Aumentano le tasse ? Good Bye

  • Ecco la 60° Edizione del settimanale "Le opportunità di Borsa" dedicato ai consulenti finanziari ed esperti di borsa.

    Questa settimana abbiamo assistito a nuovi record assoluti in Europa e a Wall Street. Il tutto, dopo una ottava che ha visto il susseguirsi di riunioni di banche centrali. Lunedì la Bank of Japan (BoJ) ha alzato i tassi per la prima volta dal 2007, mettendo fine all’era del costo del denaro negativo e al controllo della curva dei rendimenti. Mercoledì la Federal Reserve (Fed) ha confermato i tassi nel range 5,25%-5,50%, mentre i “dots”, le proiezioni dei funzionari sul costo del denaro, indicano sempre tre tagli nel corso del 2024. Il Fomc ha anche discusso in merito ad un possibile rallentamento del ritmo di riduzione del portafoglio titoli. Ieri la Bank of England (BoE) ha lasciato i tassi di interesse invariati al 5,25%. Per continuare a leggere visita il link

roxibar ha scritto:
Andrei cauto con questi discorsi, potrebbe òleggre anche il capitano Nemo della GDF che potrebbe controllare i Vostri ip.
:censored:
guarda che qui si parla di Pianificazione Fiscale Internazionale,
e' una materia di studio, e una attivita' legale, praticata in tutto il mondo da tutti le multinazionali e dai grandi gruppi, e chiunque ha il diritto di disporre delle sue risorse come crede, nel rispetto delle leggi

e Antonio.Mazzone ha scritto cose interessanti, attivita' nel rispetto delle leggi, italiane e estere, anzi, se vuole scrivere di piu', ben venga
 
bollafrolla ha scritto:
guarda che qui si parla di Pianificazione Fiscale Internazionale,
se poi uno la vuole vedere come elusione... lo dica ai parlamentari che fanno le leggi.

Ognuno ha il diritto di cercare il modo legale per pagare meno tasse,
ci mancherebbe ancora :rolleyes:
 
Piccoli risparmiatori senza patrimoniale

Il centrosinistra ha annunciato l’intenzione di portare dal 12,5 al 20 per cento l’aliquota dell’imposta sostitutiva sulle rendite finanziarie. Il centrodestra critica la proposta, bollando la manovra come un’imposta patrimoniale surrettizia che impoverirà tutti, a cominciare dai piccoli risparmiatori. Il centrosinistra ribatte che non si tratta di imposta patrimoniale e che i piccoli risparmiatori non saranno toccati.

Entrambi i punti meritano una riflessione.

Patrimoniale o no?

L’imposta sostitutiva sulle rendite finanziarie colpisce i rendimenti del patrimonio e non il patrimonio stesso. In via di principio, se il patrimonio non rende, l’imposta non è dovuta.

Perché chiamarla imposta patrimoniale, allora? Perché se i rendimenti sono inferiori o pari all’inflazione, l’imposta sostitutiva intacca il valore reale del patrimonio.

Semplificando, se l’inflazione è al 5 per cento e il rendimento è del 5 per cento, prima del prelievo fiscale a fine anno il risparmiatore avrà un patrimonio di 105, che corrisponde a un valore reale (al netto dell’inflazione) di 100. Se l’imposta sostitutiva è pari a 1 (il 20 per cento di 5), il patrimonio finale scende a 104, che corrisponde, in termini reali, a qualcosa in meno di 100. Ecco che il patrimonio, sempre in termini reali, è stato decurtato dall’imposta sostitutiva.

Questo è vero per tutte le imposte che gravano sui rendimenti del capitale. In un sistema fiscale nominalistico, cioè non corretto per l’inflazione, si tratta di problema ricorrente che può addirittura avere effetti convenienti per il contribuente, ad esempio se questi può dedurre gli interessi passivi.

Nell’ambito della tassazione del reddito da lavoro, l’effetto negativo dell’inflazione è legato alla progressività delle aliquote e si chiama "fiscal drag". Il correttivo previsto dalla normativa non è mai stato applicato dal centrodestra.

Sarà anche vero, allora, che la tassazione delle rendite finanziarie equivale a un’imposta patrimoniale, ma per ragionarne in modo sereno occorre considerare l’integralità degli effetti derivanti dall’intreccio fra tributi e inflazione. Ma chi ha "abolito" il correttivo al "fiscal drag" non gridi allo scandalo se l’aliquota di tassazione dei redditi da capitale sale un pochino.

I piccoli risparmiatori

L’innalzamento dell’aliquota toccherebbe, in linea di principio, tutti i risparmiatori.

D’altro canto, già oggi l’imposta sostitutiva tocca tutti, grandi e piccoli risparmiatori, con la sola eccezione di chi evade tenendo i soldi all’estero, nascosti al fisco.

Mi pare condivisibile l’intendimento di tenere indenni i piccoli risparmiatori dell’aumento dell’imposta.

Ma il punto è: come farlo? E poi, una volta deciso come fare, quali saranno gli effetti sullo sperato maggior gettito?

In teoria, si potrebbe pensare a un sistema in cui le rendite dei piccoli patrimoni non si tassano, o continuano ad essere tassate al 12,5 per cento. Oppure, l’aliquota del 20 per cento si applica solo alle rendite che eccedono un determinato ammontare, che resta tassato al 12,5 per cento (oppure è esente del tutto).

Il problema è che una delle caratteristiche più apprezzabili, e assolutamente da preservare, del sistema di tassazione delle rendite finanziarie è che l’imposta è applicata e versata all’erario direttamente dalle banche.

L’aliquota unica fa sì che ogni banca applica l’imposta sulle rendite che questa conosce; non esiste pertanto alcun incentivo fiscale a suddividere il patrimonio in più banche. Se le aliquote fossero diverse (o se esistesse un "patrimonio minimo" esente) l’incentivo a rivolgersi a più istituti diversi per pagare meno imposte sarebbe irresistibile. E assai modeste sarebbero le probabilità di controllo da parte della pubblica amministrazione.

Che fare, allora?

Si può ipotizzare un sistema in cui il contribuente possa optare per la non applicazione dell’imposta sostitutiva da parte della banca. In questo caso, il contribuente dovrebbe indicare le rendite finanziarie nella propria dichiarazione annuale dei redditi e applicare le imposte dovute.

Sarebbe allora agevole stabilire una quota di rendita esente da imposta, restando comunque inteso che, sull’eccedenza, resterà applicabile l’imposta sostitutiva all’aliquota prevista in generale. Ma sarà il contribuente a versarla all’erario (e in modo nominativo) e non più la banca.

I controlli sarebbero agevoli: basta richiedere che la banca segnali all’amministrazione finanziaria i dati del contribuente che ha esercitato l’opzione e le rendite finanziarie da questi percepite.

Effetti sul gettito

Resta infine da stabilire quali possano essere gli effetti sul gettito derivanti dall’esenzione fiscale per i piccoli risparmiatori.

Si tratta di esercizio complesso, in quanto la stima dipende non solo dal nuovo livello dell’aliquota e dell’ammontare della quota esente, ma anche, e soprattutto, dall’andamento dei mercati finanziari.

A complicare ulteriormente i calcoli c’è la difficoltà di stimare il numero dei soggetti che effettivamente eserciteranno l’opzione. Come già detto, oggi il contribuente non è soggetto ad alcun adempimento fiscale e l’imposta è prelevata, in modo anonimo, dalle banche. Il calcolo di convenienza dell’opzione potrebbe essere assai difficoltoso e la necessità di includere le rendite nella propria dichiarazione dei redditi potrebbe dissuadere molti dall’esercitarla. Andrea Manzitti
www.lavoce.info
 
bollafrolla ha scritto:
se poi uno la vuole vedere come elusione... lo dica ai parlamentari che fanno le leggi.

Ognuno ha il diritto di cercare il modo legale per pagare meno tasse,
ci mancherebbe ancora :rolleyes:
Parole sante...eludere non è evadere le tasse.
Ognuno dei suoi soldi fa quello che vuole...ci mancherebbe.
 
Scusate se ve lo richiedo ma non sapete se e' possibile aprire questo tipo di conti ?

Ringrazio.
 
Antonio.Mazzone ha scritto:
La residenza è un falso problema. Cerco di spiegare meglio: nel momento in cui un cittadino contribuente italiano decide di spostare la propria attività professionale, commerciale, imprenditoriale (chiamatela come volete) all'estero e nello specifico in un paese a fiscalità agevolata, lo fà al fine di non poter essere più considerato dal fisco italiano "beneficiario effettivo" dei redditi a lui in precedenza imputabili. Il punto di partenza diviene quindi la direttiva CE 48 del 2003 che disciplina tra l'altro all'art. 2 come identificare proprio il "beneficiario effettivo". Da lì si costruisce un meccanismo legale che permetta al cittadino di cui sopra, il "controllo" della sua impresa delocalizzata che genera profitti a bassa o nulla tassazione ma a lui non riferibili.
Saluti.
:mmmm:

sto leggendo la DIRETTIVA 2003/48/CE (tassazione dei redditi da risparmio sotto forma di pagamenti di interessi)
http://europa.eu.int/eur-lex/lex/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=OJ:L:2003:157:0038:0048:IT:PDF

ma... che c'entra l'attività imprenditoriale ? la direttiva parla di redditi da risparmio, e non di reddito d' impresa.

forse tu dici che una persona fisica, per non essere considerata beneficiaria, sposta la propria impresa ed e' quest'ultima che viene fatta beneficiaria dei redditi da risparmio ? :confused:
 
bollafrolla ha scritto:
:mmmm:

sto leggendo la DIRETTIVA 2003/48/CE (tassazione dei redditi da risparmio sotto forma di pagamenti di interessi)
http://europa.eu.int/eur-lex/lex/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=OJ:L:2003:157:0038:0048:IT:PDF

ma... che c'entra l'attività imprenditoriale ? la direttiva parla di redditi da risparmio, e non di reddito d' impresa.

forse tu dici che una persona fisica, per non essere considerata beneficiaria, sposta la propria impresa ed e' quest'ultima che viene fatta beneficiaria dei redditi da risparmio ? :confused:

Il riferimento alla direttiva e nello specifico all'art.2 è per importante per il concetto di "beneficiario effettivo", non mi interessa ora la natura del reddito.
Viene sancito il principio che ..."in ogni caso non è beneficiario effettivo colui il quale partecipa come agente pagatore per un'altra società o se agisce per conto di una persona giuridica, di un Oicvm o equiparato."

Saluti.
 
FaGal ha scritto:
(...)
Il centrosinistra ha annunciato l’intenzione di portare dal 12,5 al 20 per cento l’aliquota dell’imposta sostitutiva sulle rendite finanziarie.
(...) i piccoli risparmiatori non saranno toccati.
(...)
Mi pare condivisibile l’intendimento di tenere indenni i piccoli risparmiatori dell’aumento dell’imposta.
Ma il punto è: come farlo? E poi, una volta deciso come fare, quali saranno gli effetti sullo sperato maggior gettito?
(...)
Che fare, allora?
(...)
http://www.lavoce.info

che fare, allora?
Semplicissimo: non votare il mortadella! :D
Altro che trust e Cayman...
 
ilechegal ha scritto:
Scusate se ve lo richiedo ma non sapete se e' possibile aprire questo tipo di conti ?

Ringrazio.
Se ti riferisci a conti correnti in Svizzera, di qualsiasi tipo, è relativamente semplice.

Io ho raccontato qui sul fol più volte la mia personale esperienza. In breve a gennaio dell'anno scorso sono andato a Lugano, sono entrato in un'agenzia della UBS ed ho chiesto di aprire un conto. Poche ore dopo avevo il mio conto corrente in Svizzera. Tra l'altro non avendo con me né soldi né assegni ho aperto il conto con 300 chf presi al bancomat (ma mi è stato richiesto di raggiungere in un paio di mesi almeno 30.000 chf o 20.000 euro - il mio conto è in euro).

Altro modo per aprire un conto in Svizzera è questo

Ciao. Massimo
 
Massimo S. ha scritto:
Se ti riferisci a conti correnti in Svizzera, di qualsiasi tipo, è relativamente semplice.

Io ho raccontato qui sul fol più volte la mia personale esperienza. In breve a gennaio dell'anno scorso sono andato a Lugano, sono entrato in un'agenzia della UBS ed ho chiesto di aprire un conto. Poche ore dopo avevo il mio conto corrente in Svizzera. Tra l'altro non avendo con me né soldi né assegni ho aperto il conto con 300 chf presi al bancomat (ma mi è stato richiesto di raggiungere in un paio di mesi almeno 30.000 chf o 20.000 euro - il mio conto è in euro).

Altro modo per aprire un conto in Svizzera è questo

Ciao. Massimo
Grazie mille per la tua chiarezza.
 
nbsoft ha scritto:
che fare, allora?
Semplicissimo: non votare il mortadella! :D
Altro che trust e Cayman...
la destra, AN, Alemanno, Baldassarri, ecc. premono per fare la stessa cosa, l'aumento e' cosa fatta, chiunque vinca.
(e poi il forum per beccarsi con la politichetta e' Arena Politica, non facciamolo anche qui ;) )
 
Massimo S. ha scritto:
Se ti riferisci a conti correnti in Svizzera, di qualsiasi tipo, è relativamente semplice.
gia', ma purtroppo l'apertura di un semplice conto, non risolve il problema tassazione (gli slogan politici non c'entrano, le regole sono europee ;) )

_______________________

Svolta per la tassazione del risparmio nell'Unione europea. Dal primo luglio diventerà, infatti, operativa la direttiva 2003/48/CE, recepita in Italia dal decreto legislativo 84/2005 che prevede nuove regole per chi percepisce interessi in uno Stato della Ue e in alcuni Paesi europei che hano stipulato apposite convenzioni con l'Unione (Svizzera; Montecarlo; San Marino; Andorra; Liechtenstein).

L'obiettivo è permettere che i redditi da risparmio sotto forma di pagamenti di interessi corrisposti in uno Stato membro a «beneficiari effettivi» - vale a dire le persone fisiche residenti ai fini fiscali in un altro Stato membro - siano soggetti a un'effettiva imposizione secondo la legislazione dello Stato di residenza.

In questo senso gli Stati garantiranno lo scambio di informazioni tra le amministrazioni fiscali. In altermativa, alcuni Stati - belgio, austria e Lussemburgo in aggiunta ai 5 Paesi non comunitari - applicheranno una ritenuta d'imposta pari al 15% (fino al 2007, poi 20 e 35%) senza però comunicare agli Stati i dati dei percepttoir di interessi.

http://sole.ilsole24ore.com/fc?cmd=art&codid=20.0.1212985894&chId=30
 
bollafrolla ha scritto:
gia', ma purtroppo l'apertura di un semplice conto, non risolve il problema tassazione (gli slogan politici non c'entrano, le regole sono europee ;) )

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Svolta per la tassazione del risparmio nell'Unione europea. Dal primo luglio diventerà, infatti, operativa la direttiva 2003/48/CE, recepita in Italia dal decreto legislativo 84/2005 che prevede nuove regole per chi percepisce interessi in uno Stato della Ue e in alcuni Paesi europei che hano stipulato apposite convenzioni con l'Unione (Svizzera; Montecarlo; San Marino; Andorra; Liechtenstein).

L'obiettivo è permettere che i redditi da risparmio sotto forma di pagamenti di interessi corrisposti in uno Stato membro a «beneficiari effettivi» - vale a dire le persone fisiche residenti ai fini fiscali in un altro Stato membro - siano soggetti a un'effettiva imposizione secondo la legislazione dello Stato di residenza.

In questo senso gli Stati garantiranno lo scambio di informazioni tra le amministrazioni fiscali. In altermativa, alcuni Stati - belgio, austria e Lussemburgo in aggiunta ai 5 Paesi non comunitari - applicheranno una ritenuta d'imposta pari al 15% (fino al 2007, poi 20 e 35%) senza però comunicare agli Stati i dati dei percepttoir di interessi.

http://sole.ilsole24ore.com/fc?cmd=art&codid=20.0.1212985894&chId=30
Io credo che fino al 15% si può ragionare ma se lo portano al 20% o addirittura al 35% ci sarà una fuga di capitali non indifferente...io per primo.
 
buondi

bollafrolla ha scritto:
gia', ma purtroppo l'apertura di un semplice conto, non risolve il problema tassazione (gli slogan politici non c'entrano, le regole sono europee ;) )

ricordo x completezza che le famose società off shore ecc ecc non pagano e non pagheranno niente......anche con questa nuova normativa Ue... :bye:

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Svolta per la tassazione del risparmio nell'Unione europea. Dal primo luglio diventerà, infatti, operativa la direttiva 2003/48/CE, recepita in Italia dal decreto legislativo 84/2005 che prevede nuove regole per chi percepisce interessi in uno Stato della Ue e in alcuni Paesi europei che hano stipulato apposite convenzioni con l'Unione (Svizzera; Montecarlo; San Marino; Andorra; Liechtenstein).

L'obiettivo è permettere che i redditi da risparmio sotto forma di pagamenti di interessi corrisposti in uno Stato membro a «beneficiari effettivi» - vale a dire le persone fisiche residenti ai fini fiscali in un altro Stato membro - siano soggetti a un'effettiva imposizione secondo la legislazione dello Stato di residenza.

In questo senso gli Stati garantiranno lo scambio di informazioni tra le amministrazioni fiscali. In altermativa, alcuni Stati - belgio, austria e Lussemburgo in aggiunta ai 5 Paesi non comunitari - applicheranno una ritenuta d'imposta pari al 15% (fino al 2007, poi 20 e 35%) senza però comunicare agli Stati i dati dei percepttoir di interessi.

http://sole.ilsole24ore.com/fc?cmd=art&codid=20.0.1212985894&chId=30
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Ieri sera Bertinotti parlava di capital gain progressivo fino al 24%

Questa mattina da leggere su MF "Fini: sulle Rendite cambia il programma"........

Secondo voi come attueranno quuesto aumento per decreto o nella prossima finanziaria ??

Un saluto
 
Si vogliono prendere i nostri soldi attenzione.....ma il fatto è che si pagheranno sulle plusvalenze e chi le vede queste plusvalenze????

Qui si prendono solo batoste :clap:
 
Smil ha scritto:
Io credo che fino al 15% si può ragionare ma se lo portano al 20% o addirittura al 35% ci sarà una fuga di capitali non indifferente...io per primo.

Scappi con tutti i 280 euro?
Sboroni, vi segnalo tutti al mio amico capitano della GDG.
 
Massimo S. ha scritto:
Se ti riferisci a conti correnti in Svizzera, di qualsiasi tipo, è relativamente semplice.

Io ho raccontato qui sul fol più volte la mia personale esperienza. In breve a gennaio dell'anno scorso sono andato a Lugano, sono entrato in un'agenzia della UBS ed ho chiesto di aprire un conto. Poche ore dopo avevo il mio conto corrente in Svizzera. Tra l'altro non avendo con me né soldi né assegni ho aperto il conto con 300 chf presi al bancomat (ma mi è stato richiesto di raggiungere in un paio di mesi almeno 30.000 chf o 20.000 euro - il mio conto è in euro).

Altro modo per aprire un conto in Svizzera è questo

Ciao. Massimo
Un altro sborone, ma se fai 1000 euro al giorno e giusto che paghi la tua parte. Anche il tuo nick al mio amico della GDF, preparati per una accurata visita.
 
roxibar ha scritto:
Un altro sborone, ma se fai 1000 euro al giorno e giusto che paghi la tua parte. Anche il tuo nick al mio amico della GDF, preparati per una accurata visita.
Non ho visto faccine nella tua replica, quindi immagino che tu non stessi scherzando.

Se fai una ricerca fra i messaggi passati, ti puoi fare un'idea di quella che è la mia posizione nei confronti del fisco (regime fiscale dichiarativo per i gain su conti esteri) e del conto in Svizzera (conto alimentato con bonifici bancari dall'Italia ed espressa rinuncia all'anonimato fiscale).

Certo che sei proprio un tipo, tu KO!

Ciao. Massimo
 
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