;-) benvenuta nuova sezione

e pensa che il downtrend sul mercato nostrano
è più inefficiente ('facile') che su dax, ftse, sp, nsd

...

Vediamo il GDAXI 1/1/2000 - ieri

dev.st positivi = 1.0779 (%)
dev.st negativi = 1.5911 (%)
dev.st globale = 1.55 (%)

confrontiamo con il MIBTEL

dev.st positivi = 0.7244 (%)
dev.st negativi = 1.1882 (%)
dev.st globale = 1.10 (%)

Effettivamente MIBTEL è più coerente con la media dei rendimenti.
In senso lato quindi meno rischioso, anche se meno performante.
Nel DAX spicca la brutalità dei down e come la dev.st complessiva
dei rendimenti sia tutta 'eccessiva'.
 
Ultima modifica:
Devo fare le prove di laboratorio con gli altri indici.
Ma intuitivamente tutti gli indici hanno questa
discrasia marcata tra dev.st dei rendimenti positivi e
quella dei rendimenti negativi.

Corollario conseguente potrebbe essere:
I componenti dei panieri IN MEDIA si comportano in maniera
conforme.
 
beh logiamente lo short non è abilitato per tutti i fondi
e ci sono mediamente molti più investitori long
su azionario che short

nei momenti di panico la corsa a vendere è più
precipitosa dell'acquisto nei momenti di good news

il mean reverting più vistoso oltre oceano rende
lo short da quell parti più 'delicato'

kmq niente di nuovo
non ho ancora approfondito la questio del 3d
 
beh logiamente lo short non è abilitato per tutti i fondi
e ci sono mediamente molti più investitori long
su azionario che short

nei momenti di panico la corsa a vendere è più
precipitosa dell'acquisto nei momenti di good news

il mean reverting più vistoso oltre oceano rende
lo short da quell parti più 'delicato'

kmq niente di nuovo
non ho ancora approfondito la questio del 3d

Anche io devo approfondire la prima questione del 3d, ma occorre tempo
che al momento non ho.

Per il resto è vero che sono cose "intuitivamente" risapute
ma io ho cercato di dar loro una dignità analitica, che non mi pare
aver letto molto in giro. Di libri ne ho digerti parecchi, ma in nessuno
si calcolano le dev.st separate, inverse, ricorsive...come ho fatto.

Prendiamo GSPC

dev.st neg 1.1290 (%)
dev.st pos 0.7819 (%)
dev.st globale 1.12 (%)

Il DAX si conferma come il meno governabile.

Siamo sempre nello stesso solco di evidenza fattuale empirica:

- Orizzonte temporale dell'investimento medio lungo
- Posizioni solo long

Ma un conto è che io lo capisca con metodo matematico analitico e altro
che lo debba imparare a mie spese tradando lancia in resta.

Saluti e Buon Natale a tutti.
 
fenomeno di Schwert
se ne è parlato anche sul FOL in passato

preciso per chi legge che quando parlo di short
nei post precedenti mi riferisco al multiday
 
Ci troviamo di fronte a fenomeni di volatility clustering strutturali non spiegabili con the Time series Analisys.
Per quanto ho letto l'approccio migliore a parer mio è quello di Gaunersdorfer e Hommes, ma rimaniamo sempre nel campo semeiotico.
Occorre armarsi di santa pazienza e andare a fondo con studi di contestualizzazione storica ed economica.

Di nuovo Saluti e buon Natale.
 
Quello che mi piace dell'approccio al volatility clustering di Gaunersdorfer e Hommes è che rispecchia la mia posizione personale.
Un Analista Fondamentale circondato da Analisti Tecnici e Quantitativi.

Più reltà di questa!
Schwert è nella cerchia di cacciatori di correlazioni.
 
hai qualche pdf in proposito event da girare?

pvt
 
Ci troviamo di fronte a fenomeni di volatility clustering strutturali non spiegabili con the Time series Analisys.
Per quanto ho letto l'approccio migliore a parer mio è quello di Gaunersdorfer e Hommes, ma rimaniamo sempre nel campo semeiotico.
Occorre armarsi di santa pazienza e andare a fondo con studi di contestualizzazione storica ed economica.

Di nuovo Saluti e buon Natale.


Grazie per la segnalazione, ho appena iniziato a leggere l'argomento ma sembra interessante...

Abstract:

A simple asset pricing model with two types of adaptively learning traders, fundamentalists and technical analysts, is studied. Fractions of these trader types, which are both boundedly rational, change over time according to evolutionary learning, with technical analysts conditioning their forecasting rule upon deviations from a benchmark fundamental. Volatility clustering arises endogenously in this model. Two mechanisms are proposed as an explanation. The first is coexistence of a stable steady state and a stable limit cycle, which arise as a consequence of a so-called Chenciner bifurcation of the system. The second is intermittency and associated bifurcation routes to strange attractors. Both phenomena are persistent and occur generically in nonlinear multi-agent evolutionary systems. (author's abstract)
 
Concettualmente la c.d. volatilità è la sommatoria di più errori di stima e di asimmetria informativa.
Il variare delle quotazioni secondo quei studiosi è il balancing tra le diverse scuole.

Che ci sia del vero è ovvio.
Chiedi ad un AT quali sono le sue fonti, ti risponde apodditticamente:
nei prezzi c'è tutto.

Chiedi ad un AQ quali sono le sue fonti : le serie storiche.

E' come i ristoranti: non si entra se sono vuoti, si entra se sono pieni.
Ma la qualità? Ci vuole del tempo...
Nel frattempo il ristorante non viene apprezzato per quello che cucina, ma per le code che ci sono o non ci sono alla cassa.


Ora basta davvero.

Saluti.
 
Quello che mi piace dell'approccio al volatility clustering di Gaunersdorfer e Hommes è che rispecchia la mia posizione personale.
Un Analista Fondamentale circondato da Analisti Tecnici e Quantitativi.

Più reltà di questa!
Schwert è nella cerchia di cacciatori di correlazioni.

Cann...lei è un analista fondamentale circondato da un numero sempre più crescente di hedgefunds.

L'impatto di questi ultimi sulla volatilità è stimabile in un ovvio deperimento della stessa costellato di clusters estesi,violenti ed imprevedibili.

E a farsi friggere l'assunto "bassa volatilità->alta correlazione e viceversa"...ma Benoit l'aveva previsto...

Saluti, molto interessante comq.

Sig.E
 
Cann...lei è un analista fondamentale circondato da un numero sempre più crescente di hedgefunds.

L'impatto di questi ultimi sulla volatilità è stimabile in un ovvio deperimento della stessa costellato di clusters estesi,violenti ed imprevedibili.

E a farsi friggere l'assunto "bassa volatilità->alta correlazione e viceversa"...ma Benoit l'aveva previsto...

Saluti, molto interessante comq.

Sig.E

Non saprei valutare le sue affermazioni.
Non ho elementi oggettivi di riscontro.
 
Concettualmente la c.d. volatilità è la sommatoria di più errori di stima e di asimmetria informativa.
Il variare delle quotazioni secondo quei studiosi è il balancing tra le diverse scuole.

Che ci sia del vero è ovvio.
Chiedi ad un AT quali sono le sue fonti, ti risponde apodditticamente:
nei prezzi c'è tutto.

Chiedi ad un AQ quali sono le sue fonti : le serie storiche.

E' come i ristoranti: non si entra se sono vuoti, si entra se sono pieni.
Ma la qualità? Ci vuole del tempo...
Nel frattempo il ristorante non viene apprezzato per quello che cucina, ma per le code che ci sono o non ci sono alla cassa.


Ora basta davvero.

Saluti.

Grazie Cann
 
Ho letto il paper di Gauersdorfer e Hommes citato prima che presenta un modello strutturale non lineare che spiegherebbe i cluster di volatility nei mercati. Me lo sono sintetizzato per capire se dicesse qualcosa di nuovo e soprattutto utile sul funzionamento dei mercati. Giudicate voi che io un'idea me sono già fatta.


L'idea di base è che a muovere il mercato siano random news e processi evolutivi dei partecipanti.

Le ipotesi semplificatrici iniziali sono che nel mercato esista un valore corretto dell'indice in base ai fondamentali pari a 1000 e ci siano 2 categorie di partecipanti, i fondamentalisti e gli AT trend follower . Maggiore è la % di fondamentalisti più il prezzo tenderà a muoversi solo in risposta alle news e con bassa volatilità.

Si parte con il prezzo sotto a 1000 e si inizia a salire lentamente, in queste condizioni gli AT guadagnano leggermente di più dei fondamentalisti e quindi la % dei primi inizia ad aumentare . La presenza di più AT rafforza il trend e questo ne aumenta i guadagni e di qui il numero, è un processo autorinforzante che sostiene il trend con volatilità in aumento .

Il trend però non dura in eterno perchè gli AT tengono conto anche dei fondamentali e quindi se ci si allontana troppo da questi gli stessi AT via via si convertono in fondamentalisti sino all'apice della salita del prezzo quando ormai ci sono rimasti quasi solo fondamentalisti . Da qui in avanti il prezzo torna lentamente e con bassa volatilità a riallinearsi a 1000 cioè al valore corretto in base ai fondamentali.
 
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