Aste Il Ponte

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638| Il Ponte Aste | Vendite e Valutazioni in Asta | Dipinti Antichi, Arte Moderna e Contemporanea, Gioielli e tanto altro


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mi son sempre chiesto se i proprietari che danno le opere al Ponte siano d'accordo sulle stime e sulle basi assurde che gli "esperti" della casa d'aste impongono e, spt, DIVULGANO!
Dirò di più : gli stessi compratori saranno contenti di avere comprato a tre/quattro volte la stima minima un'opera che , secondo tale casa d'aste, ha una stima/valutazione assolutamente più bassa? da noi ,in Italia, probabilmente qlno conosce tale situazione "sui generis", ma all'estero? siamo sicuri che questa... prassi :cool: faccia il bene degli artisti italiani ( quelli seri, ovviamente) al di fuori della madre patria?:nono:
 
partire "bassi" può anche essere una strategia per distinguersi e farsi notare sul mercato, consapevoli che grazie alla propria forza si possa comunque raggiungere le stime generali ma attivando la curiosità di una platea più ampia e magari anche più generalista per non dire sprovveduta. Poi il compratore, per giustificare di aver comunque fatto un affare, andrà comunque a ricercare le stime più alte che avrebbero fatto altrove e il giochino funziona per tutti senza creare danni. Credo che alla fine contino i prezzi di martello non le stime
 
Come lo vedete il Guttuso a base d'asta 15K?
 
quello con la casa? non bellissimo per quella serie però è del 55 e pubblicato sul crispolti.

Personalmente trovo più interessante, anche se del 74, "La stiratrice che ha esposizioni e bibliografia e sicuramente è più rappresentativo del neorealismo (ma sono gusti).

Entrambi cmq saliranno ben oltre la stima alta in asta.

Molto bello lo Scanavino del 64 e il libro ricamato di maria lai.
 
Si, mi riferivo alla casa. Anni interessanti sebbene concordo non meraviglioso. La Stiratrice più rappresentativo del neorealismo, vero.
Comunque stime basse e come dici credo andranno oltre la stima volutamente bassa.
Anche Capitolium ha un Guttuso se ho visto bene pubblicsto che sinceramente non ricordavo (Il giardino) e anche lì si parte da stime basse...ormai una tendenza...
Anni fa persi la Passeggiata sul mare invenduto con stima bassa....mi piaceva moltissimo ma altri periodi, ora andrebbe oltre i 25k.
 
io le seguirei comunque, ogni tanto capita che ci sia poca attenzione e si riesca a spuntare un prezzo interessante.
 
il più bello in vendita secondo me è quello con la damigiana di farsetti se hai un rene che ti avanza :-) li vale tutti.
 
Splendido ma direi purtroppo fuori budget....di Guttuso adoro tutto tranne i nudi. Questo che segnali favoloso
 
mi son sempre chiesto se i proprietari che danno le opere al Ponte siano d'accordo sulle stime e sulle basi assurde che gli "esperti" della casa d'aste impongono e, spt, DIVULGANO!
Dirò di più : gli stessi compratori saranno contenti di avere comprato a tre/quattro volte la stima minima un'opera che , secondo tale casa d'aste, ha una stima/valutazione assolutamente più bassa? da noi ,in Italia, probabilmente qlno conosce tale situazione "sui generis", ma all'estero? siamo sicuri che questa... prassi:cool: faccia il bene degli artisti italiani ( quelli seri, ovviamente) al di fuori della madre patria?:nono:
Una pratica appunto assurda, da condannare e a volte anche controproducente.
Cito una situazione che ho vissuto nel settore della Filatelia. Un conoscente aveva una importante affrancatura su busta 'italo-francese' dell'Ottocento. Proposta di base d'asta del Ponte 6.000 euro ("ma potrebbe fare di più, abbiamo molti clienti anche in Francia"). Proposta di base d'asta di casa d'aste francese 15.000 euro ("potrebbe passare i 20.000"). Risultato: battuta a Parigi a 26.500 euri... :cool:
 
@nonnafra
Neanche a me piace come approccio ma alla fine è una strategia commerciale. Se lo fanno è perché devono aver trovato un vantaggio.
Per gli acquirenti l’unico svantaggio è venire illusi con una stima bassa.
I potenziali venditori sono sempre liberi di andare da un’altra casa d’aste come nel caso che hai citato.
 
@nonnafra
Neanche a me piace come approccio ma alla fine è una strategia commerciale. Se lo fanno è perché devono aver trovato un vantaggio.
Per gli acquirenti l’unico svantaggio è venire illusi con una stima bassa.
I potenziali venditori sono sempre liberi di andare da un’altra casa d’aste come nel caso che hai citato.
Verissimo! questo ragionamento ci sta e non fa una grinza, come ci sta, altrettanto bene, che in chat del settore collezionisti d’arte moderna e contemporanea si stigmatizzino queste pratiche quantomeno bizzarre e , soprattutto, a chi ti dovesse chiedere lumi in proposito , ci sta sempre benissimo spiegargli in modo esaustivo queste metodologie … ehm … commerciali!:cool:
@nonnafra
Neanche a me piace come approccio ma alla fine è una strategia commerciale. Se lo fanno è perché devono aver trovato un vantaggio.
Per gli acquirenti l’unico svantaggio è venire illusi con una stima bassa.
I potenziali venditori sono sempre liberi di andare da un’altra casa d’aste come nel caso che hai citato.
 
purtroppo bisogna capirsi bene. Una cosa è la stima, che devi fare correttamente, ed una cosa è la base d'asta.
Siccome il Ponte sbaglia le stime, non può avere la mia stima.
Si chiama pratica commerciale ingannevole, che secondo me dovrebbe essere sanzionata.
 
Mi sembra che il "gioco" delle stime basse sia propedeutico al nascondere le riserve. Volendo partire basso con la gara devi abbassare anche la stima, quando non rendi palese la riserva facendola coincidere con la base, come fa la Meeting. Trovo molto fastidiosa questa pratica, ancor di più poi se c'è una protezione non dichiarata che alza artificiosamente la gara verso la riserva, senza dichiarare poi esplicitamente l'invenduto se la gara vera non arriva a superare la riserva.
 
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