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    A frenare i mercati nelle ultime sedute è stato l’atteggiamento della Fed con la concreta possibilità di un’altra stretta entro fine anno e un costo del denaro su livelli più elevati, rispetto alle precedenti attese, per tutto il 2024. Lato macro, nell’Eurozona l’inflazione nel mese di settembre ha mostrato, secondo le stime preliminari, un rallentamento su base annuale dal 5,2% di agosto al 4,3% (consensus al 4,5%). L’indice core esclusi energetici e alimentari ha segnato un rallentamento ancora più evidente dal 5,3% al 4,5% (consensus al 4,8%). I numeri odierni suggeriscono che i timori sulle pressioni inflazionistiche devono essere ridimensionati. Negli Stati Uniti, l’inflazione misurata dall’indice Pce core, che la Fed utilizza come uno dei principali indicatori riguardo ai prezzi, si è attestata in agosto al 3,9%, in linea con le attese e in rallentamento rispetto al 4,3% (dato rivisto) di luglio. Per continuare a leggere visita il link

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    Melamarcia
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