Banche Venete: Azione Legale obbligazioni subordinate - ISP caccia la grana - n.3

Ultimo regalo del pd (ossia il partito delle banche) prima di venire cacciato definitivamente dal governo

Ex risparmiatori all'angolo: "Il fondo potrebbe mettere la parola fine alle speranze"

Ex risparmiatori all'angolo: "Il fondo potrebbe mettere la parola fine alle speranze"

Pare di sì, stando a quanto dichiarato pubblicamente dal Sottosegretario Pier Paolo Baretta il 25 aprile scorso, il quale ha anticipato come i risparmiatori traditi, per poter accedere al Fondo, ‘... dovranno produrre documentazioni adeguate del loro danno, che saranno vagliate dall’Anac ...’. E’ evidente, infatti, in base a quanto anticipato alla stampa dal Sottosegretario Baretta, che tutti coloro che non saranno in grado di produrre la documentazione bancaria da cui emerge il c.d.misselling, ovvero la vendita fraudolenta dei titoli, non potranno ottenere il lodo favorevole da parte dell’Anac e, pertanto, non avranno alcun accesso al Fondo.

In primo luogo, quindi, tutti coloro che hanno acquistato da più di 10 anni i titoli emessi dalle banche, e che pertanto non sono in possesso di alcuna documentazione, si vedranno esclusi dall’accesso al Fondo. In secondo luogo, inoltre, anche a tutti coloro cui le banche non hanno fornito la documentazione richiesta - e sono molti -, l’accesso al Fondo sarà precluso. L’automatismo dei risarcimenti, quindi, c’è, ma al contrario, nel senso che a decine di migliaia di risparmiatori sarà automaticamente precluso l’accesso al Fondo.

A nulla rilevano le risultanze della Commissione parlamentare d’inchiesta, della Commissione regionale veneta d’inchiesta, delle innumerevoli relazioni di Consob e Banca d’Italia, delle migliaia e migliaia di documenti agli atti dei diversi procedimenti penali, tutte concordi nello stabilire che i risparmiatori traditi sono stati vittime di truffe di massa. Per poter accedere al Fondo, infatti, ogni singolo risparmiatore tradito dovrà dimostrare, carte alla mano, di essere stato vittima, nel suo caso specifico, di misselling. Chi non ha le carte, non accederà al Fondo.

‘Appare evidente,’ afferma Letizia Giorgianni dell’Associazione Vittime del Salvabanche, stando a quanto anticipato alla stampa dal Sottosegretario Pier Paolo Baretta, che i nostri timori erano fondati e che ben avevano fatto i soggetti politici vincitori delle scorse elezioni a tentare di fare in modo che il Governo uscente non emanasse il decreto attuativo del Fondo, l’ennesimo schiaffo ai tanti cittadini che hanno visto andare in fumo i risparmi di una vita.’

‘Per tali motivi’, osserva Matteo Moschini del Movimento Difesa del Cittadino - Veneto, ‘pretendiamo che i soggetti politici che andranno ad assumere la maggioranza ed il controllo del Governo - che saranno verosimilmente quelli, o alcuni di quelli, che in occasione della campagna elettorale hanno più e più volte promesso pubblicamente ai risparmiatori traditi il risarcimento integrale dei danni - si assumano la responsabilità di porre rimedio alla gravissima crisi economico sociale venutasi a creare a seguito del dissesto delle banche sopra menzionate e dei miopi ed iniqui provvedimenti legislativi emanati nella vigenza del Governo controllato da quelle forze politiche che, alle scorse elezioni, gli italiani hanno sonoramente bocciato.’

Movimento difesa del cittadino
 
Ultimo regalo del pd (ossia il partito delle banche) prima di venire cacciato definitivamente dal governo

Ex risparmiatori all'angolo: "Il fondo potrebbe mettere la parola fine alle speranze"

Ex risparmiatori all'angolo: "Il fondo potrebbe mettere la parola fine alle speranze"

Pare di sì, stando a quanto dichiarato pubblicamente dal Sottosegretario Pier Paolo Baretta il 25 aprile scorso, il quale ha anticipato come i risparmiatori traditi, per poter accedere al Fondo, ‘... dovranno produrre documentazioni adeguate del loro danno, che saranno vagliate dall’Anac ...’. E’ evidente, infatti, in base a quanto anticipato alla stampa dal Sottosegretario Baretta, che tutti coloro che non saranno in grado di produrre la documentazione bancaria da cui emerge il c.d.misselling, ovvero la vendita fraudolenta dei titoli, non potranno ottenere il lodo favorevole da parte dell’Anac e, pertanto, non avranno alcun accesso al Fondo.

In primo luogo, quindi, tutti coloro che hanno acquistato da più di 10 anni i titoli emessi dalle banche, e che pertanto non sono in possesso di alcuna documentazione, si vedranno esclusi dall’accesso al Fondo. In secondo luogo, inoltre, anche a tutti coloro cui le banche non hanno fornito la documentazione richiesta - e sono molti -, l’accesso al Fondo sarà precluso. L’automatismo dei risarcimenti, quindi, c’è, ma al contrario, nel senso che a decine di migliaia di risparmiatori sarà automaticamente precluso l’accesso al Fondo.

A nulla rilevano le risultanze della Commissione parlamentare d’inchiesta, della Commissione regionale veneta d’inchiesta, delle innumerevoli relazioni di Consob e Banca d’Italia, delle migliaia e migliaia di documenti agli atti dei diversi procedimenti penali, tutte concordi nello stabilire che i risparmiatori traditi sono stati vittime di truffe di massa. Per poter accedere al Fondo, infatti, ogni singolo risparmiatore tradito dovrà dimostrare, carte alla mano, di essere stato vittima, nel suo caso specifico, di misselling. Chi non ha le carte, non accederà al Fondo.

‘Appare evidente,’ afferma Letizia Giorgianni dell’Associazione Vittime del Salvabanche, stando a quanto anticipato alla stampa dal Sottosegretario Pier Paolo Baretta, che i nostri timori erano fondati e che ben avevano fatto i soggetti politici vincitori delle scorse elezioni a tentare di fare in modo che il Governo uscente non emanasse il decreto attuativo del Fondo, l’ennesimo schiaffo ai tanti cittadini che hanno visto andare in fumo i risparmi di una vita.’

‘Per tali motivi’, osserva Matteo Moschini del Movimento Difesa del Cittadino - Veneto, ‘pretendiamo che i soggetti politici che andranno ad assumere la maggioranza ed il controllo del Governo - che saranno verosimilmente quelli, o alcuni di quelli, che in occasione della campagna elettorale hanno più e più volte promesso pubblicamente ai risparmiatori traditi il risarcimento integrale dei danni - si assumano la responsabilità di porre rimedio alla gravissima crisi economico sociale venutasi a creare a seguito del dissesto delle banche sopra menzionate e dei miopi ed iniqui provvedimenti legislativi emanati nella vigenza del Governo controllato da quelle forze politiche che, alle scorse elezioni, gli italiani hanno sonoramente bocciato.’

Movimento difesa del cittadino

******** fino all'ultimo.
A noi non cambia nulla, ottimo per gli studi degli avvocati per le ulteriori cause legali.
 
Ma ora che sono state fatte le insinuazioni.con il processo penale che si è bloccato..... verrà finalmente richiesti quel decreto ingiuntivo,usando anche l interpretazione di Ferri....o sarà l ennesima panzana di cui non si ha più traccia?
 
Il solito pd

<<Ex popolari venete, legge fondo ristoro e un imbroglio>> | Vvox

Riceviamo e pubblichiamo la lettera scritta da diverse associazioni a tutela dei risparmiatori sul fondo di ristoro per i soci truffati nel crac delle ex banche popolari venete e diretta a tutti i parlamentari nazionali ed europei, a tutti i consiglieri regionali, a tutti i sindaci eletti in Veneto ed in Friuli Venezia Giulia

Il governo Gentiloni, per mano del sottosegretario Baretta sta commettendo un’azione gravissima che impedirà a migliaia di soci delle banche popolari venete di ottenere un risarcimento per l’esproprio dei risparmi. Nonostante quel governo sia solo un simulacro, esso intende agire in modo spregiudicato per completare la truffa ai danni dei risparmiatori e del territorio veneto. Con la fretta e la superficialità che ha caratterizzato l’attività politica e di governo della scorsa legislatura, tutte le parti politiche avevano dato voto favorevole alla legge istitutiva del “fondo di ristoro“, senza accorgersi del trabocchetto che esso conteneva. Poi, anche a seguito della nostra costante azione di denuncia, in molti hanno visto che quella legge altro non è che uno dei tanti subdoli inganni che i governi Renzi-Gentiloni hanno consumato sulla pelle dei Veneti e dei cittadini italiani.

La stampa riporta che il sottosegretario Baretta, che neppure è stato rieletto, esulta nel comunicare che i decreti attuativi sono pronti e sono il frutto del proficuo lavoro di collaborazione con le associazioni dei risparmiatori. Come in tante altre occasioni il sottosegretario Baretta non riferisce con esattezza le situazioni. Il governo, per sostenere e legittimare le proprie scelte si è costruito una corte di associazioni che asseriscono rappresentare i risparmiatori ma che di fatto rappresentano la parte politica governativa ed i propri interessi. Avvalendosi del supporto di tali associazioni il governo ancora una volta mistifica la realtà ed afferma di poter agire in sintonia con i risparmiatori. È falso. Le associazioni dei risparmiatori che sottoscrivono il presente documento non sono mai state interpellate dal governo e dal sottosegretario Baretta. Le sottoscritte associazioni, che rappresentano la stragrande maggioranza dei soci delle banche popolari venete e del centro Italia, da mesi manifestano con scritti, incontri pubblici, azioni sociali la propria avversione al fondo di ristoro in quanto si tratta di un imbroglio, di una legge scritta per agevolare, ancora una volta, quella finanza che ha fatto una sfacciata speculazione sulla pelle dei risparmiatori, del tessuto economico del Veneto, dei cittadini italiani tutti che dovranno pagare a Banca Intesa il finto salvataggio delle banche, che in realtà è uno straordinario business.

A tutti i destinatari della presente chiediamo di intervenire in ogni modo lecito al fine di impedire che la legge istitutiva del fondo di ristoro diventi esecutiva. In qualsiasi maniera vanno fermati i decreti attuativi. Noi risparmiatori confidiamo nella lealtà delle forze politiche che in campagna elettorale hanno dichiarato di voler risarcire i risparmiatori. A loro, ma anche ai tanti onesti che militano in differenti partiti, ci rivolgiamo invitando tutti a riflettere su quale ginepraio giuridico si troverebbe il nuovo governo che davvero volesse varare provvedimenti che effettivamente andassero a risarcire i risparmiatori. Sarà oltremodo difficile armonizzare la legge sul fondo di ristoro con la nuova legge a favore di tutti i risparmiatori, salvaguardando i diritti di coloro che avessero presentato domanda di ristoro e senza creare procedure parallele etc. È dunque sempre più evidente che il governo Gentiloni vuole avvelenare i pozzi per rendere difficile, se non impossibile, il risarcimento dei risparmiatori, risarcimento che dovrebbe essere pagato con i soldi degli amici del governo (sia si attinga al fondo interbancario che ai “favolosi” fondi dormienti, sia che si usino gli NPL sui quali i banchieri amici del governo Gentiloni contano di fare ottimi affari o che paghi Banca Intesa).
 
Che ti aspetti dal pd?

Ma il penale contro Penati? Dai che voglio costituirmi parte civile anche lì
 
Ultima modifica:
Per Penati chi lo sa quando e se ci saranno i processi stanno iniziando ora i processi per fatti del 2014,ci sono 3 procure aspettiamo quella competente e non sappiamo neppure se archivieranno visto che era una ipotesi plausibile e ben chiarita!!.sono più interessato a decreti ingiuntivi quelli non dipendono da pm ma dagli avvocati,basta depositare l istanza telematica in tribunale ed entro 30 gg c è la risposta.mi sembrava che volessero partire da settembre e ora con la decisione Ferri dovrebbero avere più armi....ma capisco che una cosa è dirlo un altra è attuarlo tra infondatezza e costi... vediamo attendiamo
 
Oltre alle azioni proposte e non fatte bisognerebbe chiedersi se avvocati che invece di far parcella richiedono solo iscrizione ad associazioni ,non stiano violando normative fiscali ( non fatturando con iva) e obblighi professionali. Mi sembra che alcuni azionisti veneti abbiano già fatto segnalazioni, vediamo come vanno
 

E quello che sostengo da sempre.
Con 600 milioni da il 50% di nominale ad ogni subista e la partita si chiude.
Con il 50% di nominale il 99% accetterebbe.
E gli altri 1400 milioni per gli azionisti.

E' conveniente alla fine anche per Intesa.
Altrimenti il territorio veneto sarà sempre in fermento.
E questa storia non finirà mai.
I figli continueranno le battaglie dei genitori.
 
*Sga: studia bond per 'inadempienze probabili' ex banche venete (fonte)
 
Apprendo che i famosi decreti ingiuntivi che dovevano essere fatti contro intesa a settembre,non sono ancora partiti e che chi li ha proposti ....ci sta lavorando. Direi che se per uno degli atti giudiziari più semplici e rapidi ci vogliono mesi... chissà per gli altri. Faccio l allibratore: 70% non partiranno mai, perché era solo una trovata pubblicitaria ..25% saranno respinti perché non motivati....si accettano scommesse
 
*Sga: studia bond per 'inadempienze probabili' ex banche venete (fonte)

Titolo: 17:49 Sga: allo studio emissione bond e piano industriale (fonte)

Testo:
MILANO (MF-DJ)--Si fa finalmente piu' chiaro il percorso scelto dalla
Societa' per la gestione di attivita' (Sga) - impegnata nella complessa
missione di gestire i 17,7 miliardi di bad loans della ex Banca Popolare
di Vicenza e della ex Veneto Banca - per finanziare i cosiddetti rapporti
ancora vivi, ovvero quei crediti che non si sono ancora trasformati in
sofferenza, tra cui figurano le inadempienze probabili.

La realta' acquisita dal Ministero dell'Economia e delle Finanze nel
2016 e conosciuta principalmente per aver partecipato al salvataggio del
Banco di Napoli a fine anni Novanta, secondo quanto risulta a MF-Dowjones,
ha allo studio un'emissione obbligazionaria. Il timing non e' ancora
definito in quanto la societa' sta valutando se lanciareora l'emissione
oppure farlo dopo la presentazione del piano industriale prevista tra fine
giugno e inizio luglio.

A questa forma di raccolta si assocerebbe l'idea di fare una
cartolarizzazione (che coinvolgerebbe diversi soggetti). Queste mosse
permetterebbero alla Sga di lavorare su questi crediti ovviando
all'assenza di una licenza bancaria. Oltre alle sofferenze la realta'
guidata da Marina Natale dovra' infatti gestire circa 9 miliardi di
inadempienze probabili, cioe' crediti che pur non essendo piu' in bonis
non sono ancora scivolati in default. buona prassi dell'attivita'
bancaria evitare il deterioramento di queste esposizioni e fare il
possibile per riportarle in bonis, incoraggiando il turnaround industriale
e finanziario. Sga e' chiamata quindi a svolgere anche attivita' di
finanziamento a supporto dei rapporti ancora vivi. Ecco spiegati i motivi
per cui si renderebbe necessaria sia l'emissione di un bond (il taglio
sarebbe ancora in via di definizione) sia una cartolarizzazione.

Come detto la societa' a controllo pubblico sta lavorando alacremente
alla stesura del piano industriale che potrebbe avere una durata
quinquennale: questo in ragione delle lunghe tempistiche necessarie alla
lavorazione dei portafogli. Molti osservatori negli scorsi mesi si sono
chiesti come avrebbe fatto la societa' a gestire una tale mole di crediti.
Allo scopo Sga sta ampliando gli organici con l'obiettivo di raggiungere
un target di 230 risorse nei prossimi tre mesi. Dalle 71 risorse iniziali
operative su Napoli, l'ex bad bank della banca partenopea ha infatti
inserito (attraverso un distacco da Intesa Sanpaolo) altre 70 risorse
circa, provenienti dalle ex banche venete creando due sedi operative a
Vicenza e Montebelluna, oltre a una struttura a Milano dedicata alla
gestione dei crediti a sofferenze o Unlikely to pay. Sga ha poi concluso
negli ultimi tre mesi 23 assunzioni dirette, e un'ulteriore decina di
assunzioni in corso di firma. Un altro potenziamento degli organici e'
stato attuato con una serie di accordi di body rental con aziende partner
per una quindicina di professionisti che stanno entrando in servizio. Al
momento quindi la societa' ha piu' che raddoppiato l'organico (da 71 a
circa 190), e prevede nei prossimi due-tre mesi di aggiungere ancora una
quarantina di addetti arrivando a un target iniziale di circa 230 risorse.
L'ingente mole di crediti da gestire, tuttavia, ha comportato la
necessita' di destinare una parte del portafoglio in outsourcing che
verra' quindi lavorato da esperti del settore. La realta' del Mef e Fonspa
hanno selezionato complessivamente 11 servicer per gestire in outsourcing
5 miliardi di euro dei complessivi 18 miliardi di crediti deteriorati
delle due ex realta' venete.
cce
claudia.cervini@mfdowjones.it
(fine)

MF-DJ NEWS
0717:48 mag 2018
 
il fatto che i tempi siano lunghi è normale per una causa così complessa, ci vorranno almeno 3 anni se va bene
 
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