ENERGIA: A2A, ITALIA PUO' RAGGIUNGERE 60% DI AUTONOMIA, RUOLO CHIAVE CENTRO-SUD
Patuano: potenzialita' diventare secondo/terzo player Europa (Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) - Roma, - L'Italia, sfruttando le sue materie prime (acqua, vento, sole e rifiuti) e agendo su elettrificazione dei consumi ed efficientamento, puo' raggiungere circa il 60% (il 58,4%) di autonomia energetica, quasi triplicando gli attuali livelli.
E il Centro-Sud del Paese riveste un ruolo chiave nello sviluppo delle fonti rinnovabili e quindi nel raggiungimento di questa autonomia. A2A e The European House Ambrosetti presentano il report 'Verso l'autonomia energetica italiana: il ruolo del Centro Sud'. "Sicuramente l'Italia puo' diventare un hub strategico, ha una collocazione naturale che permette di sfruttare tutte le fonti rinnovabili, solare, eolico e idrico", spiega Marco Patuano, presidente di A2A.
"La cattiva notizia e' che oggi l'Italia, in termini di autonomia energetica, e' al quintultimo posto in Europa; la buona notizia e' che stiamo migliorando molto rapidamente e siamo forse il Paese in Europa che sta crescendo piu' rapidamente degli altri. Ma ancora piu' importanti sono le potenzialita': abbiamo la potenzialita' di essere tra il secondo e il terzo player europeo per la produzione delle rinnovabili addirittura con al possibilita' di arrivare ad un livello di autonomia energetica attorno al 60 per cento". E in questo scenario si inserisce il ruolo chiave del Centro sud che "quando si parla di rinnovabili e' beneficiato dall natura. Si puo' arrivare a 100 giga di nuova potenza rinnovabile, una quantita' mostruosa. Sono necessari pero' interventi sistemici, che vanno dalla parte autorizzativa al trasporto. E' un progetto Paese che ci impegnera' per una decina di anni", aggiunge Patuano.
'I risultati dello studio evidenziano come nel nostro Paese siano possibili ampi margini di miglioramento nella produzione di energia green a partire dalle peculiarita' di ciascun territorio, sulla base delle risorse esistenti e degli impianti gia' presenti" ha proseguito Patuano che ah presentato il report insieme al partner e responsabile Area Sustainability di The European House Ambrosetti Carlo Cici.
L'Italia e' oggi quintultima in Europa per autonomia energetica (22,5% contro il 39,5% di media Ue al 2019) ma e' seconda per disponibilita' di risorse rinnovabili sul proprio territorio. La possibilita' di ottimizzare ulteriormente la produzione a seconda delle peculiarita' delle singole regioni italiane, delle relative risorse disponibili e degli impianti gia' presenti, consentirebbe di attivare il suo pieno potenziale e di renderlo meno soggetto a dinamiche esogene. Secondo quanto rilevato dall'analisi presentata oggi, le Regioni del Centro Sud potrebbero generare, sul totale della nazione, il 60% della potenza solare addizionale (105,1 GW totali a livello nazionale) attraverso installazioni su tetti e impianti a terra e il 95% dell'opportunita' di sviluppo per l'eolico (21,1 GW totali a livello nazionale) per 1/3 proveniente da attivita' di revamping e repowering degli impianti gia' esistenti. Per quanto concerne invece il settore idroelettrico, il Centro Sud rappresenta il 23% della potenza idroelettrica addizionale (3,3 GW totali a livello nazionale). Questi territori sono strategici anche per le possibilita' legate al recupero energetico: azzerando il conferimento in discarica e abilitando una produzione elettrica maggiore di 7 TWh, in Italia si potrebbero valorizzare circa 8 milioni di tonnellate di rifiuti. Il 63% di questa possibilita' e' concentrato al Centro Sud. Inoltre, il biometano potrebbe attivare circa 6,3 miliardi di m3 (pari all'8% del consumo nazionale di gas) di cui il 37% nel Centro Sud, soprattutto grazie alla vocazione agricola di tali regioni. Al fine di concretizzare tali potenzialita', risultano necessari investimenti mirati per realizzare impianti e strutture che possano realisticamente permettere alle regioni in questione di sfruttare a pieno tutte le risorse a disposizione.
ale
(RADIOCOR) 13-12-22 17:41:57