Banque Centrale De Tunisie 5,625% 2024 euro XS1567439689

che Giorgia ci abbia "regalato" un aiuto da FMI ?
:yeah:
Ma si sa qualcosa? Io non trovo nulla... so solo che ne hanno parlato in CDM ieri e basta, l'upside della 24 è ancora buono, ma al buio sti titoli non si comprano... chiedo ai guru del titolo magari di postare qualche news :bow:
 
Ma si sa qualcosa? Io non trovo nulla... so solo che ne hanno parlato in CDM ieri e basta, l'upside della 24 è ancora buono, ma al buio sti titoli non si comprano... chiedo ai guru del titolo magari di postare qualche news :bow:
Pazienza! Ci vuole pazienza per trattare questa tipologia di titoli.
So che per chi ci ha messo i propri soldi non è semplice, ma parliamo di paesi sovrani che sono in un contesto internazionale in questo momento molto delicato.
La Tunisia come paese, a livello economico, non è rilevante ma sotto un aspetto strategico è importante, non solo per noi.
 
Pazienza! Ci vuole pazienza per trattare questa tipologia di titoli.
So che per chi ci ha messo i propri soldi non è semplice, ma parliamo di paesi sovrani che sono in un contesto internazionale in questo momento molto delicato.
La Tunisia come paese, a livello economico, non è rilevante ma sotto un aspetto strategico è importante, non solo per noi.
Per carità... io non ho nemmeno un lotto, ma sto seguendo perché secondo me è un caso geopolitico molto importante a livello di Libia ed Egitto... siccome il mercato anticipa in genere e visto l'upside della 2023, seguito a ruota dalla 24 pensavo ci fosse qualche news... invece sembra non ci sia nulla di nuovo dal fronte FMI... o no?
 
Per carità... io non ho nemmeno un lotto, ma sto seguendo perché secondo me è un caso geopolitico molto importante a livello di Libia ed Egitto... siccome il mercato anticipa in genere e visto l'upside della 2023, seguito a ruota dalla 24 pensavo ci fosse qualche news... invece sembra non ci sia nulla di nuovo dal fronte FMI... o no?
Pare che il FMI ancora non si sia mosso.
 

La Tunisia punta ed esportare verso l’Europa fino a 6 milioni di tonnellate all’anno di idrogeno verde entro il 2050​


... La produzione di un milione di tonnellate di idrogeno verde richiede investimenti per 25 miliardi di dollari, di conseguenza, “la Tunisia non può affrontare da sola questi costi”, ha detto il funzionario, sempre secondo la ricostruzione dell’Ansa. Considerando la scarsità di acqua in Tunisia, fonte principale per la produzione di idrogeno verde, lo Stato intende noltre installare impianti di desalinizzazione nel sud e nell’entroterra, in particolare a Mahdia e Gabès.

La Tunisia punta ed esportare verso l'Europa fino a 6 milioni di tonnellate all'anno di idrogeno verde entro il 2050 - HydroNews
 
Sviluppi macroeconomici recenti La crescita economica è stimata al 2,4% nel 2022, trainata dal settore industriale e dai servizi, dopo un rimbalzo del 4,3% nel 2021 attribuibile a un effetto di recupero. L'inflazione è aumentata dal 5,7% nel 2021 all'8,3% nel 2022, a causa dell'invasione russa dell'Ucraina che ha portato a un aumento dei prezzi del petrolio e dei prodotti alimentari. Il disavanzo di bilancio si è ridotto dal 7,6% nel 2021 al 6,8% del PIL nel 2022. Tuttavia, la massa salariale, i sussidi e il servizio del debito continuano a pesare pesantemente sul bilancio dello Stato, per un totale di circa due terzi della spesa del 2022. Il disavanzo delle partite correnti è passato dal 6% del PIL nel 2021 all'8,5% del PIL nel 2022 con l'aumento dei prezzi delle importazioni di prodotti alimentari ed energia. Nel novembre 2022, Le riserve valutarie tunisine hanno coperto 97 giorni di importazioni contro i 127 giorni dell'anno precedente. La Tunisia sta affrontando il declassamento del proprio rating sovrano, a cui si aggiungono difficoltà nel mobilitare risorse da donatori multilaterali. Il debito pubblico tunisino, composto per oltre due terzi dal debito estero, è stimato a oltre il 90% del PIL nel 2022. Il ricorso dello Stato al debito interno mette sotto pressione la liquidità delle banche. Inoltre, l'elevata inflazione, il rialzo dei tassi e la debole crescita economica hanno deteriorato la qualità dei portafogli delle grandi banche.Il tasso di disoccupazione è stato del 15,3% nel terzo trimestre del 2022, colpendo maggiormente le donne (20,5%), i giovani tra i 15 e i 15 anni. 24 (37,2%), laureati e delle regioni interne. Inoltre, il tasso di povertà, che a livello nazionale è del 15,3%, è più elevato nelle aree rurali (26%) che nei comuni di piccole e medie dimensioni (15%), e molto più basso nei grandi centri urbani (6,3%). dovrebbe rimanere contenuto nel medio termine, all'1,9% nel 2023 e al 2,8% nel 2024, trainato dal manifatturiero e dai servizi. L'inflazione dovrebbe continuare a salire nel 2023 (9,2%) per poi scendere nel 2024 (6,8%) nell'ipotesi di una politica monetaria prudente e di un allentamento delle pressioni inflazionistiche esterne. Le proiezioni suggeriscono una riduzione dei disavanzi di bilancio e delle partite correnti grazie al programma nazionale di riforma avviato nel 2022 che mira a rafforzare gli investimenti privati, consolidare le finanze pubbliche e migliorare le prestazioni delle imprese pubbliche. Tuttavia, tale prospettiva potrebbe peggiorare a causa dell'elevato rischio di sovraindebitamento, che limita l'accesso ai finanziamenti esterni. La ripresa potrebbe essere frenata anche dalle tensioni sociali causate dall'aumento dei prezzi in un contesto economico difficile per le famiglie, da una politica fiscale restrittiva che penalizza gli investimenti pubblici o dall'acuirsi delle incertezze politiche. Per stabilizzare il quadro macroeconomico, la Tunisia dovrebbe i) adottare una strategia di riduzione del debito sovrano a medio termine; (ii) attuare un piano di ristrutturazione delle imprese pubbliche e di riduzione del loro debito estero garantito dallo Stato; e (iii) concludere l'accordo preliminare con il FMI finalizzato al ripristino della sostenibilità dei conti pubblici con un prestito di 1. 9 miliardi di dollari dal FMI in 48 mesi per inviare un segnale positivo a investitori privati e donatori. La sua entrata in vigore consentirebbe di sbloccare finanziamenti agevolati da altri partner di sviluppo 2020-2030: i costi di adattamento sono stimati a 4,22 miliardi di dollari; costi di mitigazione a 14,39 miliardi di dollari e perdite e danni a 4,99 miliardi di dollari. Esiste una gamma promettente di opzioni per coinvolgere il settore privato: i) mercati finanziari (obbligazioni verdi e mercato del carbonio); (ii) finanziamento “basato sui risultati” che può fungere da catalizzatore per strumenti di finanziamento misti (pubblico più privato); iii) finanziamento islamico; e (iv) prodotti finanziari favorevoli agli espatriati per trasformare le rimesse in investimenti verdi. Tuttavia, la partecipazione del settore privato ai finanziamenti per il clima in Tunisia è appena iniziata. Le barriere includono la mancanza di visibilità sulla redditività dei progetti verdi; difficoltà nel valutare i rischi e fissarne il prezzo; gli orizzonti di investimento che possono essere molto lunghi; e quantificazione dei benefici. Nuovi quadri normativi e incentivi governativi saranno essenziali per incanalare i finanziamenti privati verso la crescita verde. che contribuisce al sostentamento di oltre due terzi dei suoi 12 milioni di abitanti. Il capitale naturale della Tunisia ha un enorme potenziale per varie forme di energia verde, solare ed eolica, ecoturismo o agricoltura biologica. Il paese ha anche grandi depositi di fosfati e idrocarburi, in gran parte sottosfruttati Crescita del PIL reale (%) Crescita del PIL reale pro capite (%) Inflazione CPI (%) Saldo di bilancio (% del PIL) Conto corrente (% del PIL) Fonte: I dati risalgono ad aprile 2023 e provengono dalle autorità nazionali; i dati per il 2022 sono stime e i dati per il 2023 e il 2024 sono previsioni basate sui calcoli degli autori. ecoturismo o agricoltura biologica. Fonte: I dati risalgono ad aprile 2023 e provengono dalle autorità nazionali; i dati per il 2022 sono stime e i dati per il 2023 e il 2024 sono previsioni basate sui calcoli degli autori.
 
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Sviluppi macroeconomici recenti La crescita economica è stimata al 2,4% nel 2022, trainata dal settore industriale e dai servizi, dopo un rimbalzo del 4,3% nel 2021 attribuibile a un effetto di recupero. L'inflazione è aumentata dal 5,7% nel 2021 all'8,3% nel 2022, a causa dell'invasione russa dell'Ucraina che ha portato a un aumento dei prezzi del petrolio e dei prodotti alimentari. Il disavanzo di bilancio si è ridotto dal 7,6% nel 2021 al 6,8% del PIL nel 2022. Tuttavia, la massa salariale, i sussidi e il servizio del debito continuano a pesare pesantemente sul bilancio dello Stato, per un totale di circa due terzi della spesa del 2022. Il disavanzo delle partite correnti è passato dal 6% del PIL nel 2021 all'8,5% del PIL nel 2022 con l'aumento dei prezzi delle importazioni di prodotti alimentari ed energia. Nel novembre 2022, Le riserve valutarie tunisine hanno coperto 97 giorni di importazioni contro i 127 giorni dell'anno precedente. La Tunisia sta affrontando il declassamento del proprio rating sovrano, a cui si aggiungono difficoltà nel mobilitare risorse da donatori multilaterali. Il debito pubblico tunisino, composto per oltre due terzi dal debito estero, è stimato a oltre il 90% del PIL nel 2022. Il ricorso dello Stato al debito interno mette sotto pressione la liquidità delle banche. Inoltre, l'elevata inflazione, il rialzo dei tassi e la debole crescita economica hanno deteriorato la qualità dei portafogli delle grandi banche.Il tasso di disoccupazione è stato del 15,3% nel terzo trimestre del 2022, colpendo maggiormente le donne (20,5%), i giovani tra i 15 e i 15 anni. 24 (37,2%), laureati e delle regioni interne. Inoltre, il tasso di povertà, che a livello nazionale è del 15,3%, è più elevato nelle aree rurali (26%) che nei comuni di piccole e medie dimensioni (15%), e molto più basso nei grandi centri urbani (6,3%). dovrebbe rimanere contenuto nel medio termine, all'1,9% nel 2023 e al 2,8% nel 2024, trainato dal manifatturiero e dai servizi. L'inflazione dovrebbe continuare a salire nel 2023 (9,2%) per poi scendere nel 2024 (6,8%) nell'ipotesi di una politica monetaria prudente e di un allentamento delle pressioni inflazionistiche esterne. Le proiezioni suggeriscono una riduzione dei disavanzi di bilancio e delle partite correnti grazie al programma nazionale di riforma avviato nel 2022 che mira a rafforzare gli investimenti privati, consolidare le finanze pubbliche e migliorare le prestazioni delle imprese pubbliche. Tuttavia, tale prospettiva potrebbe peggiorare a causa dell'elevato rischio di sovraindebitamento, che limita l'accesso ai finanziamenti esterni. La ripresa potrebbe essere frenata anche dalle tensioni sociali causate dall'aumento dei prezzi in un contesto economico difficile per le famiglie, da una politica fiscale restrittiva che penalizza gli investimenti pubblici o dall'acuirsi delle incertezze politiche. Per stabilizzare il quadro macroeconomico, la Tunisia dovrebbe i) adottare una strategia di riduzione del debito sovrano a medio termine; (ii) attuare un piano di ristrutturazione delle imprese pubbliche e di riduzione del loro debito estero garantito dallo Stato; e (iii) concludere l'accordo preliminare con il FMI finalizzato al ripristino della sostenibilità dei conti pubblici con un prestito di 1. 9 miliardi di dollari dal FMI in 48 mesi per inviare un segnale positivo a investitori privati e donatori. La sua entrata in vigore consentirebbe di sbloccare finanziamenti agevolati da altri partner di sviluppo 2020-2030: i costi di adattamento sono stimati a 4,22 miliardi di dollari; costi di mitigazione a 14,39 miliardi di dollari e perdite e danni a 4,99 miliardi di dollari. Esiste una gamma promettente di opzioni per coinvolgere il settore privato: i) mercati finanziari (obbligazioni verdi e mercato del carbonio); (ii) finanziamento “basato sui risultati” che può fungere da catalizzatore per strumenti di finanziamento misti (pubblico più privato); iii) finanziamento islamico; e (iv) prodotti finanziari favorevoli agli espatriati per trasformare le rimesse in investimenti verdi. Tuttavia, la partecipazione del settore privato ai finanziamenti per il clima in Tunisia è appena iniziata. Le barriere includono la mancanza di visibilità sulla redditività dei progetti verdi; difficoltà nel valutare i rischi e fissarne il prezzo; gli orizzonti di investimento che possono essere molto lunghi; e quantificazione dei benefici. Nuovi quadri normativi e incentivi governativi saranno essenziali per incanalare i finanziamenti privati verso la crescita verde. che contribuisce al sostentamento di oltre due terzi dei suoi 12 milioni di abitanti. Il capitale naturale della Tunisia ha un enorme potenziale per varie forme di energia verde, solare ed eolica, ecoturismo o agricoltura biologica. Il paese ha anche grandi depositi di fosfati e idrocarburi, in gran parte sottosfruttati Crescita del PIL reale (%) Crescita del PIL reale pro capite (%) Inflazione CPI (%) Saldo di bilancio (% del PIL) Conto corrente (% del PIL) Fonte: I dati risalgono ad aprile 2023 e provengono dalle autorità nazionali; i dati per il 2022 sono stime e i dati per il 2023 e il 2024 sono previsioni basate sui calcoli degli autori. ecoturismo o agricoltura biologica. Il paese ha anche grandi depositi di fosfati e idrocarburi, in gran parte sottosfruttati Crescita del PIL reale (%) Crescita del PIL reale pro capite (%) Inflazione CPI (%) Saldo di bilancio (% del PIL) Conto corrente (% del PIL) Fonte: I dati risalgono ad aprile 2023 e provengono dalle autorità nazionali; i dati per il 2022 sono stime e i dati per il 2023 e il 2024 sono previsioni basate sui calcoli degli autori. ecoturismo o agricoltura biologica. Il paese ha anche grandi depositi di fosfati e idrocarburi, in gran parte sottosfruttati Crescita del PIL reale (%) Crescita del PIL reale pro capite (%) Inflazione CPI (%) Saldo di bilancio (% del PIL) Conto corrente (% del PIL) Fonte: I dati risalgono ad aprile 2023 e provengono dalle autorità nazionali; i dati per il 2022 sono stime e i dati per il 2023 e il 2024 sono previsioni basate sui calcoli degli autori.
L'ultima parte è ripetuta tre volte ma il senso è chiaro.
 
L'UE e gli USA hanno la leva per indirizzare il FMI a mettere i diritti sociali ed economici al centro della sua politica e pratica, con assistenza condizionata e sostenendo un percorso verso il buon governo e le istituzioni democratiche.
Le riforme sono indispensabili e urgenti.
Il loro successo dipende interamente dalla titolarità locale e dalla condivisione del costo sociale temporaneo tra la popolazione: è essenziale un autentico dialogo nazionale, che includa tutti gli attori politici e sociali.

Ricalibrare la politica estera per sostenere la democrazia
Gli Stati Uniti hanno un ruolo particolare da svolgere nell'aiutare a invertire la tendenza. L'amministrazione Biden ha affermato che la sua politica estera è "incentrata sulla difesa della democrazia e sulla protezione dei diritti umani".
Al secondo vertice per la democrazia, il presidente Biden ha ribadito la necessità di "rinnovare continuamente il nostro impegno, rafforzare continuamente le nostre istituzioni, sradicare la corruzione dove la troviamo, cercare di costruire consenso e rifiutare la violenza politica, dare all'odio e all'estremismo nessun porto sicuro".

Slim Abid/AP

Il presidente tunisino Kais Saied stringe la mano al presidente siriano Bashar al-Assad, a Jeddah durante il vertice arabo, maggio 2023

Tuttavia, la richiesta di bilancio dell'amministrazione per l'assistenza estera 2024 invia un messaggio preoccupante.
L'assistenza all'esercito tunisino, che ha aiutato Saied a consolidare il potere, è mantenuta ai livelli passati, mentre il sostegno economico e della società civile è stato ridotto del 65%.
Gli Stati Uniti dovrebbero essere trasparenti sul perché e sul come sono state prese tali decisioni e a chi è destinata l'assistenza, in modo che la società civile possa monitorare i finanziamenti.
Le azioni ritardate incoraggiano solo il regime di Saied
Poiché condizionano gli aiuti, gli Stati Uniti dovrebbero utilizzare incontri diplomatici di routine e consultazioni con gli attori della società civile per lodare i progressi o spingere i leader tunisini a fare di più. Ciò richiede una rinnovata volontà politica da parte di Washington, DC.
Gli Stati Uniti dovrebbero anche accelerare le richieste per il rilascio dei detenuti politici e il rispetto dei protocolli sui diritti umani di cui la Tunisia è firmataria, denunciando tutti gli attacchi alla libertà di stampa e di espressione.
Dichiarazioni confuse o ritardate sgonfiano i sostenitori della democrazia tunisina e incoraggiano il regime di Saied a continuare impunemente la sua campagna.

La società civile tunisina e le istituzioni pubbliche indipendenti hanno bisogno di sostegno per garantire che i sondaggi siano trasparenti e che gli elettori abbiano valide alternative politiche da prendere in considerazione, sentendosi sicuri di votare per la loro scelta.
AP Photo/Hassene Dridi

Le persone prendono parte a una protesta contro le politiche del presidente Kais Saied, a Tunisi, marzo 2023AP Photo/Hassene Dridi
L'anno prossimo, la Tunisia dovrebbe tenere elezioni presidenziali e locali.
La società civile tunisina e le istituzioni pubbliche indipendenti hanno bisogno di sostegno per garantire che i seggi siano trasparenti e che gli elettori abbiano alternative politiche praticabili da prendere in considerazione, mentre si sentono sicuri di votare per la loro scelta.
Ciò richiederà come minimo revisioni dell'attuale legge elettorale, l'istituzione della Corte costituzionale e il ripristino di una reale indipendenza della commissione elettorale.
La feroce urgenza di adesso
Quando ci siamo incontrati per la prima volta nel 2009, abbiamo capito che la democrazia non è solo un insieme di valori aspirazionali, ma è una condizione necessaria per la prosperità e la stabilità.
La soluzione politica alle rimostranze economiche di lunga data e all'arretramento democratico in Tunisia non è quella di riciclare le partnership fallite che ricordano l'era di Ben Ali.
Si tratta di schierarsi urgentemente con gli attivisti democratici e sostenere le istituzioni democratiche che, insieme, responsabilizzano i leader tunisini e contribuiscono a garantire che il buon governo e la democrazia soddisfino i cittadini.

Questo deve essere fatto con la feroce urgenza di adesso.
 
SI però l'ipocrisia Occidentale, e quando si dice Occidente si parla di AngloAmericani e NATO, non ha ritegno... quando si trattava di aiutare regimi (arabi) o "Pseudodemocrazie autarchiche" (Israele), dittature SudAmericane, poi l'Ucraina (che era tutto meno che una democrazia come ci vogliono far credere, figuratevi adesso con la guerra)... ora in Nord Africa fanno la parte dei buoni e Saied diventa il cattivo... per carità è un "dittatorello", ma come lo sono tantissimi altri (turchia, Libia, ecc...) con i quali gli USA hanno ottimi rapporti.

Gli Yankee aiutano solo per i loro interessi geopolitici è stato SEMPRE così e così sarà sempre... anche perchè gli Imperi (vedi Cina) fanno così... in verità la Cina non ti bombarda, in genere ti compra, ma ora vediamo la situazione di Taipei come si mette, stavolta devono "comprare" pure gli USA e non sarà facile, anzi ... :rolleyes:potrebbero fare il loro debutto nelle guerre ... mah! Chi vivrà vedrà

Tornando alla Tunisia oggi in Germania sulla 2024 appaiono più ottimisti, ma sinceramente non so il perchè:

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SI però l'ipocrisia Occidentale, e quando si dice Occidente si parla di AngloAmericani e NATO, non ha ritegno... quando si trattava di aiutare regimi (arabi) o "Pseudodemocrazie autarchiche" (Israele), dittature SudAmericane, poi l'Ucraina (che era tutto meno che una democrazia come ci vogliono far credere, figuratevi adesso con la guerra)... ora in Nord Africa fanno la parte dei buoni e Saied diventa il cattivo... per carità è un "dittatorello", ma come lo sono tantissimi altri (turchia, Libia, ecc...) con i quali gli USA hanno ottimi rapporti.

Gli Yankee aiutano solo per i loro interessi geopolitici è stato SEMPRE così e così sarà sempre... anche perchè gli Imperi (vedi Cina) fanno così... in verità la Cina non ti bombarda, in genere ti compra, ma ora vediamo la situazione di Taipei come si mette, stavolta devono "comprare" pure gli USA e non sarà facile, anzi ... :rolleyes:potrebbero fare il loro debutto nelle guerre ... mah! Chi vivrà vedrà

Tornando alla Tunisia oggi in Germania sulla 2024 appaiono più ottimisti, ma sinceramente non so il perchè:

Vedi l'allegato 2907628
o vogliono vendere o sanno quello che noi non sappiamo.La Tunisia ha in mano il jolly.. gli emigranti..
 
o vogliono vendere o sanno quello che noi non sappiamo. La Tunisia ha in mano il jolly.. gli emigranti..
Perdonami, ma non si tratta di sapere cose, sono loro che danno proprio le carte, gli eventuali migranti sono a carico dell'Italia... loro alzano i muri col Messico.

Edit: cmq obbiettivamente la 2023 stabile sopra i 90 da qualche giorno sulle borse tedesche è un segno di NON default a breve
 
Della piena democrazia in Tunisia, ovviamente, non frega nulla al FMI e agli USA. Probabilmente ci sono altre richieste o obiettivi USA che noi non cogliamo. Comunque il mercato indica che le probabilità di accordo stanno salendo.
 
1100.00076,1679,00100.0001
1100.00076,1579,29100.0001
1100.00075,4079,40100.0001
1100.00075,3882,00100.0001
1100.00075,0284,50100.0001

In acquisto sopra i 76, non si vedeva da tempo.
 
cmq obbiettivamente la 2023 stabile sopra i 90 da qualche giorno sulle borse tedesche è un segno di NON default a breve
Della piena democrazia in Tunisia, ovviamente, non frega nulla al FMI e agli USA. Probabilmente ci sono altre richieste o obiettivi USA che noi non cogliamo. Comunque il mercato indica che le probabilità di accordo stanno salendo.
Per quanto mi riguarda ho un'umilissima opinione al riguardo e "colgo" invece che la Tunisia (come tantissime nazioni fra le quali: Iran, Iraq, Siria SaudiArabia, Venezuela, Brasile, Algeria, ecc...) non si sta allineando alla politica estera degli USA ergo verranno puniti?
E' l'Europa il vero assente nel Meditarraneo l'Italia e la Francia in primis... spiattellati sulle politiche USA (energia, armi, ecc...) l'Europa invece di stare al centro di tutto ed essere il faro culturale e politico del pianeta ha ancora troppi "agenti" sparsi nei posti chiave e nelle lobbies... vi ricordate l'avv. francese N. Sarkozy cosa fece da Presidente della Repubblica all'Italia vero? Lo fece per conto di qualcun'altro e così tanti come Ursula e compagnia... troppo troppo filo USA.

Morale della favola la Tunisia deve rigare dritto e lasciar perdere Cina e Russia... altrimenti niente dindi.
:sperem:
 
Bid oltre gli 80 sulla 2024.
C'è qualche notizia?
 
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