo indichi una totale inadeguatezza .. boh!

Sysiphus aveva detto: "Non penso sia giusto rimborsare integralmente (e lo cito come caso limite) un laureato in finanza internazionale perchè manca la firma sul foglio di presa di conoscenza del rischio."

e tu giustamente hai risposto: "se c'è una legge che prevede un iter OBBLIGATORIO da parte di chi vende il prodotto in questione e questo iter x qualche ragione non viene assolto in tutti i suoi punti, buona fede o meno, probabile profilo di rischio etc etc sono tutte illazioni, il contratto a mio avviso è da ritenersi risolto e pertanto chi ha ceduto il prodotto se lo ripiglia punto e basta."

Non c'è nulla da aggiungere: se bisogna firmare un modulo e tale modulo non viene firmato il contratto è da annullare.
Essere laureato in finanza internazionale NON SIGNIFICA NULLA:

*l'adeguatezza è relativa alla PROPENSIONE AL RISCHIO, al PATRIMONIO TOTALE e al REDDITO dell'investitore, oltre che alla conoscenza dei mercati finanziari.
Se il laureato di cui sopra vuole rischiare poco il suo capitale, guadagna 1200€ al mese e ha un patrimonio di 20.000€, e vuole investire tutti i 20.000€ in bond Argentina tale operazione è del tutto INADEGUATA e la banca deve segnalarlo, ed è necessario firmare il modulo.*

Leggere bene quanto scritto tra gli asterischi (*) prima di argomentare contro.

Che poi i bancari abbiano sempre (o quasi) fatto i venditori e vogliano continuare a farlo senza assumersi le responsabilità che la legge impone loro è un altro paio di maniche.
 
Re: Re: Re: Re: e no! qui facciamo un po di confusione

Scritto da Gianluca
Buon giorno, finalmente è uscito il sole x cui si esce, aprofitto di questi 2 minuti x chiederti se hai letto quello che ho scritto, credo proprio di no!!! parlavo x l'appunto della mancanza del profilo di rischio che credo indichi una totale inadeguatezza .. boh!

Tu avevi scritto questo subito dopo un mio post dove si parlava di profilo di rischio, e di persone che hanno acquistato comunque anche se gli era stato sconsigliato di farlo (è chiaro che per rientrare nei regolamenti questo "sconsiglio" doveva essere controfirmato dal cliente)

"e no! qui facciamo un po di confusione
dissento totalmente con chi dice che ogni caso va visto singolarmente anche se esistono inadempimenti.

se c'è una legge che prevede un iter OBBLIGATORIO da parte di chi vende il prodotto in questione e questo iter x qualche ragione non viene assolto in tutti i suoi punti, buona fede o meno, probabile profilo di rischio etc etc sono tutte illazioni, il contratto a mio avviso è da ritenersi risolto e pertanto chi ha ceduto il prodotto se lo ripiglia punto e basta."

Non esiste un iter obbligatorio per chi intermedia un bond speculativo, sempre e comunque, nel senso che deve essere segnalata ogni acquisto come rischioso.

Esiste un profilo di rischio ed una conseguente adeguatezza o meno dell'operazione di acquisto (anche la quantità rispetto al patrimonio è rilevante...se uno acquista l'1% del patrimonio dedicato all'investimento in strumenti finanziari, non credo proprio che manchi l'adeguatezza).

Quindi l'intermediario doveva comunicare l'inadeguatezza nei casi specifici (e quindi dipende dal profilo di rischio), e richiedere una conferma scritta o telefonica(registrata) per poter procedere comunque.
 
Ultima modifica:
Re: Re: Re: Re: Re: e no! qui facciamo un po di confusione

Scritto da Spike V
Sysiphus aveva detto: "Non penso sia giusto rimborsare integralmente (e lo cito come caso limite) un laureato in finanza internazionale perchè manca la firma sul foglio di presa di conoscenza del rischio."

e tu giustamente hai risposto: "se c'è una legge che prevede un iter OBBLIGATORIO da parte di chi vende il prodotto in questione e questo iter x qualche ragione non viene assolto in tutti i suoi punti, buona fede o meno, probabile profilo di rischio etc etc sono tutte illazioni, il contratto a mio avviso è da ritenersi risolto e pertanto chi ha ceduto il prodotto se lo ripiglia punto e basta."

Non c'è nulla da aggiungere: se bisogna firmare un modulo e tale modulo non viene firmato il contratto è da annullare.
Essere laureato in finanza internazionale NON SIGNIFICA NULLA:

*l'adeguatezza è relativa alla PROPENSIONE AL RISCHIO, al PATRIMONIO TOTALE e al REDDITO dell'investitore, oltre che alla conoscenza dei mercati finanziari.
Se il laureato di cui sopra vuole rischiare poco il suo capitale, guadagna 1200€ al mese e ha un patrimonio di 20.000€, e vuole investire tutti i 20.000€ in bond Argentina tale operazione è del tutto INADEGUATA e la banca deve segnalarlo, ed è necessario firmare il modulo.*

Leggere bene quanto scritto tra gli asterischi (*) prima di argomentare contro.

Che poi i bancari abbiano sempre (o quasi) fatto i venditori e vogliano continuare a farlo senza assumersi le responsabilità che la legge impone loro è un altro paio di maniche.

Ho letto il tuo post dopo aver risposto sopra.

Direi che i termini sono più o meno questi.

E sono gli stessi concetti espressi da me nei giorni passati.

Ti assicuro che comunque se il profilo dell'investitore viene dichiarato volutamente a rischio (e l'obbiettivo non è la salvaguardia del capitale ma una rendita speculativa), un ordine da 20mila euro per una persona che ha un reddito è perfettamente adeguata...altrimenti nessuno potrebbe fare trading online.
Hai scelto un esempio sbagliato.
 
Re: Re: Re: Re: Re: Re: e no! qui facciamo un po di confusione

Scritto da Chagans
Ho letto il tuo post dopo aver risposto sopra.
Direi che i termini sono più o meno questi.
E sono gli stessi concetti espressi da me nei giorni passati.
Ti assicuro che comunque se il profilo dell'investitore viene dichiarato volutamente a rischio (e l'obbiettivo non è la salvaguardia del capitale ma una rendita speculativa), un ordine da 20mila euro per una persona che ha un reddito è perfettamente adeguata...altrimenti nessuno potrebbe fare trading online.
*Hai scelto un esempio sbagliato.*

E che ci vuoi fare, pure la domenica mattina mi tocca scrivere...

Ho scelto un esempio sbagliato??? Sei tu che non sai leggere, o che vuoi fare polemica a tutti i costi. Fammi sapere quale delle due, così mi regolo.

Tutti possono vedere che il mio esempio è PERFETTO, altro che sbagliato.
Difatti ho scritto:

"Se il laureato di cui sopra vuole rischiare poco il suo capitale, guadagna 1200€ al mese e ha un patrimonio di 20.000€, e vuole investire tutti i 20.000€ in bond Argentina tale operazione è del tutto INADEGUATA e la banca deve segnalarlo, ed è necessario firmare il modulo"

Vuole rischiare poco il suo capitale, capito? Vuol dire che all'atto dell'apertura del dossier titoli dichiara una propensione al rischio nulla, bassa o media.
La sentenza ha stabilito che il cliente avendo dichiarato una propensione al rischio media ha ragione.
Tu parli di profilo a rischio alto, *ma il mio esempio NO*.

E dire che avevo pure avvertito di leggere bene prima di criticare...

Continuate a polemizzare con me sull'adeguatezza, e non vi rendete conto che la sentenza dà ragione alle cose che vado scrivendo sui forum del FOL da mesi.
 
p.s. e non dite che sono aggressivo: se uno non legge quello che scrivo e dice che faccio esempi sbagliati che almeno facesse mea culpa.
Anzi sua culpa ;)
 
Scritto da Spike V
p.s. e non dite che sono aggressivo: se uno non legge quello che scrivo e dice che faccio esempi sbagliati che almeno facesse mea culpa.
Anzi sua culpa ;)

la fai troppo lunga..
...ovviamente mi era sfuggito un pezzo di frase del tuo post.

Comunque, gira che ti rigira, alla fine abbiamo detto le stesse cose.

Tu vedi il bicchier mezzo pieno, ed io sostengo che essendo mezzo vuoto non c'è acqua per tutti.


P.S. non ti ritengo all'altezza di Nostro Signore affinchè tu possa reclamare il mea culpa di qualcuno...
 
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