serenanotte
in divenire
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E ci sono ancora degli sprovveduti che gli vanno dietro 
Contratto con gli italiani - Wikipedia
Il Contratto con gli italiani è un documento presentato e firmato da Silvio Berlusconi l'8 maggio 2001, cinque giorni prima delle elezioni politiche, nel corso della trasmissione televisiva Porta a Porta condotta da Bruno Vespa. Con esso l'allora capo dell'opposizione si impegnava, in caso di vittoria elettorale, a varare varie riforme riassunte in 5 punti e, in caso di mancata realizzazione di almeno 4 punti, a non ricandidarsi alle successive elezioni politiche.
omissis
Un grande dibattito è scaturito sul fatto che tali punti siano stati rispettati o meno.
Silvio Berlusconi ha più volte affermato pubblicamente che quattro dei cinque sono stati rispettati. Il primo punto, vale a dire la riduzione delle aliquote, non sarebbe stato attuato a causa delle resistenze all'interno della coalizione di centrodestra.
Studi scientifici in questo senso sono stati condotti da Luca Ricolfi e secondo quanto dice Berlusconi, dall'università di Siena; l'università ha però precisato che con "[...] realizzazione dell'84% del contratto [...]" intendeva la "[...] presentazione dei suddetti punti tramite disegni di legge [...]", in seguito mai approvati.
Altri osservatori hanno affermato invece che nessuno dei cinque punti è stato rispettato. Riguardo alla promessa di non ricandidarsi in caso di non raggiungimento degli obiettivi, i giornalisti Peter Gomez e Marco Travaglio hanno commentato ironicamente: «Pur avendo mancato tutti e cinque i traguardi, Silvio Berlusconi si ricandida. Così non mantiene nemmeno il sesto e ultimo impegno»[3].
Contratto con gli italiani - Wikipedia
Il Contratto con gli italiani è un documento presentato e firmato da Silvio Berlusconi l'8 maggio 2001, cinque giorni prima delle elezioni politiche, nel corso della trasmissione televisiva Porta a Porta condotta da Bruno Vespa. Con esso l'allora capo dell'opposizione si impegnava, in caso di vittoria elettorale, a varare varie riforme riassunte in 5 punti e, in caso di mancata realizzazione di almeno 4 punti, a non ricandidarsi alle successive elezioni politiche.
omissis
Un grande dibattito è scaturito sul fatto che tali punti siano stati rispettati o meno.
Silvio Berlusconi ha più volte affermato pubblicamente che quattro dei cinque sono stati rispettati. Il primo punto, vale a dire la riduzione delle aliquote, non sarebbe stato attuato a causa delle resistenze all'interno della coalizione di centrodestra.
Studi scientifici in questo senso sono stati condotti da Luca Ricolfi e secondo quanto dice Berlusconi, dall'università di Siena; l'università ha però precisato che con "[...] realizzazione dell'84% del contratto [...]" intendeva la "[...] presentazione dei suddetti punti tramite disegni di legge [...]", in seguito mai approvati.
Altri osservatori hanno affermato invece che nessuno dei cinque punti è stato rispettato. Riguardo alla promessa di non ricandidarsi in caso di non raggiungimento degli obiettivi, i giornalisti Peter Gomez e Marco Travaglio hanno commentato ironicamente: «Pur avendo mancato tutti e cinque i traguardi, Silvio Berlusconi si ricandida. Così non mantiene nemmeno il sesto e ultimo impegno»[3].