Banca Marche lt2-2016-xs0257293828-2017-xs0302580880- Aspettando giustizia vol-17

scrivi a Colombo o telefona allo studio Grimaldi........loro mi hanno contattato per saperese avevo fatto richiesta dei fondi fir

sì sì quella comunicazione l'ho avuta anch'io, anzi forse è partita proprio da me e pochi altri che subito abbiamo fatto tale richiesta quando arrivarono i primi rimborsi, e alla quale ho già risposto quando fu chiesto di dare indicazione, ma come detto era la primavera del 2022...scusa non era per farmi i fatti tuoi, magari c'era qualche novità
 
Chiarimento, da quello che son riuscito a capire:
Nel 2000 e' avvenuta la fusione Cedel . Clearstream ( appartenente a Deutscheboerse group). Quindi questa piattaforma oggi risulta essere CEDEL.CLEARSTREAM.
EUROCLEAR ( creata da J:P. Morgan) e' la piattaforma di scambio usata da molte banche italiane.
Abn-amro e' la depositaria in olanda del famigerato conto omnibus gestito da BG-Saxo. Ma Abn-amro opera su CEDEL, BG-Saxo opera su Euroclear.
La mancata comunicazione CEDEL.CLEARSTREAM - EUROCLEAR impedisce di trasferire i titoli su banche che utilizzino EUROCLEAR ( fineco, unicredit, mediolanum e la stessa BG-SAXO ! ).
Quindi sono arrivato alla conclusione che per riportare in Italia i titoli bisogna avere (od aprire ex novo) un deposito titoli su banca italiana che operi su CEDEL .CLEARSTREAM.
Da cio' che ho letto qui le banche operanti su CEDEL sarebbero : Webank, Bpm, Intesa. Quali altre conoscete operanti su CEDEL ?
Con quali siete riusciti a far rientrare i titoli? Per far emergere le minusvalenze eventualmente dovrebbe essere possibile effettuare compravendita tra privati con relativo atto notarile ( percorso gia' effettuato con azioni pop. di vicenza. ).
Se avete consigli e altro vi ringrazio in anticipo, sperando di essere di aiuto.
 
Ultima modifica:
Clearstream Banking S.A. (CB), facente parte del gruppo Cedel - Deutsche Börse Group, è una delle principali società di compensazione insieme ad Euroclear. Ha sede in Lussemburgo.

Indice​

Storia[modifica | modifica wikitesto]​

È stata creata nel 2000 dalla fusione di Cedel e Deutsche Börse Clearing, società facente parte del Deutsche Börse Group, che possiede la Frankfurt Stock Exchange. La fusione è stata completata nel 2002. La cooperativa bancaria ha 1700 dipendenti in sette paesi, tra cui gli USA, l'Inghilterra e la Germania. Clearstream, nel 2000, trattava 50 trilioni di euro all'anno, una cifra paragonabile a quanto trattato annualmente da Euroclear e 450 volte maggiore del bilancio statale del Belgio. Nelle sue casse, nel 2000, aveva depositi per 9.000 miliardi di euro.

La società offre servizi di custodia e compensazione (clearing) a circa 2500 clienti internazionali, usando entrambe le sedi in Lussemburgo e Germania, che consentono la detenzione e il trasferimento di titoli.[1] Clearstream gestisce il suo International Central Securities Depository (ICSD) dal Lussemburgo. È anche un partner congiunto nel Luxembourgish Central Securities Depository (CSD), LuxCSD, insieme alla Banca centrale del Lussemburgo.[2] In Germania, Clearstream gestisce il CSD tedesco, Clearstream Banking AG. La società ha collegamenti con oltre 50 mercati nazionali in tutto il mondo, oltre a emissioni e custodie di Eurobonds. Il numero delle transazioni giornaliere, secondo una statistica interna, supera le 250.000.

Possono avere un conto di compensazione banche ed intermediari finanziari abilitati; un accesso è tuttavia consentito anche a società corporate di gruppi multinazionali, ma a discrezione di Clearstream. Clearstream e Euroclear detengono il monopolio quasi completo degli scambi di obbligazioni a livello internazionale. I principali azionisti delle due società hanno fondato nel 1973 la Swift, società per lo scambio di denaro nelle differenti divise nazionali. I principali azionisti delle tre società sono banche e società finanziarie private. A partire dagli anni ottanta, il regolamento di Clearstream ammette l'apertura di conti correnti riservati, non pubblicati nelle liste che regolarmente sono distribuite agli aderenti al sistema.

Note[modifica | modifica wikitesto]​

  1. ^ Securities settlement systems and central counterparties, su European Central Bank. URL consultato il 1º agosto 2018.
  2. ^ Company governance Archived copy, su luxcsd.com. URL consultato il 7 maggio 2015 (archiviato dall'url originale il 18 maggio 2015).

Bibliografia​

 

Euroclear​

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.



Vai alla navigazioneVai alla ricerca
Niente fonti!
Questa voce o sezione sull'argomento aziende belghe non cita le fonti necessarie o quelle presenti sono insufficienti.

Puoi migliorare questa voce aggiungendo citazioni da fonti attendibili secondo le linee guida sull'uso delle fonti.
Euroclear
Logo
La sede di Euroclear a Bruxelles
StatoBandiera del Belgio Belgio
Forma societariaSocietà cooperativa
Fondazionedicembre 1968
Fondata daJ.P. Morgan & Co.
Sede principaleBruxelles
Persone chiaveLieve Mostrey (A.D.)
Settorefinanziario
Prodotti
Dipendenti3 817 (2016)
Sito webwww.euroclear.com/
Modifica dati su Wikidata · Manuale
Euroclear è una società belga di servizi finanziari, specializzata nel regolamento delle transazioni in titoli, nonché nella custodia e nel servizio delle attività di tali titoli. È stata fondata nel 1968 come costola di J.P. Morgan & Co. per regolare le transazioni sul mercato delle eurobbligazioni, allora in via di sviluppo.

Indice​

Attività[modifica | modifica wikitesto]​

Euroclear regola le transazioni in titoli nazionali e internazionali, comprendenti obbligazioni, azioni, derivati e fondi d'investimento. Essa fornisce servizi a istituzioni finanziarie situate in più di 90 Stati.
In aggiunta al suo ruolo di depositaria centrale internazionale di titoli (ICSD), Euroclear agisce inoltre come depositaria centrale di titoli (CSD) belgi, olandesi, finlandesi, francesi, irlandesi, svedesi e britannici. Euroclear è anche proprietaria di EMXCo, il principale fornitore britannico di instradamento degli ordini per i fondi d'investimento. Euroclear è il più grande ICSD del mondo.
Gli investitori al dettaglio possono avere conti diretti nei CSD locali, secondo le leggi, le regole e le procedure locali.

Guerra russo-ucraina[modifica | modifica wikitesto]​

In un articolo pubblicato su Foreign Affairs e in una successiva intervista, l'economista Benn Steil, membro senior e direttore di economia internazionale presso il Council on Foreign Relations (CFR), e l'analista del CFR Benjamin Della Rocca hanno sostenuto che la Russia potrebbe avere, nelle transazioni eseguite attraverso la Banca Popolare Cinese, e poi probabilmente attraverso le banche statali cinesi come intermediari, depositato 80 miliardi di dollari in Titoli di Stato statunitensi presso Euroclear in vista dell'invasione russa dell'Ucraina del 2022.[1][2]
Il 1º marzo 2022 il National Settlement Depository (NSD) russo ha bloccato e congelato tutti i titoli detenuti presso Euroclear. Dietro disposizione della Banca centrale della Federazione Russa NSD ha bloccato i pagamenti di emittenti russi a favore di individui ed entità straniere.[3]
Il 18 marzo 2022 Euroclear ha limitato le operazioni del National Settlement Depository, ha smesso di eseguire qualsiasi istruzione per l'esecuzione di operazioni con titoli e denaro, comprese le istruzioni per partecipare a operazioni societarie su titoli esteri.[3]
Euroclear ha anche disabilitato i suoi conti in rubli presso la Banca ING in Russia e la VTB Bank russa, con la conseguenza che ai suoi clienti non è più consentito trasferire rubli e il conto in rubli tra Clearstream ed Euroclear è stato chiuso.[3] Inoltre, Euroclear ha smesso di regolare le transazioni in titoli russi, in adesione alle sanzioni dell'Unione europea.[4][5]
 

Fir, in Veneto 800milioni indennizzi a 55mila soci. Ex popolari, il bilancio di Consap. Mapericomitati lapartita non è chiusa​

  • Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
  • 29 Feb 2024
  • Di Federico Nicoletti
Banche venete, ai soci azzerati dal Fondo indennizzo risparmiatori sono arrivati in Veneto ristori per 800 milioni di euro. Il quadro definitivo dell’operazione iniziata con i primi pagamenti a fine 2020 viene dai dati comunicati dalla Consap, la società del ministero dell’Economia a cui era stata affidata la gestione delle domande e poi dei pagamenti decisi per quelle ammesse dalla commissione tecnica.
Numeri pubblicati ieri sul sito internet del Corriere della Sera, in un’inchiesta della redazione di Dataroom sui costi di liquidazione di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca, ma anche delle quattro banche già risolte prima (Etruria, Cariferrara, Marche e Carichieti), a cui si aggiungono alcune banche di credito cooperativo, anche loro liquidate: in Veneto le due Bcc dell’Alta Padovana di Campodarsego, con 314 domande indennizzate con 99.328 euro, e la Bcc Crediveneto di Montagnana, sempre nel Padovano, dove le domande accolte sono state 881 per 1,8 milioni.
La parte del leone, per numero di richieste e valore degli indennizzi, la fanno le due ex popolari venete, Bpvi e Veneto Banca. Nel complesso, ai 52.378 soci indennizzati della prima, sono andati oltre 624 milioni e 887 mila euro, di cui 150 milioni giunti con il conguaglio del 10%. Ai 34.216 soci indennizzati di Veneto Banca sono andati 423 milioni e 690 mila euro, di cui 115 giunti con il 10%. Insieme, le due banche valgono l’80% del miliardo e 354 milioni trasferiti ai soci. Le altre banche seguono da distante: ai 15 mila soci di Banca Marche sono andati 85 milioni di euro, ai 16 mila di Cariferrara 66, ai 10 mila di Banca Etruria 40.
Su scala regionale, poi, anche qui è il Veneto a far la parte del leone. In questo caso a 55.433 risparmiatori (le domande pre s ent a te sono 56.870) sono andati 797,8 milioni di euro. Le due cifre maggiori sono concentrate a Vicenza, con 21.485 indennizzati (22.078 domande) per oltre 337 milioni pagati, e a Treviso, dove i 18.557 risparmiatori indennizzati (18.948 domande) hanno ricevuto 283,9 milioni di euro. Più contenuti i numeri delle altre province venete, con oltre 5.500 soci indennizzati a Padova, per oltre 76 milioni di euro, oltre 4 mila a Venezia, per 46, e 3.400 a Verona, per 36.
Più staccate le altre regioni, dove tra l’altro le cifre maggiori corrispondono alle aree di maggior espansione delle ex popolari venete. Così 110 milioni sono andati a 7.900 soci del Friuli Venezia Giulia, dov’era attiva Bpvi, 87 nelle Marche a 16 mila soci, dove oltre a Banca Marche era attiva Veneto Banca nell’area di Fabriano, 74 in Lombardia per 6.140 rimborsati, 50 in Piemonte a 5.100 persone, dove Veneto Banca era attiva con Popolare Intra e Bim, 39 milioni a 9.500 soci in Toscana, dove a Prato era attiva Bpvi, 30 milioni a tremila soci in Puglia, dov’era la controllata di Montebelluna Banca Apulia.
Sul fronte operativo, poi, il presidente di Consap, Sestino Giacomoni, rileva come la società «lavorando con efficacia e tempismo, si è dimostrata all’altezza dei compiti affidatile dal governo, realizzando la sua funzione sociale». «La capacità nell’effettuare pagamenti massivi - aggiunge l’ad Vincenzo Sanasi d’Arpe - è stata determinante nella gestione del Fir, di cui Consap ha curato l’istruttoria di 144 mila domande. I bonifici effettuati sono stati 269 mila, per oltre 1.350 milioni di euro, di cui 125 mila per 324 milioni con il 10% di dicembre».
Ma se la partita del Fir si è chiusa a fine 2023, a non considerarla tale sono ancora i comitati dei soci. In ballo resta il tentativo di far rientrare gli esclusi, anche di fronte ai 150 milioni ancora mancanti della dotazione Fir. «Intanto non è stata spesa l’intera dotazione - dice Luigi Ugone di Noi che credevamo nella Bpvi - chiediamo una redistribuzione ulteriore o di rimettere in gioco i 4 mila esclusi, tra indicazioni di reddito sbagliati, errori formali e mancanza di documenti. Siamo stati giusto a Roma al Mef lunedì». «La notizia più rilevante dei numeri Consap è che ci sono diecimila domande rigettate - aggiunge Patrizio Miatello del comitato Ezzelino -. Sono quasi il 7% e se si tiene conto che 3.200 erano quelle rigettate sui valori di reddito errati, vuol dire che ci sono seimila domande rigettate per errori formali. Ma non tornano poi anche i conti sui fondi ancora non usati, per noi oltre i 200 milioni. Non sono fondi pubblici ma dei conti dormenti: è sacrosanto che debbano andare alle vittime accertate».
 
Rientro in questa discussione Banca Marche dopo anni,
scusate ma non ho ben capito se ad oggi si riesce o meno a far emergere la minusvalenza,
ho un lotto parcheggiato su un dossier presso una cassa rurale quindi cassa centrale banca,
e potrei spostarlo o su Fineco o su Webank, qualcuno l'ha fatto recentemente ed è fattibile?
 
Rientro in questa discussione Banca Marche dopo anni,
scusate ma non ho ben capito se ad oggi si riesce o meno a far emergere la minusvalenza,
ho un lotto parcheggiato su un dossier presso una cassa rurale quindi cassa centrale banca,
e potrei spostarlo o su Fineco o su Webank, qualcuno l'ha fatto recentemente ed è fattibile?

per vie normali credo sia impossibile, l'unico modo credo sia fare una passaggio tramite atto notarile che ne certifichi la cessione a terzi, a quel punto la banca dovrebbe far emergere la minus, ripeto credo...al momento sono in stanby anch'io, ma con tutti i titoli sotto la pari che ho preso, nei prossimi mesi o anni, se la cosa non va a posto da solo, cercherò qualche metodo per recuperarla.

sarebbe interessante se anche con altri utenti si discutesse e magari salta fuori qualche metodo.
 
per vie normali credo sia impossibile, l'unico modo credo sia fare una passaggio tramite atto notarile che ne certifichi la cessione a terzi, a quel punto la banca dovrebbe far emergere la minus, ripeto credo...al momento sono in stanby anch'io, ma con tutti i titoli sotto la pari che ho preso, nei prossimi mesi o anni, se la cosa non va a posto da solo, cercherò qualche metodo per recuperarla.

sarebbe interessante se anche con altri utenti si discutesse e magari salta fuori qualche metodo.
Sono nella tua stessa situazione, non ho fretta assoluta di utilizzare Minus e non ho approfondito a fondo il tema;
potremmo scambiarci i titoli tra di noi
 
Ma si è capito se c'è la possibilità di trasferire i titoli tra banche che utilizzano lo stesso depositario?
 
Sono nella tua stessa situazione, non ho fretta assoluta di utilizzare Minus e non ho approfondito a fondo il tema;
potremmo scambiarci i titoli tra di noi

trovare qualcuno a cui darli credo che sia il problema minore (un familiare o parente o amico, tanto è roba che vale zero), il punto è trovare la formula giuridica che oltre alienare il titolo, ne faccia anche produrre gli effetti fiscali...
 
Indietro