Arriveremo a 2 (A)?

  • Ecco la 60° Edizione del settimanale "Le opportunità di Borsa" dedicato ai consulenti finanziari ed esperti di borsa.

    Questa settimana abbiamo assistito a nuovi record assoluti in Europa e a Wall Street. Il tutto, dopo una ottava che ha visto il susseguirsi di riunioni di banche centrali. Lunedì la Bank of Japan (BoJ) ha alzato i tassi per la prima volta dal 2007, mettendo fine all’era del costo del denaro negativo e al controllo della curva dei rendimenti. Mercoledì la Federal Reserve (Fed) ha confermato i tassi nel range 5,25%-5,50%, mentre i “dots”, le proiezioni dei funzionari sul costo del denaro, indicano sempre tre tagli nel corso del 2024. Il Fomc ha anche discusso in merito ad un possibile rallentamento del ritmo di riduzione del portafoglio titoli. Ieri la Bank of England (BoE) ha lasciato i tassi di interesse invariati al 5,25%. Per continuare a leggere visita il link

No, il nuovo piano strategico al 2030 che viene presentato oggi deve essere risultato indigesto (qualche indiscrezione è sicuramente uscita in anticipo)

Infatti...pensavo uscisse stasera...invece i ben informati ci sono sempre :mad:
 
Comunque letto velocemente non mi pare meritevole di un apertura a meno 6...:confused:
 
infatti...dividendo sempre in aumento e numeri non male mi pare
 
Stralcio dal comunicato la componente economica:

EBITDA E UTILE NETTO DI GRUPPO

L’aggiornamento del Piano Strategico 2021-2030 prevede un Ebitda in crescita da 1,4 miliardi di euro del 2021 a 1,45-1,50 miliardi nel 2022 a 2,1 miliardi nel 2026 a 2,6 miliardi al 2030, in linea con il primo Piano strategico annunciato ai mercati nel gennaio 2021. Oltre il 40% dell’Ebitda sia al 2026 che al 2030 è regolato o contrattualizzato, ossia caratterizzato da bassa volatilità; per il restante 60% circa, composto principalmente dai margini relativi alla generazione elettrica, all’energy retail e agli impianti di trattamento rifiuti non regolati, la rischiosità è mitigata dall’hedging offerto dalla diversificazione delle fonti di generazione di elettricità, dalla base clienti consolidata e dalla posizione di leadership nel settore del trattamento dei rifiuti in un mercato sottodimensionato dal punto di vista impiantistico.
L’Ebitda della Business Unit Energia è atteso passare da 0,6 miliardi nel 2021 e nel 2022F a 1,1 miliardi al 2026 e a circa 1,2 miliardi di euro nel 2030, principalmente grazie al contributo della nuova capacità rinnovabile (+2,5GW rispetto al 2022 grazie alla crescita organica), agli sviluppi negli impianti finalizzati ad incrementare la flessibilità del sistema elettrico e alla base clienti (5 milioni di clienti gas e power al 2030) anche a seguito del termine del mercato tutelato.
La crescita della Business Unit Ambiente è trainata sia dalla realizzazione di impianti di trattamento finalizzati alla chiusura del ciclo dei rifiuti, sia al potenziamento del recupero di materia e di energia. La marginalità operativa (Ebitda) è attesa crescere da 0,3 miliardi di euro nel 2021, a 0,4 miliardi nel 2022 a 0,5 miliardi nel 2026 e a 0,7 miliardi di euro nel 2030.
Nella Business Unit Smart Infrastructures, infine, l’Ebitda pari a 0,5 miliardi di euro del 2021, 2022F e 2026 è atteso in crescita a 0,7 miliardi di euro nel 2030 con un forte focus sulle reti elettriche, funzionali al sostegno dell’elettrificazione dei consumi.

L’Utile netto ordinario mostra un trend di crescita coerente con l’andamento della marginalità operativa, passando da 0,4 miliardi di euro nel 2021 a 0,34-0,38 miliardi nel 2022 a 0,6 miliardi nel 2026 a 0,7 miliardi nel 2030 (CAGR 2021-2030 pari a 6%), corrispondente a un EPS di 22 centesimi di euro per azione al 2030 (13 centesimi di euro per azione nel 2021).
 
Forse è questa la parte più indigesta:

INVESTIMENTI

L’aggiornamento del Piano Industriale, improntato alla flessibilità, alla prudenza, al governo del rischio, nonché all’ottimizzazione delle risorse finanziarie ha spinto verso la focalizzazione sui business distintivi del mercato domestico, attraverso crescita organica.
Nel biennio 21-22 il gruppo ha realizzato complessivamente investimenti per 3,5 miliardi corrispondenti a 1,7 miliardi medi annui.
Il quadriennio 2023-2026, prevede un cumulato di 5,8 miliardi di euro, corrispondente ad una media annuale di 1,4 miliardi di euro in riduzione di 0,3 miliardi di euro rispetto a quanto osservato nel periodo 2021-2022.
Il periodo successivo 2027-2030, invece, vede un cumulato di circa 6,5 miliardi di euro, pari ad una media annuale di 1,6 miliardi di
euro, che consente di traguardare sul decennio 2021-2030 16 miliardi di euro, in linea con il target del primo Piano Strategico.
 
Tutto sommato, non mi sembra un piano così negativo da giustificare la pessima accoglienza del mercato in fase di apertura oggi.
Dal punto di vista economico, un EPS di 22 cent al 2030 significa un incremento del 50% degli attuali utili e un adeguamento corrispondente dei dividendi.

Dove sta l'inghippo? :mmmm:
 
capisco poco. ma mi pare se rispettato un ottimo piano!
le aziende che lavorano nella transizione energetica dovrebbero essere premiate.
si vede com'è trattata questa..:rolleyes::rolleyes:
veniamo giù da 1,9!:wall::wall:
 
L'unico motivo del crollo in apertura potrebbe essere il timore di una probabile tensione sul debito dovuta al piano di investimenti.
:confused:
 
Ma forse non è il piano ad aver provocato questo scossone. Vista anche la situazione di Enel, penso che il motivo sia da far risalire alla famigerata tassa sugli extraprofitti con la nuova aliquota decisa ieri:

Cambia la tassa sugli extraprofitti delle società energetiche: l’aliquota passa dal 25% al 35%, si calcolerà sugli utili. Recuperare soldi per abbassare le bollette è l’obiettivo del tetto ai ricavi degli impianti rinnovabili. Il governo raccoglie l’indicazione della Ue e fissa il tetto a 180 euro a megawattora. Esempio: un impianto eolico che vende sul mercato la propria produzione a 190 euro al megawattora dovrà restituire 10 euro. Si dimezza invece lo sconto sulla benzina: a dicembre scenderà da 30,5 a 18,3 centesimi al litro. Esclusi gli autotrasportatori.
 
A2A: MAZZONCINI, INTERESSATI A EDISON SE FOSSE MESSA IN VENDITA

Il ceo: "Ma oggi e' presto per fare ipotesi" (Il Sole 24 Ore Radiocor Plus)

- Milano, 23 nov - 'E' presto per dirlo, ma se degli asset di generazione importanti come quelli di Edison finissero sul mercato e' ovvio che A2A sara' interessata'. Cosi' Renato Mazzoncini, in un colloquio con Radiocor, ha commentato la possibile partita che si potrebbe aprire attorno alla societa' di Foro Buonaparte qualora Edf decidesse di avviare una progressiva uscita dal capitale, che oggi controlla al 100%. Al momento, nessuna decisione sarebbe stata ancora presa dal colosso parigino, su cui lo Stato ha lanciato un'Opa per nazionalizzarlo completamente. Tra i possibili soggetti interessanti, sul mercato, oltre al nome di A2A e' circolato quello del fondo F2i, che gia' controlla - oltre a vari portafogli di rinnovabili - anche Sorgenia.
Che
(RADIOCOR) 23-11-22 11:02:00
 
A2A: lancera' business riciclo batterie litio

MILANO (MF-DJ)--"Facendo leva sulla leadership del Gruppo nell'ambito dell'economia circolare, A2A lancera' il business di riciclo delle batterie al litio. Grazie a questo nuovo business, A2A sara' in grado di trattare circa 10 kton di batterie ogni anno". Lo si legge nell'aggiornamento del piano strategico A2A 2021-2030. Sul fronte dell'Economia Circolare, A2A "ha gia' investito oltre 1 miliardo di euro nel biennio '21-'22 e prevede a Piano investimenti complessivi pari a circa 5 miliardi di euro, focalizzandosi sulla chiusura del ciclo dei rifiuti, sul recupero di materia, energia e calore e sullo sviluppo delle bioenergie, conseguendo un Ebitda di 0,8 miliardi di euro al 2030. Con l'aggiornamento del Piano, il Gruppo accrescera' la capacita' di trattamento e valorizzazione dei rifiuti consolidando il ruolo di leader nel Wasteto-Energy e un posizionamento rilevante nel segmento del mercato del biometano. Grazie ai propri investimenti, A2A disporra' nel 2030 di impianti in grado di produrre 1,9 TWh di energia termica destinata al teleriscaldamento, 2,5 TWh di energia elettrica, e di impianti di trattamento di rifiuti organici e scarti agroalimentari per produrre 170 Mmc di biometano". Il piano di A2A per la Transizione Energetica "prevede investimenti complessivi pari a circa 11 miliardi di euro, prevalentemente focalizzati sullo sviluppo delle energie rinnovabili, flessibilita' ed elettrificazione dei consumi, con un EBITDA obiettivo al 2030 pari a circa 1,7 miliardi di euro. Gli oltre 2 miliardi di euro gia' investiti nel primo biennio di Piano hanno consentito ad A2A di rafforzare la propria posizione nel campo della generazione da fonti rinnovabili consolidando una piattaforma per lo sviluppo greenfield successivo. Entro il 2030, il Piano mira a costruire un portafoglio da 5 GW tra idroelettrico, solare ed eolico, in grado di produrre circa 9 TWh di energia green", si legge nel piano. Per garantire una maggiore penetrazione delle fonti rinnovabili non programmabili, "sara' necessario investire anche sulla flessibilita' del sistema elettrico. A tal fine, A2A sviluppera' un mix di soluzioni che contribuiranno all'aumento di 1,7 GW di nuova flessibilita' al 2030, grazie a un nuovo ciclo combinato a gas abilitato a blending con idrogeno (vincitore di un'asta Capacity Market), un nuovo gas peaker (gia' autorizzato), soluzioni di accumulo elettrochimico e potenziamenti volti ad aumentare il livello di flessibilita' degli impianti (di cui due gia' realizzati). Prosegue inoltre l'impegno del Gruppo a supporto dell'elettrificazione dei consumi, che sara' abilitata da investimenti nel rafforzamento e nello sviluppo della rete elettrica di A2A, con la realizzazione di 16 nuove cabine primarie, la posa di 2.500 km di nuove reti e maggiore potenza di picco gestita. Lato mercato amplieremo la base clienti offrendo nuove soluzioni VAS2 , promuovendo la mobilita' elettrica e lo sviluppo della generazione distribuita e dell'autoconsumo tramite solare small scale e Comunita' Energetiche. Nella visione di A2A, economia circolare e transizione energetica si integrano, sviluppando sinergie tra le Business Unit. Al 2030, il Gruppo produrra' circa 13 TWh complessivi fra energia verde e recupero energetico, combinando l'apporto di idroelettrico, fotovoltaico ed eolico con quello del Waste-toEnergy e delle bioenergie". com/glm (fine) MF-DJ NEWS

23/11/2022 09:31
 
La news è stata assorbita, gap chiuso....si riparte nei prossimi giorni?
 
Il report di MF sul nuovo piano:

Meno investimenti al 2026 e +3% l’anno il dividendo, A2A renderà oltre il 6%
di Francesca Gerosa

Il piano prevede minori investimenti nel periodo 2021-2026 per 9,3 mld di euro (11 mld quelli precedenti), dei quali 3,5 mld già realizzati. Confermata all’8% la crescita dell’ebitda grazie all’area Energy Business. Mazzoncini: spazio per M&A in bioenergie e rinnovabili​

A2A conferma la politica del dividendo: +3% l'anno e il titolo a Piazza Affari riduce le perdite (-2,73% a 1,2635 euro).

"Confermiamo la politica del dividendo, che è di una crescita del 3% l'anno", ha affermato l’ad, Renato Mazzoncini, presentando l'aggiornamento del piano al 2030 della multiutility lombarda e precisando che il dividendo relativo al 2022 che verrà proposto è di 8,49 centesimi per azione (8,24 centesimi il dato ordinario per il 2021). "Continuiamo a crescere, l'azienda nel 2030 avrà una dimensione che sarà sostanzialmente doppia rispetto a quando siamo partiti con il piano" in termini di ebitda 2030 rispetto al 2020, ha evidenziato l'ad, sottolineando come "gli utili crescano di conseguenza". Equita a valere sul bilancio 2022 si aspetta un dividendo di 8,5 centesimi (rendimento del 6,5%) e di 8,7 centesimi di euro nel 2023 (rendimento del 6,7%).

Il titolo A2A è crollato fino a un minimo intraday a quota 1,2205 euro a Piazza Affari all’indomani dell’approvazione da parte del cda dell’aggiornamento del piano industriale 2021-2030: prevede minori investimenti nel periodo 2021-2026 per circa 2 miliardi a 9,3 miliardi (11 miliardi quelli precedenti), dei quali 3,5 miliardi già realizzati nel 2021-2022. Mentre nel periodo 2023-2026 i capex medi sono attesi pari a 1,45 miliardi contro la stima di Equita Sim di 1,33 miliardi.

Più investimenti in Italia

Nel dettaglio, il piano prevede 16 miliardi di investimenti in 10 anni di cui 5 per l'economia circolare e 11 per la transizione energetica. Oltre l'80% dei progetti previsti entro il 2026 sono stati già realizzati o sono in corso di attuazione, recita la nota di A2A, circa l'85% degli investimenti sono in linea con gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite e il 65% degli investimenti sono allineati alla Tassonomia europea. "Abbiamo aumentato gli investimenti in Italia rispetto al piano" presentato a gennaio 2021, ha proseguito l’ad.

Impatto marginale da tassa extra profitti

Invece, la rimodulazione della tassa sugli extra-profitti ha un impatto relativamente marginale su A2A perché, ha spiegato il top manager, “non abbiamo fatto extra profitti: se andiamo a vedere i nostri bilanci del 2019-20-21 rispetto a quest'anno non abbiamo certamente elementi rilevanti, stiamo parlando per il bilancio 2022 di qualche decina di milioni di euro, numeri relativamente piccoli". Mazzoncini è però in attesa di capire come verrà interpretata dall'Europa che sembra indicare una tassazione sulle aziende che estraggono combustibili fossili, quindi gas e petrolio, e per ora sembra escludere le aziende che acquistano gas per fare trasformazione di energia. "In ogni caso non ha un impatto significativo sul nostro piano, se ci sarà la pagheremo e faremo la nostra parte", ha assicurato.

Confermata la crescita dell’ebitda

Invece, la crescita dell’ebitda 2021-2026 è stata confermata all’8% con un ebitda atteso nel 2026 a 2,1 miliardi (contro la stima di 1,73 miliardi). Solo nel 2023 l’ebitda non sarà inferiore a 1,6 miliardi, ha puntualizzato Mazzoncini, ricordando che il gruppo ha “una serie di impianti nuovi che entrano in servizio, c'è l'effetto delle acquisizioni, tutto questo vale circa 120 milioni da sommare agli 1,45-1,5 miliardi previsti". Stimato anche un tasso medio annuo di crescita dell’utile netto ordinario del 10% a 560 milioni (sopra 500 milioni il target precedente). Equita Sim si aspettava 390 milioni.

L’area Energy Business contribuirà di più

La parte del leone la farà l’area Energy Business con l’ebitda che passerà da 0,6 a 1,1 miliardi (0,9 miliardi il target precedente) grazie alla piena liberalizzazione del mercato retail ( A2A conta di salire dagli attuali 2,1 milioni di clienti liberi a 5 milioni). “Si tratta di target ben superiori alle nostre stime che prevedono un ebitda di 0,65 miliardi al 2026”, ha precisato Equita. Quanto all’area Ambiente l’ebitda crescerà dell’8% medio anno a 0,5 miliardi nel 2026 (in linea con le stime della Sim), mentre l’area networks vedrà un ebitda piatto nel periodo 2022-2026 a 0,5 miliardi dal precedente target di 0,65 miliardi (0,63 la stima di Equita), nonostante 3 miliardi di investimenti nel periodo.

Il tutto con una struttura equilibrata di capitale per mantenere un solido investment grade, con un rapporto fondi da operazioni/debito netto al 20% nel 2022 (23% al 2025). Il costo del debito medio è atteso al 3% nel 2026 (1,7% la stima precedente). Mentre nel periodo 2023-2026 il flusso di cassa operativo cumulato è visto pari a 6,2 miliardi, finalizzato a sostenere investimenti di mantenimento per 2 miliardi e di sviluppo per 3,8 miliardi. Il flusso di cassa residuo è quindi di 0,4 miliardi. Nel periodo successivo, 2027-2030, è stimato a 6,8 miliardi.

Spazio per M&A in bioenergie e rinnovabili

Meno investimenti e più crescita organica, ma c’è ancora spazio per operazioni di M&A, “sul tema delle bioenergie (ci sono molti impianti biogas che vanno riconvertiti) e sulle rinnovabili ready to build", ha aggiunto Mazzoncini. A2A è anche interessata alla possibile realizzazione del termovalorizzatore di Roma. "Abbiamo il 50% del mercato dei termovalorizzatori in Italia, quindi siamo interessati a ogni progetto", ha detto in merito l’ad che aspetta di vedere quando uscirà il piano rifiuti di Roma, “poi studieremo e valuteremo la nostra partecipazione".

Gli analisti apprezzano l’approccio conservativo

Un approccio prudente apprezzato dagli analisti. “Riteniamo positivo l’approccio conservativo in questa fase con la riduzione del piano di investimenti nel periodo 2021-2026”, ha commentato Equita Sim, ribadendo il rating buy e il target prce a 1,83 euro sul titolo A2A. Lo stesso giudizio di Citi (target price a 2,50 euro) che, però, ha osservato: “sebbene gli obiettivi a lungo termine rimangano al di sopra delle stime del consenso e delle nostre stime, in un contesto di prezzi delle materie prime molto volatile, riteniamo che il mercato probabilmente attribuirà un valore limitato a questi dati a lungo termine”. Per Citi è necessario definire almeno un orientamento per il 2023 affinché gli investitori acquisiscano fiducia sugli obiettivi a lungo termine. Più cauta Mediobanca Securities che ha un rating neutral e un prezzo obiettivo a 1,85 euro. Come Equita la banca d’affari ha lamentato il fatto che “sorprendentemente, nel piano non vi è alcun riferimento alla politica di dividendo”. In pratica, ha aggiunto, “vengono confermati i target 2022 e la multiutility prevede solo il target di medio termine al 2026 e al 2030, riducendo gli obiettivi di crescita di medio termine”.

Ultimo aggiornamento: 23/11/2022 15:04
 
Luci e ombre...ma il -6 di stamattina era esagerato...facciamolo questo rally di Natale :D
 
Oggi sul quotidiano MF

A2A, Mazzoncini rivede gli investimenti
di Andrea Deugeni

Linea della prudenza finanziaria imposta da guerra e inflazione: le risorse scendono da 18 a 16 miliardi al 2030 e verranno allocate tutte in Italia. Confermata la crescita media annua del 3% della cedola. Dividendo 2022 di 8,49 centesimi per azione
 
A2A: conclusa operazione con Margherita per riorganizzazione Daunia Wind

MILANO (MF-DJ)--Si e' conclusa l'operazione relativa alla riorganizzazione del gruppo facente capo a Daunia Wind, societa' attiva nella gestione di parchi eolici in Italia. Con la conclusione di questa operazione, informa una nota, il gruppo A2A detiene ora in via esclusiva le societa' Daunia Calvello e Daunia Serracapriola (e i relativi impianti eolici), mentre Margherita detiene in via esclusiva Daunia Wind e le altre societa' dalla stessa controllate. com/alb alberto.chimenti@mfdowjones.it (fine) MF-DJ NEWS

24/11/2022 08:24
 
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