ARGENTINA - news e commenti 19bis

parvulest ha scritto:
Vuol dire che l'ICSID è meglio di Griesa? GAJARDO!... :eek:

:mmmm: e chi se l'aspettava...

voi vedè che nicolino è mejo der carlotto? :D

Ahò,con l'ICSID 'o famo strano ! :D :D :D :D
 
S&P examines Argentina's fiscal challenges
Mon May 2, 2005 11:30 AM ET
NEW YORK, May 2 (Reuters) - Standard & Poor's on Monday issued a report examining the key variables that will determine Argentina's economic development and its credit rating in the coming years as it exits the default that took place in November 2001.

The article, "Argentina: Exiting Once Again From Default," evaluates the prospects for economic growth and fiscal performance after the default by looking at the country's structural features and at the performance of other sovereigns in the first five years after they emerged from default, S&P said in a statement.

"The fiscal challenge facing the government over the coming years will be considerable, despite the recent high primary budget surpluses," said Joydeep Mukherji S&P credit analyst.

"Argentina does not have a history of sustaining high primary budget surpluses, and they may begin to decline as GDP growth decelerates," he added.

The public sector's recently reduced debt burden might actually grow beyond expectations in coming years due to unexpected contingent liabilities, as was the case in the early 1990s after Argentina emerged from its previous debt default, Mukherji said.

"A steady GDP growth rate will depend upon an improved policy environment that boosts investor confidence and spurs more private investment," Mr. Mukherji noted. "Argentina's recent history neither precludes nor presages such an outcome."


© Reuters 2005. All Rights Reserved.



I reports qui
S&P examines Argentina's fiscal challenges
Mon May 2, 2005 11:30 AM ET
NEW YORK, May 2 (Reuters) - Standard & Poor's on Monday issued a report examining the key variables that will determine Argentina's economic development and its credit rating in the coming years as it exits the default that took place in November 2001.

The article, "Argentina: Exiting Once Again From Default," evaluates the prospects for economic growth and fiscal performance after the default by looking at the country's structural features and at the performance of other sovereigns in the first five years after they emerged from default, S&P said in a statement.

"The fiscal challenge facing the government over the coming years will be considerable, despite the recent high primary budget surpluses," said Joydeep Mukherji S&P credit analyst.

"Argentina does not have a history of sustaining high primary budget surpluses, and they may begin to decline as GDP growth decelerates," he added.

The public sector's recently reduced debt burden might actually grow beyond expectations in coming years due to unexpected contingent liabilities, as was the case in the early 1990s after Argentina emerged from its previous debt default, Mukherji said.

"A steady GDP growth rate will depend upon an improved policy environment that boosts investor confidence and spurs more private investment," Mr. Mukherji noted. "Argentina's recent history neither precludes nor presages such an outcome."


I report qui
S&P examines Argentina's fiscal challenges
Mon May 2, 2005 11:30 AM ET
NEW YORK, May 2 (Reuters) - Standard & Poor's on Monday issued a report examining the key variables that will determine Argentina's economic development and its credit rating in the coming years as it exits the default that took place in November 2001.

The article, "Argentina: Exiting Once Again From Default," evaluates the prospects for economic growth and fiscal performance after the default by looking at the country's structural features and at the performance of other sovereigns in the first five years after they emerged from default, S&P said in a statement.

"The fiscal challenge facing the government over the coming years will be considerable, despite the recent high primary budget surpluses," said Joydeep Mukherji S&P credit analyst.

"Argentina does not have a history of sustaining high primary budget surpluses, and they may begin to decline as GDP growth decelerates," he added.

The public sector's recently reduced debt burden might actually grow beyond expectations in coming years due to unexpected contingent liabilities, as was the case in the early 1990s after Argentina emerged from its previous debt default, Mukherji said.

"A steady GDP growth rate will depend upon an improved policy environment that boosts investor confidence and spurs more private investment," Mr. Mukherji noted. "Argentina's recent history neither precludes nor presages such an outcome."


qui i reports
http://www2.standardandpoors.com/se...arch=site&vqt=argentina&submit.x=0&submit.y=0
 
FabioGalletti ha scritto:
E non è un buon segnale l'operazione

Non so se e' un buon segnale, ma sicuramente l'Argy nonostante il default nonostante e' 4 anni che non caccia un soldo , tranne al fmi ovviamente , ha ancora bisogno di soldi , motivo per cui nonstante i grandi proclami del nasone strabico hanno bisogno di sghei...........questo potrebbe rivelarsi interssante per il futuro in quanto che ne dicano non possono fare cosi' tanto a meno del fmi, per cui se questo continuasse nella politica di fare pressinoe degli h/o potrebbe essere una cosa a ns favore.........
Mi sa che se sti ladroni non smettono di sperperare denaro pubblico vanno incontro a breve ad una altro default........ :mad: :mad: :mad:


ciauzzzzz
layolla
 
Buongiorno a tutti!
Manco da un pò, rileggendo in maniera trasversale ho notasto alcuni post molto interessanti sul sequestro in germania che poi sono finiti nel dimenticatoiocausa le solite "schermaglie".
mi sembra un argomento molto interessante per chi ha i bond in euro e mi sembra che siamo tanti, l'isin De riguarda un bel pò di gente.
Facciamo un 3d apposta?
Nell'attesa copio incollo la news di altroconsumo, in calce c'è la lettera per la prescrizione bancaria che noto ogni tanto qualcuno richiaede.
Love and peace
:)
Argentina tutto fermo sia per chi ha accettato il piano capestro, sia per chi ha rifiutato. Le pressioni della comunità finanziaria internazionale. Altroconsumo scrive a Kirchner e al Fondo monetario internazionale (Fmi). La lettera tipo da spedire alla propria banca.
Gentili risparmiatori rieccoci a voi con le principali novità sul problema dei tango bond.

La più importante riguarda il blocco dello scambio tra i vecchi titoli della Repubblica argentina andati in default e quelli nuovi che avrebbero dovuto essere emessi e consegnati a tutti coloro che hanno aderito alla proposta argentina. Un fondo speculativo - vengono anche chiamati distressed funds o fondi avvoltoio - ha chiesto e ottenuto il sequestro presso la Bank of New York, la banca scelta dagli argentini per fare lo scambio, dei vecchi titoli cartacei oggetto dello scambio. Secondo il fondo quei pezzi di carta erano di proprietà dell'Argentina e, visto che questa gli era debitrice, ora erano suoi. L'Argentina naturalmente si è difesa dicendo che quei titoli erano di proprietà dei risparmiatori e non suoi… il giudice le ha dato ragione, ma ha chiesto la convalida della propria decisione al tribunale di livello superiore. Si aspetta la sentenza. Intanto però l'Argentina ha scelto di non dar corso - avrebbe potuto farlo - all'emissione dei nuovi titoli e quindi coloro che avevano accettato le sue profferte si trovano nella stessa situazione di chi non lo ha fatto.

Intanto continuano le pressioni internazionali, politiche e istituzionali, sull'Argentina perché riapra il concambio. Gli argentini continuano a dire di no, ma il Fondo monetario ha chiesto loro di prevedere espressamente una soluzione per gli holdout - quelli che non hanno accettato il piano. Questa richiesta ha un po' spiazzato gli argentini che si sono mostrati più possibilisti. Altroconsumo ha preso al balzo l'occasione e ha contattato sia i dirigenti argentini, sia l'Fmi dichiarando la propria disponibilità a negoziare per conto dei propri rappresentati. Non ci hanno ancora risposto, ma vi terremo al corrente.

Chi ha in tasca i Tango bond è probabile che non veda i propri problemi risolti in breve tempo. Nell'attesa è bene non chiudersi nessuna porta alle spalle, neppure quella della richiesta di risarcimento danni alla banca che vi ha venduto i titoli. Ora una causa alla banca si può fare in più modi: richiedendo l'azione di nullità, chiedendo il riconoscimento della responsabilità della banca per inadempimento contrattuale o chiedendo il risarcimento danni per responsabilità extracontrattuale. Non entriamo qui nel dettaglio tecnico dell'una o dell'altra via, vi diciamo solo che se nel primo tipo non ci sono dei tempi da rispettare, nel secondo e nel terzo sì. Si tratta rispettivamente di 10 e 5 anni. Tenete presente che il cronometro è partito nel dicembre 2001 e quindi per le cause di terzo tipo c'è tempo fino a dicembre 2006 per cominciare a meno che… non interrompiate la prescrizione. Come? Inviando alla banca una raccomandata con avviso di ricevimento con il testo che trovate qui sotto. Fatelo per sicurezza. In questo modo avrete comunque tempo fino alla primavera del 2010 per eventualmente far causa alla banca anche con la terza modalità. Di seguito il testo e della raccomandata, vi raccomandiamo di conservare la cartolina dell'avvenuta consegna alla banca!


Vi terremo informati sugli sviluppi della vicenda.

A presto, Altroconsumo

--------------------------

Lettera tipo da spedire alla propria banca:

Lettera raccomandata A/R

Mitt.
Nome, cognome e indirizzo
Spett.
Denominazione e indirizzo della banca


Oggetto: bond argentini.


Il sottoscritto......., nato a.... il ...., residente in........, in data.... sottoscriveva presso la Vostra filiale di...., dietro consiglio del personale della Vostra banca, obbligazioni argentine per un importo di €........ (data emissione/scadenza......./........, tasso di interesse........., prezzo di acquisto........, controvalore nominale a scadenza........).
Tali obbligazioni non costituivano certamente un investimento adeguato al mio profilo di investitore e sono state collocate da parte Vostra in palese violazione di alcune norme del TUF e del regolamento Consob n.11522/98, in primis dell'art.21 TUF, che prevede che "gli intermediari finanziari nella prestazione dei servizi di investimento devono comportarsi con diligenza, correttezza e trasparenza", elementi che nel caso di specie non hanno sicuramente caratterizzato il Vostro operato. I titoli argentini costituivano infatti, tra l'altro, un investimento altamente rischioso, avendo già al momento della suddetta operazione un rating molto basso.
Oltre a non aver mai percepito alcun interesse sulla somma investita, a seguito del default dello Stato argentino non mi è stato nemmeno rimborsato il capitale; a oggi pertanto ho perso completamente la suddetta somma di €....
Con la presente sono quindi a richiederVi il risarcimento dei danni tutti da me subiti in conseguenza della sottoscrizione dei predetti titoli obbligazionari (operazione avvenuta in violazione da parte Vostra della normativa in materia di intermediari e strumenti finanziari), danni che sono quantificabili quantomeno nella somma di €... pari alla somma investita nei titoli argentini, oltre agli interessi. Con l'avvertimento che, in caso di mancata risposta entro e non oltre 15 giorni dal ricevimento della presente lettera, adirò le vie legali senza ulteriore preavviso per meglio tutelare i miei diritti.


Distinti saluti.
Luogo e data Firma


Allega:
-copia contabile d'acquisto;
-situazione deposito titoli aggiornata.
 
ARGENTINA: BOND, PREVISTA PER 10 MAGGIO SENTENZA GIUDICI NEW YORK

02 Maggio 2005 - ore 11.52

Buenos Aires, 2 mag. - (Adnkronos) - ''Il giorno chiave'' , il giorno della verita', sull'operazione bond lanciata dal governo di Buenos Aires nei mesi scorsi per ripianare il suo debito e che si e' conclusa con il 76% delle accettazioni, sara' il 10 maggio. Quella data, scrive oggi il quotidiano ''Il Clarin'', sara' il limite massimo entro cui la Corte di New York puo' confermare che venga tolto l'embargo su 7miliardi di dollari argentini. Il blocco del fondo era stato chiesto da un ''conto avvoltoio'', che aveva presentato ricorso contro il governo di Buenos Aires perche' escluso dallo swap
 
Kirchner lamenta que los bonistas italianos hayan sido mal asesorados – Y en Argentina cuál fue el rol del Gobierno?- 27/04/2005

(al pie encontrarán el comentario de ADAPD)

El presidente Néstor Kirchner reiteró hoy que el canje de deuda no será reabierto durante su mandato y destacó que el resultado de la reestructuración ha sido exitoso. No es casual que el mandatario haya hecho declaraciones sobre el canje durante su estadía en Roma. Cabe recordar que los bonistas italianos fueron los que más descalificaron la propuesta de reestructuración y se pronunciaron en contra de la “ley cerrojo” que bloqueó finalmente la posibilidad de una oferta mejorada. La necesidad imperiosa del Jefe de Estado de repetir sin cansancio que el Gobierno no reabrirá el canje quizás guarde alguna relación con la creciente desconfianza que inspira, según revela hoy un estudio de la Universidad Di Tella.

"El canje durante mi mandato no se abre, bajo ningún aspecto. Sería muy poco serio, y evidentemente ha tenido un resultado absolutamente exitoso. El 76,15% marca el éxito que ha tenido", dijo Kirchner en declaraciones efectuadas en Roma antes de emprender el regreso a la Argentina.

El primer mandatario dijo lamentar que haya "algunos bonistas que han estado mal asesorados, o conducidos por grupos de presión que especulaban con qué rentabilidad tenían y cómo se solucionaba el problema de la deuda".

Cabe recordar que en febrero, el Comité de Acreedores Italianos, entidad que reúne a tenedores de títulos públicos en default, pidió a la Comisión de Valores de Italia (Consob), organismo de control de la Bolsa de Milán, que suspendiera la oferta de canje por nuevos bonos, al considerar que el proyecto de ley mediante el cual el Gobierno buscaba bloquear la posibilidad de una mejora en la oferta es contrario "a las normas reglamentarias expresamente establecidas por la autoridad bursátil (la Consob)". Pese a que los acreedores italianos ofrecieron resistencia y amenazaron al Gobierno con medidas judiciales, la ley se aprobó.

¿Por qué será que Kirchner tiene la necesidad de repetir constantemente la decisión que el Gobierno tomó respecto al canje? Quizás sea porque los argentinos cada vez le creen menos y esto se ve reflejado en el Indice de Confianza en el Gobierno (ICG) descendió un 11% durante este mes respecto a marzo pasado, según un trabajo realizado por la Universidad Torcuato Di Tella.

De acuerdo con este índice, en una perspectiva de mediano plazo, la confianza descendió un 7% en los últimos doce meses y todas las variables que componen el ICG registraron caídas con respecto a marzo.

Comentario de ADAPD sobre lo antedicho:

Los bonistas argentinos no solamente fueron mal asesorados, fueron engañados por el ESTADO NACIONAL, que a través de su propaganda oficial (parte de la cual está incluida en nuestro sitio web como prueba: www.adapd.org.ar), instaban a los pequeños ahorristas a comprar bonos de la deuda pública como inversión segura. El Gobierno Argentino, casualmente perteneciente al mismo partido político del Dr Kirchner, declaró luego el default de dichos títulos promocionados como seguros; luego el mismo partido pesificó los bonos de jurisdicción nacional. Todo esto sin entrar en consideraciones con respecto a los préstamos garantizados y las maniobras cómplices entre el Gobierno Argentino y las instituciones financieras en perjuicio directo de los pequeños ahorristas.

Luego el Gobierno Argentino presionó de todas las formas posibles a estos pequeños ahorristas, con la complicidad del Congreso y la Corte Suprema, para que aceptaran un canje ruinoso.

El exitismo del Dr Kirchner está basado en un porcentaje de aceptación falso. Primero porque nadie ha podido verificar los números reales, y segundo porque gran parte del mismo son aceptaciones "forzadas".

Forzadas por las presiones de la Ley cerrojo, la propaganda oficial del canje en todos los medios, la inclusión de los fondos de las Administradoras de Fondos de Jubilaciones y Pensiones (AFJP) con el dinero de los futuros jubilados, y de los Fondos Comunes de inversión sin el consentimiento de los cuotapartistas, más ciertas preferencias, todo lo cual está enumerado en el documento: "Por qué el canje es un fracaso para el país" sito en la misma página de ADAPD.

La forma en que esta estafa fuera programada en perjuicio de los pequeños ahorristas argentinos y de todo el mundo, es algo de lo cual los funcionarios argentinos son absolutamente responsables. Proclamar lo contrario sólo enturbia cada vez más la imagen del país y su futuro.


 
UNA NOTIZIA PREOCCUPANTE.
Su Clarin di oggi dicono che il governo ladro sta studiando come rompere i rapporti con
la ICSID,per non essere condannati per le societa che hanno fatto cause.I credo solo
i banditi possono fare una cosa dell genere.
 
policeman ha scritto:
UNA NOTIZIA PREOCCUPANTE.
Su Clarin di oggi dicono che il governo ladro sta studiando come rompere i rapporti con
la ICSID,per non essere condannati per le societa che hanno fatto cause.I credo solo
i banditi possono fare una cosa dell genere.
Bene! OK!

Vuol dire che temono una loro decisione ovviamente a nostro favore. :yes: :clap:
 
toneo ha scritto:
Bene! OK!

Vuol dire che temono una loro decisione ovviamente a nostro favore. :yes: :clap:


Si ma che gente sono? Non che mi stupisca però......KO! KO! KO! :mad: :mad: :mad:
 
cienfuegos ha scritto:
Si ma che gente sono? Non che mi stupisca però......KO! KO! KO! :mad: :mad: :mad:

Negli ultimi 25 anni si stima abbiano trucidato 5.000 dei loro figli (desaparecidos): torturati.... gettati dagli aeroplani...fucilati..
Non contenti hanno invaso un territorio straniero (Falklands) e ci hanno immolato la vita di 3.500 giovani soldati, anch'essi loro figli.
Poi, non contenti, hanno promulgato una bella "Legge del Perdono" per cancellare il tutto, senza sequele, alla faccia dei loro figli morti.

Cosa vuoi che sia impugnare l' ICSID o aver promulgato la legge che impedisce di riaprire/migliorare l'offerta ?
 
per me devono provare la fame,e mi dispiace che va di mezzo il povero invece i ricchi
stanno godendo i nostri soldi che hanno rubato a miami
 
Non riesco a pensare Kirchner e lavagna dire cose diverse dalle loro arroganti dichiarazioni di sempre ..

In questo sono stati sempre coerenti,mai un cedimento anzi un rincarar le dosi.

In fondo il ricorso di dart è stata un'ottima scusante per non pagare gli aderenti allo swap e sono certo che se la decisione dovesse tardare la cosa sarebbe ben lungi da preoccuparli.

Questi son capaci anche di annullare lo swap e restituire i titoli consegnati ai loro vecchi possessori (quelli rimasti ovviamente ) .

Insomma protervia,arroganza ,sfida al mondo,cinismo ,banditismo tutto assieme.

Chi cedera' per primo ??

il FMI e il G/7 dopo le loro famose dichiarazioni se ne sono stati zitti mentre la banda argentina continua a parlare tutti i giorni.dicendo le cose di sempre .

Non mi stupirei che se ne fregassero anche delle decisioni dell'ICSID e di qualunque altro tribunale o giudice.

Qui occorre qualcosa di forte e minaccioso .(senza guerra ovviamente)
 
Martes 3 de mayo de 2005 | Actualizado 10:48 hs (hace 2 horas 22 minutos)

La relación con los organismos
El FMI insiste en pedir acciones realistas
El director gerente del Fondo Monetario Internacional, Rodrigo Rato, volvió a destacar los resultados del canje

PARIS.- La Argentina debe encarar una "acción más realista" para resolver el tema de los acreedores que quedaron fuera del canje, reiteró hoy en París el director gerente del Fondo Monetario Internacional (FMI), Rodrigo Rato.

"La Argentina ha hecho un esfuerzo muy importante en su acuerdo con los acreedores para favorecer el crecimiento, pero necesita una acción más realista", dijo Rato al ser consultado sobre la decisión del presidente Néstor Kirchner de no reabrir el canje de deuda para los bonistas que no adhirieron al proceso de reestructuración.

Durante el mes de abril, se repitieron las declaraciones del FMI respecto a la necesidad de una estrategia realista de la Argentina para los hold outs, es decir, los bonistas que no aceptaron la oferta argentina de febrero para el canje de la deuda en mora, los cuales tienen títulos por valor de unos 20.000 millones de dólares.

Así, durante la asamblea anual del Banco Interamericano de Desarrollo (BID) realizada en Japón a mediados del mes pasado, el ministro de Economía, Roberto Lavagna respondió: "La Argentina ha seguido una estrategia realista y continuará haciéndolo en la convicción de que eso permitirá al país atender en su debido tiempo, y dentro del marco del prospecto, todas las deudas que, por libre decisión de sus tenedores, quedaron fuera de la oferta de reestructuración."

El titular del FMI participa en la capital francesa de la reunión de ministros de países miembros de la Organización Mundial del Comercio (OMC), encuentro del que también forma parte el ministro de Economía, Roberto Lavagna.

El jefe del Palacio de Hacienda partió anoche con destino a París, donde permanecerá por espacio de 48 horas, sin que su agenda de trabajo contemple un encuentro con el director gerente del organismo multilateral de crédito.

La reunión de la OMC fue convocada por la Organización para la Cooperación y Desarrollo Económico (OCDE).

Además, Rato reconoció que "los países en desarrollo tienen razón" al reclamar la reducción de los subsidios agrícolas" de parte de las naciones más desarrolladas.

La cuestión agrícola, en especial el tema de los subsidios que los países desarrollados destinan en favor de sus productores, será uno de los principales temas del encuentro que se desarrolla en París.

Rato fue recibido esta mañana por el presidente francés, Jacques Chirac, quien le reclamó una "política más activa" en favor de los países pobres.



Link corto: http://www.lanacion.com.ar/701062
 
Bonaca ha scritto:
Negli ultimi 25 anni si stima abbiano trucidato 5.000 dei loro figli (desaparecidos): torturati.... gettati dagli aeroplani...fucilati..
Non contenti hanno invaso un territorio straniero (Falklands) e ci hanno immolato la vita di 3.500 giovani soldati, anch'essi loro figli.
Poi, non contenti, hanno promulgato una bella "Legge del Perdono" per cancellare il tutto, senza sequele, alla faccia dei loro figli morti.

Cosa vuoi che sia impugnare l' ICSID o aver promulgato la legge che impedisce di riaprire/migliorare l'offerta ?


...e ovviamente se ne fregherebbero altamente di una sentenza positiva

per i creditori,emessa dal tribunale di New York.

Anche se,ripeto,VORREI SBAGLIARMI.
 
cienfuegos ha scritto:
Si ma che gente sono? Non che mi stupisca però......KO! KO! KO! :mad: :mad: :mad:


gli argentini non stanno facendo niente di diverso di quanto il mondo politico ed economico INTERO permette loro di fare...... e chi permette all'Argentina di tenere un simile comportamento non è molto diverso dagli argentini stessi.....
 
Un riassunto della situazione.Nulla di nuovo

03/may/05 - LA REESTRUCTURACIÓN DE LA DEUDA ANTE UN NUEVO FALLO RELEVANTE
Fuente : El Cronista: José I. García Hamilton (h)

Damnificados
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¡¡SI FUERA DESFAVORABLE, ES ABSURDO PENSAR QUE LOS HOLD-OUTS CESARÁN EN SUS INTENTOS POR COBRAR SUS CRÉDITOS!!
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Durante los últimos meses, las cuestiones más relevantes de la reestructuración de la deuda argentina, giraban en torno al valor actual de los bonos en default, el valor presente de los nuevos bonos, y con mayor relevancia, el grado de aceptación de los bonistas a la propuesta argentina.

Sin embargo, desde fines de marzo, cuestiones legales vuelven a estar entre las prioridades del proceso de canje, complicando y posponiendo la fecha de liquidación del mismo.

Mediante un comunicado de prensa del 18 de marzo del 2005, el Gobierno informó que un 76,15% del total de los bonistas (u$s 81.800 millones) adhirieron a la propuesta argentina. Esa adhesión se refleja en el ofrecimiento de los títulos en default a los agentes de clearing designados por el país.

En la misma fecha, la Argentina anunció la aceptación irrevocable a la totalidad de las ofertas de canje realizadas por los bonistas. De esta manera, se estipuló el 1º de abril como fecha para la liquidación del proceso de canje. O sea, la emisión y entrega de los nuevos bonos a cambio de los bonos defaulteados.

Sin embargo, el 21 de marzo, los abogados del fondo NML Capital Ltd. (NML), lograron que la Justicia del estado de Nueva York ordenara embargar hasta u$s 7.000 millones en títulos argentinos disponibles en el Bank of New York, uno de los agentes de clearing.

En una audiencia en la que estaban presentes los representantes de todas las partes, el país alegó que el embargo no era procedente por no tener el país la propiedad de los bonos en default. Asimismo, el juez consideró que la cancelación de los bonos recibidos es una condición esencial del canje de deuda. De esta manera, el embargo imposibilitaría la cancelación de los bonos y, por ende, la continuación del proceso de reestructuración.

El juez Thomas Griesa decidió el levantamiento del embargo de los bonos, el cual quedó en suspenso hasta que la Cámara de Apelaciones decidiera sobre la apelación presentada en la misma audiencia por los fondos NML y el fondo EM Limited (EM).

Fundamentos

Los apelantes sostienen que, en ningún lugar del prospecto ni en otro documento de la reestructuración se establece que la cancelación es un elemento esencial o fundamental del canje de deuda. Por lo tanto, no lo pueden sostener los representantes legales de la Argentina en este momento del canje.

En su apelación, EM y NML alegaron que Argentina tendría un derecho contractual de recibir los bonos en default de los tenedores aceptantes del canje, o sea, un derecho futuro. Aún cuando la Cámara entendiera que los bonos no son de propiedad de Argentina, es indudable que sí pertenece a la Argentina el derecho futuro a recibir esos bonos.

Continuaron sosteniendo en su apelación que ese derecho futuro tiene un incuestionable valor económico, ya que los bonos continúan cotizándose en el mercado secundario, donde pueden ser comercializados. La incertidumbre se centra en la determinación de su valor actual, circunstancia que sólo podrá ser determinada una vez que los bonos sean liquidados.

La Argentina rechaza esa idea sosteniendo que ese derecho futuro no tiene valor económico. Esto, por cuanto los bonos que han sido objeto del embargo no constituyen activos, ni son de su propiedad, postura que fue aceptada por Griesa. Por el contrario son un pasivo de la Argentina, y como tal, su naturaleza misma impide que sean objeto de embargo, por el principio que las deudas del deudor no pueden ser embargadas para satisfacer a sus acreedores.

La Cámara, en una audiencia celebrada el 27 de abril, escuchó a las partes intervinientes y aún no fijó fecha para emitir una decisión final.

Es posible que por los argumentos jurídicos del juez Griesa y los representantes argentinos, la Cámara confirme la sentencia de primera instancia. Asimismo, existirían algunos otros factores de política financiera internacional (como el grado de aceptación de la propuesta Argentina y los efectos que tendría para los mercados financieros la no liquidación del canje de mantenerse el embargo) que también podrían sopesar en la decisión judicial. Por otra parte, la Cámara podría encontrar en los argumentos de los apelantes, elementos suficientes para revocar el fallo del juez de primera instancia.

De ser confirmada la decisión de Griesa, la Argentina realizaría inmediatamente la liquidación del proceso de canje, entregando al Banco de Nueva York y los demás agentes financieros los nuevos bonos, y cancelando los bonos en default recibidos. Por el contrario, si la decisión fuera revertida y se mantuviera el embargo, el país tendría que optar por completar el canje con un porcentaje de bonos cancelados del 8,5% inferior al entregado –tornando más oneroso el canje–, o bien no continuar con la reestructuración de su deuda en default. Esta última decisión llevaría al país a incumplir con los acreedores aceptantes, ya que los ofrecimientos de éstos fueron aceptados de manera irrevocable por Argentina.

Lo que sí parece estar claro, es que resulta absurdo pensar que los hold-outs cesarán en sus intentos por cobrar sus créditos, así como considerar que el embargo aún no resuelto no afecta el canje.
 
03/may/05 - EL ACUERDO CON EL FMI TODAVÍA ESTÁ LEJOS
Fuente : El Cronista: Juan Cerruti
¡¡LA REAPERTURA DEL CERROJO, AÚN SIN FECHA, SE HARÍA EN CONDICIONES MUY DESFAVORABLES PARA LOS INVERSORES MINORISTAS!! El Ministerio de Economía inició en las últimas semanas una serie de reuniones con analistas de Wall Street para interiorizarlos sobre la situación de la Argentina tras el canje y retomar contactos con el mundo inversor del exterior.

Tanto el ministro Roberto Lavagna como el secretario de Finanzas, Guillermo Nielsen, se entrevistaron en el Palacio de Hacienda con representantes de los influyentes bancos Deustche Bank, Goldman Sachs, Morgan Stanley, Royal Bank of Scotland, Barclays Capital y JP Morgan Chase, entre otros.

Los principales conceptos que dejaron los funcionarios argentinos son los siguientes:

El acuerdo con el FMI todavía está lejos y habrá que transitar por una etapa de ásperas negociaciones antes de llegar a buen puerto. El Gobierno está cansado de que el Fondo le "corra el arco" cada vez que se avecina una negociación.

El reclamo por los holdouts (quienes no ingresaron al canje) es injustificado en vista del buen nivel de adhesión que logró la operación. Por el momento no está prevista una reapertura del canje, pero en caso de estudiarse una medida de esa naturaleza, será en condiciones peores a las de la oferta original.

Los pagos al FMI tienen un límite, que podría llegar entre junio y julio próximos. Economía no aceptará seguir abonando al Fondo sin reembolsos durante mucho tiempo más. Llegado el caso se verá la posibilidad de hacer frente sólo a los vencimiento improrrogables y luego forzar a una renegociación del resto.

El Palacio de Hacienda todavía no decidió qué hará el 20 de este mes, con el vencimiento de u$s 140 millones con el FMI. En principio se abonará, pero habrá que esperar a ver como evolucionan las negociaciones.

Economía también aprovechó el encuentro con los analistas de Wall Street para anticiparles el programa de emisión de Boden. En particular se destacó que habrá licitaciones de Boden 2012 en dólares que podrían interesar a los bancos del exterior. La respuesta de los operadores fue dubitativa. Observan riesgos de tomar títulos con legislación local en tanto no se disipe el panorama con el juicio por el embargo en EE.UU. y avancen las negociaciones con el Fondo.
 
zani56 ha scritto:
...e ovviamente se ne fregherebbero altamente di una sentenza positiva

per i creditori,emessa dal tribunale di New York.

Anche se,ripeto,VORREI SBAGLIARMI.

Questa è una certezza.
Fino a quando potranno, nasconderanno i loro fondi e beni, come hanno già fatto, mandando le riserve nazionali a Basilea, lo faranno ed in più continueranno a sbeffeggiare pubblicamente i creditori ...privati ed istituzionali.
Che poi in questo nostro mondo, teoricamente fatto di leggi precise, esista un istituto dove i beni non sono aggredibili dalla Giustizia, è un altro paio di maniche.
 
Bonaca ha scritto:
Questa è una certezza.
Fino a quando potranno, nasconderanno i loro fondi e beni, come hanno già fatto, mandando le riserve nazionali a Basilea, lo faranno ed in più continueranno a sbeffeggiare pubblicamente i creditori ...privati ed istituzionali.
Che poi in questo nostro mondo, teoricamente fatto di leggi precise, esista un istituto dove i beni non sono aggredibili dalla Giustizia, è un altro paio di maniche.


Domanda da 1000 milioni di $.........

Come andrà a a finire?
 
certo è <che l'argentina sta da una parte dell'oceano e i creditori dall'altra.

mentre il governol'argentino rifiuta la riapertura dello scambio,i giornali sono piu' possibilisti e dicono che forse si puo' riaprire ma a condizioni peggiori o molto peggiori.

Dall'altra parte dell'oceano invece i piu' "realisti" sperano in una riaperura dello scambio a condizioni migliori ,ma la maggior parte pensa e spera di poter portare a casa buona parte se non tutto il suo credito attraverso i tribunali .

Mai vista trattativa dove le posizioni sono cosi' distanti da essere assolutamente inconciliabili.

E' un dialogo tra sordi .

per l'Argentina riaprire lo scambio è un esempio pessimo ,danneggerebbe gli altri creditori aderenti che gia', per bocca dell'ABRA , hanno cominciato a protestare . Per loro lo swap è riuscito e intendono annullare il debito residuo.

I creditori che gia' erano scandalizzati per la proposta iniziale considerandola scandalosamente insufficiente , considerano assurdo accettare un altro scambio alle stesse condizioni figuriamoci se peggiori.


ma insomma come cacchio si esce da questa situazione ??????


Qualcuno ha un'idea ?.
 
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