Armi da fuoco, bianche, contundenti, di difesa, etc. Etc....

Nel 2017 è stata posta in commercio dalla ditta Traiblazer, per 400 dollari, una pistola
con le dimensioni di una carta di credito lunga 8,5 centimetri e larga 5,40 cm e uno spessore di 1,27 cm., in cal, 22
.

La canna, la cartuccia e il grilletto sono in acciaio mentre la struttura e l’impugnatura sono in alluminio.
Proprio l’impugnatura contiene i 4 proiettili. L’arma è a colpo singolo calibro 22 long rifle.
Quando ripiegata assume dimensioni esterne simili ad una carta di credito o ad un portafoglio sottile.
Ed inoltre, visto che “di fatto non appare come un’arma, può essere trasportata in assoluta discrezione”.


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Il Maestro Gichin Funakoshi è considerato il padre del karatè non solo perchè fu lui a portare il karatè dalle isole d’Okinawa in Giappone, ma anche per la sua notevole dedizione nel diffondere il karatè, nello spirito del Budo.

Dopo una dimostrazione di Karatè davanti al principe (più tardi imperatore) giapponese Hiro Hito in visita ad Okinawa, il Maestro Funakoshi fu invitato dal Ministero dell’Educazione a fare la prima dimostrazione pubblica in Giappone nella primavera del 1922. Il destino fece sì che il Maestro rimanesse a Tokyo e dedicasse il resto della sua vita ad insegnare ed a diffondere il karatè, formando istruttori d’alto livello che portarono il Karatè fuori del Giappone.
Gichin Funakoshi muore nel 1957, all'età di 89 anni.

"...Vengo a te con mani vuote. non porto armi, ma se sarò costretto a difendere me stesso,
il mio onore o i miei principi, fosse questione di vita o di morte, giusta o sbagliata che sia, allora ecco le mie armi...
...le mie mani nude.

M° Gichin Funakoshi



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“Era ormai a un passo da lei, tutto amore, e fu allora che la donna si voltò, rigida, con un braccio puntato verso di lui.
Come se lo indicasse col dito. Solo che in luogo e al posto dell’indice, la vecchia signora brandiva una P38 d’epoca,
quella dei tedeschi, un’arma che ha attraversato il secolo senza passare neanche un filino di moda, un’antichità
sempre moderna, un arnese tradizionalmente omicida, dall’orifizio ipnotico.
E la vecchia premette il grilletto.”

La fata carabina – Daniel Pennac


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"Ciao" - Benjamin Peret

Il mio aereo in fiamme, il mio castello inondato di vino del Reno
il mio ghetto di gigli neri il mio orecchio di cristallo
la mia roccia rotola giù dalla scogliera per schiacciare la guardia del paese
la mia lumaca opale, il mio moscerino dell'aria
il mio uccello del paradiso trapunta i miei capelli di schiuma nera
la mia tomba crepata, la mia pioggia di locuste rosse
la mia isola volante la mia uva turchese
la mia folle e cauta auto collisione il mio letto selvaggio
il pistillo del timpano sporgeva nell'occhio
il mio bulbo di tulipano nel cervello
la mia gazzella persa in un cinema sui viali
il mio scrigno di sole il mio frutto di vulcano
il mio stagno nascosto ride dove annegano profeti distratti
il mio diluvio di cassis, la mia farfalla spugnola
la mia cascata azzurra come un'onda di fondo che fa nascere la primavera
il mio revolver di corallo la cui bocca mi attira come la bocca di un pozzo riverberante
congelata come lo specchio in cui contempli il volo dei colibrì dal tuo sguardo
perso in uno spettacolo di lingerie incorniciato da mummia ti amo
 

Allegati

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- Non importa. Stringimi, caro! (Phyllis Dietrichson)

Personaggio di La fiamma del peccato (1944).
Phyllis minaccia di uccidere l'amante Walter Neff, con cui ha organizzato un piano per uccidere il marito
e intascare l'assicurazione sulla vita.
Phyllis ammette di averlo usato solo per il proprio vantaggio personale, ma subito si ricrede e gli confessa
il suo amore. Neff dubita della sincerità del suo affetto, quindi la uccide con due colpi di pistola.


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Preghiera di un soldato morto in guerra

Ascolta, mio Dio.
mi hanno detto che non esistevi
e io, come uno stupido,
ho creduto che avessero ragione.
L'altra sera dal fondo di una voragine,
scavata da un obice, ho visto il tuo cielo.
Di colpo mi sono accorto che mi avevano imbrogliato.
Avessi preso un po' di tempo per guardare le cose,
mi sarei accorto benissimo che quelle persone
si rifiutavano di chiamare gatto un gatto.
Mi chiedo, mio Dio,
se ti andrebbe di stringermi la mano...
Eppure sento che non ti sarà difficile comprendermi.
E' curioso che sia dovuto venire
in questo luogo d'inferno,
per aver il tempo di vedere il tuo volto.
Ti amo terribilmente: ecco quello che voglio che tu sappia.
Tra poco ci sarà un orribile attacco.
Chissa! Può darsi che proprio questa sera
io bussi alla tua porta.
Noi due, fino a quest'istante, non siamo stati amici,
e mi chiedo se mi aspetterai sulla soglia della tua casa.
Lo vedi? Adesso piango. Sì, proprio io, piango come un bambino.
Se ti avessi conosciuto prima...
E' l'ora! Bisogna che vada.
E' strano; da quando ti ho incontrato
non ho più paura di morire.

La paternità di questo testo non è chiara: alcuni testi su internet l'attribuiscono a Aleksandr Zacepa, soldato dell'Armata Rossa; altri dicono che è stato trovato sul cadavere di un soldato americano al momento dello sbarco in Africa del Nord, durante l'ultimo conflitto mondiale. Al di là dell'incertezza sull'autore del testo, resta valido il suo messaggio.


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Questa storia non vuol essere né un accusa, né una confessione. E meno che mai il racconto di un'avventura poiché la morte non è un'avventura per coloro che con essa si trovano faccia a faccia. Cercherà semplicemente di raccontarvi le vicende di una generazione di uomini la cui vita, anche se sfuggita al piombo dei proiettili, venne distrutta dalla guerra.

Erich Maria Remarque. (Voce narrante)
Niente di nuovo sul fronte occidentale, film tv del 1979, regia di Delbert Mann.


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The Matrix – Bullet time:
Famosa la sparatoria sul tetto in cui Neo schiva tutti i proiettili rischiando... il colpo della strega.
Questa scena è diventata così iconica che ha scatenato un’ondata di meme e parodie senza
precedenti, incluso il remake firmato Lego.

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Scegli il mattoncino blu: il tempo di gioco finisce. Scegli il mattoncino rosso e io ti mostrerò
quanto profondo può essere il mucchio di mattoncini




 


Skyfall – Inseguimento sul treno: James Bond, nel mezzo di un inseguimento sul tetto di un treno in corsa,
poteva sistemarsi con nonchalance i polsini della camicia, dopo aver compiuto un doppio carpiato per
atterrare nella carrozza di fronte a quella che aveva appena smantellato con una ruspa?
Il tutto con una pallottola nella spalla, giusto per fare un po’ il fenomeno...


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“Tutto quello che ho per difendermi è l'alfabeto;
è quanto mi hanno dato al posto di un fucile.”

PHILIP ROTH



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Luglio 1997, Der Spiegel volle dire la sua sull'Italia con una copertina choc:
un grande piatto di spaghetti conditi da una pistola.


Il titolo era "Italia paese delle vacanze"; lo strillo di copertina, nelle intenzioni, voleva essere ironicamente stridente:
"Sequestro, scippo, estorsione".
Lo «Spiegel», settimanale fondato ad Amburgo nel 1947 da Rudolf Augstein («giornalismo di battaglia? Nel dubbio sono di sinistra» diceva di sé e della sua creatura) ha una tradizione di inchieste e denunce. Fu il primo a scoprire i fondi neri destinati a Helmut Kohl. Ma all’Italia ha riservato sempre una sorveglianza particolare, soprattutto in tema di conti pubblici ed euro.

Ma come ci vedono i tedeschi? altro che pasta, pizza, mandolino...alla base c'è una sostanziale invidia per la leggerezza, l'informalità nei rapporti umani, la socialità.
La stessa parola Gastarbeiter, lavoratori ospiti, che a lungo connotò negativamente gli italiani e non solo loro, è un termine quasi dimenticato del secolo scorso. La verità è che i tedeschi sono diventati un po' più come noi. E il paradosso della Torre di Pisa, spesso applicato all'Italia, torna a far breccia nella conversazione nazionale tedesca con un dubbio in più:
ce la faranno anche questa volta? Come dicono da queste parti, «ach die italiener», ah questi italiani.


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In tribunale un giudice si rivolge all'accusato:
"Dunque lei non ha nessun mezzo per difendersi?"
"No, signor giudice", replica l'uomo, "Mi hanno tolto la pistola quando mi hanno arrestato!"


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"Non avrete mai la mia anima. Dio, non l'avrete"!
(Dottor Collins)

Personaggio di Ultracorpi - L'invasione continua (1993). Pur di evitare di diventare un ultracorpo,
cioè una copia aliena priva di sentimenti, il dottor Collins si suicida sparandosi alla tempia.

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Ciao Maf, bella pagina OK!

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Neve che vola, fenomenale spadaccina: Maggie Cheung (la stellare attrice di Hong Kong) la troviamo anche in un film di guerra ambientato all'inizio del regno di Cina.

Il regista è Zhang Yimou, lo stesso maestro dei colori cui è stata affidato un anno fa lo spettacolo delle olimpiadi.


Il protagonista della pellicola è Jet Li (Senzanome). Dopo Bruce Lee, il miglior combattente di kung-fu esistente: ha iniziato le competizioni nazionali a soli 9 anni.

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"Calligrafia e arte della spada si somigliano. Nascono dall'armonia tra la forza del polso e il sentimento del cuore. (Senza nome)"

Il film è Hero (2002), la cui colonna sonora è del compositore Tan Dun, che ha vissuto l'infanzia con la nonna nell'osservanza dell'antica cultura sciamanica cinese.


 
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TRAGEDIA NEL MUTO

La prima vittima di cui si ha ricordo è del 1915 e fu una comparsa del film muto "The Captive" di Cecil B. DeMille. Durante una ripresa in cui un gruppo di soldati doveva sfondare una porta, le comparse spararono usando munizioni vere per far sì che la scena fosse più vicina alla realtà. Il regista ordinò, poi, di ricaricare le armi con cartucce a salve, per girare il segmento successivo, in cui la porta veniva sfondata. Una delle comparse, però, lasciò, per errore, un vero proiettile nel suo fucile che, al momento dello sparo, colpì alla testa un'altra comparsa, Charles Chandler, che morì all'istante.

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„Le pistole non discutono. I pistola sì.“

Marcello Marchesi

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Il serpente e la Colt: storia del serpente della pistola di Clint Eastwood.
Un serpente a sonagli d’argento si trova sull'impugnatura del revolver di Clint Eastwod e appare in tutti i film della Trilogia del Dollaro: una Colt Single Action Army in "Per un pugno di dollari" e "Per qualche dollaro in più"
. Si tratta di una Navy 1851 appositamente convertita a retrocarica da per le riprese del film "Il Buono, il Brutto e il Cattivo".
Sergio Leone vide Clint Eastwood quando questi recitava nel cast della serie western "Rawhide".

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Nel secondo episodio della prima stagione della serie, “Incident at Alabaster Plain”, il personaggio di Eastwood, Rowdy Yates, affronta un pistolero, Ward Mastic, interpretato da Peter Mark Rickman, che porta un revolver Colt Single Action Army con un serpente a sonagli d'argento incastonato nell'impugnatura.
Dopo diverse traversie Yates riesce (ovviamente) a sconfiggere il malvagio Mastic e, alla fine della puntata, mostra ai compagni il revolver che ha tenuto per sè, e che userà per tutto il resto della serie.
Come spesso accade, Eastwood volle tenere l’arma, e la ottenne, assieme al cinturone che avrebbe usato in tutti i suoi film, dal famoso artigiano Andy Anderson, del North Hollywood Gunfighter Shop.
Anderson era un appassionato tiratore e amava le Colt SAA.
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A seguito di una ferita al polso riportata durante la II Guerra Mondiale, Andy Anderson era rimasto con una disabilità che gli impediva di piegare il polso: una disabilità curiosamente simile a quella che affligge “il Monco”, il personaggio di Eastwood in “Per qualche dollaro in più”.
A seguito di tale disabilità, Andreson realizzò per sè un particolare tipo di cinturone con un’inclinazione specifica della fondina che, oltre ad essere molto comodo sia nel porto che nell'estrazione rapida, era anche molto più sicuro di quelli usati all'epoca, in quanto la volata dell’arma risultava puntare lontano dalla gamba dell’attore.

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Il cinturone ebbe enorme fortuna e Anderson vendette i suoi cinturoni a tutte le maggiori star del cinema western dell’epoca.
Tra le produzioni che si avvalsero del North Hollywood Gunfighter Shop ci furono anche Rawhide e la serie Wild Wild West.

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In quest'ultima l’attore protagonista, Robert Conrad, porta a sua volta una Colt con identico serpente d’argento sull’impugnatura: probabilmente la stessa arma che, pare, fosse di proprietà dello stesso Anderson, il quale la portava abitualmente, e per la quale aveva probabilmente fatto realizzare i serpenti, uno per lato dell'impugnatura, da un orafo, non essendo lui esperto nella lavorazione dei metalli preziosi.

La Colt col serpente divenne alla fine proprietà di Clint Eastwood.

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La rivolta del ghetto di Varsavia

Il 19 aprile 1943 i nazisti avevano deciso di annientare il ghetto di Varsavia. Pensavano che sarebbe stata un'operazione rapida, ma la resistenza ebraica si era organizzata, anche con le armi. Malgrado la schiacciante superiorità tedesca, gli abitanti del ghetto opposero un'eroica resistenza, che divenne un simbolo di dignità davanti alla completa disumanizzazione nazista.

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Dei quattrocento ghetti creati in Polonia il più grande fu quello di Varsavia. Intorno al 1942 si calcola che ci vivessero ammassate circa 450mila persone: il 30% della popolazione totale della città concentrato in un'area urbana che copriva il 2,4% del territorio. Nelle stanze dei suoi pochi alloggi abitavano in media nove persone.
Malgrado le condizioni spaventose, all'inizio della guerra gli ebrei credevano che i ghetti sarebbero stati semplicemente il luogo dove li avrebbero costretti a vivere di stenti fino alla fine del conflitto, e per quanto possibile cercarono di mantenere una parvenza di normalità. Furono creati degli Judenräte ‒ delle specie di organi governativi ‒, si aprirono delle scuole provvisorie, gli eventi religiosi furono mantenuti (in gran parte in forma clandestina) e si crearono delle reti di aiuto sociale che talvolta potevano contare su collegamenti segreti fuori dal ghetto.

Per i dirigenti nazisti, però, i ghetti erano una soluzione transitoria fino a che non si fosse deciso che cosa fare dei loro abitanti, cosa che avvenne nella conferenza di Wannsee nel gennaio 1942. In questo paese poco fuori Berlino si decise che il "problema giudaico" sarebbe stato affrontato attraverso la "soluzione finale": un perverso piano di sterminio sistematico di tutti gli ebrei dei territori conquistati.
Cominciarono le deportazioni in massa dai ghetti verso i campi: era l'inizio della fine.

Dall'inizio delle deportazioni un gruppo chiamato Organizzazione ebraica combattente (ZOB in polacco) cercò di organizzare una resistenza armata dentro il ghetto di Varsavia. Tuttavia le precarie condizioni in cui operavano i ribelli li condannarono al fallimento: tra il luglio e il settembre del 1942 furono deportate nel campo di Treblinka ben 265mila persone, al ritmo di più di cinquemila al giorno.
Sotto la guida di un giovane ventitreenne di nome Mordechaj Anielewicz, la ZOB prese il controllo del ghetto.
In occasione del compleanno di Hitler, il 20 aprile, Himmler decise di lanciare l'operazione di annientamento definitivo del ghetto di Varsavia.

I primi scontri durarono tre giorni, finché le truppe tedesche si ritirarono per modificare la propria tattica: trasformare il ghetto in una città in fiamme.
Malgrado la lentezza causata dall'ostinata resistenza, la superiorità tedesca prevalse e tutti gli edifici furono ridotti in cenere.
La resistenza della ZOB andò avanti fino al 16 maggio 1943, quando finirono le munizioni.
Dopo aver fatto esplodere la grande sinagoga di Varsavia Stroop esclamò:
«Il quartiere ebraico di Varsavia non esiste più!».
Alcuni dei capi della resistenza scelsero di togliersi la vita piuttosto che farsi catturare, torturare e uccidere. Tra i sopravvissuti, settemila furono fucilati nelle ore successive e il resto deportato in diversi campi di lavoro e di sterminio.

«Noi stessi ci vedevamo come ebrei clandestini destinati a una fine tragica.

Era arrivata la nostra ora, non c'era speranza né possibilità di riscatto: dovevamo lottare».
Si trattò dunque di un atto di coraggio: non lottarono per sopravvivere, ma per dimostrare di non essere morti invano.

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Rubin Carter era un ottimo pugile, soprannominato Uragano. Nel 1966 fu arrestato, insieme all’amico John Artis, con l'accusa di triplice omicidio, durante una rapina al Lafayette Grill di Peterson, in New Jersey. Due persone sono state dichiarate morte sul posto, il barista e un cliente, un'altra vittima è morta in ospedale circa un mese dopo l'attacco a mano armata. Carter (sfidante al titolo mondiale dei pesi medi) si proclama da subito innocente ed estraneo ai fatti. Ha 29 anni e sconta più di 19 anni di galera, soltanto in base ai suoi precedenti da piccolo delinquente.

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Bob Dylan, di cui abbiamo parlato qualche tempo fa, rimase colpito dalla lettura della autobiografia scritta in prigione dal pugile, The 16th Round, da lui stessa inviata al cantautore (già impegnato nella difesa dei diritti umani), nel 1975 gli ha fatto visita nella Rahway State Prison di Woodbridge. Poco dopo, inizia a scrivere i versi e le note della celebre canzone


"Pistol shots ring out in the barroom night
Enter Patty Valentine from the upper hall.
She sees the bartender in a pool of blood,
Cries out, "My God, they killed them all!"
Here comes the story of the Hurricane,
The man the authorities came to blame
For somethin' that he never done.
Put in a prison cell, but one time he could-a been
The champion of the world.
Three bodies lyin' there does Patty see
And another man named Bello, movin' around mysteriously.
"I didn't do it," he says, and he throws up his hands
"I was only robbin' the register, I hope you understand.
I saw them leavin'," he says, and he stops
"One of us had better call up the cops."
And so Patty calls the cops
And they arrive on the scene with their red lights flashin'
In the hot New Jersey night.
Meanwhile, far away in another part of town
Rubin Carter and a couple of friends are drivin' around.
Number one contender for the middleweight crown
Had no idea what kinda shit was about to go down
When a cop pulled him over to the side of the road
Just like the time before and the time before that.
In Paterson that's just the way things go.
If you're black you might as well not show up on the street
'Less you wanna draw the heat.
Alfred Bello had a partner and he had a rap for the cops.
Him and Arthur Dexter Bradley were just out prowlin' around
He said, "I saw two men runnin' out, they looked like middleweights
They jumped into a white car with out-of-state plates."
And Miss Patty Valentine just nodded her head.
Cop said, "Wait a minute, boys, this one's not dead"
So they took him to the infirmary
And though this man could hardly see
They told him that he could identify the guilty men.
Four in the mornin' and they haul Rubin in,
Take him to the hospital and they bring him upstairs.
The wounded man looks up through his one dyin' eye
Says, "Wha'd you bring him in here for? He ain't the guy!"
Yes, here's the story of the Hurricane,
The man the authorities came to blame
For somethin' that he never done.
Put in a prison cell, but one time he could-a been
The champion of the world.
Four months later, the ghettos are in flame,
Rubin's in South America, fightin' for his name
While Arthur Dexter Bradley's still in the robbery game
And the cops are puttin' the screws to him,
lookin' for somebody to blame.
"Remember that murder that happened in a bar?"
"Remember you said you saw the getaway car?"
"You think you'd like to play ball with the law?"
"Think it might-a been that fighter
That you saw runnin' that night?"
"Don't forget that you are white."
Arthur Dexter Bradley said, "I'm really not sure."
Cops said, "A poor boy like you
Could use a break
We got you for the motel job
End we're talkin' to your friend Bello
Now you don't wanta have to go back to jail, be a nice fellow.
You'll be doin' society a favor.
That sonofabitch is brave and gettin' braver.
We want to put his ass in stir
We want to pin this triple murder on him
He ain't no Gentleman Jim.
"Rubin could take a man out with just one punch
But he never did like to talk about it all that much.
It's my work, he'd say, and I do it for pay
And when it's over I'd just as soon go on my way
Up to some paradise
Where the trout streams flow and the air is nice
And ride a horse along a trail.
But then they took him to the jail house
Where they try to turn a man into a mouse.
All of Rubin's cards were marked in advance
The trial was a pig-circus, he never had a chance.
The judge made Rubin's witnesses drunkards from the slums
To the white folks who watched he was a revolutionary bum
And to the black folks he was just a crazy nigger.
No one doubted that he pulled the trigger.
And though they could not produce the gun,
The D.A. said he was the one who did the deed
And the all-white jury agreed.
Rubin Carter was falsely tried.
The crime was murder "one," guess who testified?
Bello and Bradley and they both baldly lied
And the newspapers, they all went along for the ride.
How can the life of such a man
Be in the palm of some fool's hand?
To see him obviously framed
Couldn't help but make me feel ashamed to live in a land
Where justice is a game.
Now all the criminals in their coats and their ties
Are free to drink martinis and watch the sun rise
While Rubin sits like Buddha in a ten-foot cell
An innocent man in a living hell.
That's the story of the Hurricane,
But it won't be over till they clear his name
And give him back the time he's done.
Put in a prison cell, but one time he could-a been
The champion of the world.
"

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Nel 1985 il giudice della Corte Federale Haddon Lee Sarokin sentenziò che Carter non aveva avuto un processo equo, affermando che l'imputazione era "basata su motivazioni razziali" e venne scarcerato. Il 26 febbraio 1988 caddero definitivamente tutte le accuse. E' ritornato libero sulle soglie della cinquantina, vedendosi sottratta metà della vita adulta
 

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Svegliarsi la mattina

Una donna si sveglia una mattina e si accorge che il marito non è a letto. Indossa la vestaglia e va nel soggiorno per cercarlo. Lo trova seduto al tavolo della cucina mentre tiene una tazza di caffe.
Lo guarda mentre si pulisce una lacrima da un occhio e sorseggia il caffe.
"Cosa c'e caro?" Lei gli sussurra. "Come mai sei qui a quest'ora di notte?"
Il marito si gira verso di lei: "Ti ricordi vent'anni fa quando uscivamo le prime volte ed avevamo solo 16 anni?"
"Certo che mi ricordo" risponde lei.
"Ti ricordi quando tuo padre ci ha sorpresi nel sedile posteriore dell'auto mentre facevamo l'amore?"
"Si che mi ricordo!"
Esclama lei avvicinandosi alla sedia dove e seduto.
Il marito continua....... "E ti ricordi quando tuo padre mi ha puntato il fucile in faccia dicendo "O sposi mia figlia o ti mando in galera per vent'anni?"
"Certo amore, mi ricordo anche questo" replica lei teneramente.
Mentre si pulisce un'altra lacrima dalla guancia lui dice "Be, sarei uscito oggi!"

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