assalto squadrista in Russia contro il premio nobel per la pace Dmitry Muratov

gianni marco

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Vernice contro il Nobel Muratov su un treno in Russia - Mondo - ANSA

Il Nobel per la Pace russo Dmitry Muratov, direttore della Novaya Gazeta che ha sospeso le pubblicazioni pochi giorni fa, è stato assalito da sconosciut a bordo del treno Mosca-Samara, che gli ha tirato addosso vernice rossa gridando 'Muratov, questo è per i nostri ragazzi'.

Lo ha raccontato lo stesso Muratov sulla pagina Telegram del suo giornale.

"Mi hanno lanciato addosso vernice con acetone nello scompartimento. I miei occhi bruciano terribilmente. C'è odore di petrolio in tutta la carrozza", ha scritto nel messaggio, pubblicato insieme a una foto in cui appare coperto di vernice rossa e un'altra del suo scompartimento imbrattato
 
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Novaya Gazeta si ferma, la censura russa colpisce il giornale di Anna Politkovskaja e del Nobel Muratov: “Chiusi fino alla fine della guerra”
La Novaya Gazeta, il più importante giornale russo indipendente, ovvero non schierato col regime di Vladimir Putin, sospende le sue pubblicazioni sul web e su carta.

L’annuncio è comparso sul portale online del quotidiano, fondato nel 1993, ed è una scelta di fatto obbligata dopo un provvedimento della Roskomnadzor, l’agenzia statale per il controllo sui media, di ‘avviso’ per i contenuti degli articoli del giornale comparsi su internet e carta, il secondo dopo quello ricevuto lo scorso 22 marzo.

“Abbiamo ricevuto un altro avviso da Roskomnadzor. Di conseguenza, sospendiamo la pubblicazione del giornale sul sito Web, nelle reti e sulla carta – fino alla fine dell’”operazione speciale sul territorio dell’Ucraina”. Cordiali saluti, i redattori di Novaya Gazeta”, è il messaggio scritto dai redattori della Novaya Gazeta per annuncia la sospensione delle pubblicazioni.

Novaya Gazeta si ferma, la censura russa colpisce il giornale di Anna Politkovskaja e del Nobel Muratov: "Chiusi fino alla fine della guerra" - Il Riformista
 
Chi era Anna Politkovskaja?
«L'unico dovere di un giornalista è scrivere quello che vede.»
(Anna Politkovskaja[1])
Anna Stepanovna Politkovskaja nel 2005

Anna Stepanovna Politkovskaja, nata Anna Mazepa (in russo: А́нна Степа́новна Политко́вская?; New York, 30 agosto 1958 – Mosca, 7 ottobre 2006), è stata una giornalista russa con doppia cittadinanza russo-statunitense[2].

Particolarmente attenta sul fronte dei diritti umani, Politkovskaja è nota principalmente per i suoi reportage sulla seconda guerra cecena e per le sue aspre critiche contro le forze armate e i governi russi sotto la presidenza di Vladimir Putin, accusati del mancato rispetto dei diritti civili e dello stato di diritto. Il 7 ottobre 2006 è stata assassinata a Mosca mentre stava rincasando. Il suo omicidio produsse una notevole mobilitazione internazionale al fine di chiarire le circostanze che hanno portato alla sua morte.[3][4][5] Nel giugno 2014, cinque uomini sono stati condannati al carcere per l'omicidio, ma non è ancora chiaro chi abbia ordinato o pagato per l'omicidio a contratto.
Anna Stepanovna Politkovskaja - Wikipedia
 
ma "I nostri ragazzi" in Ucraina mica li ha mandati Muratov.

Devono essere un pochino confusi nella "Santa Madre Russia"...(sic!)

KO!
 
Secondo Putin “il popolo russo sarà sempre in grado di distinguere i veri patrioti dalla ****** e dai traditori, e di sputarli fuori come moscerini che gli sono volati accidentalmente in bocca”



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