Atletica 2018

  • ANNUNCIO: 46° Edizione del settimanale "Le opportunità di Borsa" dedicato ai consulenti finanziari ed esperti di borsa.

    Settimana tutto sommato positiva per le principali piazze internazionali che proseguono così il rimbalzo dai minimi di ottobre. Novembre sarà ricordato come uno dei mesi migliori nella storia più o meno recente dei mercati finanziari. Il calo dei rendimenti, con un ulteriore irripidimento delle curve, ha portato gli indici obbligazionari globali a registrare le migliori performance mensili dalla Grande Crisi Finanziaria, ovvero da dicembre 2008. Per l’azionario globale, invece, è stato il miglior rally mensile dal 2020. L’impulso è stato fornito anche dai dati sull’inflazione nell’area euro, che hanno rafforzato la tendenza ad anticipare la tempistica di un primo taglio dei tassi da parte della Bce già a partire dal 2024. Per continuare a leggere visita il link

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mi ha veramente avvilito guardare questa edizione dei campionati,concordo con i voti dati nell'articolo,come movimento non credo ne usciremo se non si rivoluziona completamente la baracca...gli esempi virtuosi da seguire ci sono,ce li abbiamo sotto gli occhi:studiare le altre federaioni virtuose italiane,la polonia,la gran Bretagna...occorre molta umiltà,capire che siamo l'ultima ruota del carro e non fanfaronate tipo "siamo l'italia.."
riguardo a filippo,l'ho trovato quasi irriconoscibile a livello tecnico,vederlo correre in staffetta faceva male,purtroppo da quando ha corso quella staffetta a Tarragona la sua condizione è quella..spero che il problema al bicipite femorale sia una cosa da poco
mi preoccupa di più il fattp che abbia perso quell'elasticità,quella scorrevolezza tipica della sua corsa...adesso vedo solo un'azione di cosce,fase aerea ridotta e lanciato che non è il suo…
sono convinto che qui a berlino ha fatto il max,il 10'08 in finale che poteva essere 10'05 se non avesse smesso di spingere alla fine,è un miracolo in queste condizioni,quindi do 8 a lui e 4 al suo staff per averlo portato in queste condizioni di forma all'appuntamento dell'anno
la sua stagione non si chiude trionfalmente ma un 7 cmq se lo merita tutto perché ha fatto record italiano ed è comunque entrato a far parte dell'elite mondiale della velocità
 
bomber, concordo con te OK!: interessante seguire le opinioni qui:

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c'è gente molto in gamba,un sacco di atleti e tecnici ma anche un sacco di provincialismo,a volte non puoi neanche dire la tua,ad esempio io dopo la semifinale go detto molto pacatamente che vedevo filippo fuori dal podio,apriti cielo!!!"ha solo 20 anni,lasciatelo stare,ma cosa dite che non ha ancora corso la finale"
adesso che invece i campionati sono finiti e si è preso atto dello sfacelo,è tutto un coro di critiche :wall::rolleyes:
 
mi ha veramente avvilito guardare questa edizione dei campionati,concordo con i voti dati nell'articolo,come movimento non credo ne usciremo se non si rivoluziona completamente la baracca...gli esempi virtuosi da seguire ci sono,ce li abbiamo sotto gli occhi:studiare le altre federaioni virtuose italiane,la polonia,la gran Bretagna...occorre molta umiltà,capire che siamo l'ultima ruota del carro e non fanfaronate tipo "siamo l'italia.."
riguardo a filippo,l'ho trovato quasi irriconoscibile a livello tecnico,vederlo correre in staffetta faceva male,purtroppo da quando ha corso quella staffetta a Tarragona la sua condizione è quella..spero che il problema al bicipite femorale sia una cosa da poco
mi preoccupa di più il fattp che abbia perso quell'elasticità,quella scorrevolezza tipica della sua corsa...adesso vedo solo un'azione di cosce,fase aerea ridotta e lanciato che non è il suo…
sono convinto che qui a berlino ha fatto il max,il 10'08 in finale che poteva essere 10'05 se non avesse smesso di spingere alla fine,è un miracolo in queste condizioni,quindi do 8 a lui e 4 al suo staff per averlo portato in queste condizioni di forma all'appuntamento dell'anno
la sua stagione non si chiude trionfalmente ma un 7 cmq se lo merita tutto perché ha fatto record italiano ed è comunque entrato a far parte dell'elite mondiale della velocità

vero, ho notato anch'io la sua pesantezza in staffetta, ho ripensato a quella dell'anno scorso in cui volava e ha fatto male. Spero sia solo dovuto all'affaticamento al bicipite
 
mi ha veramente avvilito guardare questa edizione dei campionati,concordo con i voti dati nell'articolo,come movimento non credo ne usciremo se non si rivoluziona completamente la baracca...gli esempi virtuosi da seguire ci sono,ce li abbiamo sotto gli occhi:studiare le altre federaioni virtuose italiane,la polonia,la gran Bretagna...occorre molta umiltà,capire che siamo l'ultima ruota del carro e non fanfaronate tipo "siamo l'italia.."
riguardo a filippo,l'ho trovato quasi irriconoscibile a livello tecnico,vederlo correre in staffetta faceva male,purtroppo da quando ha corso quella staffetta a Tarragona la sua condizione è quella..spero che il problema al bicipite femorale sia una cosa da poco
mi preoccupa di più il fattp che abbia perso quell'elasticità,quella scorrevolezza tipica della sua corsa...adesso vedo solo un'azione di cosce,fase aerea ridotta e lanciato che non è il suo…
sono convinto che qui a berlino ha fatto il max,il 10'08 in finale che poteva essere 10'05 se non avesse smesso di spingere alla fine,è un miracolo in queste condizioni,quindi do 8 a lui e 4 al suo staff per averlo portato in queste condizioni di forma all'appuntamento dell'anno
la sua stagione non si chiude trionfalmente ma un 7 cmq se lo merita tutto perché ha fatto record italiano ed è comunque entrato a far parte dell'elite mondiale della velocità
mi viene un dubbio.... avrà smesso di spingere perchè ha sentito la fitta dietro ? può essere...
 
E pensare che in telecronaca c'era pure chi sosteneva di vedere il bicchiere mezzo pieno...:rolleyes:

Bragagna e Tilli contro Ponchio: video e trascrizione della battaglia verbale di Berlino

...."Vale la pena fare un passo indietro e tornare a ieri, quando in chiusura di Campionati Europei i telecronisti Franco Bragagna (finalmente schierato a tutta contro la Federazione dopo anni di accondiscendenza) e Stefano Tilli (invece coerente da sempre nell’attaccare l’attuale Fidal) si sono scontrati con il rappresentante federale Dino Ponchio – del quale da sempre si ignora il ruolo, ma che di fatto è un fedelissimo del Presidente.

Sintetizziamo la conversazione in uno scambio di battute epico. Chiamato a difendersi dal fallimento della spedizione italiana a Berlino (4 bronzetti esili esili e tutti nel mezzofondo) dapprima il “Professore” si difende chiamando in causa il benaltrismo che spinge i commentatori a non vedere il buono in un reparto sottolineando solo il cattivo degli altri. Ma qui ha buon gioco Bragagna a dire: “Ma in questo caso siamo proprio al niente assoluto” ovvero non ci sono più reparti a cui aggrapparsi.
Ponchio: “Guardiamo il medagliere completo (ovviamente si riferisce alle due medaglie di zero valore nella sedicente maratona a squadre), guardiamo la classifica a piazzamenti. Quando vincevamo le medaglie (ma quando? boh) si diceva che non ci piazzavamo ora che non arrivano le medaglie. Siamo sesti con i punti”.

Bragagna: “La difesa d’ufficio della Federazione va bene, ma è un commento di parte”

Ponchio: “Guardo i numeri”

Tilli: “Siamo 24esimi nel medagliere se guardiamo i numeri”

Ponchio: “Guardiamo anche il bicchiere mezzo pieno”

Bragagna: “Qui siamo arrivati con speranze; l’anno scorso zero virgola e stop. Qui si è arrivati con speranze e si torna con le pive nel sacco e basta”.

Tilli: “Gli uomini veri si prendono le responsabilità”

Margherita Magnani prova timidamente a stemperare la tensione: “Ma nel settore del mezzofondo secondo me ci sono stati segnali incoraggianti…”

Bragagna: “Ma sì ma dappertutto hanno fatto quello che potevano. Ci sono state cose buone su cui costruire, la stagione dell’atletica italiana è stata buona, ma qui siamo andati male. Altri sono andati avanti noi no. (E qui arriva la staffilata con la citazione di Rachik, NdR): Rachik ha vinto un bronzo dopo che l’anno scorso la Federazione l’aveva lasciato a casa senza motivo!”

A questo punto si inserisce Tilli tirando la bomba: “Parlando del mezzofondo, noi aspettiamo il tuo ritorno (della Magnani, NdR) quanto prima: ma Giulia Viola, Federica Del Buono e Marta Zenoni?”

E su questa domanda che rimane senza risposta si chiude il sipario. D’altronde cosa c’è di più da dire? Giomi è un presidente che non vede più in là del suo naso, la cui incapacità di dare risposte ai problemi dell’atletica italiana è seconda solo all’inadeguatezza di Locatelli come direttore tecnico. Ponchio è un volpone, occhio, e quando valuta l’oro della maratona a squadre uguale agli altri credete che lo pensi veramente? Lui difende il governo Fidal come atto dovuto facendone parte egli stesso, pur con un ruolo da sempre impalpabile.

E d’altra parte lo abbiamo sentito noi con le nostre orecchie parlare di Giomi (verso mercoledì o giovedì) come illuminato uomo di sport e “grandissimo presidente”. Non si può essere più realisti del re fino a sfiorare il ridicolo in questo modo: la stima che comunque abbiamo per l’intelligenza dell’uomo non ci consente di credere che parlasse sul serio: forse voleva attuare un paradosso o una malriuscita battuta di spirito.

Di seguito il video completo dello scambio di battute al veleno"
 
.... contribuentiiiii,...leggetevi anche questi:

FIDAL - Federazione Italiana Di Atletica Leggera

Nicola Binetti - Nicola Binetti a ajoute une photo. | Facebook

e ci tagliano le pensioni per finanziare sta roba ?:cool:

e...SPECIALE SPERPERI :

Europei, speciale "Disastro": ogni bronzo e costato alla Fidal 6.250.000 euro! (dal Corriere dello Sport)


"Europei, speciale “Disastro”: ogni bronzo è costato alla Fidal 6.250.000 euro! (dal Corriere dello Sport)

Posted on 14/08/2018 da RedazioneQA in News // Nessun commento

Articolo di Franco Fava sul Corriere dello Sport in edicola oggi che mette l’accento forse sull’aspetto più tangibile dei continui disastri della conduzione giomiana dell’atletica italiana: il calcolo costi-benefici. Sarebbe anche il caso, quindi, che il Governo e i ministri competenti, sulla scorta di quanto scritto dal Corriere, intervenissero a sanare questo sperpero inesausto di denaro, molto del quale pubblico, che l’atletica italiana continua a bruciare senza raccogliere praticamente nulla.

Franco Fava traccia il bilancio, che ovviamente deve essere negativo, della spedizione italiana a Berlino, che parte da un dato: nella sua rincorsa ai record negativi Giomi e il suo gruppo ha messo in bacheca anche il non aver portato a casa un oro dopo 60 anni ad un Europeo. Ciò che sconcerta è, come dice Fava, che in nessuna disciplina si è davvero lottato per la medaglia d’oro.

Il giornalista sottolinea i punti totalizzati nel placing table, ovvero gli 87 che ci farebbero anche sesta nazione in Europa. Aggiungiamo noi che la EA ha stupidamente calcolato i maratoneti due volte: i punti ottenuti nella prova individuale, e quelli nella prova a squadre: e così l’Italia si è trovata gli 8 punti di un piazzamento virtuale della squadra maschile e i 7 di quella femminile. 15 punti regalati così laddove tutti i rimanenti punti della classifica sono forniti dalle prestazioni dei singoli atleti. Geni.


Poi sul Corriere si legge il dettaglio: 11 record personali battuti, ma 8 lanciatori su 9 eliminati in qualificazione. 8 su 12 nei salti. Da una parte, continua Fava, c’è da rallegrarsi per quello che potrebbe essere il futuro di qualche giovane, dall’altra le medaglie sono state davvero poche vista l’aria di ottimismo pre-Europei che circolava.

Poi si guarda alle medaglie depurate da quelle dell’ex Coppa Europa e l’Italia sprofonda nell’abisso. L’Italia sarebbe solo 24ª. E qui viene il succo dell’articolo. I fondi destinati all’atletica nei singoli paesi.

“Il rapporto però tra medaglie vinte e fondi federali tra Italia e Grecia è clamoroso. La federatletica di Atene riceve dal governo 3 milioni di euro l’anno (calerà a due nel 2019, ma era di 12 nel 2004), ai quali si aggiunge 1,5 milioni da sponsor privati: si può affermare quindi che ogni medaglia è “costata” 750.000 euro“.

E l’Italia?

“La Fidal riceve contributi dal Coni (ordinari e straordinari) per circa 13 milioni, più 3-4 da sponsor e da quest’anno ha stipulato un contratto con la Infront da 2,5 milioni a stagione per sei anni. A questi vanno aggiunti gli stipendi di 203 atleti-militari (i Gruppi sportivi militari sono un valido supporto a tutto lo sport italiano, ma anche una caratteristica tutta italiana) e una trentina di tecnici con le stellette (erano 434 nel 2012), per un costo annuo tra stipendi e missioni di 8-9 milioni”.

Il totale, fa più o meno una cifra intorno ai 25 milioni di euro. E qui arriva la fotografia scioccante dell’efficienza federale:

“si potrebbe affermare che ognuna delle 4 medaglie di bronzo è costata 6.250.000 euro, otto volte di più di quelle greche”.


E il personale a disposizione. Fava scrive che quello greco per la nota crisi finanziaria che necessariamente ha investito tutto il mondo del lavoro, è passato da 50 a 20 addetti. La Fidal, compresa Fidal Servizi, vanta invece un centinaio di dipendenti, si legge. Ancora, se ne deduce, lo stridore dell’inefficienza se il filtro di lettura sono i risultati apicali, ovvero il primo metro di giudizio di una federazione sportiva.
LEGGI ANCHE Il volontariato nello sport varrebbe una manovra economica! (E l'esempio dell'UK)

E poi il confronto con la Polonia. Forse ancor più impietoso, vista la cascata di medaglie vinte dai polacchi. 12 medaglie di cui 7 d’oro, e scusate se è poco. Contributi pubblici per l’atletica di 4 milioni di euro!

L’articolo si conclude poi con la necessità di ripartire in qualche modo dai giovani. Che è poi quello che si dice da 6 anni.
"
 
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La "resa dei conti" tra Giomi e Locatelli va sul Corriere della Sera


La “resa dei conti” tra Giomi e Locatelli va sul Corriere della Sera

Posted on 14/08/2018 da RedazioneQA in News, Senza categoria // Nessun commento

Gaia Piccardi sul Corriere della Sera in edicola stamattina ci racconta quello che era apparso evidente ai più: le divergenze ormai più che palpabili tra il Presidente della federatletica Alfio Giomi e il DT Elio Locatelli. Chissà se, oltre che palpabili, tali divergenze siano anche insanabili.

La Piccardi racconta quindi la conferenza stampa (ripresa poi da Atletica.tv)
- ( Facebook ) -
nella quale “il presidente della Federatletica Alfio Giorni e il direttore tecnico Elio Locatelli sono sembrati, ai più, separati in casa“.

E ancora: “non è sfuggita la tensione tra i due, né un paio di frecciatine al veleno“. La Piccardi racconta lo scambio verbale a favore di microfoni avvenuto ad un certo punto, allorquando Locatelli (che certo non è uno sprovveduto) ha ricordato alcune richieste rimaste secondo lui inevase relativamente al gruppo di atleti élite. Piccato l’immediato intervento di Giomi:

“Non c’è una richiesta a cui ho detto di no! I 30-40 della prima fascia sono coperti in tutto e per tutto”.

Subito dopo parte la controffensiva, ed è un’accusa “tecnica”: “alcuni errori, qualcuno clamoroso“. Al presidente non sarebbe andata giù la scelta di schierare Libania Grenot, che aveva già fallito la qualificazione alla finale dei 400, nell’ultima frazione della 4×400 che ambiva a una medaglia”. E tutti sappiamo già com’è andata a finire.

Beghe di famiglia, insomma, che la Nazionale si riporta a casa in valigia da Berlino e che andranno sviscerate a settembre, quando si riunirà il consiglio federale.

Difficile, prosegue la Piccardi, che possa arrivare un ribaltone. Strano poi che, anche un giornalista, sostenga che sia difficile sostituire un DT, come se la categoria di persone capaci, su 6 miliardi di esseri umani, fosse limitata ad un paio di soggetti.

Poi si legge una frase sibillina: “Ma una certa voglia di cambiamento è emersa chiara dai ragionamenti post-europeo“. Voglia di chi? Ragionamento di chi? E conclude: “Le minestre riscaldate non sono mai gustose e un tecnico-manager esterno, in un ambiente in cui i ruoli si sovrappongono e i procuratori sono un blocco potente, durerebbe poco“. Insomma, il peggio deve ancora arrivare.

 
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Atletica Elite Club, via alle purghe: probabili esclusi, confermati e da valutare

...come sempre in italia, bisogna che prima ci scappi il morto ( in questo caso trattasi dei non risultati in atletica, ed in particolare il disastro della 4x400W ) per intervenire...

Atletica Elite Club, via alle purghe: probabili esclusi, confermati e da valutare

Posted on 14/08/2018 da Luca Landoni in News // Nessun commento

Dopo il disastro di risultati dei recenti Campionati Europei di Berlino 2018, siamo alle soglie di una resa dei conti complessiva che si dice includerà il DT Locatelli – che potrebbe pagare per tutti, ma non è certo il solo responsabile né tantomeno quello principale – e molti atleti di vertice.

E d’altronde Giomi ha chiaramente detto che l’Atletica Elite Club 2018. , ovvero l’elenco degli atleti che ricevono supporto di primo livello dalla Fidal, sarà ristretto a non più di una trentina di atleti rispetto ai 42 attuali. Vediamo allora chi saranno i probabili “purgati”, salvo ripensamenti e/o grandiosi risultati agli Assoluti o nello scorcio finale di stagione.


L’indiziata numero uno è ovviamente Libania Grenot, che oltre ai risultati pessimi e all’atteggiamento indisponente ha anche il problema età coi suoi 35 anni compiuti. Difficilmente verrà confermata anche Federica Del Buono, che quest’anno non ha mai gareggiato né vi sono notizie che possa farlo a breve.

La clausola dei due anni

Nel valutare le esclusioni bisogna però tener conto di una clausola inserita a contratto dalla Federazione: ogni atleta ha un primo biennio garantito, dunque non potrà uscire chi è stato inserito per la prima volta nel 2018. Ciò detto vediamo chi potrebbe (e in qualche caso come Grenot dovrebbe assolutamente) uscire dalla lista.

Esclusi probabili

Oltre a Grenot e Del Buono di cui abbiamo detto sopra, è assai probabile l’esclusione di Giordano Benedetti e della 32enne Spacca, salvo che ritorni in quota staffetta (ma ormai non è più titolare). Anche Marzia Caravelli, ormai 37enne e reduce dalla gravidanza dovrebbe essere fuori, mentre rimangono in bilico atleti in età come Straneo, Donato e Meucci che devono far sapere alla Federazione se e come intendono proseguire la loro attività agonistica.

Esclusi possibili/da valutare

Qui l’elenco è lunghissimo. Eleonora Giorgi sarà affidata a Damilano e dunque la vediamo confermata con riserva. Gloria Hooper ormai ha probabilmente raggiunto il suo limite, ma verrà confermata in quanto staffettista fissa, così come Cattaneo che invece ha solo 25 anni e può ancora progredire. Ala Zoghlami (per cui vale la clausola del biennio) anche se ha mancato gli Europei rimane un giovane interessante e sarà probabilmente affiancato dal fratello Osama. La Santiusti ha 34 anni ma rimane la n.1 negli 800 quindi pensiamo guadagnerà un altro anno. Da valutare Inglese in base alle condizioni fisiche ma anche qui propendiamo per il sì. Tra i marciatori è possibile che il trentenne Giupponi faccia posto a Stano, mentre De Luca non ha mai deluso ma a 37 anni una valutazione va fatta. Trapletti ha 33 anni ma oltre ad essere progressione (PB a Berlino) rientra a sua volta nella clausola del biennio.

Capitolo finale sui saltatori: Fassinotti sia pur reduce da una stagione da dimenticare, merita la conferma. Più difficile che rientri Chesani che ormai da anni si dibatte tra gli infortuni, così come Greco. Malavisi e Rossit non hanno avuto una gran stagione ma sono giovani e bisogna continuare a puntare su di loro. E anche Marco Lingua – uno dei pochi non professionisti – va confermato per continuità di risultati e perché il sostegno federale nel suo caso è indispensabile per farlo continuare.
Confermati

In base ai risultati stagionali, alla loro utilità di squadra anche in funzione della Coppa Europa 2019, e in particolare degli Europei, pensiamo che siano certo anche i seguenti 28 atleti.

Velocità/ostacoli. Bencosme, Cattaneo, Desalu, Galvan, Manenti, Re, Tortu – Chigbolu, Folorunso, Pedroso

Mezzofondo. Chiappinelli, Crippa, Ala Zoghlami – Inglese, Santiusti Caballero

Marcia. Rubino – Giorgi, Palmisano, Trapletti

Salti. Donato, Fassinotti, Tamberi, Jacobs, Ojiaku – Malavisi, Rossit, Trost

Lanci. Lingua

Nuove entrate

Non vogliamo sbilanciarci troppo, ma è chiaro che alcuni ingressi sono ovvi: Daisy Osakue, Rachik e Stano per esempio, ma ci sono tutti i giovani tra cui gli staffettisti Scotti, Aceti più eventualmente Tricca. In più c’è da valutare se reinserire alcune esclusioni clamorose dello scorso anno come Magnani e Siragusa. Insomma, nell’insieme diventa molto difficile limitarsi a 30 a meno di escogitare nuove regole molto più severe, e in questo caso la sforbiciata non guarderebbe in faccia a nessuno. Stiamo a vedere, nella speranza che perlomeno si trovino criteri trasparenti e non si decida in base alle simpatie o a chi allena chi.

P.S.: su 38 solo 5 non sono nei C.S.M.:cool::o
 
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La "resa dei conti" tra Giomi e Locatelli va sul Corriere della Sera


La “resa dei conti” tra Giomi e Locatelli va sul Corriere della Sera

Posted on 14/08/2018 da RedazioneQA in News, Senza categoria // Nessun commento

Gaia Piccardi sul Corriere della Sera in edicola stamattina ci racconta quello che era apparso evidente ai più: le divergenze ormai più che palpabili tra il Presidente della federatletica Alfio Giomi e il DT Elio Locatelli. Chissà se, oltre che palpabili, tali divergenze siano anche insanabili.

La Piccardi racconta quindi la conferenza stampa (ripresa poi da Atletica.tv) nella quale “il presidente della Federatletica Alfio Giorni e il direttore tecnico Elio Locatelli sono sembrati, ai più, separati in casa“.

E ancora: “non è sfuggita la tensione tra i due, né un paio di frecciatine al veleno“. La Piccardi racconta lo scambio verbale a favore di microfoni avvenuto ad un certo punto, allorquando Locatelli (che certo non è uno sprovveduto) ha ricordato alcune richieste rimaste secondo lui inevase relativamente al gruppo di atleti élite. Piccato l’immediato intervento di Giomi:

“Non c’è una richiesta a cui ho detto di no! I 30-40 della prima fascia sono coperti in tutto e per tutto”.

Subito dopo parte la controffensiva, ed è un’accusa “tecnica”: “alcuni errori, qualcuno clamoroso“. Al presidente non sarebbe andata giù la scelta di schierare Libania Grenot, che aveva già fallito la qualificazione alla finale dei 400, nell’ultima frazione della 4×400 che ambiva a una medaglia”. E tutti sappiamo già com’è andata a finire.

Beghe di famiglia, insomma, che la Nazionale si riporta a casa in valigia da Berlino e che andranno sviscerate a settembre, quando si riunirà il consiglio federale.

Difficile, prosegue la Piccardi, che possa arrivare un ribaltone. Strano poi che, anche un giornalista, sostenga che sia difficile sostituire un DT, come se la categoria di persone capaci, su 6 miliardi di esseri umani, fosse limitata ad un paio di soggetti.

Poi si legge una frase sibillina: “Ma una certa voglia di cambiamento è emersa chiara dai ragionamenti post-europeo“. Voglia di chi? Ragionamento di chi? E conclude: “Le minestre riscaldate non sono mai gustose e un tecnico-manager esterno, in un ambiente in cui i ruoli si sovrappongono e i procuratori sono un blocco potente, durerebbe poco“. Insomma, il peggio deve ancora arrivare.


questo mi fa pensare ancor di più che la grenot abbia fatto una controprestazione supportata da qualcuno in federazione, ancor più vergognoso
 
si è dimesso baldini,responsabile del settore giovanile cioè quello che meno era responsabile di questo disastro...non capisco,non si era accorto in che combriccola si era messo prima di oggi?oppure sono false dimissioni e sarà il prossimo dt??
molto interessante l'intervista di tilli alla gazzetta che va giù secco sul coach di filippo,che tra l'altro è suo amico :D:D.dice che sostanzialmente un genitore non può essere un buon tecnico per un figlio perchè tenderà sempre a proteggerlo e non ne tirerà mai fuori il massimo potenziale.Sono sostanzialmente d'accordo con lui,anche se papà ingebritsen mi pare stia facendo un grande lavoro no??:clap::clap:
sempre tilli va poi giù duro col sistema atletica nel suo complesso,prendendosela con i tecnici dopolavoristi che non sono professionisti e non vogliono mollare il loro atleta a tecnici più preparati;bisognerebbe secondo lui tornare al modello formia ed a una centralizzazione spinta degli atleti top.
Sono anche qui d'accordo lui senza dare addosso a quei tecnici che con passione tengono in piedi quel che resta dell'atletica facendo sacrifici enormi in termini di tempo e di soldi.
Innanzi tutto per me si dovrebbero chiamare gli allenatori top italiani e renderli responsabili dei vari settori e della formazione dei nuovi tecnici e poi legare il supporto economico della federazione o dei gruppi militari al trasferimento dell'atleta presso il centro federale dove passerebbe sotto (si presume )i migliori tecnici in circolazione.Vuoi allenarti a casa tua? bene,ma non prendi un soldo e sarebbe ben dura allenarsi da professionista.Io invece come federazione ti metto a disposizione vitto,alloggio,stipendio,i migliori tecnici a disposizione,equipe di fisioterapisti e la possibilità di allenarti da professionista.In cambio ti trasferisci a formia ,ti alleni e mangi da professionista,e sei seguito in tutto e per tutto.Al limite si potrebbe pensare ad un centro federale per il nord,uno per il centro e uno per il sud.Ma si è ben visto in questi anni come la delocalizzazione non porti assolutamente a nulla,sto parlando degli atleti di interessse nazionale,che sicuramente non sono allenati al meglio delle loro potenzialità.Anche sti continui infortuni da cui molti non riescono ad uscire vorranno ben dire qualcosa o no?
 
si è dimesso baldini,responsabile del settore giovanile cioè quello che meno era responsabile di questo disastro...non capisco,non si era accorto in che combriccola si era messo prima di oggi?oppure sono false dimissioni e sarà il prossimo dt??
molto interessante l'intervista di tilli alla gazzetta che va giù secco sul coach di filippo,che tra l'altro è suo amico :D:D.dice che sostanzialmente un genitore non può essere un buon tecnico per un figlio perchè tenderà sempre a proteggerlo e non ne tirerà mai fuori il massimo potenziale.Sono sostanzialmente d'accordo con lui,anche se papà ingebritsen mi pare stia facendo un grande lavoro no??:clap::clap:
sempre tilli va poi giù duro col sistema atletica nel suo complesso,prendendosela con i tecnici dopolavoristi che non sono professionisti e non vogliono mollare il loro atleta a tecnici più preparati;bisognerebbe secondo lui tornare al modello formia ed a una centralizzazione spinta degli atleti top.
Sono anche qui d'accordo lui senza dare addosso a quei tecnici che con passione tengono in piedi quel che resta dell'atletica facendo sacrifici enormi in termini di tempo e di soldi.
Innanzi tutto per me si dovrebbero chiamare gli allenatori top italiani e renderli responsabili dei vari settori e della formazione dei nuovi tecnici e poi legare il supporto economico della federazione o dei gruppi militari al trasferimento dell'atleta presso il centro federale dove passerebbe sotto (si presume )i migliori tecnici in circolazione.Vuoi allenarti a casa tua? bene,ma non prendi un soldo e sarebbe ben dura allenarsi da professionista.Io invece come federazione ti metto a disposizione vitto,alloggio,stipendio,i migliori tecnici a disposizione,equipe di fisioterapisti e la possibilità di allenarti da professionista.In cambio ti trasferisci a formia ,ti alleni e mangi da professionista,e sei seguito in tutto e per tutto.Al limite si potrebbe pensare ad un centro federale per il nord,uno per il centro e uno per il sud.Ma si è ben visto in questi anni come la delocalizzazione non porti assolutamente a nulla,sto parlando degli atleti di interessse nazionale,che sicuramente non sono allenati al meglio delle loro potenzialità.Anche sti continui infortuni da cui molti non riescono ad uscire vorranno ben dire qualcosa o no?

- Stefano Baldini si dimette e attacca Giomi e Locatelli: "Chi sbaglia paga"

- Atletica, Stefano Baldini si dimette: “In Italia non si cresce, non vengono ammessi gli errori. Mi sono stancato, la mia asticella e alta” – OA Sport

- Stefano Tilli sulla Gazzetta: "il primo ad aver fallito e Giomi" "Decentramento o anarchia?"


Atletica, flop anche la 4x100: nessun oro

Atletica, Stefano Tilli: “Perché il progetto è

https://www.oasport.it/2018/08/atle...-specchio-di-un-mondo-che-non-vuole-cambiare/



e QUI
puoi vedere l' intervista citata nell' articolo linkato sopra. Baldini è in prima fila a sx.
Sentila tutta, ma:
- Emanuela Audisio poco prima del 16' ( fa osservazioni su trost, giorgi, grenot - e Piccardi dietro sorride-... e ascolta bene la risposta del D.T.)....
- l' intervento di Giomi al 24'30"- citato nell' articolo dalla Piccardi- in risposta al D.T. ....
- l' intervento di Gaia Piccardi è al 26'25": parla di Ingebritsen, ed il D.T. risponde....:o
 
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ah ecco avevo aperto per linkare le dimissioni di baldini
 
si è dimesso baldini,responsabile del settore giovanile cioè quello che meno era responsabile di questo disastro...non capisco,non si era accorto in che combriccola si era messo prima di oggi?oppure sono false dimissioni e sarà il prossimo dt??
molto interessante l'intervista di tilli alla gazzetta che va giù secco sul coach di filippo,che tra l'altro è suo amico :D:D.dice che sostanzialmente un genitore non può essere un buon tecnico per un figlio perchè tenderà sempre a proteggerlo e non ne tirerà mai fuori il massimo potenziale.Sono sostanzialmente d'accordo con lui,anche se papà ingebritsen mi pare stia facendo un grande lavoro no??:clap::clap:
sempre tilli va poi giù duro col sistema atletica nel suo complesso,prendendosela con i tecnici dopolavoristi che non sono professionisti e non vogliono mollare il loro atleta a tecnici più preparati;bisognerebbe secondo lui tornare al modello formia ed a una centralizzazione spinta degli atleti top.
Sono anche qui d'accordo lui senza dare addosso a quei tecnici che con passione tengono in piedi quel che resta dell'atletica facendo sacrifici enormi in termini di tempo e di soldi.
Innanzi tutto per me si dovrebbero chiamare gli allenatori top italiani e renderli responsabili dei vari settori e della formazione dei nuovi tecnici e poi legare il supporto economico della federazione o dei gruppi militari al trasferimento dell'atleta presso il centro federale dove passerebbe sotto (si presume )i migliori tecnici in circolazione.Vuoi allenarti a casa tua? bene,ma non prendi un soldo e sarebbe ben dura allenarsi da professionista.Io invece come federazione ti metto a disposizione vitto,alloggio,stipendio,i migliori tecnici a disposizione,equipe di fisioterapisti e la possibilità di allenarti da professionista.In cambio ti trasferisci a formia ,ti alleni e mangi da professionista,e sei seguito in tutto e per tutto.Al limite si potrebbe pensare ad un centro federale per il nord,uno per il centro e uno per il sud.Ma si è ben visto in questi anni come la delocalizzazione non porti assolutamente a nulla,sto parlando degli atleti di interessse nazionale,che sicuramente non sono allenati al meglio delle loro potenzialità.Anche sti continui infortuni da cui molti non riescono ad uscire vorranno ben dire qualcosa o no?

c'era anche Howe che si è perso anche perchè era allenato dalla madre, non dico che non debbano avere un ruolo i genitori ma che si facciano affiancare, se sono intelligenti capiranno se è il caso di farsi da parte o stare un po' più sullo sfondo. Se bruciano anche Tortu devono farsi vedere da qualcuno bravo
 
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e QUI
puoi vedere l' intervista citata nell' articolo linkato sopra. Baldini è in prima fila a sx.
Sentila tutta, ma:
- Emanuela Audisio poco prima del 16' ( fa osservazioni su trost, giorgi, grenot - e Piccardi dietro sorride-... e ascolta bene la risposta del D.T.)....
- l' intervento di Giomi al 24'30"- citato nell' articolo dalla Piccardi- in risposta al D.T. ....
- l' intervento di Gaia Piccardi è al 26'25": parla di Ingebritsen, ed il D.T. risponde....:o

quindi lui si preoccupa che Ingebritsen si possa bruciare, a 17 anni non si fanno queste cose :eek:. Partito proprio, poi sembra rincitrullito, concetti buttati a caso in maniera confusa. Quindi non si vince perchè questo non è l'europeo olimpico, ci sono tutti, ci saranno pure tutti ma rimane che norvegia, belgio, polonia e financo la grecia hanno vinto
 
quindi lui si preoccupa che Ingebritsen si possa bruciare, a 17 anni non si fanno queste cose :eek:. Partito proprio, poi sembra rincitrullito, concetti buttati a caso in maniera confusa
interessante la risposta che ha dato alla Audisio...:o

cmq guarda, per quanto riguarda Jakob Ingebritsen qualche preoccupazione ce l' ho anch'io...che faccia troppo.:o
Magari è un alieno, e spero di sì, ma usando il metro normale.....:mmmm:
Per quanto riguarda Filippo invece, mi preoccupa quel risentimento al bicipite femorale...:mad:
 
Ultima modifica:
ah il bielorusso dopo due nulli ha fatto il salto della vita, peccato che poi ne abbia fatti anche altri...si è inventato il terzo salto alla misura superiore... come fosse una cosa così fantascientifica
 
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