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diminuiscono i tamponi e state a lamentarvi
A tagliarla prima del governo Meloni era stato Draghi: con lui l’Iva sugli assorbenti femminili era passata dal 22 al 10 per cento. Ma ora l’esecutivo guidato dalla leader di Fratelli d’Italia ha deciso nella manovra di ridurre ulteriormente l’imposta, portandola al 5%, tanto sugli assorbenti femminili quanto sui pannolini. Per anni si è discusso del taglio della tassa che, però, prima del governo Draghi non era mai stata ridotta. Due anni fa, poco prima dell’inizio della pandemia, l’esecutivo giallorosso ci provò, ma il taglio dell’Iva al 5% riguardò solamente gli assorbenti compostabili e biodegradabili, quasi introvabili sul mercato.
La prima proposta avanzata in Italia per ridimensionare la tampon tax risale però a 5 anni fa, e fu Pippo Civati a indicare una norma che non arrivò a destinazione. Poi il tema è stato toccato, solamente a livello di dibattito, in quattro governi diversi, sfociando in almeno tre proposte di legge mai discusse e tre emendamenti bocciati. Nell’esecutivo Draghi, a sostenere il taglio al 10%, c’erano Movimento 5 Stelle, Partito democratico e Italia Viva.
A tagliarla prima del governo Meloni era stato Draghi: con lui l’Iva sugli assorbenti femminili era passata dal 22 al 10 per cento. Ma ora l’esecutivo guidato dalla leader di Fratelli d’Italia ha deciso nella manovra di ridurre ulteriormente l’imposta, portandola al 5%, tanto sugli assorbenti femminili quanto sui pannolini. Per anni si è discusso del taglio della tassa che, però, prima del governo Draghi non era mai stata ridotta. Due anni fa, poco prima dell’inizio della pandemia, l’esecutivo giallorosso ci provò, ma il taglio dell’Iva al 5% riguardò solamente gli assorbenti compostabili e biodegradabili, quasi introvabili sul mercato.
La prima proposta avanzata in Italia per ridimensionare la tampon tax risale però a 5 anni fa, e fu Pippo Civati a indicare una norma che non arrivò a destinazione. Poi il tema è stato toccato, solamente a livello di dibattito, in quattro governi diversi, sfociando in almeno tre proposte di legge mai discusse e tre emendamenti bocciati. Nell’esecutivo Draghi, a sostenere il taglio al 10%, c’erano Movimento 5 Stelle, Partito democratico e Italia Viva.