Basta chiacchiere ma solo numeri sull'immobiliare PARTE 5^

Supponiamo che questi catastrofisti abbiano ragione. Cosa succede al tasso di sconto BCE, schizza su, schizza giu', non si muove?
 
klaus_roma ha scritto:
Supponiamo che questi catastrofisti abbiano ragione. Cosa succede al tasso di sconto BCE, schizza su, schizza giu', non si muove?
La mission della Bce è tenere controllata l'inflazione. Quindi, in linea del tutto teorica, se i prezzi delle case crollano (e dunque crolla anche l'inflazione) i tassi calano significativamente. Si rischia la celeberrima deflazione.

In linea del tutto teorica poichà ci sono tantissimi altri fattori.........
 
Freedom ha scritto:
La mission della Bce è tenere controllata l'inflazione. Quindi, in linea del tutto teorica, se i prezzi delle case crollano (e dunque crolla anche l'inflazione) i tassi calano significativamente. Si rischia la celeberrima deflazione.

In linea del tutto teorica poichà ci sono tantissimi altri fattori.........


...e la deflazione che ha flagellato il giappone per 10 anni non ha fatto certo aumentare i prezzi degli immobili...

...anzi, il credit-crunch l'ha polverizzati...

...e se la crisi e' finanziaria - e globale - altro che credit-crunch !!!


:eek: :eek: :eek:
 
laplace77 ha scritto:
...e la deflazione che ha flagellato il giappone per 10 anni non ha fatto certo aumentare i prezzi degli immobili...

...anzi, il credit-crunch l'ha polverizzati...

...e se la crisi e' finanziaria - e globale - altro che credit-crunch !!!


:eek: :eek: :eek:


è vero ha dimezzato il valore degli immobili...ma hai visto la borsa? :censored: :clap:
 
Gekko's ha scritto:
è vero ha dimezzato il valore degli immobili...ma hai visto la borsa? :censored: :clap:

gia'...

e' andata bene a chi aveva liquidi o titoli di stato di vecchia emissione...
vecchi tassi al 4%, con inflazione negativa e tassi nuovi allo 0.5%...

oppure chi ha portato i soldi all'estero prima del botto...
 
laplace77 ha scritto:
gia'...

e' andata bene a chi aveva liquidi o titoli di stato di vecchia emissione...
vecchi tassi al 4%, con inflazione negativa e tassi nuovi allo 0.5%...

oppure chi ha portato i soldi all'estero prima del botto...

magari che avesse disinvestito nel 1989 dal giappone e comprato appartamenti a roma!!
ihiihihihihi :clap:
 
avrebbe preso il ciclo di rialzi 89-92!
poi nel 92 vendere, compare azioni microsof, nel 2000 disinvestire, e comprare ancora appartamenti a roma!
 
laplace77 ha scritto:
ma tutte te le conosci, le ricche ereditiere???
honey, leggi bene, sta per diventare madre!!! concentrati sulle single :p
 
Gekko's ha scritto:
magari che avesse disinvestito nel 1989 dal giappone e comprato appartamenti a roma!!
ihiihihihihi :clap:
fatal error system halted, bisognava comprare nell'88 o nel '96
 
Gekko's ha scritto:
e i borghesi sarebbero i ricchi veri? :clap: :D
strana concezione della ricchezza...

p.s: grazie per il "tesoro" :p
la distinzione è con i parvenu, che magari ci godono anche a farsi spennare per 3 camere sulla cassia (vista raccordo) o la villetta ad acilia, sentendosi ricchi... di debiti :cool:
 
Freedom ha scritto:
La mission della Bce è tenere controllata l'inflazione. Quindi, in linea del tutto teorica, se i prezzi delle case crollano (e dunque crolla anche l'inflazione) i tassi calano significativamente. Si rischia la celeberrima deflazione.

In linea del tutto teorica poichà ci sono tantissimi altri fattori.........
Sei sicuro che il prezzo degli immobili faccia parte del paniere dell'inflazione ?
Io non ne sono sicuro, e a conferma di cio' c'e' il fatto che l'inflazione e' rimasta bassa negli ultimi anni (quella ufficiale), mentre invece i prezzi delle case correvano.

Intanto i FUTURE sull'Euribor si sono riportati con decisione sotto quota 96, il che vuol dire che sono tornati a scontare il rialzo al 4% per Giugno.
 
soros75 ha scritto:
Sei sicuro che il prezzo degli immobili faccia parte del paniere dell'inflazione ?
Io non ne sono sicuro, e a conferma di cio' c'e' il fatto che l'inflazione e' rimasta bassa negli ultimi anni (quella ufficiale), mentre invece i prezzi delle case correvano.

Intanto i FUTURE sull'Euribor si sono riportati con decisione sotto quota 96, il che vuol dire che sono tornati a scontare il rialzo al 4% per Giugno.

No, infatti l'ISTAT non tiene conto dei prezzi delle case in quanto l'abitazione non è considerata "bene di consumo"... Paradossale...

Buona giornata a tutti!

Macs
 
soros75 ha scritto:
Sei sicuro che il prezzo degli immobili faccia parte del paniere dell'inflazione ?
Io non ne sono sicuro, e a conferma di cio' c'e' il fatto che l'inflazione e' rimasta bassa negli ultimi anni (quella ufficiale), mentre invece i prezzi delle case correvano.

Intanto i FUTURE sull'Euribor si sono riportati con decisione sotto quota 96, il che vuol dire che sono tornati a scontare il rialzo al 4% per Giugno.
No è chiaro che gli immobili sono fuori dal paniere: con la testa che hanno all' Istat in particolare e al Governo in generale................

.....è tuttavia chiaro che: la crescita dei prezzi dell'immobiliare si porta con se la crescita di tutti i materiali e le materie prime, etc. e anche la crescita generalizzata dell'indotto. Se considerate che quello immobiliare è il maggiore settore economico di qualsiasi Paese...........fate un pò i conti........ :)
 
Casa, boom di acquisti degli immigrati
(19/03/2007)



Il mercato immobiliare italiano sembra che abbia trovato un nuovo protagonista: l’immigrato. Sono infatti in sensibile crescita gli acquisti di immobili nel nostro Paese da parte dei cittadini stranieri. Si stima che lo scorso anno abbiano acquistato oltre 130.000 case.

Questi dati emergono dal rapporto “Immigrati e casa 2007” diffuso da Scenari Immobiliari. Lo studio sottolinea che l’incremento rispetto al 2005 è del 12,9%, con un investimento di circa 15,3 miliardi di euro (più 27,5% in un anno) e prevede che nel 2008 un quinto del mercato della casa sarà in mano agli immigrati. Gli acquisti da parte dei lavoratori immigrati, in pieno boom, rappresentano il 16,3%, secondo lo studio presentato, con una spesa di 15,3 miliardi di euro (più 27,5% in un anno).

Ancora superiore la crescita del fatturato (il valore delle case acquistate) che tra il 2004 e il 2006 è aumentato del 50% passando da 10.200 a 15.300 milioni. Nel 2007, secondo le previsioni di Scenari immobiliari, le compravendite dovrebbero raggiungere quota 142.000 (+8,4%) per 17,5 miliardi di euro di spesa (+14,4%) mentre entro i prossimi due anni una compravendita italiana su cinque dovrebbe essere conclusa da immigrati. La crescita della domanda abitativa degli immigrati si scontra comunque con l’alto livello dei prezzi e con la scarsità dell’offerta. I tempi di ricerca della casa per gli immigrati sono aumentati e oscillano tra i sei e i nove mesi (il 20% in più del tempo necessario in media all’acquirente italiano).

La spesa media per ogni immigrato che acquista casa è in crescita (+25,8% in tre anni) ma in media abbastanza contenuta raggiungendo nel 2006 117.000 euro (+13,6% rispetto al 2005). Per il 2007 la previsione di spesa media raggiunge quota 123.000. La stragrande maggioranza degli immigrati si orienta verso l’acquisto di abitazioni di fascia medio bassa ma è in crescita l’area di coloro che compra appartamenti in immobili nuovi e in zone residenziali (adesso rappresenta il 15% del totale ma entro il 2008 potrebbe toccare il 20%).

La possibilità di acquistare una casa per gli immigrati è legata nella maggior parte dei casi alla disponibilità di un mutuo bancario: nel 2006 l’85,6% della cifra d’acquisto era coperta del mutuo a fronte di una disponibilità in contanti del 4% di prestiti di familiari e amici del 10,4%. Gli immigrati acquistano prevalentemente al Nord (nel 73,2% dei casi nel 2006) mentre il Centro (21,5% del totale) e il Sud (il 5,3%) rappresentano appena un quarto delle compravendite.

Nelle regioni del Nord si concentra il 64% degli stranieri residenti ma il 73,2% delle compravendite a conferma del fatto che il mercato è più dinamico che nel resto del Paese non solo in termini assoluti ma anche in quelli percentuali. Nel 2006 quasi una casa su tre (il 29,4%) acquistate è stata comprata da un immigrato a fronte di appena il 2% a Palermo. A Roma il 22,5% delle case acquistate sono state scelte da immigrati (ma saranno il 24,7% nel 2007 secondo l’indagine) mentre a Milano la percentuale di compravendite di immigrati sul totale è stata nel 2006 del 10,5% (scenderà al 9% nel 2007). Se si considera la ripartizione regionale Lombardia, Veneto e Piemonte sfiorano insieme il 50% delle compravendite complessive (in testa la Lombardia con il 17,4%). Le prime sei regioni rappresentano l’85,9% delle compravendite. Quasi la metà delle case comprate da immigrati è tra i 50 e gli 80 metri mentre il 4,5% è inferiore ai 30 metri e l’8,5% tra i 30 e i 50 metri. Il 27,5% degli acquisti riguarda appartamenti tra gli 80 e i 100 metri mentre appena il 5,1% ha per oggetto case superiori ai 120 metri.
 
Freedom ha scritto:
No è chiaro che gli immobili sono fuori dal paniere: con la testa che hanno all' Istat in particolare e al Governo in generale................

.....è tuttavia chiaro che: la crescita dei prezzi dell'immobiliare si porta con se la crescita di tutti i materiali e le materie prime, etc. e anche la crescita generalizzata dell'indotto. Se considerate che quello immobiliare è il maggiore settore economico di qualsiasi Paese...........fate un pò i conti........ :)


I prezzi delle case sono ovviamente fuori dal paniere, in quanto beni durevoli. A mio avviso però il canone di locazione andrebbe considerato...
L'inflazione che tiene sotto controllo la BCE è quella sui beni al consumo, altrimenti che dovrebbe fare? Svalutare anche oro, petrolio, case e azioni?
Oggi sono attesi i dati sull'immobiliare USA, alle 13.30.
 
Freedom ha scritto:
.....è tuttavia chiaro che: la crescita dei prezzi dell'immobiliare si porta con se la crescita di tutti i materiali e le materie prime, etc.

Di regolla è il contrario, è l'aumento del costo del materiale da costruzione che fa aumentare i costi di costruzione e quindi il costo del prodotto finito casa.

Anni fa ho lavorato in una ceramica a Sassuolo occupandomi di bilanci e controllo di gestione, quindi la dinamica di formazione dei prezzi dei materiali da costruzione la conosco.

La situazione che tu descrivi si potrebbe verificare solo nel caso limite di saturazione della capacità produttiva di impianti cementiferi, fornaci, ceramiche ecc... Ma appunto sarebbe un caso lmite, non la regola.
 
Pinco Pallino II ha scritto:
Di regolla è il contrario, è l'aumento del costo del materiale da costruzione che fa aumentare i costi di costruzione e quindi il costo del prodotto finito casa.

Anni fa ho lavorato in una ceramica a Sassuolo occupandomi di bilanci e controllo di gestione, quindi la dinamica di formazione dei prezzi dei materiali da costruzione la conosco.

La situazione che tu descrivi si potrebbe verificare solo nel caso limite di saturazione della capacità produttiva di impianti cementiferi, fornaci, ceramiche ecc... Ma appunto sarebbe un caso lmite, non la regola.

Sì, ma quando scatta la speculazione si innesca un circolo... io noto bidirezionalità nel senso che quando i prezzi delle case salgono, paradossalmente, aumenta anche la domanda. Questo implica che aumentino i prezzi attirando molti ad investire nel settore, magari improvvisandosi costruttori, aumentando l'offerta, finchè non si torna all'equilibrio, o magari all'inversione del ciclo. Aumentando l'offerta di case (e il pianeta è un cantiere da almeno 4 anni) aumenta la domanda di materie prime, e il gioco è fatto. Si autoalimentano vicendevolmente finchè non si inceppa l'ingranaggio
 
Pinco Pallino II ha scritto:
Di regolla è il contrario, è l'aumento del costo del materiale da costruzione che fa aumentare i costi di costruzione e quindi il costo del prodotto finito casa.

Anni fa ho lavorato in una ceramica a Sassuolo occupandomi di bilanci e controllo di gestione, quindi la dinamica di formazione dei prezzi dei materiali da costruzione la conosco.

La situazione che tu descrivi si potrebbe verificare solo nel caso limite di saturazione della capacità produttiva di impianti cementiferi, fornaci, ceramiche ecc... Ma appunto sarebbe un caso lmite, non la regola.
Non sono un costruttore nè uno che lavora nella filiera immobiliare.

Purtuttavia ai fini del discorso che stavamo facendo (effetti inflattivi della crescita immobiliare) quello che conta è l'aumento di tutti i beni e servizi inseriti nel paniere. Come e perchè avviene quell'aumento è secondario.

Grazie comunque per le precisazioni.
 
Jim Rogers Prevede Un Crash Immobiliare

Il guru delle commodity segue le orme di Greenspan: parla di un collasso del mercato immobiliare negli Stati Uniti che inneschera' fallimenti a catena e contagera' i mercati emergenti. Senza mezzi termini: "Sara' un enorme disastro".


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17 Marzo 2007 15:49 NEW YORKIl guru delle commodity Jim Rogers segue le orme di Alan Greenspan, prevedendo un crash del mercato immobiliare negli Stati Uniti che inneschera' fallimenti a catena per via dei mutui "subprime" e contagera' i mercati emergenti.
"Non potete neanche immaginare quanto brutta sara' la situazione, prima che migliori" ha detto Rogers alla Reuters in una telefonata da New York. "Sara' un enorme disastro", ha specificato l'ex co-fondatore (con George Soros) di Quantum, il primo degli hedge fund risalente agli anni '70. Rogers (vedi articoli sotto) crede in quel che dice, visto che ha appena messo in vendita la sua townhouse ad Harlem, New York, del valore di vari milioni di dollari (senza peraltro essere ancora riuscito a venderla) mentre sta organizzando il suo trasferimento in Asia.

Leggi le opinioni dei lettori nel forum di WSI cliccando sull'argomento: aspettando il crollo immobiliare


Riguardo alla sua previsione di un crash del mercato immobiliare negli Stati Uniti che inneschera' fallimenti a catena e contagera' i mercati emergenti (e quindi anche l'Europa) Rogers ha spiegato: "In questo momento c'e' un gigantesco eccesso di speculazione sui mercati emergenti in tutto il mondo. Una gran quantita' di denaro fuggira' tutta insieme dai mercati emergenti. Alcune delle borse crolleranno dell'80%, altre del 50%. Altre ancora molto probabilmente collasseranno".

Leggi gli altri articoli recenti su Jim Rogers:

VIA DA WALL STREET

Jim Rogers, il re delle materie prime, vende casa a New York (comprata ai minimi) e fa vela verso l’Asia. «Il 2007 sarà l’anno delle commodity agricole». Il solo mercato appetibile oggi è quello di Tokyo. Vivere a Shanghai o Pechino? Certo.

MATERIE PRIME: IL BOOM E' APPENA COMINCIATO

''Fenomeni di questo genere durano decenni'', assicura Jim Rogers, celebre ex gestore del Quantum Fund (con Soros). Vendere oggi - dice - sarebbe come aver venduto le azioni americane nel 1985 dopo soli 5 anni di toro. http://www.wallstreetitalia.com/articolo.asp?ART_ID=449753
 
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