Banque Centrale De Tunisie 5,625% 2024 euro XS1567439689

  • Ecco la 60° Edizione del settimanale "Le opportunità di Borsa" dedicato ai consulenti finanziari ed esperti di borsa.

    Questa settimana abbiamo assistito a nuovi record assoluti in Europa e a Wall Street. Il tutto, dopo una ottava che ha visto il susseguirsi di riunioni di banche centrali. Lunedì la Bank of Japan (BoJ) ha alzato i tassi per la prima volta dal 2007, mettendo fine all’era del costo del denaro negativo e al controllo della curva dei rendimenti. Mercoledì la Federal Reserve (Fed) ha confermato i tassi nel range 5,25%-5,50%, mentre i “dots”, le proiezioni dei funzionari sul costo del denaro, indicano sempre tre tagli nel corso del 2024. Il Fomc ha anche discusso in merito ad un possibile rallentamento del ritmo di riduzione del portafoglio titoli. Ieri la Bank of England (BoE) ha lasciato i tassi di interesse invariati al 5,25%. Per continuare a leggere visita il link

I legislatori statunitensi sollecitano aiuti per la società civile tunisina mentre si intensifica la repressione​

La proposta dell'amministrazione Biden di tagliare l'assistenza economica mentre sostiene in gran parte gli aiuti militari alla Tunisia ha suscitato preoccupazione al Congresso.
Il presidente tunisino Kais Saied incontra il segretario di Stato americano Antony Blinken.

Il presidente tunisino Kais Saied incontra il segretario di Stato americano Antony Blinken (non nella foto) durante il vertice dei leader USA-Africa il 14 dicembre 2022 a Washington. - Kevin Dietsch/Getty Images

31 maggio 2023
Mentre le norme democratiche si erodono in Tunisia, un gruppo bipartisan di legislatori statunitensi vuole assicurarsi che i tagli agli aiuti proposti non indeboliscano gli stessi attori della società civile che cercano di invertire il regresso democratico del paese nordafricano, secondo una lettera ottenuta da Al-Monitor.

La lettera guidata dai rappresentanti Dean Phillips (D-Minn.) e Joe Wilson (R-S.C.), membro di rango e presidente della sottocommissione per il Medio Oriente della Camera, arriva mentre infuria un dibattito a Washington su come rispondere al disfacimento democratico della Tunisia quasi due anni dopo che il presidente Kais Saied ha licenziato il suo primo ministro, sospeso il parlamento eletto e sequestrato ampi poteri esecutivi in una straordinaria presa di potere che i suoi rivali politici hanno definito un colpo di stato.

Da allora il Congresso non ha stanziato fondi per il paese nordafricano, rimandando all'amministrazione Biden l'ammontare degli aiuti economici e di sicurezza da inviare alla Tunisia in mezzo al suo costante deterioramento dei diritti umani.

Come riportato per la prima volta da Al-Monitor a marzo, il budget proposto dal Dipartimento di Stato per l'anno fiscale 2024 chiedeva 14,5 milioni di dollari in sostegno economico degli Stati Uniti alla Tunisia, in calo rispetto ai 45 milioni di dollari richiesti per quest'anno.

"L'amministrazione Biden ha giustamente scelto di inviare un messaggio di preoccupazione al governo tunisino sull'arretramento democratico dal luglio 2021, limitando l'assistenza bilaterale diretta alle istituzioni governative", ha detto mercoledì il gruppo di 10 legislatori. "Tuttavia, dobbiamo garantire che i tagli all'assistenza degli Stati Uniti non avvengano a spese del popolo tunisino e della società civile".
La sottocommissione per gli stanziamenti della Camera sulle operazioni statali ed estere sta lavorando per finalizzare il suo disegno di legge sugli stanziamenti per l'anno fiscale 2024 e potrebbe inserire requisiti minimi di finanziamento per gli aiuti economici della Tunisia. La lettera ai rappresentanti Mario Diaz-Balart (R-Fla.) e Barbara Lee (D-Calif.), rispettivamente presidente della sottocommissione e membro di rango, li esorta a garantire che il loro piano di spesa sostenga direttamente i cittadini tunisini e "preservi lo spazio civico in rapida diminuzione".
"Questo è essenziale per mantenere le conquiste democratiche che la Tunisia ha fatto dal 2011 e per sottolineare il continuo sostegno al popolo tunisino e le sue legittime aspirazioni per un governo reattivo, inclusivo e democratico", si legge nella lettera.
Le autorità tunisine hanno intensificato la repressione nel paese a lungo considerato il luogo di nascita della primavera araba. Da metà febbraio, le forze di sicurezza sotto la sorveglianza di Saied hanno arrestato circa 30 prigionieri politici, tra cui giornalisti, attivisti e imprenditori.
Travolto dalla repressione è stato Rached Ghannouchi, l'81enne capo del partito islamista moderato Ennahda, arrestato ad aprile con l'accusa di cospirazione contro la sicurezza dello Stato. Questo mese, è stato condannato a un anno di carcere in quello che il suo partito ha definito un processo farsa.
Le autorità hanno anche intensificato gli arresti di migranti in seguito all'affermazione di Saied all'inizio di quest'anno secondo cui i migranti sub-sahariani privi di documenti in Tunisia facevano parte di una cospirazione per cambiare la composizione demografica del paese. Gli analisti tunisini hanno visto la sua retorica incendiaria, che ha alimentato un'ondata di violenza razzista contro i migranti e i tunisini neri, come un tentativo di deviare dai crescenti problemi economici del paese.
La lettera è l'ultimo sforzo del Congresso per attirare l'attenzione sul regresso democratico della Tunisia. In una lettera di marzo al segretario di Stato Antony Blinken, un gruppo di democratici della Camera ha espresso allarme per quella che hanno descritto come "una forte accelerazione nel consolidamento autocratico della Tunisia", che hanno detto sollevando serie preoccupazioni sulle relazioni bilaterali.
La richiesta di bilancio dell'amministrazione Biden manterrebbe livelli quasi attuali di assistenza alla sicurezza: 53,8 milioni di dollari per il prossimo anno, rispetto ai 61 milioni di dollari precedentemente richiesti per quest'anno.
Alcune voci a Washington, tra cui il senatore Chris Murphy (D-Conn.), chiedono agli Stati Uniti di tagliare gli aiuti militari alla Tunisia dato il ruolo delle forze armate tunisine nella chiusura del parlamento democraticamente eletto nell'estate del 2021 e l'uso di tribunali militari da allora per perseguire i civili.
L'assistente segretario di Stato per gli affari del Vicino Oriente Barbara Leaf ha dichiarato durante un'audizione al Senato mercoledì che l'amministrazione Biden considera l'esercito tunisino "in gran parte apolitico", che ha descritto come un sottoprodotto della sua stretta relazione con gli Stati Uniti.
"Abbiamo abbassato l'assistenza alla sicurezza in misura tale da affrontare adeguatamente gli interessi di sicurezza duraturi che abbiamo lì", ha aggiunto Leaf.
Il mese scorso, un gruppo di ex ambasciatori statunitensi ha invitato l'amministrazione Biden a prendere in considerazione altri strumenti di leva, comprese le sanzioni Global Magnity sui facilitatori di Saied. Hanno anche raccomandato all'amministrazione di fare pressione sul Comitato esecutivo del Fondo monetario internazionale per bloccare un pacchetto di salvataggio da 1,9 miliardi di dollari alla Tunisia fino a quando non soddisferà determinate condizioni, come il rilascio dei prigionieri politici.
 

La Francia sostiene i colloqui in corso tra Tunisia e FMI​

Pubblicato maggio 30, 2023 18:53

La Francia sostiene i colloqui in corso tra Tunisia e FMI


PARIGI (Reuters) - La Francia sostiene i colloqui in corso tra la Tunisia e il Fondo monetario internazionale, ha detto oggi il ministero degli Esteri, mentre il paese nordafricano a corto di liquidità guarda a un pacchetto chiave di salvataggio del Fmi.

Il governo francese ha rilasciato una dichiarazione dopo che il ministro degli Esteri Catherine Colonna ha tenuto colloqui a Parigi martedì con la controparte tunisina Nabil Ammar.


"Madame Colonna ha ribadito il pieno sostegno della Francia alle riforme economiche che saranno decise dalla Tunisia per garantire il suo sviluppo e preservare il suo modello sociale, nonché il sostegno nelle discussioni in corso con il FMI", afferma la dichiarazione.

Il ruolo della Francia è fondamentale in quanto la Tunisia è un'ex colonia francese e molte importanti aziende francesi hanno una presenza commerciale lì. Lo scorso novembre, la Tunisia ha firmato un patto di finanziamento di 200 milioni di dollari con la Francia per contribuire a sostenere il suo bilancio.

Ad aprile, le obbligazioni tunisine sono scese ai minimi storici tra un rinnovato giro di vite politico da parte del presidente Kais Saied e le preoccupazioni per il suo avvertimento che non avrebbe accettato alcun "diktat" sui termini per un pacchetto di salvataggio del FMI.

Tuttavia, le obbligazioni tunisine hanno recuperato all'inizio di questo mese sulle successive speranze che il paese, ex colonia francese, potesse assicurarsi un accordo di sostegno da 1,9 miliardi di dollari con il FMI.
 

I legislatori statunitensi sollecitano aiuti per la società civile tunisina mentre si intensifica la repressione​

La proposta dell'amministrazione Biden di tagliare l'assistenza economica mentre sostiene in gran parte gli aiuti militari alla Tunisia ha suscitato preoccupazione al Congresso.
Il presidente tunisino Kais Saied incontra il segretario di Stato americano Antony Blinken.

Il presidente tunisino Kais Saied incontra il segretario di Stato americano Antony Blinken (non nella foto) durante il vertice dei leader USA-Africa il 14 dicembre 2022 a Washington. - Kevin Dietsch/Getty Images

31 maggio 2023
Mentre le norme democratiche si erodono in Tunisia, un gruppo bipartisan di legislatori statunitensi vuole assicurarsi che i tagli agli aiuti proposti non indeboliscano gli stessi attori della società civile che cercano di invertire il regresso democratico del paese nordafricano, secondo una lettera ottenuta da Al-Monitor.

La lettera guidata dai rappresentanti Dean Phillips (D-Minn.) e Joe Wilson (R-S.C.), membro di rango e presidente della sottocommissione per il Medio Oriente della Camera, arriva mentre infuria un dibattito a Washington su come rispondere al disfacimento democratico della Tunisia quasi due anni dopo che il presidente Kais Saied ha licenziato il suo primo ministro, sospeso il parlamento eletto e sequestrato ampi poteri esecutivi in una straordinaria presa di potere che i suoi rivali politici hanno definito un colpo di stato.

Da allora il Congresso non ha stanziato fondi per il paese nordafricano, rimandando all'amministrazione Biden l'ammontare degli aiuti economici e di sicurezza da inviare alla Tunisia in mezzo al suo costante deterioramento dei diritti umani.

Come riportato per la prima volta da Al-Monitor a marzo, il budget proposto dal Dipartimento di Stato per l'anno fiscale 2024 chiedeva 14,5 milioni di dollari in sostegno economico degli Stati Uniti alla Tunisia, in calo rispetto ai 45 milioni di dollari richiesti per quest'anno.

"L'amministrazione Biden ha giustamente scelto di inviare un messaggio di preoccupazione al governo tunisino sull'arretramento democratico dal luglio 2021, limitando l'assistenza bilaterale diretta alle istituzioni governative", ha detto mercoledì il gruppo di 10 legislatori. "Tuttavia, dobbiamo garantire che i tagli all'assistenza degli Stati Uniti non avvengano a spese del popolo tunisino e della società civile".
La sottocommissione per gli stanziamenti della Camera sulle operazioni statali ed estere sta lavorando per finalizzare il suo disegno di legge sugli stanziamenti per l'anno fiscale 2024 e potrebbe inserire requisiti minimi di finanziamento per gli aiuti economici della Tunisia. La lettera ai rappresentanti Mario Diaz-Balart (R-Fla.) e Barbara Lee (D-Calif.), rispettivamente presidente della sottocommissione e membro di rango, li esorta a garantire che il loro piano di spesa sostenga direttamente i cittadini tunisini e "preservi lo spazio civico in rapida diminuzione".
"Questo è essenziale per mantenere le conquiste democratiche che la Tunisia ha fatto dal 2011 e per sottolineare il continuo sostegno al popolo tunisino e le sue legittime aspirazioni per un governo reattivo, inclusivo e democratico", si legge nella lettera.
Le autorità tunisine hanno intensificato la repressione nel paese a lungo considerato il luogo di nascita della primavera araba. Da metà febbraio, le forze di sicurezza sotto la sorveglianza di Saied hanno arrestato circa 30 prigionieri politici, tra cui giornalisti, attivisti e imprenditori.
Travolto dalla repressione è stato Rached Ghannouchi, l'81enne capo del partito islamista moderato Ennahda, arrestato ad aprile con l'accusa di cospirazione contro la sicurezza dello Stato. Questo mese, è stato condannato a un anno di carcere in quello che il suo partito ha definito un processo farsa.
Le autorità hanno anche intensificato gli arresti di migranti in seguito all'affermazione di Saied all'inizio di quest'anno secondo cui i migranti sub-sahariani privi di documenti in Tunisia facevano parte di una cospirazione per cambiare la composizione demografica del paese. Gli analisti tunisini hanno visto la sua retorica incendiaria, che ha alimentato un'ondata di violenza razzista contro i migranti e i tunisini neri, come un tentativo di deviare dai crescenti problemi economici del paese.
La lettera è l'ultimo sforzo del Congresso per attirare l'attenzione sul regresso democratico della Tunisia. In una lettera di marzo al segretario di Stato Antony Blinken, un gruppo di democratici della Camera ha espresso allarme per quella che hanno descritto come "una forte accelerazione nel consolidamento autocratico della Tunisia", che hanno detto sollevando serie preoccupazioni sulle relazioni bilaterali.
La richiesta di bilancio dell'amministrazione Biden manterrebbe livelli quasi attuali di assistenza alla sicurezza: 53,8 milioni di dollari per il prossimo anno, rispetto ai 61 milioni di dollari precedentemente richiesti per quest'anno.
Alcune voci a Washington, tra cui il senatore Chris Murphy (D-Conn.), chiedono agli Stati Uniti di tagliare gli aiuti militari alla Tunisia dato il ruolo delle forze armate tunisine nella chiusura del parlamento democraticamente eletto nell'estate del 2021 e l'uso di tribunali militari da allora per perseguire i civili.
L'assistente segretario di Stato per gli affari del Vicino Oriente Barbara Leaf ha dichiarato durante un'audizione al Senato mercoledì che l'amministrazione Biden considera l'esercito tunisino "in gran parte apolitico", che ha descritto come un sottoprodotto della sua stretta relazione con gli Stati Uniti.
"Abbiamo abbassato l'assistenza alla sicurezza in misura tale da affrontare adeguatamente gli interessi di sicurezza duraturi che abbiamo lì", ha aggiunto Leaf.
Il mese scorso, un gruppo di ex ambasciatori statunitensi ha invitato l'amministrazione Biden a prendere in considerazione altri strumenti di leva, comprese le sanzioni Global Magnity sui facilitatori di Saied. Hanno anche raccomandato all'amministrazione di fare pressione sul Comitato esecutivo del Fondo monetario internazionale per bloccare un pacchetto di salvataggio da 1,9 miliardi di dollari alla Tunisia fino a quando non soddisferà determinate condizioni, come il rilascio dei prigionieri politici.
Yankee numeri 1 al mondo nella destabilizzazione di governi esteri.... :tapiro:KO!:nocomment:
 
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Tunisia: contributo italiano alla Banca Mondiale per le riforme​

Amb. Saggio: 'Ulteriore testimonianza dell'impegno a 360 gradi'​


 © ANSA

01 giugno 2023
TUNISI, 01 GIU - Un milione di euro in sostegno alle attività del fondo fiduciario "Tunisia Economic Resilience and Inclusion" (Teri), realizzato dalla Banca Mondiale per sostenere il programma di riforme e rafforzare la capacità della Tunisia nel rispondere alle attuali sfide economiche e sociali.
Questa l'entità dell'accordo firmato oggi tra il ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e la Banca Mondiale, in una cerimonia tenutasi presso la residenza dell'ambasciatore d'Italia in Tunisia, Fabrizio Saggio, che ha accolto per l'occasione il rappresentante residente della Banca Mondiale in Tunisia, Alexandre Arrobbio, il direttore della Sede regionale dell'Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (Aics) di Tunisi, Andrea Senatori e la Programme manager della Banca Mondiale, Zouhour Karray.
Nell'ambito del fondo Teri, il contributo italiano è finalizzato a supportare le attività della Delivery Unit presso la presidenza del governo volte a coordinare ed accelerare l'attuazione delle riforme identificate dal Governo tunisino come prioritarie ed urgenti. "La firma di questo accordo è un'ulteriore prova del sostegno a 360 gradi del governo italiano alla Tunisia e si aggiunge agli oltre 700 milioni di euro di progetti attualmente in corso e programmati dalla Cooperazione italiana nel Paese. Nell'ambito di un approccio globale, l'accordo di oggi ribadisce l'impegno dell'Italia a sostenere il processo di attuazione delle riforme prioritarie nel pieno rispetto della volontà delle istituzioni tunisine", ha dichiarato l'ambasciatore Saggio.
"La Banca Mondiale è lieta di collaborare con il governo della Repubblica Italiana per finanziare le attività della Delivery Unit in Tunisia", ha dichiarato Alexandre Arrobbio, Rappresentante residente della Banca Mondiale in Tunisia.
"Questo progetto ci consentirà di accelerare l'attuazione delle azioni prioritarie individuate dal governo tunisino, migliorando così i servizi pubblici per i cittadini e le imprese. Ci impegniamo a proseguire la collaborazione con i nostri partner italiani per sostenere le riforme e promuovere lo sviluppo in Tunisia".
Grazie a questo accordo, la Cooperazione italiana, attraverso l'Aics, farà parte di uno strumento multi-partner che permetterà di cogliere collettivamente le sfide di uno sviluppo locale equo e sostenibile, di promuovere sinergie positive tra i diversi attori dello sviluppo e di ridurre la frammentazione degli aiuti", ha dichiarato Andrea Senatori, direttore dell'Aics Tunisi, a margine della cerimonia.
Il governo italiano e la Banca Mondiale continueranno a collaborare per rafforzare le capacità dell'amministrazione tunisina, migliorare i servizi pubblici e promuovere una crescita economica sostenibile nel Paese.
 

Tunisia: contributo italiano alla Banca Mondiale per le riforme​

Amb. Saggio: 'Ulteriore testimonianza dell'impegno a 360 gradi'​


 © ANSA

01 giugno 2023
TUNISI, 01 GIU - Un milione di euro in sostegno alle attività del fondo fiduciario "Tunisia Economic Resilience and Inclusion" (Teri), realizzato dalla Banca Mondiale per sostenere il programma di riforme e rafforzare la capacità della Tunisia nel rispondere alle attuali sfide economiche e sociali.
Questa l'entità dell'accordo firmato oggi tra il ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e la Banca Mondiale, in una cerimonia tenutasi presso la residenza dell'ambasciatore d'Italia in Tunisia, Fabrizio Saggio, che ha accolto per l'occasione il rappresentante residente della Banca Mondiale in Tunisia, Alexandre Arrobbio, il direttore della Sede regionale dell'Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (Aics) di Tunisi, Andrea Senatori e la Programme manager della Banca Mondiale, Zouhour Karray.
Nell'ambito del fondo Teri, il contributo italiano è finalizzato a supportare le attività della Delivery Unit presso la presidenza del governo volte a coordinare ed accelerare l'attuazione delle riforme identificate dal Governo tunisino come prioritarie ed urgenti. "La firma di questo accordo è un'ulteriore prova del sostegno a 360 gradi del governo italiano alla Tunisia e si aggiunge agli oltre 700 milioni di euro di progetti attualmente in corso e programmati dalla Cooperazione italiana nel Paese. Nell'ambito di un approccio globale, l'accordo di oggi ribadisce l'impegno dell'Italia a sostenere il processo di attuazione delle riforme prioritarie nel pieno rispetto della volontà delle istituzioni tunisine", ha dichiarato l'ambasciatore Saggio.
"La Banca Mondiale è lieta di collaborare con il governo della Repubblica Italiana per finanziare le attività della Delivery Unit in Tunisia", ha dichiarato Alexandre Arrobbio, Rappresentante residente della Banca Mondiale in Tunisia.
"Questo progetto ci consentirà di accelerare l'attuazione delle azioni prioritarie individuate dal governo tunisino, migliorando così i servizi pubblici per i cittadini e le imprese. Ci impegniamo a proseguire la collaborazione con i nostri partner italiani per sostenere le riforme e promuovere lo sviluppo in Tunisia".
Grazie a questo accordo, la Cooperazione italiana, attraverso l'Aics, farà parte di uno strumento multi-partner che permetterà di cogliere collettivamente le sfide di uno sviluppo locale equo e sostenibile, di promuovere sinergie positive tra i diversi attori dello sviluppo e di ridurre la frammentazione degli aiuti", ha dichiarato Andrea Senatori, direttore dell'Aics Tunisi, a margine della cerimonia.
Il governo italiano e la Banca Mondiale continueranno a collaborare per rafforzare le capacità dell'amministrazione tunisina, migliorare i servizi pubblici e promuovere una crescita economica sostenibile nel Paese.

Beh sti soldi li gestisce direttamente Saied... sicuramente una cosa che rasserena... buono bisogna parlarsi ed aiutarsi e non fomentare guerre (vedi Monaco, vedi Minsk 1 e 2) che li posseno... Se penso che alla fine quando si troverà l'accordo in Ucraina (quando:rolleyes:) ci si renderà conto che si poteva fare prima del febbraio 2022 ... cmq non andando OFFtopa penso che per la tranquillità dei bond in questione (quelli in Euro 2023 e 2024) ci vorrà la firma con l'FMI per il Mld e nove.... Non credo che la B. C. della Tunisia svuoti le finanza per pagare... :sperem:
 
Beh sti soldi li gestisce direttamente Saied... sicuramente una cosa che rasserena... buono bisogna parlarsi ed aiutarsi e non fomentare guerre (vedi Monaco, vedi Minsk 1 e 2) che li posseno... Se penso che alla fine quando si troverà l'accordo in Ucraina (quando:rolleyes:) ci si renderà conto che si poteva fare prima del febbraio 2022 ... cmq non andando OFFtopa penso che per la tranquillità dei bond in questione (quelli in Euro 2023 e 2024) ci vorrà la firma con l'FMI per il Mld e nove.... Non credo che la B. C. della Tunisia svuoti le finanza per pagare... :sperem:
Concordo con te.:sperem:
 
Saied dice che la Tunisia potrebbe bypassare il FMI tassando i ricchi

L'autocratico presidente tunisino Kais Saied ha suggerito di tassare i ricchi per evitare i termini del FMI mentre i negoziati su un pacchetto di salvataggio continuano a bloccarsi.
Saied ha detto che nuove tasse potrebbero aiutare la Tunisia a evitare diktat stranieri [Getty]
Saied ha detto che nuove tasse potrebbero aiutare la Tunisia a evitare "diktat stranieri"

Il presidente tunisino Kais Saied ha proposto giovedì di tassare i cittadini più ricchi del paese nordafricano come un modo per evitare quelli che ha definito i "diktat" del Fondo monetario internazionale.

Nonostante abbia raggiunto un accordo di principio lo scorso ottobre su un pacchetto di salvataggio del valore di quasi 2 miliardi di dollari, i colloqui con il FMI sono in stallo da mesi sulle richieste di ristrutturare gli enti pubblici e revocare i sussidi sui beni di base.
Saied ha detto durante un incontro con il primo ministro Najla Bouden che l'attuale sistema di sussidi avvantaggia tutti i tunisini, compresi i ricchi.

Ha lanciato l'idea di "prendere denaro in eccesso dai ricchi per darlo ai poveri", citando una citazione attribuita a Omar Ibn Al-Khattab, uno dei primi califfi dell'Islam.

"Invece di revocare i sussidi in nome della razionalizzazione, sarebbe possibile introdurre tasse aggiuntive su coloro che ne beneficiano senza averne bisogno", ha aggiunto Saied.

Ha detto di credere che un tale meccanismo significherebbe che il paese non dovrebbe piegarsi ai "diktat stranieri".
Saied non ha detto come potrebbe funzionare un tale piano poiché le tasse dei dipendenti vengono detratte alla fonte e molti tunisini nel settore privato non dichiarano il loro reddito completo.

Il FMI ha chiesto una legislazione per ristrutturare più di 100 imprese statali, che detengono monopoli su molte parti dell'economia e in molti casi sono fortemente indebitate.

Il paese sta attraversando una crisi finanziaria segnata da carenze croniche di prodotti alimentari di base.

Anche le tensioni politiche sono alte da quando Saied ha lanciato una vasta presa di potere nel luglio 2021, istituendo un governo autocratico nel luogo di nascita delle rivolte pro-democrazia della primavera araba oltre 10 anni prima.
 
Saied dice che la Tunisia potrebbe bypassare il FMI tassando i ricchi

L'autocratico presidente tunisino Kais Saied ha suggerito di tassare i ricchi per evitare i termini del FMI mentre i negoziati su un pacchetto di salvataggio continuano a bloccarsi.
Saied ha detto che nuove tasse potrebbero aiutare la Tunisia a evitare diktat stranieri [Getty]
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Il presidente tunisino Kais Saied ha proposto giovedì di tassare i cittadini più ricchi del paese nordafricano come un modo per evitare quelli che ha definito i "diktat" del Fondo monetario internazionale.

Nonostante abbia raggiunto un accordo di principio lo scorso ottobre su un pacchetto di salvataggio del valore di quasi 2 miliardi di dollari, i colloqui con il FMI sono in stallo da mesi sulle richieste di ristrutturare gli enti pubblici e revocare i sussidi sui beni di base.
Saied ha detto durante un incontro con il primo ministro Najla Bouden che l'attuale sistema di sussidi avvantaggia tutti i tunisini, compresi i ricchi.

Ha lanciato l'idea di "prendere denaro in eccesso dai ricchi per darlo ai poveri", citando una citazione attribuita a Omar Ibn Al-Khattab, uno dei primi califfi dell'Islam.

"Invece di revocare i sussidi in nome della razionalizzazione, sarebbe possibile introdurre tasse aggiuntive su coloro che ne beneficiano senza averne bisogno", ha aggiunto Saied.

Ha detto di credere che un tale meccanismo significherebbe che il paese non dovrebbe piegarsi ai "diktat stranieri".
Saied non ha detto come potrebbe funzionare un tale piano poiché le tasse dei dipendenti vengono detratte alla fonte e molti tunisini nel settore privato non dichiarano il loro reddito completo.

Il FMI ha chiesto una legislazione per ristrutturare più di 100 imprese statali, che detengono monopoli su molte parti dell'economia e in molti casi sono fortemente indebitate.

Il paese sta attraversando una crisi finanziaria segnata da carenze croniche di prodotti alimentari di base.

Anche le tensioni politiche sono alte da quando Saied ha lanciato una vasta presa di potere nel luglio 2021, istituendo un governo autocratico nel luogo di nascita delle rivolte pro-democrazia della primavera araba oltre 10 anni prima.
Non so se sta possibilità sia reale o propaganda o entrambe, sta di fatto che Saied al FMI non cede, l'avrebbe già fatto, magari riuscisse a far pagare tasse ai "semievasori" tunisini.. poi lo copiamo pure noi ... :D cmq se ci riesce bene vuol dire che la B.C. della Tunisia pagherà il debito... almeno quello in euro... La cosa è sempre più complessa e di difficile interpretazione riguardo gli scenari futuri.
Certo sai che bel precedente internazionale? ... Uno Stato che fa pagare i ricchi mah... agli Yankee gli darà fastidio sta cosa che non possono entrare a gamba tesa sull'economia di un'altra nazione sbandierando principi democratici.... chi vivrà vedrà... monitoriamo attentamente :sperem:

Al salut
 
Ultima modifica:
La 2024 subisce uno scrollone con volumi seri rispetto alla media, mentre la 2023 appare decisamente più stabile... sta questione Tunisina è sempre più un rebus :pop:
 
Saied dice che la Tunisia potrebbe bypassare il FMI tassando i ricchi

L'autocratico presidente tunisino Kais Saied ha suggerito di tassare i ricchi per evitare i termini del FMI mentre i negoziati su un pacchetto di salvataggio continuano a bloccarsi.
Saied ha detto che nuove tasse potrebbero aiutare la Tunisia a evitare diktat stranieri [Getty]
Saied ha detto che nuove tasse potrebbero aiutare la Tunisia a evitare "diktat stranieri"

Il presidente tunisino Kais Saied ha proposto giovedì di tassare i cittadini più ricchi del paese nordafricano come un modo per evitare quelli che ha definito i "diktat" del Fondo monetario internazionale.

Nonostante abbia raggiunto un accordo di principio lo scorso ottobre su un pacchetto di salvataggio del valore di quasi 2 miliardi di dollari, i colloqui con il FMI sono in stallo da mesi sulle richieste di ristrutturare gli enti pubblici e revocare i sussidi sui beni di base.
Saied ha detto durante un incontro con il primo ministro Najla Bouden che l'attuale sistema di sussidi avvantaggia tutti i tunisini, compresi i ricchi.

Ha lanciato l'idea di "prendere denaro in eccesso dai ricchi per darlo ai poveri", citando una citazione attribuita a Omar Ibn Al-Khattab, uno dei primi califfi dell'Islam.

"Invece di revocare i sussidi in nome della razionalizzazione, sarebbe possibile introdurre tasse aggiuntive su coloro che ne beneficiano senza averne bisogno", ha aggiunto Saied.

Ha detto di credere che un tale meccanismo significherebbe che il paese non dovrebbe piegarsi ai "diktat stranieri".
Saied non ha detto come potrebbe funzionare un tale piano poiché le tasse dei dipendenti vengono detratte alla fonte e molti tunisini nel settore privato non dichiarano il loro reddito completo.

Il FMI ha chiesto una legislazione per ristrutturare più di 100 imprese statali, che detengono monopoli su molte parti dell'economia e in molti casi sono fortemente indebitate.

Il paese sta attraversando una crisi finanziaria segnata da carenze croniche di prodotti alimentari di base.

Anche le tensioni politiche sono alte da quando Saied ha lanciato una vasta presa di potere nel luglio 2021, istituendo un governo autocratico nel luogo di nascita delle rivolte pro-democrazia della primavera araba oltre 10 anni prima.
Attenzione. Se per lui tassare i ricchi è una soluzione, magari anche non rimborsare gente che ha potuto permettersi i suoi bond da 100.000 € (cioè ricchi) lo è.
Il paradosso è che noi investitori dovremmo ringraziare i clandestini tunisini, senza i quali nessuno sarebbe intervenuto.
 
Attenzione. Se per lui tassare i ricchi è una soluzione, magari anche non rimborsare gente che ha potuto permettersi i suoi bond da 100.000 € (cioè ricchi) lo è.
Il paradosso è che noi investitori dovremmo ringraziare i clandestini tunisini, senza i quali nessuno sarebbe intervenuto.
Non è solo una questione di sbarchi, la Tunisia è uno dei paesi chiave per l'Italia, da li passano i gasdotti e le linee dati per l'africa, inoltre Tunisi è un porto chiave del mediterraneo. Con un default si aprono scenari incerti del tutto indesiderabili. La visita di Giorgia è un buon segno. Dare quattrini ma vedere cammello.🐫🐪🪙🪙
 
mmmhhh :mmmm: stamattina mi sarei aspettato una salita sensibile dei prezzi dei bond euro di prossima scadenza, vista la visita della Fratella Giorgia.... ed inveve il contrario, leggera discesa del denaro sulla 2024, anche sulle tedesche.... Non capisco questa mancanza di trasparenza, vabbè che è un TDS straniero però è in Euro.
La 2023 a 147 giorni dalla scadenza invece sembra ancora una volta più stabile con denaro (sulle tedesche) sopra in 92... che non è proprio un prezzo da default, ma forse da ristrutturazione.... :pop:
 
mmmhhh :mmmm: stamattina mi sarei aspettato una salita sensibile dei prezzi dei bond euro di prossima scadenza, vista la visita della Fratella Giorgia.... ed inveve il contrario, leggera discesa del denaro sulla 2024, anche sulle tedesche.... Non capisco questa mancanza di trasparenza, vabbè che è un TDS straniero però è in Euro.
La 2023 a 147 giorni dalla scadenza invece sembra ancora una volta più stabile con denaro (sulle tedesche) sopra in 92... che non è proprio un prezzo da default, ma forse da ristrutturazione.... :pop:
Premesso che secondo me se ristrutturano, ristrutturano tutto il debito e non solo la 23, ma a 92 per me è un prezzo da rimborso, spero vivamente per tutti di non sbagliare
 
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