Autostrade...parlera' Spagnolo...

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Autostrade spa e la spagnola Abertis anno studiando una fusione tra le holding che darebbe vita al principale gruppo autostradale a pagamento europeo.

Lo dicono due fonti finanziarie aggiungendo che la fusione avverrebbe tramite incorporazione di Autostrade in Abertis.

"E' una grande alleanza che darà vita a un grande gruppo internazionale, forse il più grande" del settore, ha detto una fonte.

L'operazione dovrebbe essere realizzata carta contro carta.

Autostrade ha chiuso oggi le trattazioni in borsa attorno a 22,98 euro per azione, mentre la spagnola Abertis ha terminato con un lieve rialzo a 20,94 euro.

La capitalizzazione di Autostrade è attorno a 12,8 miliardi di euro, mentre quella di Abertis è di poco superiore ai 12 miliardi . Il gruppo che ne emergerà dovrebbe quindi avere una capitalizzazione di mercato oltre i 24 miliardi di euro.

Secondo una fonte, gli incontri dovrebbero essere ultimati nel fine settimana con un annuncio previsto per lunedì mattina o al più tardi martedì.

Una terza fonte spagnola dice che la nuova società dovrebbe avere sede a Barcellona, per ragioni di agevolazioni fiscali. Aggiunge che un cda straordinario di Abertis è convocato per domenica.

Autostrade è controllato da Schemaventotto che ne detiene più del 50%. A giochi fatti, Schemaventotto -- a sua volta controllata da Edizione holding, la finanziaria della famiglia Benetton -- dovrebbe avere la maggioranza relativa del nuovo gruppo.

Né da Autostrade né da Edizione holding è stato possibile avere finora un commento.

Abertis, tramite Acesa Italia, ha una quota del 13,3% in Schemaventotto. In Abertis i soci di maggioranza sono la Caixa e i costruttori Acs (Madrid: ACS.MC - notizie) ciascuno con una quota di poco più del 20%. Dai tre portavoci di Abertis, Caixa e Acs solo no comment.

Più volte è stata ipotizzata una forma di integrazione fra i due gruppi, finora mai realizzata.....NN SAPENDO ALTRI DETTAGLI...MA SE ERA QUESTA LA LEVA CHE SI ASPETTAVANO.....GLI ANALISTI.....GRUPPO MONDIALE...SE E' VERO....PUO' FARE IL BOTTO...ECCO PERCHE' NEGLI ULTIMI GIORNI SCAMBI RECORD....
 
Autostrade, sì alla fusione
A Benetton e soci il 25%

La sede a Barcellona, per motivi di convenienza fiscale
di GIOVANNI PONS



Gilberto Benetton (a sinistra) e Vito Gamberale (ad di Autostrade)

MILANO - L'italiana Autostrade e la spagnola Abertis trattano per realizzare una fusione alla pari. L'indiscrezione è trapelata ieri sera e il week end si preannuncia denso di appuntamenti tra gli azionisti dei due gruppi che devono decidere come suddividere la gestione e la governance del nuovo gruppo che si verrebbe a creare. Il primo in Europa nel settore autostradale con una capitalizzazione di mercato di circa 45 miliardi di euro.

L'operazione allo studio - gli advisor degli italiani sono Merrill Lynch, Mediobanca e Ubm - è una fusione alla pari poiché i due gruppi hanno più o meno la stessa dimensione borsistica, 12,8 miliardi la capitalizzazione di Autostrade e 12 quella di Abertis.

Se così fosse gli azionisti vedranno dimezzarsi la quota oggi posseduta nelle rispettive società. Schema28, controllata da Edizione Holding della famiglia Benetton scenderà dal 50% di Autostrade al 25% del nuovo gruppo. La Caixa di Barcellona che oggi controlla il 25% di Abertis ridurrà il suo peso al 12,5% e la stessa diluizione toccherà alla Acs di Madrid controllata dal gruppo di Florentino Peres, ex presidente del Real Madrid. La sede prescelta dal nuovo gruppo sarebbe Barcellona anche e soprattutto per motivi fiscali, in quanto il governo spagnolo circa un anno e mezzo fa ha reso più favorevole la normativa sull'ammortamento dell'avviamento. Un bel vantaggio per Edizione Holding che ha rilevato Autostrade a circa 7 euro per azione e oggi il titolo in Borsa vale quasi 23 euro.

D'altronde il trasferimento della sede a Barcellona potrebbe esporre il fianco a critiche sulla perdita di sovranità su un'importante azienda italiana anche se ormai si dovrebbe ragionare in un'ottica europea.

Tutto dipenderà dunque da come gli azionisti riusciranno ad accordarsi per quanto riguarda la gestione del nuovo colosso autostradale. Se il braccio di ferro annunciato nel week end porterà a un accordo soddisfacente per entrambe le parti già domani i rispettivi consigli di amministrazione potrebbero ratificare l'accordo. Gli spagnoli di Abertis si sono recentemente aggiudicati il controllo della francese Sanef e il titolo in Borsa ha guadagnato circa il 50% del suo valore dall'inizio del 2005. Relativamente molto di più di Autostrade che tra l'altro non è riuscita a entrare in Francia nonostante abbia partecipato all'asta per l'acquisto di Aprr (Autoroute Paris-Rhin-Rhone). La fusione con Abertis, se bilanciata con una forte influenza nella gestione, avrebbe il vantaggio di far compiere un bel passo avanti alla società italiana sul fronte dell'internazionalizzazione.

Infine, poiché Abertis è presente nel capitale di Schemaventotto con il 13,3%, tale partecipazione dovrà essere ceduta per non risultare autocontrollo in caso di fusione. Mediobanca e Generali dovrebbero rilevarne un terzo mentre gli altri due terzi spetterebbero agli azionisti di Abertis, la Caixa e Acs.

Il gruppo Benetton che possiede attraverso Edzione Holding il 60% di Schema28 risulterebbe comunque il primo azionista singolo del nuovo gruppo con il 15% e questo fatto dovrebbe contare non poco nelle trattative per definire la governance. Come è successo con l'operazione di Unicredit in Germania agli italiani dovrebbe spettare l'amministratore delegato del nuovo gruppo o, nel caso si optasse per il doppio amministratore delegato, la presidenza dovrebbe essere di nomina italiana. Un paio di settimane fa Vito Gamberale, ad di Autostrade, ha avuto un incontro a Barcellona con il numero uno di Abertis. Vedremo tra oggi e domani se i negoziati hanno portato buoni frutti.

(22 aprile 2006)
 
Ilsole24ore

fusioni22 aprile 2006
Autostrade e Abertis verso le nozze
di Simone Filippetti

Nozze in vista tra Autostrade e Abertis.


Un matrimonio tra le holding, per ora riservatissimo, da 45 miliardi di euro che potrebbe portare alla nascita del più grosso concessionario autostradale europeo, quotato a Madrid e a Milano. Secondo quanto trapelato da indiscrezioni finanziarie non confermate, la concessionaria della famiglia Benetton e il gruppo spagnolo di infrastrutture ( caselli e aeroporti) e trasporti avrebbero allo studio una possibile fusione alla pari carta contro carta. Così, a poco più di tre anni dall'Opa con cui i Benetton hanno preso il controllo di Autostrade, un nuovo riassetto si profilerebbe per il gruppo, proiettandolo in una dimensione internazionale con notevoli prospettive industriali e di efficienze. L'operazione non è nuova perché già un anno fa erano circolati rumors sulla possibilità di una fusione tra i due gruppi, che tra l'altro godono di ottimi rapporti. Abertis, quotata alla Borsa di Madrid e controllata da La Caixa di Barcellona col 23% e da Acs col 24%, è già azionista, col 13,3%, di Schema28, la holding dei Benetton che custodisce il 50,1% di Autostrade. La stessa Autostrade aveva una partecipazione del 4,9% in Abertis, poi ceduta nel 2004. A tirare le fila del mega merger, secondo le medesime indiscrezioni di mercato, tre banche d'affari: Merrill Lynch, nel ruolo di consulente per la parte italiana, Mediobanca, istituto da sempre vicino ai Benetton nelle operazioni più delicate, e Ubm, la divisione di merchant bank di UniCredit
( azionista di Autostrade tramite Schema28). Sul fronte legale sarebbe invece operando lo Studio Bonelli Erede Pappalardo con il partner Roberto Cera, consulente del gruppo e consigliere Autostrade. Dopo la perdita della partita su Parigi, con la mancata aggiudicazione delle autostrade francesi, le aspirazioni estere del gruppo romano non si sono fermate e, conclusa l'acquisizione di Costanera Norte ( la concessionaria delle autostrade del Cile), il presidente Gian Maria Gros Pietro e l'a. d. Vito Gamberale hanno trovato il partner industriale, con cui fare il salto dimensionale, in casa. Le indiscrezioni filtrate sui dettagli dell'operazione prevedono che Abertis, il principale gestore di caselli in Spagna, incorporerà Autostrade con uno scambio carta contro carta, facilitata anche dalle dimensioni dei due gruppi. Entrambi, infatti, capitalizzano circa 12 miliardi di euro ( 12 per Abertis e 12,8 la società italiana), rendendo così più agevole una fusione: ai soci di Abertis verrà riconosciuta un'azione Autostrade ogni titolo del gruppo spagnolo. A livello di redditività i due operatori viaggiano , rendendo industrialmente sensata un'unione: Abertis fattura 1,9 miliardi e fa utili per 515 milioni, il gruppo guidato da Gamberale ha ricavi per 2,9 miliardi e profitti per 791 milioni. L'enterprise value della nuova entità, secondo i primi calcoli degli analisti, si aggirerebbe intorno ai 45 miliardi, compresi i debiti. Per poter inglobare Autostrade, gli spagnoli dovranno fare un aumento di capitale, la cui entità al momento non è nota.
Dopo la fusione nel nuovo assetto azionario, che è ancora uno dei punti da definire, Schema28 potrebbe avere una quota di circa il 25% della nuova " Auto Abertis", secondo azionista Caixa col 13% e terzo Acs con il 14%: gli italiani risulterebbero i primi azionisti singoli, ma i due soci spagnoli, assieme avrebbero il pacchetto di maggioranza relativa. Forse proprio per questo, riferiscono ulteriori rumors non confermati, la sede del gruppo potrebbe essere in Spagna. Il matrimonio, comunque, interesserebbe solo le due holding di controllo e non le società operative sottostanti, quelle che detengono le concessioni autostradali, che continueranno a vivere e a operare in moto autonomo. Anche il consiglio di amministrazione dovrebbe probabilmente rispecchierà l'equilibrio paritetico dei due concessionari: metà consiglieri in quota Autostrade e metà in quota ad Abertis con un amministratore delegato di garanzia gradito a entrambi.
Uno dei nodi sul tappeto potrebbe essere rappresentato, invece, proprio dal pacchetto di Abertis in Schema28. Vista la prospettiva di una fusione alla pari, i Benetton rischiano di diluirsi troppo post merger a favore degli spagnoli: così sarebbe allo studio anche un possibile collocamento del 13% di Schema28 in mano ad Abertis. Tra i possibili candidati all'acquisto, proseguono i rumors, Mediobanca e le Assicurazioni Generali ( si veda articolo a fianco). I tempi per la nascita del gigante italo spagnolo delle autostrade saranno, a quanto si apprende, brevi. Per i prossimi giorni sarebbe stato convocato un cda di Abertis, mentre lo stesso dovrebbe fare Autostrade. Entro la fine di giugno sarebbe prevista l'assemblea dei due gruppi, mentre il perfezionamento del merger è atteso per l'autunno. L'annuncio al mercato potrebbe arrivare lunedì.
 
Che succedera'?

vulcanetto ha scritto:
fusioni22 aprile 2006
Autostrade e Abertis verso le nozze
di Simone Filippetti

Nozze in vista tra Autostrade e Abertis.


Un matrimonio tra le holding, per ora riservatissimo, da 45 miliardi di euro che potrebbe portare ........

Che cosa succedera' secondo te Vulca? Soprattutto al numero di azioni Autostrade... visto che sembra ci sia uno scambio alla pari.
Albertis quota 22 e Auto 23, :mmmm: ciao OK!
 
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