Azimut

enrimar

Nuovo Utente
Registrato
20/5/00
Messaggi
232
Punti reazioni
9
, 15 gennaio (Reuters) - Due giorni fa, la delibera del cda ha avviato l'iter di quotazione per Azimut Holding, la più importnate società italiana di risparmio gestito "indipendente". Che, rispettando le stime di capitalizzazione fino a un miliardo di euro, ipotrebbe essere l'ipo più consistente dell'anno. Lo ha detto il presidente Pietro Giuliani in una conferenza stampa, senza spingersi a dare tempi precisi per l'operazione. "E' previsto un iter di 4-5 mesi, con l'intenzione di arrivare alla borsa entro il 2004 ma solo se le condizioni di mercato saranno favorevoli". Tuttavia "le prime verifiche con investitori italiani ed esteri ci incoraggiano", ha detto Giuliani ricordando che "tutte le volte che ci hanno messi in vendita ci hanno reso ben noti agli investitori internazionali. La consulenza per i sondaggi del mercato è stata di una merchant anglosassone, Putnam Lovell, fortemente specializzata sul business risparmio gestito. L'operazione non ha ancora gli advisor, "che saranno decisi nei prossimi giorni" spiega Giuliani. Per ora i dettagli che si possono fare includono l'ipotesi di valorizzazione del gruppo "tra 750-1.000 milioni di euro, cifre in linea con i valori dei comparabili attuali". E anche la modalità di offerta che sarà attraverso un aumento di capitale. Oggi il 65% Azimut fa capo al gruppo di private equity Apax Partner (che comprò da Bipop ora in Capitalia a inizio 2002) mentre un 35% è degli attori del management buyout. Dopo l'ipo, ha aggiunto il numero uno, una ipotesi possibile vede il flottante intorno al 60%, una rarità in Italia. Mentre il private equity scenderà al 15% e i manager e i dipendenti al 25%. Apax, che aveva sborsato per il controllo 450 milioni di euro circa, "ha tutti i diritti di massimizzare il suo investimento e quindi l'ultima parola sul momento di arrivare a listino sarà loro", ammette Giuliani. Per gli altri soci, risponde a una domanda di Reuters, c'è la speranza di una "buona politica di dividendo". I soldi che Azimut incasserà come matricola serviranno principalmente a crescere (circa un centinaio di promotori dovrebbero aggiungersi ai 780 di fine 2003) e ridurre i debiti. Nel febbraio 2002 c'era un debito bancario di 240 milioni, costo del MBO via via ridotto a 183 milioni questo dicembre. Tenuto conto di almeno un altro centinaio di milioni di debiti di altra natura, la quotazione dovrebbe consentire di ridurre l'ammomtare dovuto a tutti i creditori a 200 milioni, per Giuliani. Al Mercato Azimut si presenta comunque con i conti molto in regola. Nel 2003 i ricavi lordi sono saliti del 18% a 152 milioni di euro e l'utile operativo lordo è salito del 50% oltre 53 milioni di euro. Il fondi della casa - che a differenza del sistema non ha subito quest'anno l'onta di un mese di raccolta netta negativa - rappresentano un patrimonio gestito di 7,1 miliardi. Con il 6,4% di performance ponderata sul patrimonio 2003, meglio dei team di Giuliani hanno fatto in Italia solo i gestori di Anima, al 9,7%. Tra le altre offerte c'è il private banking con 2.000 clienti di alta fascia e portafoglio medio oltre 1,5 milioni euro, prodotti assicurativi con AZ Life e uno "sportello bancario virtuale" che - in attesa dell'autorizzazione alla Azimut Banca che ha un iter lento - da oggi è fornita grazie a un accordo con BancAperta del gruppo CreVal . ((Marina Ciaramidaro, in Redazione Milano Paola Arosio, Reuters messaging marina.ciaramidaro.reuters.com@reuters.net, e-mail milan.newsroom@news.reuters.com, tel 39 02 66129610, fax 72002157))

15:59-15/01
 
Scritto da enrimar
, 15 gennaio (Reuters) - ... Dopo l'ipo... il private equity scenderà al 15% e i manager e i dipendenti al 25%...15:59-15/01

Brutto segnale!
 
< ... Dopo l'ipo... il private equity scenderà al 15% e i manager e i dipendenti al 25%...15:59-15/01 >

<Brutto segnale!>



se vuoi, mi spieghi, dove stà il problema.
 
Indietro