giottotrader
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Storico rimborso per possessore di Bond argentini.
Per la prima volta in Italia, un istituto di credito ha restituito l'intero capitale investito a un cliente al quale aveva venduto bond argentini. Aggiungendovi un 40% per interessi e rimborso spese legali. Identica soluzione per le obbligazioni Cirio cedute dalla stessa banca allo stesso risparmiatore.
Tutto si è concluso dopo un'azione giudiziaria chiara e veloce (è durata poco più di 6 mesi).
Tutto inizia infatti il 5 ottobre dell'anno scorso quando il cliente assistito da un avvocato di Formia esperto in azioni legali a tutela dei risparmiatori (nel 2002 ha ottenuto il sequestro di beni dello Stato argentino in Italia per conto di un gruppo di investitori), presenta un esposto alla Procura della repubblica di Sulmona.
La querela, nei confronti di ignoti, si riferisce all'acquisto avvenuto nella preimavera del 2000, di obbligazioni Cirio per 25 milioni di lire e di bond argentini per lo stesso importo.
L'ipotesi paventata nell'esposto è che l'istituto non abbia esplicitato, come invece impone il regolamento Consob, il profilo del rischio a cui andava incontro il cliente comprando quei titoli e la posizione di conflitto di interessi in cui si trovava la banca.
La querela comprendeva anche l'eventuale mancato rispetto degli articoli del testo unico della finanza sulla trasparenza degli investimenti e degli intermediari.
Ipotesi, a quanto pare, più che fondate, visto che alla fine, chiuso il procedimento penale a Sulmona e la contestuale causa civile a Roma, la banca ha restituito al cliente, non solo tutti e 50 milioni investiti, ma anche gli altri 20 a titolo di interessi e rimborso spese legali (in tutto 36151,99 euro).
Tutto quanto sopra esposto è scritto sul quotidiano "La Nazione"di ieri 20 /04/04 a pagina 23.
Dunque:
Si deduce che per una eventuale azione legale del genere, occorre verificare se è stata firmata una informativa sul profilo di rischio e una liberatoria sul conflitto di interessi con la banca.
L'avvocato che ha condotto la causa di cui sopra riferisce, sempre leggendo su "La Nazione", che se manca anche uno solo di questi documenti, la causa si può fare.
Concludendo, personalmente sto meditando sulla possibilità di iniziare una causa del genere. Forse però non sarebbe male parlarne qui. Infatti si sa, non sempre pur essendo nella ragione, gli esiti giuridici si concludono nel modo sperato.
E allora sarebbe spiacevole, dopo la beffa argentina, trovarsi a pagare pure spese legali.
Saluti
Per la prima volta in Italia, un istituto di credito ha restituito l'intero capitale investito a un cliente al quale aveva venduto bond argentini. Aggiungendovi un 40% per interessi e rimborso spese legali. Identica soluzione per le obbligazioni Cirio cedute dalla stessa banca allo stesso risparmiatore.
Tutto si è concluso dopo un'azione giudiziaria chiara e veloce (è durata poco più di 6 mesi).
Tutto inizia infatti il 5 ottobre dell'anno scorso quando il cliente assistito da un avvocato di Formia esperto in azioni legali a tutela dei risparmiatori (nel 2002 ha ottenuto il sequestro di beni dello Stato argentino in Italia per conto di un gruppo di investitori), presenta un esposto alla Procura della repubblica di Sulmona.
La querela, nei confronti di ignoti, si riferisce all'acquisto avvenuto nella preimavera del 2000, di obbligazioni Cirio per 25 milioni di lire e di bond argentini per lo stesso importo.
L'ipotesi paventata nell'esposto è che l'istituto non abbia esplicitato, come invece impone il regolamento Consob, il profilo del rischio a cui andava incontro il cliente comprando quei titoli e la posizione di conflitto di interessi in cui si trovava la banca.
La querela comprendeva anche l'eventuale mancato rispetto degli articoli del testo unico della finanza sulla trasparenza degli investimenti e degli intermediari.
Ipotesi, a quanto pare, più che fondate, visto che alla fine, chiuso il procedimento penale a Sulmona e la contestuale causa civile a Roma, la banca ha restituito al cliente, non solo tutti e 50 milioni investiti, ma anche gli altri 20 a titolo di interessi e rimborso spese legali (in tutto 36151,99 euro).
Tutto quanto sopra esposto è scritto sul quotidiano "La Nazione"di ieri 20 /04/04 a pagina 23.
Dunque:
Si deduce che per una eventuale azione legale del genere, occorre verificare se è stata firmata una informativa sul profilo di rischio e una liberatoria sul conflitto di interessi con la banca.
L'avvocato che ha condotto la causa di cui sopra riferisce, sempre leggendo su "La Nazione", che se manca anche uno solo di questi documenti, la causa si può fare.
Concludendo, personalmente sto meditando sulla possibilità di iniziare una causa del genere. Forse però non sarebbe male parlarne qui. Infatti si sa, non sempre pur essendo nella ragione, gli esiti giuridici si concludono nel modo sperato.
E allora sarebbe spiacevole, dopo la beffa argentina, trovarsi a pagare pure spese legali.
Saluti